By: Moderator on Mercoledì 14 Dicembre 2005 11:05
Polipolio ,c'è un recupero faticosissimo di terreni desertici (Israele)ma sono gocce nel mare , perlopiù le cose vanno così come da questo copia-incolla .Casomai se ne riparla ,ora ho da fare
"Mentre il deserto è un ecosistema naturale, in cui si sono evolute forme vegetali, animali e persino culturali capaci di sfruttare la pochissima acqua presente, i terreni desertificati hanno perso la loro potenzialità di far crescere le piante, di sfamare gli animali, di ospitare la vita.
La desertificazione è una delle più gravi emergenze ambientali e sociali della nostra epoca, minacciando circa un terzo delle terre emerse e un miliardo di persone.
Il numero di specie animali e vegetali che vengono perdute a causa della desertificazione è incalcolabile. Ciò comporta un impoverimento non solo per l'ambiente, ma anche per l'umanità.
CAUSE
La desertificazione è quasi sempre dovuta ad un uso non "sostenibile" delle risorse naturali (Vale la pena ricordare che secondo il rapporto Brundtland , 1987, viene definito SVILUPPO SOSTENIBILE quello sviluppo che consentirebbe alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i loro).
Quindi, per la desertificazione, le cause principali sono UMANE:
- SFRUTTAMENTO INTENSIVO E/O INQUINAMENTO DEI TERRENI
- EROSIONE IDRICA (il suolo viene perso perché portato via dall'acqua, quando non ci sono più piante a trattenerlo)
- SFRUTTAMENTO INTENSIVO ED INQUINAMENTO DELLE ACQUE
- ABBANDONO DEI TERRENI AGRICOLI
- DEFORESTAZIONE
- ECCESSO DI PASCOLAMENTO
- SALINIZZAZIONE (l'acqua usata per irrigare contiene sempre dei sali: se il drenaggio del suolo è insufficiente, o l'evaporazione molto alta, questi sali si accumulano, e alla fine impediscono la crescita delle piante. Inoltre un accumulo di acqua nel sottosuolo può portare anche a fenomeni osmotici, nei confronti dei sali nel suolo più profondo, che li richiama nel sottosuolo e nella zona delle radici, con le conseguenze suddette)
- INCENDI BOSCHIVI
- URBANIZZAZIONE
- PIOGGE ACIDE
- ATTIVITA' MINERARIE
- ESTRAZIONE DI SABBIE E GHIAIE DAI FIUMI
- INTRODUZIONE DI SPECIE VEGETALI ESOTICHE
- CAMBIAMENTI CLIMATICI.
Cause NATURALI possono contribuire, ma solo quando sono di portata eccezionale:
- SICCITA'
- MOVIMENTI TELLURICI
- TEMPESTE DI POLVERE E SABBIA
- ALLUVIONI
ESTENSIONE DEL FENOMENO
Ogni anno vanno perduti 24 miliardi di tonnellate di terra coltivabile, cioè circa 10 milioni di ettari, mentre aumenta sempre più la domanda alimentare.
La FAO stima che il bisogno di terre coltivabili aumenterà nel 2015 del 27% e nel 2050 del 42%. Ma, ricordiamolo, i danni dovuti alla desertificazione, consistono in un impoverimento globale del pianeta, in termini non solo alimentari, ma anche di specie animali e vegetali, di paesaggi, di culture I continenti sono colpiti in varia misura (dati FAO/UNEP 1983):
- l'Africa, che già per il 20% circa è coperta di deserti, ha circa il 55% delle sue terre coltivabili a rischio desertificazione;
- l'Asia, che ha solo il 3% di terre occupate da deserti, ha però un 34% a rischio;
- in Australia sono a rischio il 75% delle terre coltivabili;
- in Sud America il 20%;
- in Nord e Centro America il 19%;
- in Europa il 25% delle terre agricole e il 35% dei pascoli. La percentuale di foreste a rischio, purtroppo non viene mai riportata.
In Italia secondo stime dell'Unione Europea, il 27% del territorio italiano è a rischio desertificazione. In Sardegna, Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria il processo è già avanzato. A causa del clima mediterraneo, con prolungati periodi estivi di siccità e forte variabilità delle piogge, il nostro paese è già strutturalmente a rischio desertificazione. La natura dei suoli, poveri ed erodibili, aggrava ulteriormente la situazione del nostro paese. In Italia sono state attive praticamente tutte le cause umane indicate, con il risultato di frequenti dissesti idrogeologici, e con danni ai terreni ( come processi di impermeabilizzazione, salinizzazione, compattazione e contaminazione) che alla fine possono culminare in desertificazione.