By: Moderatore on Giovedì 09 Ottobre 2003 12:39
--------------------------------Bca Sella (Orso) 09/10----------------
Nel corso dell’ultimo mese, i movimenti più importanti si sono avuti sul mercato valutario, con una ripresa del movimento ribassista del dollaro statunitense, non solo contro l’euro,
ma anche contro lo yen giapponese. La rottura del supporto chiave a 115.00 di dollaro/yen, con la conseguente discesa in accelerazione verso 109.35, apre un capitolo nuovo nei
rapporti valutari Usa-Giappone. Per la prima volta dal mese di febbraio 2001, la Banca del Giappone ha capitolato di fronte alle ripetute pressioni americane per un dollaro più debole,
mentre continua la politica passiva da parte della Banca Centrale Europea. Per i prossimi mesi sembra quindi probabile il persistere della debolezza del dollaro, sia contro euro che
contro yen: più che un forte deprezzamento del dollaro appare probabile uno stabilizzarsi del dollaro su livelli molto deboli (verso 1.1800-1.1900 contro euro e 108.00-111.00 contro
yen), per un periodo lungo (1-2 anni?).
Le conseguenze sui mercati azionari appaiono essere le seguenti:
1) dovrebbe continuare la sovraperformance del mercato azionario Usa, con possibili salite del Nasdaq (grafico verso 2100, di qui a fine 2003. Non sono ancora in vista forti
correzioni, anche se la prudenza è d’obbligo visto il sostanziale raggiungimento dell’obiettivo indicato nei mesi passati a 1935.
2) Gli indici europei dovrebbero continuare a muoversi lateralmente nei range delineatisi negli ultimi mesi, con la possibilità di chiudere il 2003 in prossimità della parte alta di tali
intervalli (2730 per il DJEuroStoxx50 e 27000 per il Mib30).
3) Le prospettive per il mercato azionario giapponese dovrebbero risentire negativamente del forte apprezzamento subìto (è il caso di dirlo) da parte dello yen giapponese. Un obiettivo
ambizioso per il Nikkey 225 potrebbe essere la resistenza chiave a 12100, ma appare più probabile un andamento sostanzialmente laterale nell’ampio intervallo 9250 – 12100.
Sembra quindi opportuno mantenere un’esposizione neutrale in ottica strategica sul mercato azionario, con un sovrappeso in ottica tattica sul mercato americano e una leggere
sovraesposizione sul mercato europeo, con un’esposizione invece neutrale su quello giapponese.
-----------------------------------SpyStocks 09/10--------------------
Yahoo batte le attese, Sap sorprende…
Entra nel vivo la stagione delle trimestrali americane. Ieri sera Yahoo ha battuto le attese degli analisti di 1 cent per azione, raggiungendo un eps di 10 centesimi, e soprattutto ha
alzato le stime per la fine dell’anno e per l’intero 2003. Adesso tocca a Juniper (oggi) e soprattutto a GE, attesa per domani. Il conglomerato è un po’ la cartina di tornasole
dell’economia statunitense e ci darà un chek sullo stato di salute della locomotiva. Intanto ieri Wall Street si è presa una pausa, con il mercato delle valute che è sempre sotto i
riflettori soprattutto sul fronte yen. In Europa c’è stato lo show della tecnologia, con Sap che ha stupito positivamente alzando le stime sul fatturato, segno che c’è una ripresa della
domanda di licenza di software. L’update ha dato la scossa anche a Oracle, ma questo non ha consentito al Nasdaq di mantenersi sopra la soglia di 1900. Vedremo se oggi, anche
grazie a Yahoo, il listino hi-tech riuscirà a rivedere i massimi oppure, come sembra, proseguirà in questo trading range (elemento di disturbo i sussidi). A piazza Affari i riflettori si sono
accesi sul Mps ma anche su Autostrade, con quest’ultima che ha beneficiato dell’attesa per la riunione del Cipe e quindi per l’aumento delle tariffe. Per il Monte, invece, c’è l’attesa per
il cda odierno e per le possibili novità sul fronte aggregazioni e piano industriale. Intanto prosegue la caccia ai titoli Capitalia: sono proprio curioso di vedere come finirà il braccio di ferro Geronzi&C-Coppola.
-------------------------N.Caporali-Ncf (Orso) 09/10------------------
Giunti a questo punto appare chiaro che i mercati sono in attesa di notizie per potersi muovere, avendo a questo punto scontato ampiamente tutta una serie di attese
macroeconomiche. Con ottica di lungo periodo notiamo che dopo 2 anni e mezzo di discesa (marzo 2002-ottobre 2003), i mercati sono sostanzialmente da un anno in una fascia
laterale che per il nostro mercato corrisponde alla fascia 20.500-27.000.
Canonicamente non sarebbe neanche sbagliato pensare che nel lungo periodo avremo una prolungata e magari ampia fascia di congestione per consentire al mercato di smaltire
questi eccessi che si sono protratti nel tempo.
In tale ottica non escludiamo di vedere nei prossimi anni un movimento racchiuso da 2 livelli chiave 18.000-35.000 che possano essere ripetutamente toccati in un estenuante e
snervante movimento di congestione.
A tal proposito sarebbe sufficiente analizzare quello che è successo con il Nikkey a partire dal 1992 per arrivare ai giorni nostri. Risulta estremamente disincentivante e di difficile
gestione seguire l’operatività intraday, che ormai si manifesta in 200-300 punti di escursione giornaliera, con oscillazioni settimanali o mensili che sono ridicole.
Il riflesso di tutto ciò è la volatilità delle opzioni Mibo che è a livelli ormai prossimi ai minimi storici. Questa volatilità è destinata comunque a salire non appena il mercato effettuerà un
brusco movimento, prendendo in contropiede tutti coloro che vendono opzioni, se non si copriranno in tempo.
Trend di breve: al momento compreso tra 25.200 e 26.000.
Trend di medio: ribassista almeno fino a che il mercato non torni sopra 26.000. Obiettivo di medio area 24.000.
I dati sotto indicati si riferiscono al Fib30
------------------------------G.Turani-Repubblica 09/10---------------
Torna a riaffacciarsi SuperEuro e tornano a tremare gli esportatori italiani. In questi giorni l'euro contro il dollaro ha di nuovo superato quota 1,18 e non siamo quindi lontani dal
massimo storico (29 maggio 2003), quando l'euro è arrivato a quota 1,1886. E molto al di sopra del minimo più recente (settembre 2003), con il cambio a quota 1,0850. Le previsioni
sono purtroppo ancora peggiori e più preoccupanti. Gli esperti, infatti, sostengono che il dollaro non ha altro destino, per un po', se non quello di perdere sempre più terreno rispetto
all'euro, e questo, come si sa, è un danno per le nostre esportazioni. A gettare benzina sul fuoco, adesso, arrivano le stime di due grandi banche d'affari americane. Merrill Lynch, ad
esempio, prevede un dollaro a quota 1,22 nel marzo del 2004, e a quota 1,25 a giugno. Il tutto dovrebbe culminare in un cambio dollaro/euro a quota 1,33 a dicembre del 2004.
Esattamente sulla stessa linea si muovono le previsioni della banca d'affari Bear Stearns, secondo la quale a fine 2004 il cambio dollaro/euro dovrebbe essersi assestato a quota 1,30.
----------------G.Maiani-Financial Research (Orso su Numtel) 08/10----
Il Numtel ha accusato un importante calo durante lo scorso mese di settembre, passando dal massimo di 1546 al minimo di 1406, e rimbalza parzialmente da qualche seduta.
Tuttavia, ha incontrato una valida resistenza in corrispondenza di 1460/70 che rappresenta di conseguenza la barriera da superare per poi poter sperare nella realizzazione di un
nuovo massimo entro la fine dell'anno. Inoltre, il massimo di oggi è molto importante visto che è avvenuto in corrispondenza della resistenza dinamica di breve periodo che conferma
l'importanza dell'area appena citata di 1460/70. La situazione rimane ribassista al momento, ma potrebbe migliorare solo sopra 1475. meglio acquistare solo sulla forza.
--------------------------------D.Daolio (Orso) 08/10-----------------
La correzione che ha avuto inizio, sui mercati azionari, verso il 20 di settembre, ha spinto dapprima gli indici su livelli di supporto importanti, e poi ha ceduto il passo ad un rimbalzo
tecnico.
L’indice mib30 si è portato prima sull’importante area di supporto a quota 24750/24900 , che è stata già saggiata tre volte, nel corso degli ultimi mesi, e che costituisce la base
inferiore del “rettangolo” che contiene l’indice da circa 4 mesi; poi, ha iniziato un rimbalzo, che lo vede attualmente a quota 25400.
Nelle altre circostanze in cui l’indice si era portato sul supporto a quota 24750, verso i primi di luglio e di agosto, al test del supporto stesso era seguito un recupero sino alla parte
superiore del trading range, in area 26300.
Attualmente il dubbio che ricorre tra gli operatori è se anche in questo caso accadrà la stessa cosa, oppure se il supporto è destinato a cedere.
A nostro avviso vi sono alcuni elementi tecnici che fanno propendere per la seconda eventualità.
In primo luogo, la condizione degli indicatori e delle medie mobili è mutata, in peggio, col trascorrere del tempo, e oggi è diversa da quella di 2 o 4 mesi fa.
Gli oscillatori mostrano un deterioramento della tendenza positiva, anche e soprattutto a livello settimanale.
Le medie mobili classiche ( 21 e 65 periodi ), sui stanno incrociando negativamente; vi è anche una chiara perdita di momentum.
Inoltre, a livello temporale, se consideriamo il recupero che ha avuto inizio a marzo, notiamo che ha avuto una durata praticamente uguale a quello avvenuto tra settembre 2001 e
aprile 2002, e le quotazioni di molti indici e anche di molti titoli facenti parte dei vari panieri, sono giunte in prossimità di resistenze dinamiche particolarmente interessanti.
Come dire, in pratica, che a livello di tempo/spazio potremmo essere ad un crocevia importante per i mercati azionari.
Unitamente alle considerazioni prettamente tecniche appena svolte, osserviamo come i mercati correlati non offrano un quadro favorevole per le borse.
In particolare ci riferiamo alla persistente debolezza del dollaro americano contro euro e contro yen, che non mancherà di dispiegare i propri effetti sulle quotazioni azionarie,
soprattutto su quelle europee.
Anche la debolezza dei bonds alla lunga farà uscire capitali dai mercati azionari.
La partita si gioca soprattutto sulle aspettative di crescita economica, che sinora hanno sostenuto i listini.
Tuttavia, anche in presenza di una effettiva crescita, una correzione non eccessiva delle quotazioni ( per il mib30 potremmo fissare un target in area 23000 ) non è, per le
considerazioni svolte qui sopra, una ipotesi da scartare, ma anzi ha un discreto livello di probabilità di verificarsi, nelle prossime settimane.
Ovviamente, nel nostro caso specifico, se l’indice supererà senza esitazioni ulteriori l’area 26300, allora l’ipotesi decadrà a favore di un nuovo impulso rialzista.
-------------------------G.Evangelista-AgeItalia 08/10----------------
Il test dell'ormai arcinoto supporto a 18700 punti sull'indice Mibtel (grafico ha indotto nel finale una violenta risalita dei corsi. Segno che il mercato non è maturo per una discesa. Ce lo
fa pensare anche il Put/Call ratio, ossia il rapporto fra opzioni Put e opzioni Call scambiate ieri sul Mib30: 2.091, ossia le prime sono state più del doppio rispetto alla seconde.
Questo fra l'altro ha indotto un deciso flesso rialzista sull'oscillatore che calcoliamo quotidianamente, e farebbe pensare che al contrario di quanto atteso da più parti il mercato sia
pronto per una fiammata. Al momento purtroppo non abbiamo il conforto degli indicatori di "struttura" del mercato, alcuni dei quali (momentum, volume) farebbero propendere per la
tesi del ribasso, mentre altri (in pratica, quelli che misurano il sentiment degli investitori) farebbero appunto pensare al rialzo.
Sul piano grafico ci sono dei livelli da tenere in stretta considerazione: verso il basso, ovviamente, quota 18700 di chiusura settimanale; verso l'alto, la resistenza a 19050 e quella attorno a 19225.
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Legenda del Sondaggio del Sentiment Degli Esperti:
Orso = ribassista, Toro = rialzista,
Pecora = un colpo al cerchio e una alla botte
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