Sentiment Esperti Italiani - Giorgia
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By: LaSignoraMaria on Lunedì 28 Luglio 2003 12:26
----------------------------------Bca Sella (Toro) 28/07--------------
Per la mattinata, sembra probabile per il Fib un andamento positivo, con una salita a testare la resistenza a 25.810, dove dovrebbero esserci ordini in vendita. Il superamento anche di tale resistenza porterebbe il derivato al test di 25.880, con estensioni comunque non oltre 25.940/965. Le spinte rialziste diminuirebbero al di sotto di 25.525, con obiettivo il supporto a 25.400, dove dovrebbero comunque tornare gli acquisti. II tono diventerebbe debole soltanto con la rottura di tale livello (poco probabile), con obiettivo il forte supporto a 25.280, che dovrebbe comunque arginare un'eventuale, improbabile, discesa.
-----------------------------G.Turani-Repubblica 28/07----------------
Passano le settimane e i mesi, ma gli interrogativi sono sempre gli stessi: c'è la ripresa, sarà forte? La risposta, come è noto, non esiste. Ma oggi (grazie a un paio di analisi molto sofisticate, di cui vi faccio grazia) è possibile capirci qualcosa di più. La più grande economia del mondo (quella americana) si trova esattamente dentro la logica del comma 22: se i mercati puntano forte sulla ripresa, l'economia rischia di andare a rotoli prima di vederla, se i mercati si mettono di traverso e cominciano a credere al contrario, cioè alla deflazione, l'economia americana va a rotoli lo stesso. E quindi la cosa più saggia da fare, per i mercati, è stare fermi, immobili. Ma i mercati sono cavalli selvaggi, e dirgli che cosa devono fare o non devono fare è impossibile. Chi ci sta provando è la banca centrale americana (la Federal Reserve), che nello sforzo di convincere tutti a stare fermi sta tentando di tenere su sia il mercato obbligazionario che quello azionario. Sta tentando insomma di dire che il diavolo e l'acqua santa sono buone cose tutte e due. E che uno, se vuole, può andare a spasso con il primo e bagnarsi con la seconda. Solo che il filo sul quale si muove la Federal Reserve è molto sottile e il rischio che, alla fine, tutto vada davvero a rotoli è abbastanza reale.
Ma vediamo come si è arrivati a infilarsi in questo vicolo cieco. La teoria più semplice è quella delle tre bolle. Si dice che oggi in America ci sono tre bolle speculative: quella sui bond (che hanno rendimenti ancora abbastanza alti), quella sugli immobili, e quella sull'azionario. Se scoppia la prima bolla, si dice, e la cosa viene data abbastanza probabile, poi come in un gioco di birilli scoppiano anche le altre due.
In realtà, le cose sono forse un po' più complesso. Oggi i rendimenti a lungo termine, in America, scontano una modesta ripresa dell'economia di quel paese. Ma, se la gente dovesse convincersi che la ripresa c'è, dietro l'angolo, e è forte, allora diventerebbe interessante abbandonare i bond (le obbligazioni) e gettarsi su qualcosa di più stimolante (azioni, ad esempio). Solo che questo farebbe scendere il prezzo dei bond, ma ne farebbe salire il rendimento. E questo farebbe salire a sua volta il costo dei mutui per le case (provocando il crollo di questo mercato) e anche il costo degli investimenti (che quindi rallenterebbero invece di scattare in avanti). Insomma, se i mercati si mettessero davvero a credere nella ripresa, questo sarebbe il modo migliore per allontanarla nel tempo e per vedere, magari, il suo contrario. E ecco allora che la Fed fa pratica di moderato ottimismo, una volta dice il pericolo deflazione esiste e una volta dice che non c'è (questo è Greenspan, la parte del cattivo spetta a Ben Bernanke, che qualcuno dice sarà il successore di Greenspan).
Se invece i mercati si convincono che la ripresa, anche questa volta, non ci sarà o che sarà irrilevante, allora diventa interessante correre verso i bond e lasciar perdere l'azionario, cioè Wall Street. Ma un eventuale crollo di Wall Street finirebbe per creare problemi alle imprese, ai consumi e quindi alla ripresa.
Insomma, da qualunque parte la si giri ci sono pericoli evidenti e potenzialmente molto gravi. E l'unica via percorribile (ma i mercati fanno quello che vogliono) è appunto quella di stare fermi: cioè di non credere troppo alla ripresa, ma nemmeno nel suo contrario (la deflazione).
Qualunque spostamento sensibile da questa posizione di mezzo (testimoniata per ora da mercati azionari che tengono e da mercati obbligazionari che anch'essi tengono) può far precipitare il convoglio americano dal sottilissimo filo sul quale sta viaggiando e provocare un disastro che a quel punto sarebbe di dimensioni planetarie.
Ma allora siamo costretti a rimanere in questa specie di terra di nessuno per l'eternità? Bloccati dal fatto che se ci si muove si va incontro al possibile disastro? No, esiste una via d'uscita, anche se potrà sembrare poco interessante agli interventisti in economia: e è quella di aspettare, aspettare e ancora aspettare.
Abbiamo appena visto che, se la Federal Reserve spinge troppo il pedale della ripresa, rischia di far scoppiare la bolla dei bond con conseguenze molto gravi. Se invece frena va incontro a guai di altro tipo. La conclusione è che meno fa, meglio è. E quindi la cosa più saggia da fare è aspettare. Ma aspettare che cosa? Che dal fondo dell'economia americana arrivi, finalmente, la ripresa, per vie naturali e indolori. Se la ripresa arriva (e meglio sarebbe una ripresa moderata e giudiziosa), allora poco a poco tutte le variabili potrebbero andare a posto. E anche questa volta potremmo dire di averla scampata.
Ma non è detto. Bush deve andare verso le elezioni per il secondo mandato (novembre 2004) e ha fretta. Sui mercati c'è chi dice che a questo punto una forte svalutazione del dollaro è inevitabile, proprio per dare una scossa all'economia e riconfermare Bush alla Casa Bianca per altri quattro anni.
Ma una scossa all'economia, nella situazione in cui ci troviamo e che ho appena descritto, potrebbe avere conseguenze disastrose. Insomma, siamo come prigionieri su un'isola. Prigionieri della tenuta di nervi della Federal Reserve e della fretta di Bush.
------------------------P.Ferretti-AgeItalia (Orso) 28/07-------------
Rispetto all’ultimo commento di tre settimane fa, la situazione è rimasta del tutto cristallizzata: il Numtel grafico è rimasto compresso nell’ambito degli estremi che delimitano la figura cuneiforme entro cui si è mosso a partire dalla scorsa primavera.
Evidentemente, presto la situazione si sbloccherà in un senso o nell’altro. In ogni caso, il movimento che scaturirà dall’attuale empasse sarà notevole in termini e direzionali, e di volatilità: qualora il Numtel rompesse verso il basso, il cuneo si confermerebbe come affidabile figura di inversione; al contrario, quotazioni più elevate dei massimi toccati a metà mese (1327 punti) implicherebbero una rottura rialzista, evento insolito, parlando di cunei inclinati verso l’alto, ma non per questo inaffidabile, anzi: la rottura del picco di due settimane fa sarebbe esplosivo nelle sue conseguenze.
Quale delle due ipotesi è più probabile? Propenderemmo purtroppo per una rottura verso il basso, e questo per alcuni motivi di fondo, e per un motivo contingente: innanzitutto, il Numtel non è andato oltre la metà del ritracciamento della discesa dai massimi di inizio dicembre. In altre parole, dopo essere sceso pressoché ininterrottamente dai primi di dicembre, il Nuovo Mercato grafico è riuscito a partire da marzo a recuperare soltanto la metà di quanto lasciato sul terreno. In secondo luogo, il responso dell’esame dell’Advance/Decline line è piuttosto univoco: questa fondamentale misura dell’ampiezza tecnica del mercato ormai da settimane scende senza soluzione di continuità.
D’altro canto, è una conseguenza ovvia, dal momento in cui negli ultimi 13 giorni, in ben 12 occasioni i numero dei titoli che sono scesi rispetto alla seduta precedente ha superato il numero dei titoli che hanno chiuso la seduta al rialzo (in altri termini, Declines > Advances per 12 giorni su 13).
Nell’immediato, i timori sono legati al nuovo test del supporto offerto dalla trendline che congiunge i minimi di marzo, maggio e inizio luglio, trendline testata proprio venerdì scorso, per cui una chiusura sotto i 1260-80 punti rappresenterebbe il miglior segnale dell’inversione della tendenza rialzista sperimentata a partire da marzo.
-----------------------------------Ncf (Toro) 28/07-------------------
La settimana potrebbe finalmente portare a uno sblocco della lateralità che ci accompagna da 2 mesi. Se le figure tecniche in costruzione verranno confermate, assisteremo da ora a fine settembre a dei movimenti armonici che vedranno il mercato oscillare in maniera sensibile dando ottime opportunità di trading.
La buona impostazione per la settimana potrà farci arrivare in area 26.200-26.300, da dove presteremo grande attenzione per lo storno che avrebbe caratteristiche particolarmente incisive. Ad un agosto di sofferenza potrebbe a quel punto far seguito un settembre positivo che ci riporterebbe sopra i massimi dei prossimi giorni.
In tale contesto, dove serve un mese per avere un movimento del 5 %, il trading giornaliero difficilmente si presta ad essere seguito: preferiamo pertanto aspettare il mercato sulle fasce potenziali di arrivo per restare in posizione tutto il mese.
Trend di breve: al momento sempre compreso tra 25.100 e 25.500, con rottura rialzista che lo porterà a 26.000-26.100.
Trend di medio: siamo all’interno di una fase laterale compresa tra 24.000 e 27.000 punti che ci accompagnerà fino a settembre e che vedrà il test di entrambi gli estremi.
I dati sotto indicati si riferiscono al Fib30 grafico.
Operativamente seguiamo l’indice attraverso i derivati: siamo sempre long per un obiettivo a 26.100.
-----------------------------G.Petrucciani-Orso 27/05-----------------
Colpo di coda nel finale. E così le piazze finanziarie al di là dell’oceano, a dispetto di quelle europee, sono riuscite a chiudere la settimana di contrattazione con un bilancio leggermente positivo. Tuttavia, da un punto di vista tecnico, sia l’Europa sia l’America continuano a conservare la stessa impostazione. Positiva nel medio-lungo periodo e “flat” nel breve periodo. In particolare il Dow Jones si sta muovendo lateralmente da circa un mese a ridosso di importanti resistenze statiche individuabili in area 9.350 punti. A Milano, invece, il Mib30 dopo aver tentato invano un attacco agli ostacoli posti in area 26.500-27.000 si è attestato a ridosso di quota 25.500 punti, valore coincidente con la media mobile a 40 giorni, e attorno al quale sta oscillando dalla fine del mese di giugno. Cosa aspettarsi dunque per la nuova ottava di contrattazioni?
L’ondata di acquisti che nella giornata di venerdì ha interessato i mercati a stelle e strisce potrebbe far sperare in un buon inizio di settimana, con gli indici statunitensi, Dow Jones, S&P500 e Nasdaq grafico Composite all’attacco delle rispettive resistenze individuabili a 9.350 punti, a quota 1.150 e in area 1.800 punti. E il superamento degli ostacoli appena citati potrebbe mettere le ali anche alla piazza milanese. In particolare il Mib30 potrebbe spingersi prepotentemente all’attacco di area 26.500-27.000 punti, livello al di sopra del quale si aprirebbero ampi margini di ascesa in direzione di 28.500 punti prima e di area 30.000 punti in seguito. Fino ad allora, dunque, ovvero fino a quando l’indice domestico non abbia superato le resistenze di area 26.500-27.000, si consiglia di adottare una strategia di tipo “attendista”, riducendo il peso dei diversi titoli in portafoglio al cedimento di 24.500 punti prima e di area 23.800 in seguito. In tal caso, infatti, l’Orso potrebbe tornare a prendere il sopravvento sul Toro facendo rovinare le quotazioni dell’indice domestico in direzione dei target ribassisti individuabili a 21.800 e a quota 20.500 punti.
-----------------------------------R.Di Lorenzo 27/07-----------------
Le borse hanno fatto qualche correzione, niente di particolare. Comperate i titoli nei quali credete, senza paura, perché questi sono i momenti in cui la scelta dei titoli fa la differenza. Il portafoglio che gestisco su Marketocracy, nonostante la correzione dei mercati, guadagna sempre poco meno del 90% da fine marzo, e batte il 98,7% dei 6000 e più portafogli di Marketocracy (i dati sono pubblici: potete consultare il sito http://www.expertafinanza.it/index.php?id=38283 per accedervi). Quindi vedete che è il momento dello stock picking.
------------------G.Maiani-Financial Research (Toro) 25/04------------
Lo zinco proviene da una lunga fase ribassista di medio periodo che ha portato al multiplo test dell’area di 760/58 e ora tende a rafforzarsi. In effetti, il movimento in atto dalla fine del 2001 lascia pensare alla realizzazione di un ampio minimo arrotondato e, in tale caso, avremo un prossimo movimento solo moderatamente rialzista e quindi altalenante che porterà al raggiungimento di 950 circa in 12 mesi circa. Tuttavia, il superamento di 710 avvenuto un mese fa ha generato un probabile segnale di inversione rialzista. Probabile un nuovo rafforzamento.
-------------------------P.Marongiu-FutureBest 25/07------------------
TOD’S
L’area di prezzo compresa tra 29 e 29.5 euro rappresenta la resistenza più forte per il titolo e ancora una volta ha dimostrato tutta la sua forza nel corso della passata ottava fermando la reazione rialzista. Segnaliamo il primo vero supporto angolare sul grafico weekly in area 26.2 – 26.5 euro, resistenza intermedia a 28.6 euro. Setup ciclico martedì 22/7.
Unicredito grafico
Recentemente è stato abbandonato il principale angolo di supporto che sosteneva il trend fin dai minimi di marzo, ora quello stesso angolo rappresenta una forte resistenza ed in prospettiva di medio termine il titolo dovrebbe raggiungere un angolo di supporto a velocità inferiore. Segnaliamo i livelli di resistenza a 4.18 – 4.25 euro ed i supporti di area 3.65 euro.
VOLKSWAGEN
Da tre settimane il titolo si muove in laterale a ridosso della principale resistenza angolare, passante a quota 38.3 euro. Così descritta, la situazione non appare positiva e lo scenario sembrerebbe essere compromesso. Tutto è legato al mantenimento del supporto angolare di area 36.5 euro. Se questo riferimento verrà rotto il titolo peggiorerà la sua impostazione tecnica.
Tiscali grafico
L’impostazione di medio termine è determinata dalla posizione del titolo rispetto all’angolo di supporto maggiore e da questo punto di vista possiamo individuare una sostanziale positività di fondo. L’angolo passa a quota 4.52 – 4.58 euro e rappresenta un possibile obiettivo in caso di rottura del minimo di settimana scorsa. Resistenze maggiori a 4.95 e 5.16 euro.
Novuspharma grafico
Nelle ultime due settimane il titolo ha avvicinato nuovamente la resistenza di area 24.6 euro coincidente con il punto di mezzo del range discendente calcolato tra il massimo dell’aprile 2002 ed il minimo di marzo 2003. Segnali ciclici di medio termine previsti per la metà di agosto e poi per la prima settimana del mese di settembre. Supporto settimanale a 21.7 euro.
E-BISCOM
In caso di prosecuzione di questa fase di positività di medio termine le prime resistenze degne di nota sono collocate a 31 – 31.1 euro, in coincidenza di un incrocio angolare di resistenza
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Legenda del Sondaggio del Sentiment Degli Esperti:
Orso = ribassista, Toro = rialzista,
Pecora = un colpo al cerchio e una alla botte
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