FILCEV ESAMINA ANCHE L'AFFARE BULBANK di Borislava Radoeva - ("Monitor" [Sofia], 17 settembre 2001) **I magistrati sottopongono a un minuzioso controllo il prezzo della maggiore banca bulgara e le condizioni della sua vendita** E' imminente una revisione da parte della procura dell'accordo per la vendita della Bulbank, ha dichiarato a "Monitor" un alto magistrato. La maggiore banca bulgara era stata venduta dal governo di Ivan Kostov al consorzio italiano Unicredito-Allianz nell'estate del 2000 per 360 milioni di euro. La definizione del prezzo dell'accordo è l'aspetto principale preso in esame dalla revisione. Come è noto, l'allora capo della Bulbank, Cavdar Kancev, aveva dichiarato che essa "costa almeno $100 milioni più della più alta tra le offerte iniziali, che era stata 350 milioni di euro". Si cercherà una risposta anche alla domanda di quale sia stato l'effettivo motivo dell'accelerazione dei tempi per l'accordo. Nel corso della verifica i magistrati esamineranno nei dettagli le rimostranze del secondo classificato nel concorso per la Bulbank: il consorzio Canovas, formato dalla famiglia greca Vardinoiannis e dalla banca francese Credit Agricole Indosuez. Un anno fa, in una lettera aperta al parlamento, la Canovas aveva chiesto perché la BKK [Compagnia di Consolidazione Bancaria, cioè l'ente governativo che ha gestito la vendita della Bulbank - N.d.T.] ha dato la propria preferenza a un'offerta che proponeva un prezzo più basso per azione rispetto a quello di altri candidati, perché sono stati esclusi così in fretta i rimanenti candidati all'acquisto, perché è stata presa la decisione di condurre trattative solo con la Unicredito, perché il tesoro è stato venduto all'istituzione controllata da un governo straniero e perché la BKK ha trascurato l'offerta della Canovas dichiarando che, qualora non si fosse realizzato l'accordo con la Unicredito, avrebbe preferito trattare con un terzo candidato. Il 29 maggio di quest'anno "Monitor" ha scritto che vendendo la Bulbank, lo stato ha rinunciato volantariamente a ottenere almeno 172 milioni di lev (1 lev = 1 marco) di dividendo, che rappresentano il profitto netto della banca fino al momento del suo acquisto da parte degli italiani. Nell'accordo di privatizzazione, comunque, non vi è una clausola in base alla quale il bilancio dello stato debba ricevere una parte del dividendo per l'anno precedente, hanno ammesso di fronte a "Monitor" l'allora ministro delle finanze Muravej Radev, il suo vice Plamen Oresarski e il vicepremier Petar Zotev. Il giorno dopo, gli esperti di finanza Stojan Aleksandrov ed Emil Harsev hanno dichiarato che ciò significa che il prezzo di vendita reale della Bulbank è inferiore di circa 180 milioni di lev rispetto a quello dichiarato ufficialmente. Questi soldi, in pratica, sono stati ripartiti tra i nuovi proprietari della banca. La denuncia di una perdita per lo stato sarà anch'essa oggetto della revisione del procuratore. "La Bulbank non rappresenta un'eccezione rispetto agli altri accordi di privatizzazione, vale a dire che se verranno individuate delle violazioni della legge nel modo in cui il relativo accordo è stato concluso, la procura proporrà agli organi competenti del potere esecutivo di chiedere la cancellazione dell'accordo per via giudiziaria, come già è stato dichiarato", ha detto la fonte di "Monitor". CHI ANDRA' AGLI INTERROGATORI? L'intera documentazione relativa alla privatizzazione della Bulbank verrà richiesta dalla procura all'inizio della revisione, hanno affermato inoltre le fonti di "Monitor". I magistrati interrogheranno "almeno 10 persone coinvolte nello scandaloso accordo". Tra di esse vi sarà il consiglio dei direttori della Compagnia di Consolidazione Bancaria (BKK), composto da cinque membri, del quale facevano parte l'ex vicepremier Petar Zotev, l'ex ministro dell'industria Aleksandar Bozkov, l'ex ministro delle finanze Muravej Radev, il suo vice Plamen Oresarski e la dirigente della sezione "Supervisione Bancaria" della Banca Nazionale Bulgara, Emilija Milanova. Tutto ciò è necessario perché solo queste cinque persone hanno avuto accesso alle trattative con il potenziale acquirente della Bulbank prima della conclusione dell'accordo. L'ex capo della Bulbank, Cavdar Kancev e i suoi vice verranno anch'essi ascoltati, così come l'ex capo dell'Agenzia per le Privatizzazioni, Zahari Zeljazkov. "Kancev è una delle persone sulle quali facciamo molto affidamento per questa revisione", ha spiegato una fonte della Corte Suprema di Cassazione. Secondo tale fonte, il banchiere conosceva perfettamente e in anticipo le perdite che lo stato avrebbe subito con la vendita del tesoro. L'ex ministro degli interni Bogomil Bonev potrebbe essere anch'egli utile ai magistrati, poiché più volte aveva menzionato tangenti prese da alcune persone per l'affare Bulbank, hanno affermato le fonti. Sicuramente verrà convocato per dare delle spiegazioni anche l'ex premier Ivan Kostov, che il 30 giugno 2000 ha dato in pratica il via libera per l'accordo, al ritorno da un viaggio a Salisburgo, ed è stato tra coloro che hanno difeso con maggiore convinzione l'affare. E' possibile che venga convocato per un'interrogazione anche il presidente Petar Stojanov, che alla fine del giugno 2000 ha chiesto di verificare i particolari dell'affare e dispone anch'egli di informazioni "di prima mano". "A tutti questi uomini di stato e funzionari verrà chiesto di raccontare quello che sanno dell'affare e verranno trattati come testimoni che possono aiutare i magistrati", ha precisato la fonte.