La politica è morta

 

  By: MR on Lunedì 26 Maggio 2014 19:05

Tutti quelli che si oppongono alla sovranità, all'identità ed all'integrità territoriale della Patria sono miei nemici. Posso stimarne l'intelligenza ed apprezzarne i lavori (Miglio era un genio) ma questo non li migliora ai miei occhi. Anzi, li peggiora: passi se sei un fesso come Daverio che va in televisione a dire che le fabbriche vanno chiuse per non turbare i turisti e che l'UE deve commissariare i nostri beni culturali, ma se sei un coltissimo esegeta di Carl Schmitt non ti è concesso appoggiare i progetti di chi ci vorrebbe vedere morti.

 

  By: Bullfin on Lunedì 26 Maggio 2014 18:54

Miglio (il diavolo se lo porti) Oibo' qui non siamo per niente d'accordo...è l'unico rispettabile insime a Salvini della Lega...come mai tale giudizio?. Saluti.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: MR on Lunedì 26 Maggio 2014 18:47

La solita sequela di banalità di MDL, il signoraggista che di recente (forse grazie a Galloni) ha riscoperto Keynes, ma persiste nel suo fanatico razzismo anti-italiano tipico dei figli di papà che si lamentano del vigile terrone che gli multa il SUV. La soluzione Jugoslava alla crisi dell'Italia è stata ampiamente progettata fin dai tempi di Miglio (il diavolo se lo porti) e della Fondazione Agnelli (il diavolo si porti anche quei debosciati degli eredi dell'"Avvocato" con l'orologio sopra al polsino). è un'idea, oltretutto, ottusamente liberista, ed essendo liberista, non accetta che lo stato assuma il compito di promuovere le zone economicamente depresse: non accetta piani, programmi, aiuti di stato, imprese partecipate dallo stato, trasferimenti ordinari e straordinari, insomma tutti gli strumenti normalmente e tranquillamente utilizzati in ogni luogo ed in ogni tempo almeno fin da quando esiste il moderno Stato nazionale sovrano, e che in Italia fra parentesi hanno funzionato benone (per esempio quando dal 1951 al 1971 il Meridione cresceva di più del Nord ed aveva quasi azzerato le proprie pendenze). è la falsa vulgata delle "Aree valutarie ottimali" la quale dice semplicemente che non esiste un'area valutaria ottimale e che all'interno di uno stato nazionale sovrano, sono necessari trasferimenti che procedano al riequilibrio e, se non si è liberisti, anche altre forme di intervento dello stato a favore delle zone economicamente depresse, in particolare quella spesa in disavanzo necessaria ad infrastrutturare il territorio ed incrementare, nel lungo periodo, la produttività del lavoro per unità di capitale e per kilometro quadrato. In conclusione: MDL, continua a scrivere i tuoi libercoli che è meglio.

 

  By: defilstrok on Lunedì 26 Maggio 2014 17:50

Scritto molto molto bene. Purtroppo, dopo i risultati di ieri - non è francamente accettabile quel "successo" nello stesso momento in cui in TUTTA Europa si è andati dalla parte opposta - ho messo definitivamente da parte le mie già flebilissime speranze. E l'articolo contribuisce a non lasciarmene nessuna. La domanda fatta sotto tuttavia rimane: come andrà a finire? Più che per curiosità, per il fatto che non si può non condividere con i tedeschi il loro detto "meglio una fine orribile che un orrore senza fine"

 

  By: Bullfin on Lunedì 26 Maggio 2014 15:59

Molto interessante...salvo che il sommerso è gia' nel Pil....va beh....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: lutrom on Lunedì 26 Maggio 2014 15:27

Ottimo questo articolo di Della Luna!! Ma secondo te, MODERATORE, come finirà tutta 'sta "pagliacciata"??

IL GOLPE BIANCO PER SPARTIRSI IL PAESE di Marco Della Luna - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 26 Maggio 2014 15:13

IL GOLPE BIANCO PER SPARTIRSI IL PAESE di Marco Della Luna La vicenda politica italiana dell’ultimo decennio si impernia sull’alleanza tra la casta nazionale e la grande finanza apolide (tedesca, francese, statunitense); alleanza per spartirsi il risparmio, i redditi, i mercati e le aziende di questo Paese, e metterlo sotto il governo del capitale bancario. In virtù di questa alleanza, la grande finanza, via Brussel e BCE, ha dato e dà alla casta legittimazione politica e morale nonché sostegno economico in termini prima di credito a bassi tassi (fase 1 dell’Euro), con cui la casta ha ampliato strutturalmente la spesa pubblica corrente clientelare; poi (fase 2 dell’Euro), usando la BCE per comperare massicciamente bonds italiani onde tenere artificiosamente bassi i loro rendimenti (a dispetto dei pessimi indicatori economici), sostiene le politiche dei governi Monti, Letta e Renzi, in quanto politiche strumentali ai suoi interessi. Un collasso finanziario dello Stato (sullo spread) o delle banche (sulle sofferenze) era da evitare, perché esso, spingendo l’Italia fuori dall’Eurosistema, avrebbe arrestato il processo di spartizione delle risorse dello sfortunato Paese. Ovviamente questo piano richiede l’effettuazione di profonde deroghe, violazioni e alterazioni della prassi e della stessa carta costituzionale – cioè di una serie di colpi di Stato e di rivoluzioni, giustificati dalle emergenze e dal “ce lo chiede l’Europa”. Dirò poi perché non si tratta di colpi di Stato, di eversione della Costituzione, né di un piano criminale. E’ un segno di notevole cambiamento il fatto che oggi pubblicamente si accusi, senza finire sotto processo, il presidente Napolitano di essere un golpista, e che tranquillamente si parli nei Tg di impeachement e denunce per alto tradimento e attentato alla Costituzione. Fino a poco fa era impensabile un tale livello di delegittimazione contro una figura che appariva addirittura sacrale, intangibile. Ciò che Napolitano sta facendo è cercare di mettere insieme una costituzione transitoria per gestire questa fase di declino e disgregazione del Paese… Adesso che ha ricevuto dagli italiani il mandato legittimante, Renzi potrà formalizzare costituzionalmente l’autocrazia, con la collaborazione di un Berlusconi teleguidato mediante le sue disavventure giudiziarie. Il mandato lo ha avuto da italiani tipici, senza dignità e senza matematica, a cui non importa della svolta autocratica né del fatto che il governo toglie in maggiori tasse e in minori servizi un multiplo della mancia di 80 euro al mese, né importa della sua impotenza sul piano economico e occupazionale. Le emergenze sono state – oramai lo sappiamo – decise, pianificate, fabbricate, iniziando con la destabilizzazione dell’ultimo governo Berlusconi nel 2011. Berlusconi, in sede comunitaria, aveva insistito per l’accettazione di alcuni punti contrari agli interessi tedeschi (ossia: conteggiare ai fini del rapporto pil/deficit pubblico anche il pil sommerso; conteggiare ai fini del rapporto patrimonio nazionale/debito pubblico anche il patrimonio netto dei privati). Come reazione, le grandi banche tedesche (presumibilmente d’intesa con la Bundesbank e col governo) posero massicciamente in vendita grandi quantità di bonds italiani, facendone schizzare in su i rendimenti (spread) nonostante che gli indicatori economico-finanziari italiani fossero molto migliori di oggi; B. fu sostituito, come programmato, con l’eurocrate Monti (privo di meriti, se non negativi come co-architetto dell’eurosistema), che lanciò un piano di demolizione dell’economia nazionale e di spremitura fiscale degli italiani per assicurare ai banchieri francesi e tedeschi i loro iniqui incassi sui prestiti che in mala fede avevano erogato a Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda. Ne seguì un tracollo economico e occupazionale, una costante ascesa del debito pubblico nonché una campagna di svendite al capitale straniero – tendenze che sono continuate con Letta (pure privo di meriti, tolta la fedeltà cieca all’Euro) e continuano con Renzi (statista di immagine), appoggiate dagli acquisti della BCE. L’artificiosa calma finanziaria creata da questo sostegno consente al governi Renzi di procedere a riforme in senso autoritario e autocratico. Oggi abbiamo un parlamento di nominati (dai segretari dei partiti), retto da una maggioranza artificiosa e incostituzionale (sistema maggioritario bocciato dalla Consulta), non rappresentativa del popolo. Questo parlamento dapprima ha ri-eletto un Capo dello Stato in violazione della Costituzione (che, come anche risulta dai lavori dell’Assemblea Costituente, non prevede un secondo mandato, mentre le Costituzioni che lo prevedono stabiliscono anche che non vi possa essere più di una rielezione di seguito, dal che è chiaro che la nostra Costituzione non consente il secondo mandato), un Capo di Stato che aveva sostituito con un burocrate un premier avente investitura popolare. Ora siffatto parlamento, nel silenzio-assenso del predetto Capo dello Stato, dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittime le liste bloccate e il meccanismo maggioritario, perché antidemocratici, sta riformando la Costituzione. Non potrebbe farlo, perché l’art. 136 Cost. Stabilisce che le sentenze della Consulta siano immediatamente efficaci, anzi efficaci retroattivamente (i parlamentari eletti col maggioritario dovrebbero decadere), ma questa volta pare si sia fatta eccezione… Dietro una rassicurante facciata di attivismo, giovanilismo, idealismo, Renzi sta procedendo a una radicale riforma costituzionale ed elettorale, per rendere il parlamento ancora più maggioritario, ancora meno rappresentativo della volontà popolare, quindi ancora più strumento privato del segretario del partito dominante, che tale potrà diventare anche con un 30% dei voti più l’aiuto di qualche lista civetta. Sono le garanzie fondamentali della Costituzione, quelle che Renzi demolisce, aiutata da un Berlusconi filo-comandabile attraverso le sue vicende giudiziarie e i suoi interessi aziendali (opposizione ricattabile). Il premier potrà così, scegliendo persone a lui gradite, nominare il nuovo Capo dello Stato, i giudici costituzionali (5 direttamente e 5 indirettamente, su 15), i componenti laici del CSM, le autorità di controllo e garanzia. Avrà il controllo anche delle istituzioni di garanzia, dei poteri “neutri”, di quelle che dovrebbero appunto essere imparziali, per controllare lui e il suo governo e gli atti della sua (artificiosa) maggioranza. Una dittatura con pretese di costituzionalità, di legalità, di democrazia. Ma è una dittatura da quattro soldi, perché è la dittatura di una buro-partitocrazia ladra su un paese la cui sovranità monetaria, legislativa, fiscale è già stata trasferita ad organismi esterni, non italiani, non democraticamente responsabili, e in ampia parte esenti anche dalla sindacabilità dei tribunali. Questo trasferimento di sovranità, assieme all’eversione dei principi fondamentali della Costituzione (mi riferisco soprattutto all’eversione dell’art. 1, del lavoro come fondamento della Repubblica, sostituito con la finanza), è stato compiuto attraverso una serie di trattati internazionali, usando il grimaldello della falsa interpretazione dell’art. 11 della Costituzione, articolo che consente limitazioni (e non cessioni) della sovranità, sul piano di parità (e non di subordinazione), in quanto necessarie per la pace e la giustizia tra le nazioni (e non per scopi finanziari). Usando lo strumento dei trattati, senza consultare il popolo, e senza passare per le procedure di revisione della Costituzione (art. 138 Cost.), la Costituzione è stata stravolta nella sua stessa prima parte, nei principi fondamentali, iniziando con quello della sovranità popolare e dell’indipendenza. E questo percorso è iniziato non con l’Euro, ma già nel 1981, colla sostanziale privatizzazione della Banca d’Italia, tra il plauso generale dei giornalisti, degli economisti e dei politici, equamente divisi tra imbecilli e imbonitori. Adesso l’Italia è uno Stato fondato sul mercato e la sovranità, cioè il potere di prendere le decisioni politiche, sicuramente non appartiene al popolo, ma nemmeno a soggetti nazionali, prevalendo i condizionamenti sovra-nazionali. Tuttavia nego che, in tutto questo, e soprattutto nelle operazioni Napolimonti, Napoliletta, Napolirenzi e Napolibis, si possa seriamente parlare di golpe, di eversione della Costituzione, perché sostanzialmente la Costituzione scritta non era mai stata attuata nelle sue parti determinanti, e perché la Repubblica italiana non era mai stata indipendente, bensì occupata militarmente da oltre cento basi militari statunitensi. Essa è nata sottomessa ed è vissuta secondo leggi diverse da quelle nominali. Nego anche che la strategia di liquidazione dell’Italia e di sua sottomissione a potentati stranieri sia moralmente o politicamente censurabile. Lo nego, perché l’Italia era ed è spacciata, ossia era già in un processo degenerativo senza possibilità di arresto o di recupero, a causa della sua stessa struttura o composizione, a causa di come è fatta, ossia di un fattore non separabile da essa, che sotto espliciterò. E a causa della sua classe dirigente, la buro-partitocrazia. Gli apparati dei partiti politici sono apparati dediti strutturalmente al saccheggio della spesa pubblica, come appare da tutte le inchieste giudiziarie. Non si tratta di mele marce, ma del sistema, dell’ambiente. Non vi è una alternativa politica diversa, anche perché la maggior parte della popolazione si è adattata, accetta il rapporto clientelare, di complicità, coll’uomo politico. Non è possibile che l’Italia sia amministrata non dico bene, ma almeno in modo non ladresco. I partiti si reggono sulla spartizione del bottino. Il fattore di fallimentarità intrinseca dell’Italia vede suoi effetti vengono amplificati ed accelerati dall’Euro, che non è una moneta comune, ma una parità fissa tra le monete preesistenti, mentre i debiti pubblici dei singoli Stati restano separati e separatamente attaccabili, anche perché la banca centrale BCE, diversamente da quella di USA, Giappone, Regno Unito, etc., non li garantisce contro il default, né garantisce le loro banche contro il default. Per tale ragione, il debito pubblico dei paesi dell’Euro paga mediamente tassi di interesse più elevati di quello dei predetti Paesi, anche se ha un miglior rapporto col pil. L’Eurosistema, come ogni sistema di blocco dei cambi, è inevitabilmente dannoso e non può essere corretto. Non si tratta di fare unioni fiscali, bancarie o politiche. Quando due o più paesi hanno rapporti di scambio commerciale, se uno dei due importa più di quanto esporta (perché ha costi della produzione superiori dell’altro, sicché è conveniente per i suoi abitanti importare dall’altro paese anziché comperare i prodotti interni), la sua moneta sarà più offerta (per pagare le importazioni) che domandata (per comperare le sue esportazioni), quindi tenderà a svalutarsi; svalutandosi, renderà più convenienti le esportazioni e meno le importazioni. Questo è il meccanismo naturale, di mercato, di correzione degli squilibri commerciali internazionali. Se blocco il cambio tra le due monete, la correzione non avviene, il paese che ha costi di produzione superiori continua a importare e a indebitarsi, la sua industria si atrofizza e in parte emigra, i suoi capitali pure. La disoccupazione si impenna. Il reddito cade. Lo sfortunato paese non riesce quindi più a sostenere gli oneri del debito interno e del debito estero. Deve svendersi. Il paese più efficiente, avendo accumulato crediti, compera i pezzi migliori, banche incluse, e assume il dominio anche politico del paese indebitato. Detta le regole. Questo è il percorso pianificato, e già ben avanzato, dell’unificazione europea. Lo strumento principale è l’Euro: una pompa che trasferisce risorse dai paesi eurodeboli e debitori ai paesi euroforti. Il paese che va a credito e compera, è la Germania, che prima dell’Euro aveva un debito estero di oltre 300 miliardi, e ora ha un credito estero di circa 1.800, e nella UE detiene l’iniziativa politica e il potere di veto. Ogni unione monetaria tra aree geografiche con diversi livelli di produttività (di costo per unità di prodotto) ha funzionato male e ha fatto degenerare i paesi coinvolti, perché (esclusi gli USA, che scaricano i costi sul resto del mondo attraverso il dollaro), per tenere insieme le sue parti tendenzialmente divergenti, deve trasferire costantemente reddito dalle aree più produttive a quelle meno produttive, col risultato di: -supertassare le prime, togliendo fondi per investimento e innovazione, nonché inducendo capitali, imprese e cervelli ad emigrare, sicché queste aree nel tempo si impoveriscono e non riescono più a sussidiare le aree meno produttive; -incentivare e rinforzare, anziché correggere, le caratteristiche disfunzionali delle aree meno produttive (sprechi, mafie, corruzione, parassitismo, clientelismo, immobilismo) e favorire la trasmissione di queste caratteristiche alle aree più produttive attraverso l’emigrazione interna (in Italia, soprattutto attraverso il pubblico impiego, occupato prevalentemente da meridionali, che trasferiscono la loro mentalità e le loro prassi alle parti più efficienti del paese, con effetti degenerativi); -questi meccanismi sono noti da molti decenni e i guai che ora constatiamo sulla nostra pelle a causa del blocco dei cambi erano stati preveduti da prestigiosi economisti già negli anni ’70, ’80 e ’90; ma erano anche stati già provati come effetto dei precedenti tentativi di blocco dei cambi (serpente monetario europeo e sistema monetario europeo), entrambi falliti per le suddette ragioni; -l’esperienza dell’Italia conferma tutto ciò: lo Stato ha speso per sollevare il Sud ai livelli del Nord, dal 1960 ad oggi, circa 300 miliardi di Euro tolti con le tasse al Nord, ottenendo il risultato di peggiorare le cose al Sud e di soffocare, o mettere in fuga verso l’estero, l’imprenditoria del Nord; -dunque chi ha voluto l’Euro lo ha imposto in perfetta mala fede, con dolo; -perciò erronea e controproducente è la soluzione “ci vuole più Europa”, “ci vogliono gli Stati Uniti d’Europa”, ossia la soluzione proposta dai nekeynesiani per l’Europa, nel senso di istituire un bilancio federale europeo che metta in comune i debiti pubblici, ripiani i deficit e finanzi il pareggiamento delle aree meno efficienti a quelle più efficienti e/o per eseguire in esse investimenti per l’occupazione: la spesa pubblica che viene fatta attraverso le strutture, il ceto politico e il corpo sociale delle aree meno efficienti, sarà distorta e meno efficiente; inoltre già in sé lo spendere a scopo di collante è uno spendere distorto; meglio la soluzione della moneta di conto comune tra monete nazionali e bilanci nazionali, con centrale di compensazione multilaterale e tassazione dei surplus commerciali, del tipo raccomandato da Keynes ai tempi di Bretton Woods. La soluzione federale, il bilancio unitario di tipo italiano, in cui due regioni – il Veneto e la Lombardia – vengono fiscalmente saccheggiate per concorrere al mantenimento, pardon per sostenere il reddito, di certe regioni del Sud, non sarà mai accettata dai paesi europei efficienti, perché ovviamente non vogliono fare, nell’unificazione europea, la fine che veneti e lombardi hanno fatto nell’unificazione italiana; e anche perché la soluzione federale tra aree non omogenee produce un livellamento al basso, un degrado civile, un impoverimento globale che porta all’instabilità quando lo Stato centrale non è più in grado di “comprare” il consenso o perlomeno la quiete mediante l’assistenzialismo, e si mette a consumare con le tasse e con le privatizzazioni il risparmio e le risorse. Procede ad esaurimento delle riserve, cioè consumando con le tasse il risparmio (ricchezza mobiliare e immobiliare), dopo aver prelevato fiscalmente tutto il reddito prelevabile della popolazione governata. Queste sono le cause strutturali, essenziali, congenite nella sua composizione, che condannano l’Italia alla rovina e che legittimano quindi i suoi commissari liquidatori. Aree di diversa produttività (e mentalità) abbisognano di bilanci, monete e politiche economiche separate, e di fare ciascuna i conti con le proprie caratteristiche. Questa è la ragione oggettiva per la quale l’Italia (come assemblato di aree eterogenee) e l’Eurozona funzionano male. Funzionando male, per sopravvivere arrivano alla violenza, alla violenza distruttiva di regole finanziarie economicamente assurde e controproducenti, da parte di Roma, con le sue tasse che ammazzano l’economia, e da parte dell’Eurozona, con regole inique, attraverso cui la Germania si difende dal pericolo della solidarietà coi paesi mediterranei, nel mentre che, per via commerciale, li sottomette, li svuota delle loro risorse industriali e finanziarie, attraverso i suoi Reichskommissaren, rinnovando ciò che faceva con i territori occupati durante la II G.M.

 

  By: SanTommaso on Sabato 17 Maggio 2014 08:56

Propio in quei giorni in cui si vuole far cadere Berlusconi,l'ex governatore del New Jersey, John Corzine, e' alla guida della MFGlobal da soli due anni. Aspira a diventare Ministro del Tesoro Usa e nel frattempo, per dimostrare quanto e' bravo, mette su una mostruosa operazione al rialzo sui titoli di stato dei Pigs. Operazione correttissima, dato che oggi e' chiaro che non avrebbero fatto fallire l'europa. Pero' JPMorgan che lo ha finanziato fino allora, gli chiede il rientro immediato di tutti i debiti. Corzine cerca di salvarsi usando i soldi dei clienti, ma La Cupola e' contro di lui. La MfGlobal fallisce e i creditori vendono a mercato in poche ore Miliardi di titoli Italiani. Berlusconi si arrende. Dunque qualcuno in Usa ha preso due piccioni con una fava. Togliersi dalle palle un concorrente al posto del Ministero e farsi bello con gli amici Europei. Ps: i clienti della MfGlobal hanno perso pochissimo o forse niente e in soli due anni sono stati rimborsati.

 

  By: Bullfin on Venerdì 16 Maggio 2014 06:23

Real Conspiracy – the Manipulation of Politics to Save the Euro Posted by Martin Armstrong Euro-E (The Euro in Crisis) When the Euro was on the drawing boards, the committee to create the Euro came to our seminar in London and took the whole back row. I was there at the beginning and have first hand knowledge about how it was being designed. I warned them at that time the euro would start to fail after 13 years in line with the ECM – that was 2011. The euro officially began January 1st, 1999. Without a single national debt, the Euro could never become a reserve currency for it would lack depth. The real problem to emerge is that the euro is more than a single currency. It has become something to defend for thousands of political jobs. The real theory has been to federalize Europe for in the mind of the elites, that would eliminate war. What they failed to grasp is that it can also promote war by dictating a one-size fits all policy. I have written about the audacity of the EU Commission to intervene and remove elected people in Greece and Italy who wanted to leave the Euro. They are in the process of staging political coups to protect the established bureaucrats in Brussels. This is now all about maintaining power – not the Bilderberg meetings and Illuminati. Tim Geithner has confirmed the coup stating in his book: “At one point that fall, a few European officials approached us with a scheme to try to force Italian Prime Minister Silvio Berlusconi out of power.” Geither writes that he told the President about “this surprising invitation” to change the head of Italy, but they decided not to get involved (publicly): “We can’t have his blood on our hands.” Those who always blame the CIA need to expand their perspective. They say there is nothing like a woman scorned. I dare say there is. It’s a politician and unelected bureaucrats.

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  By: shabib on Venerdì 16 Maggio 2014 03:35

THE OTHER SIDE OF MOON .......... http://www.grandeoriente-democratico.com/La_Catastrofe_europea_e_occidentale.html La Catastrofe europea e occidentale. Grande Oriente Democratico e Democrazia Radical Popolare avevano previsto per tempo (dall’estate 2011) quello che sarebbe accaduto, e l’avevano ribadito anche all’indomani degli stolti commenti ottimisti sul vertice europeo di Bruxelles del 28-29 giugno 2012:… …le politiche di austerità e tagli alla spesa pubblica e al welfare voluti e messi in opera da Draghi, Van Rompuy, Merkel, Schauble, Monti, Rajoy, etc., porteranno scientemente e volontariamente l’Europa e l’Occidente a una catastrofe economica, sociale e politica di proporzioni epocali. Chi ci guadagnerà saranno i gruppi massonici reazionari e sovra-nazionali di cui l’attuale euro-tecnocrazia è uno dei terminali planetari. Complottismo? Cospirazionismo? No. Una Contro-rivoluzione anti-democratica lungamente pianificata e ora in fase operativa di attuazione (e siamo ancora agli inizi). E per chi continua a difendere la linea Draghi-Merkel-Monti (fiscal compact, pareggio di bilancio costituzionale & similia), per chi continua a vaneggiare di “ripresa” nel 2013 o nel 2014 (spostando sempre più in là l’asticella e basando non si sa bene su quali vaneggiamenti onirici l’aspettativa di un rilancio economico), per chi continua a difendere tragicomici ossimori del tipo “crescita ma con rigore”, “rigore con crescita”, “tagliatevi le palle, asportate l’utero e poi procreate…”, e cazzate come “no a politiche keynesiane, w il neoliberismo e i suoi derivati”, “la colpa della crisi è dei debiti sovrani”, “Monti è una brava persona, un salvatore della patria insieme a Giorgio Napolitano”, “dobbiamo fare i sacrifici per il benefici futuri (ad memoriam…) che ne verranno”, non c’è che una risposta. La risposta è: attenzione. Attenzione perché Noi di GOD e di DRP segneremo sul nostro libro nero i vostri nomi e, che sia fra un anno o fra cinque, quando che sia, il giorno in cui i popoli europei si volteranno come dei cani arrabbiati contro i masnadieri che li hanno devastati e i fiancheggiatori stolti che glielo hanno consentito, quei nomi verranno offerti alla folla inferocita, uno per uno. Dopo di che, si compia pure la nemesi rivoluzionaria. Ma non sarà un bello spettacolo, perché il popolo, proprio perché bue ed asino nel farsi manipolare, quando si accorge infine (con grande ritardo) del frutto della manipolazione e scopre la mangiatoia vuota e la stalla in fiamme, inizia a caricare e a scalciare con furia animale, appunto asinina e bovina. Dispiace. Dispiace enormemente che, come dei polli da batteria, i cittadini, i giornalisti e i politici italiani, spagnoli ed europei si siano lasciati manipolare da incantatori di serpenti subdoli e infami come Mario Draghi, Herman Van Rompuy, Angela Merkel, Wolfgang Schaeuble, Mario Monti, Mariano Rajoy e tanti altri simili e nefasti figuri. Costoro – compresi collaboratori e fiancheggiatori - non stanno agendo per spegnere l’incendio, ma sono soci e bracci esecutivi di coloro che l’incendio lo hanno primariamente appiccato. Peggio ancora, da mesi, invece di buttare acqua su tale incendio, spargono a piene mani benzina, sotto forma di ricette recessive e depressive (tagli, austerità, rigore) da applicare a economie di nazioni già in condizione di reiterata recessione (in realtà, si tratta ormai sostanzialmente di depressione…). A parte quelli che sanno e che operano scientemente la rovina dei propri simili, per meglio dominarli e sfruttarli, non c’è peggior cieco o sordo di chi non voglia né vedere né sentire, obnubilato dalla buona fede insipiente e dal credo coglione in una teologia economica (quella neoliberista) che recita al primo comandamento: “Aborrirai con tutte le tue forze John Maynard Keynes e tutte le versioni, moderate o radicali, del keynesismo”. In effetti, da questo momento, per certi versi, cesseremo anche di protestare con accorata preoccupazione per masse popolari che abbiano scelto la via della sudditanza indecorosa, in luogo di una cittadinanza militante, vigorosa e dignitosa. Vi trattano come bestie al macello e Voi non vi ribellate? E allora vuol dire che fanno bene a trattarvi con questo disprezzo. Che succederà? Niente di grave per dei sudditi con l’animo ben disposto alla manipolazione e alla schiavizzazione. Abbiamo previsto con larghissimo anticipo il fallimento (dal punto di vista del benessere complessivo delle economie europee più in crisi e della prosecuzione di una selvaggia e devastatrice speculazione sui titoli di stato relativi, in assenza della creazione di eurobond) di tutte le politiche di austerità e rigore, che tuttora perdurano, nel consenso generale: basta andare sui siti www.grandeoriente-democratico.com e www.democraziaradicalpopolare.it e verificare cosa abbiamo scritto ripetutamente in proposito dall’estate 2011 ad oggi. Ora completiamo la previsione, a futura memoria. L’eurozona non fallirà. Gli avvoltoi di Bruxelles, Francoforte e Berlino (operanti per conto di Aquile ben più alte nella gerarchia e la cui sede è ovunque, in omaggio alla dilatazione spaziale del Potere globale sovra-nazionale) faranno di tutto per non permettere né alla Spagna (né a qualsiasi altra nazione europea) il fallimento o l’uscita dalla moneta unica pseudo-europea. Verranno aiutate le banche spagnole e anche lo stato iberico avrà i suoi bei aiuti, come ne ha già ricevuti quello ellenico. Si terrà la Spagna (come già la Grecia, il Portogallo, l’Irlanda) e poi l’Italia in stato di coma vigile. Le banche saranno salvate e aiutate, lo stato verrà supportato affinché non faccia bancarotta. Ma niente di più, a parte questo. Altro che spese o investimenti per la crescita… In cambio di ciò, di questo aiuto per la sopravvivenza vegetativa, ancora tagli enormi e reiterati alla spesa pubblica, aumento dell’iva, tasse ulteriori e patrimoniali nuove di zecca, niente soldi per pagare le molte imprese e i professionisti e/o chiunque abbia crediti presso le amministrazioni pubbliche (se no a che serve il pareggio di bilancio costituzionale? e il fiscal compact? e come si potrebbero realizzare tali sublimi obiettivi sado-masochistici?). Con il risultato -per il sistema economico dei paesi così trattati e curati- appunto del coma vigile: niente fallimento e niente collasso delle banche, salvo qualcuna sacrificabile, eventualmente. Ma collasso della capacità di spesa dei sudditi, quindi crollo dei consumi (finora non abbiamo visto nulla…aspettate e vedrete…), quindi crollo della domanda, quindi crollo dell’offerta e fallimento di innumerevoli aziende. I paesi dell’Europa meridionale, in questo modo, ma poco a poco anche altri dell’Europa centrale e settentrionale (per una legge di reazione a catena), diventeranno una immensa miniera di aziende pubbliche e private e di beni e immobili in svendita a buon prezzo, a tutto vantaggio di chi avrà nel frattempo accantonato enormi masse di liquidità speculando sui debiti sovrani. L’Europa meridionale (e l’Europa in genere, salvo qualche paese cui sia destinata la funzione di kapò o assistente kapò continentale) diventerà una immensa miniera di disoccupati disperati. Tutta manodopera che non sarà difficile convincere a lavorare alla metà o a un terzo dello stipendio che aveva ante 2011. Bisogna accontentarsi, spiegheranno. La catastrofe economica europea è avvenuta per colpa delle rivendicazioni sindacali, per colpa del vizio immondo della concertazione fra le parti sociali… Invece, la virtù consiste nel creare in Europa delle ampie zone di produzione a basso costo che possano competere con analoghe colonie schiavili della Cina, dell’India, del Brasile, della Serbia, dell’Africa, e così via. Del resto, la Germania potrà darci insegnamenti anche su questo punto, avendo avuto (con i suoi complici collaborazionisti europei dell’epoca, gli stessi che non le mancano ora) ampia esperienza (recente, appena qualche decennio orsono) di sfruttamento coatto del lavoro delle popolazioni slave ed ebree. Che problema c’è? Vi saranno anni e anni di trasformazione economica, sociale e politica in direzione oligarchica e tecnocratica, con le euro-burocrazie (da nessuno elette) e i funzionari del FMI (da nessuno eletti) che impartiranno ordini tassativi ad ogni nazione europea. I parlamenti? Saranno ridotti al ruolo di nuove “camere dei fasci e delle corporazioni” (un po’ come l’ornamentale parlamento europeo), organi consultivi senza alcun potere reale, se non quello di obbedir tacendo e tacere obbedendo, votando la fiducia come un sol uomo al cenno imperioso dell’uomo del Monte di turno. Poi, un giorno, gli attuali sudditi saranno spazzati via dal loro stesso vomito di bestie schiacciate dalla propria soma, e compariranno dei veri cittadini, tali nell’animo e nella dignità, prima che nel grazioso e paternalistico riconoscimento delle autorità costituite. E costoro, questi patriots e citoyens, insieme ad alcune avanguardie, rinnoveranno i fasti di Philadelphia del 1776 e di Parigi del 1789. Quando ciò accadrà, attenti al collo e a tutti gli altri organi vitali, masnadieri di oggi e di domani. C’è sempre un dopo-domani, nella Storia. E l’esperienza del 1939-1945 non vi ha insegnato nulla. I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com) con LE CITTADINE E I CITTADINI DI DEMOCRAZIA RADICAL POPOLARE (www.democraziaradicalpopolare.it) P.S. A proposito di preveggenza e lungimiranza, anche in presenza di un coro di bestie che muggisce e raglia il contrario, si rilegga L'ennesima Truffa Manipolatoria dell'ennesimo inutile Vertice Europeo del 28-29 giugno 2012. Commento di DRP a "Vertice Ue, si a scudo spread e 'salva stati'. Vittoria di Monti e Hollande, Merkel ko", articolo del 29 giugno 2012 by Stefano Feltri per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca sopra per leggere) [ Articolo del 21-22 luglio 2012 ] http://www.grandeoriente-democratico.com/La_Catastrofe_europea_e_occidentale.html

 

  By: Morphy on Giovedì 15 Maggio 2014 17:36

Insomma Geithner dice una scemenza hollywoodiana e uno ci deve credere? Ma per favore. Così tutto d'un colpo se ne salta fuori con questa storia ridicola. Cos'è, han finito le cartucce gli Americani? E poi, a che pro? Che l'euro gli stia sui coglioni è ovvio. Son capaci tutti ad andare in giro per il mondo a pagare la roba con la carta da cesso. Dice due minkiate e ci sono anche quelli che ci credono. Più che il teatrino della politica a me sembra di stare al teatrino dei rintronati. Meno male che Putin c'è... morphy

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: Lupino on Giovedì 15 Maggio 2014 12:53

Penso si sia trattato di un atto di guerra, viste le terribili conseguenze economiche successive. Sta bene a tutti?

 

  By: shabib on Mercoledì 14 Maggio 2014 07:04

IL "GOLPE" ? SI, MA NEL MIRINO NON C'ERA BERLUSCONI... Postato il Mercoledì, 14 maggio @ 07:47:59 BST di davide DI FABIO FRANCHINI ilsussidiario.net Intervista a Giulio Sapelli Timothy Geithner conferma: nel 2011 la Casa Bianca ricevette pressioni da parte di alcuni Paesi europei per far cadere Berlusconi. Il “golpe”, insomma, c’è stato. Ma secondo il leader azzurro, il libro di memorie dell’ex segretario del Tesoro degli Stati Uniti (Stress Test) non scopre l’acqua calda: “Non sono sorpreso. È la conferma di ciò che ho sempre sostenuto, che c'è stata una precisa volontà di togliere di mezzo un premier democraticamente eletto che difendeva gli interessi del suo Paese e contrastava quelli della Germania”, aggiungendo poi di come si sia trattato di un attacco alla sovranità nazionale italiana. Per bocca dello stesso ex presidente del Consiglio il comportamento di Barack Obama, in tutto questo, fu integerrimo: “Si comportò bene”. Ma Secondo Giulio Sapelli, docente di Storia economica nell’Università di Milano, la tecnocrazia europea targata Angela Merkel aveva qualcun altro nel mirino… Timothy Geithner, ex ministro del Tesoro statunitense, sgancia la bomba: “Funzionari dell’Ue chiesero a Obama di far dimettere Berlusconi”. Per prima cosa bisogna contestualizzare il tutto. Timothy Geithner, ex capo di dipartimento di Stato americano, scrive un libro dove racconta come a far cadere il governo Berlusconi non siano stati gli Usa, bensì la tecnocrazia europea dominata dai tedeschi, o meglio dalla Merkel. Con quale motivo? Perché l’Italia si era detta non favorevole a salvare la Grecia portando quote ulteriori di capitali rispetto a quelli che già versava al fondo della comunità economica europea. Ecco, bisogna allora dire due cose. Prego. Se Geithner dice questo vuol dire, secondo la mia tesi già espressa nel mio libro Dove va il mondo?, che ora come ora i rapporti tra Germania e Usa sono lacerati, pessimi. Uno come lui che ha avuto responsabilità internazionali di altissimo livello (mentre oggi le ha nel mondo finanziario) e che scrive un libro con dentro cose di questo tipo... Vada avanti, professore. Il secondo, vero nodo è questo: è stato fatto cadere il governo Berlusconi, ma il vero nemico non era lui, bensì Giulio Tremonti (1): l’uomo da far fuori era lui. Consiglio di andare a sfogliare le appendici di Uscita di sicurezza, scritto dall’ex ministro dell’Econonomia: contengono delle verità terribili. Tremonti ha continuato ad avvisare la Comunità Europea sull’arrivo imminente della crisi, invitando a perseguire politiche antideflazionistiche, che andavano però a contrastare le mire tedesche. Andava allontanato... L’Italia, o meglio Tremonti, vittima dunque di una vera e propria ritorsione? Sì, ma anche della sua stessa debolezza politica: io mi rendo conto che quando un fa politica ha un’etica della responsabilità, ma avrebbe dovuto trovare il modo di dirle anche da ministro le cose che dice nel libro... Ma quanto è grave il fatto che un governo venga destituito in questo modo? Nella storia è successo infinite volte. Certo è che nella democraticissima Europa non era mai accaduto che un governo eletto fosse destituito così. Quell’esecutivo era sì traballante, ma non ancora sfiduciato dal Parlamento. Costituzionalmente parlando è una cosa gravissima. E in tutto questo, il ruolo dello spread altro che non era che un grande imbroglio, uno specchietto per le allodole… Per carità, la storia dello spread non ha alcun senso. Lo spread, come dimostrano i fatti di oggi, era un’invenzione: era tenuto volontariamente alto per creare una psicosi. Lo spread adesso è caduto mica per merito del governo Renzi, bensì perché i mercati dei Paesi emergenti, che prima tiravano, stanno manifestando i primi sentori di una crisi. Alla vigilia del voto del 25 maggio, che conseguenze può avere una rivelazione di questa portata che svela queste trame? La cosa interessante secondo me sta nel fatto che gli americani pubblicano un libro di questo tipo, ben sapendo dell’eco mediatica che avrà, in quanto hanno tutto l’interesse a destabilizzare la Merkel e i governi che la sostengono. Come diceva Churchill, gli americani sanno fare tante cose, ma non sanno fare mai diplomazia. Speriamo solo che questo non avvantaggi troppo Grillo… Alla luce del retroscena di Geithner, il ruolo di Napolitano in quei convulsi mesi estivi e autunnali cambia o rimane invariato? Dico solo una cosa: riflettiamo sul viaggio della regina Elisabetta in Italia: chi venuta a trovare la regina? il Papa e Napolitano. Ecco… Fabio Franchini Fonte: www.ilsussidiario.net Link: http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2014/5/14/RETROSCENA-Sapelli-il-golpe-Si-ma-nel-mirino-non-c-era-Berlusconi-/2/499036/ 14.05.2014 1) http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2014/5/10/RETROSCENA-Tremonti-ecco-il-colpo-di-Stato-dolce-avvenuto-nell-estate-2011/498044/ http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13363

 

  By: gianlini on Mercoledì 14 Maggio 2014 04:41

perchè, la parrucchiera di Anti sarebbe una che ha pochi soldi?? ne ha più lei di me sicuramente! gli italiani non sono un popolo bue, ma un popolo ampiamente benestante, per questo facilmente ricattabile o spaventabile

 

  By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 14 Maggio 2014 04:34

Sì, infatti. Ma così non è stato. Persino la parrucchiera di Anti se ne riempiva la bocca.

Slava Cocaïnii!