vita a Piddinia (Bologna) - Moderatore
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By: Moderatore on Martedì 25 Febbraio 2014 02:12
c'è un professore di Bologna che ^scrive con pseudonimo "Il velo di Maya" sul blog di Bagnai#http://goofynomics.blogspot.it/2014/02/ponzio-ferrero-e-i-nuovi-farisei.html#comment-form^ che è fenomenale, andrebbe pagato per scrivere in prima pagina
(...sono strani i piddini...mi ricordano spesso Leopold von Sacher-Masoch (la base, mentre il vertice mi ricorda più ....l’orrore di Kurtz): la risposta non è mai dentro di loro, epperò è sempre sbajiata: il loro cervello contiene solo un neurone, ma due sinapsi: una è collegata alla Federazione e l’altra a Repubblica....)
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Vedete, io vivo a Piddinia (Bologna, nda) e qui il pensiero unico (per meglio dire, l’unificante assenza di pensiero) è inscalfibile e adamantina, perchè qui il partito è eretto a sistema e infiltra, in ogni anfratto, la vita pubblica e privata. A curtura (per meglio dire, quell’assieme di inconsistenti buffonate che è così definito) è monopolizzata in ogni sua manifestazione, dal convegno, alla presentazione di libro, all’accademia (Alma Mater Studiorum, pensate un po’, ma dai tempi dell’Aquinate al convento di San Domenico è passata un po’ d’acqua sotto i ponti)
Alla fine riesco ugualmente a divertirmi (si chiama sublimazione), specie quando parlo con gli amichetti in federazione perché, già tre anni fa avevo loro prospettato quello che stava accadendo ora. Non sono un genio (o meglio, lo sono, ma non in queste cose), ma bastava unire i puntini, e poi io sono po’ populista e nazionalista, non mi piacciono le ammucchiate attorno a un santino (quello dimenticato negli elenchi di qualche post fa, ovvero il padre dell’ex fidanzata di Padoa Schioppa, che scriveva nel 43 in esilio a Ventotene e poi è rimasto affezionato alle idee della sua giovinezza, senza contare che la situazione era leggermente cambiata). Poi previdi che loro non avrebbero vinto le elezioni, perché il berlusca era lì per prenderli e gli ortotteri avrebbero preso almeno il 22%: il giorno prima delle elezioni ridevano, il giorno dopo non più. E io dissi loro: “ma voi siete un Grande Partito, possibile che non abbiate analisti migliori di me che sono un semplice passante?”
Così, quando parlavo del tramonto dell’euro (non il Tramonto librario, quello fattuale) dicevo sempre loro: -Non voglio mica che mi diate ragione, tanto so che me la darete -(la ragione, che vve credete)
Ora quando mi vedono si toccano i maroni (come si dice qui).
Poi mi invitarono anche alla Festa dell’Unità per presentare il mio libro, ed io approfittai del consesso per parlare un po’ di diritti cosmetici e dissi loro: “Forse molti di voi non lo sanno, ma nel Congo (DR) occidentale, nella meravigliosa regione dei laghi -un paradiso terrestre, se non fosse per qualche piccolo difetto che vi dirò- da trent’anni si combatte una sanguinosissima guerriglia (coltan, oro, uranio, terre rare) con centinaia di migliaia di morti. Addirittura i guerriglieri fanno violentare le donne dei villaggi conquistati, dai loro compari malati di AIDS per infettarle (mormorio del pubblico). Be’, in tutto questo, noi abbiamo una ministra che viene dai quei luoghi, Lubumbashi, per la precisione (informazione superflua ma, siccome loro non la conoscevano, era utile per metterli un po’ in soggezione); e, dall’alto del suo scranno, con le enormi possibilità che aveva di parlare con la stampa e portare all’attenzione dell’opinione pubblica, non ha speso una parola per il suo infelice popolo e, invece, ha preferito parlare di “genitore 1 e genitore 2” e di “femminicidio” (vedi 48).
Be’, pensavo che mi avrebbero tirato i pomodori (o le banane), e invece è stata una standing ovation, un momento liberatorio (il che mi ha ricordato Alberto con Fassina: “liberati!”, rinuncia al male!)
Sono strani i piddini...mi ricordano spesso Leopold von Sacher-Masoch (la base, mentre il vertice mi ricorda più Donatien Alphonse Francoise nell’analisi Adorno e Horkheimer , che fa il paio con l’orrore di Kurtz): la risposta non è mai dentro di loro, epperò è sempre sbajiata: il loro cervello contiene solo un neurone, ma due sinapsi: una è collegata alla Federazione e l’altra a Repubblica
----Il velo di Maya23 febbraio 2014 22:09
Segue
Tuttavia, ad una cena mi è capitato un dialogo ben più succoso (Piddinia è piena di sorprese), vi era una giovane (intorno ai 40-42) economista che insegnava in una prestigiosa università britannica (una di quelle che fanno le gare di canottaggio) e, pensate un po’ cosa insegnava? Mirabile dictu: macroeconomia.
Dopo qualche amenità del tipo: “Ah, ma nell’università italiana è tutto casta-cricca-coruzzione (per carità, non che sia falso in senso assoluto) e, alla mia età sarei ancora stata lì a far le fotocopie al titolare di cattedra”, alle quali io annuivo stancamente (“che *** me ne fotte”, pensavo: io sono un cuor gentile), le chiesi di cosa si occupasse (di grazia), scoprendo che il suo oggetto di ricerca fosse il divario di produttività nelle differenti regioni all’interno di alcuni stati (tipo Lombardia-Campania o Baviera- Mecklenburg Vorpommern).
Poi, verso la fine della cena commisi l’errore capitale di dare per scontato che, visto che doceva macroeconomia in un’università de prestiggio, per di più fuori dall’area della Weltanshauung della moneta unica, anche lei ritenesse che la suddetta fosse stato un errore di portata storica.
-Ma che dici?- mi aggredì con la foga di un’Erinni -Sarebbe una follia, se tornassimo alla liretta (sic), non potremo più permetterci di importare le materie prime energetiche- ovvero quelle che sono definite più precisamente idrocarburi (nda)
-Di grazia- le domandai -ma tu lo sai quanto incide la fattura energetica?- Non dissi “sulle importazioni”, ma lo davo per scontato
-Sarà il 60%- mi disse con sprezzante sicumera
Alzai un sopracciglio, come faceva talora Cary Grant o Sean Connery –Scusa, il 60% dde chè?-
-Il 60% delle importazioni”
Purtroppo per lei io ho buona memoria
-No , guarda, la fattura energetica 2012 (eravamo nel 2013) è stata di 62 miliardi di euri, il 4% del PIL e circa il 14% delle importazioni, considerando che il turismo dall’estero è in attivo per 48 miliardi, potremmo quasi permettercela solo con quello-
Cercò di rifugiarsi in un campo più fumoso: -No, intendevo il 60% del costo industriale dei prodotti-
Pensai che il signore acceca chi vuole perdere e, a quel punto, mi incazzai alquanto, un incazzatura di quelle che non esplodono ma che, per poter essere placate, esigono l’annichilimento dialettico dell’interlocutore: *** , tu insegni macroeconomia in cotanta università e io sono solo un umile manovale (χειρουργός)...
-Ma scusa, le dissi, se così fosse non avrebbe senso importare alcunché, le differenze di costo sarebbero minime, se ci mettiamo anche il trasporto. In realtà, il prodotto a più alta intensità energetica è l’alluminio, e se consideriamo che è un prodotto a basso valore aggiunto, l’incidenza del costo energetico sarà non più del 30%-
Allora, visto che con l’ignoranza non incantava nessuno si rifugiò nella più retriva ideologia degli slogan
-E’ inutile nascondersi, il problema dell’Italia è la produttività, non siamo abbastanza produttivi- la durezza del vivere –i tedeschi invece lo sono-
- Ma, mia cara – il “mia cara” è sempre molto efficace – hai mai sentito parlare delle riforme Hartz, dei minijob?- Inutile dire che gli astanti, a quel punto erano divisi tra attoniti e divertiti
-Sì, ma è un fenomeno marginale- rispose
- Be’, marginale fino a un certo punto, visto che sono più di 7 milioni, e sai quanto vengono retribuiti?-
-Mi pare di aver sentito- (sic) –circa 800-1000 euro-
“Ma come «mi pare di aver sentito?», *** , ti occupi di queste cose!”, pensai
- Purtroppo non è nè la prima nè la seconda, sono 450 euri-
Alcuni astanti trattenevano a stento i risolini e lei iniziò ad arrossire e a guardare continuamente verso il basso. Pensai che le fossero venute le mestruazioni e non avesse l’assorbente. Qualunque fosse il motivo, cominciò a diventare davvero aggressiva:
-Sì, perchè, secondo te dovremmo andare avanti a fare svlutazioni competitive come ai tempi della liretta-