ATTENTI ALL'EDISON

 

  By: Moderatore on Sabato 18 Dicembre 2004 16:29

MILANO, 17 DIC - Dopo la contesa con General Motors, si apre uno scontro legale anche sull'opzione di Fiat a vendere la quota in Italenergia Bis ai francesi di Edf. Il colosso energetico d'oltralpe ha infatti preannunciato a sorpresa il ricorso a un arbitrato per sospendere l'esercizio delle put e delle call e chiarire se la legge Marzano per il riassetto del sistema energetico di quest'estate non leda i propri diritti e interessi. Una mossa preventiva, sostengono da Parigi, assegnata a un collegio arbitrale di Ginevra, che ''non pregiudica la decisione finale'' su Edison, dal momento che tutti gli scenari possibili in Italia sono ancora sul tavolo. Dopo gli strali lanciati in settimana dal presidente Edf Pierre Gadonneix contro la legge del 2001 che ne blocca i diritti di voto in Edison al 2%, e le minacce di uscire da Edison, il colosso pubblico francese alza pero' i toni mirando ancor piu' a portare la discussione sul piano politico. Alla base della decisione di procedere con un arbitrato si citano infatti le mutate condizioni giuridiche nel Paese, e in particolare la riforma del settore energetico, che secondo i francesi puo' comportare ''l'adozione di misure pregiudizievoli agli interessi di Edf''. Materia del contendere, una clausola della legge Marzano sulla reciprocita' in caso di operazioni di concentrazione da parte di imprese straniere (materia del contendere gia' nella legge 301 che congela Edf al 2%) che prevede, in attesa della realizzazione del mercato unico dell'energia elettrica e del gas, che il Governo possa entro 30 giorni dalla comunicazione dell'operazione all'Antitrust, ''definire condizioni e vincoli cui devono conformarsi le imprese o gli enti degli Stati membri'' per tutelare la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali di energia e la concorrenza nei mercati. Se la mossa dei francesi ha prodotto una certa irritazione nel Governo, una nota ufficiale del ministero delle Attivita' Produttive si e' limitata a segnalare come la decisione dei francesi risulti di fatto come un ostacolo ''introducendo elementi che non agevolano'' un percorso di ''ricerca di uno sbocco positivo''. Solo due giorni fa, ha fatto sapere il ministero guidato da Antonio Marzano, il Governo ha infatti espresso tramite l'ambasciatore di Francia la ''disponibilita' all'organizzazione di un tavolo tecnico per definire alcuni problemi in materia energetica che riguardano i due paesi''. Quella di Edf, secondo gli osservatori, si configura allora oprattutto come una forzatura rivolta a Roma. Da un punto di vista legale, si fa tra l'altro notare, risulta difficilmente sostenibile l'appello alle mutate condizioni sul mercato, dal momento che si sta parlando di contratti bilaterali siglati tra privati. Sul piatto, insomma, viene posto soprattutto l'arbitrato stesso, che finira' col pesare piu' di tutto sugli altri soci Ieb, oltre che creare ulteriore incertezza sulla stessa Edison, in attesa ormai da mesi di chiarezza sull'assetto del proprio azionariato. Non a caso Fiat ha ceduto in giornata il 2,83% (a 5,62) e Edison ha lasciato l'1,46% (a 1,55). Piuttosto secca la reazione degli altri azionisti al fianco di Edf nella Ieb, innanzitutto Fiat, che ribadisce la validita' degli accordi e comunica di voler ''tutelare i propri diritti in qualsiasi procedura che fosse instaurata da Edf''. Con l'occasione, tra l'altro, Torino mette per la prima volta nero su bianco in una nota l'intenzione di ''monetizzare'' la put ''secondo i termini e le condizioni del contratto''. Tra marzo e aprile del 2005, insomma, il Lingotto intende vendere il proprio 24,6% della Ieb a Edf, a non meno di 1.147,4 milioni (il valore del finanziamento di Citigroup, assistito proprio dall'opzione in Ieb). E secondo gli accordi del 2002 anche le tre banche azioniste di Foro Buonaparte, Capitalia (14,2% Ieb), SanPaolo Imi (12,5%) e Intesa (10,7%), potranno esercitare a loro volta da maggio in poi l'opzione a vendere ai francesi. Pronti ''a proteggere i propri interessi in ogni sede competente'' i tre istituti, che si sono detti convinti che la decisione di Edf di rivolgersi a un collegio arbitrale non potra' pregiudicare l'esecuzione della put. Unico 'no comment', quello di Romain Zaleski, il patron della Tassara, primo azionista Edison con un 20% detenuto indirettamente tramite Ieb e un 16% diretto, da tempo candidato a una super plusvalenza con l'opzione di put&call verso Edf (per il 20% in Ieb)

 

  By: Moderatore on Sabato 18 Dicembre 2004 13:38

....Approfittando delle difficoltà di Fiat Edf ha tentato di forzare la mano al ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano. Un tentativo che è stato rispedito al mittente ma che ha aperto uno scontro tra il governo italiano e quello parigino. In una lettera inviata agli azionisti di Italenergia Bis (Ieb), la controllante di Edison, il colosso transalpino ha chiamato in causa la legge del 27 luglio 2004 per invalidare gli accordi di put sottoscritti con i soci Ieb. La norma architettata da Marzano prevede che in caso di operazioni di concentrazione da parte di imprese straniere esistano limiti strutturali per le aziende pubbliche di quei Paesi che non garantiscano la stessa opportunità. La società presieduta da Pierre Gadonneix ha così deciso di puntare il dito contro la legge per evitare l’acquisto del controllo di Ieb. La manovra non ha però possibilità di riuscita. Piuttosto, dopo che due giorni fa il governo ha aperto un tavolo tecnico con la Francia per definire i problemi in materia energetica, l’intervento di Edf «introduce elementi che non agevolano tale percorso», come ha dichiarato ieri Marzano. Governo, Fiat e le banche azioniste di Ieb hanno quindi fatto fronte comune: l’opzione di vendita è valida. Un diritto che i soci della holding sono pronti a difendere in qualsiasi sede. Il Lingotto ha fatto sapere che «Fiat Energia è certa che i suoi diritti non sono in alcun modo alterati». I titoli in Borsa hanno però subito un netto contraccolpo. Torino ha ceduto il 2,83% a 5,62 euro, mentre Edison l’1,46% a 1,55 euro. Tornando al contrasto tra i due governi, come anticipato da Finanza&Mercati, la Francia ha aumentato il prezzo dell’energia venduta in Italia. Intanto, Fiat continua a combattere sul fronte della put Gm definita proprio ieri dall’ex presidente, Paolo Fresco, «inattaccabile».

 

  By: Moderatore on Domenica 31 Ottobre 2004 22:26

Prendiamo il caso ^Edison#^che è poi quello da cui parte tutto il resto. Scontato che Edf deciderà di uscire (decisione più che logica, dovendo tra l’altro investire sul rinnovo dei propri impianti nucleari), come subentrare alla Fiat senza incorrere nel duplice rischio di far scattare l’Opa e premiare, di conseguenza, i furbi che si sono infilati nell’operazione a prezzi più bassi? Spingere in alto artificialmente il prezzo con l’Opa per poi vederselo precipitare sotto il peso dei debiti sarebbe davvero troppo per le banche. Si potrebbe pensare a un’uscita progressiva dei francesi in modo da evitare l’Opa e deprimere ai valori reali il prezzo di Edison, ma per questo ci vuole tempo e magari un gioco più largo. Per esempio ampliando il discorso a Energia. Un coinvolgimento che per De Benedetti sarebbe una vera manna, consentendogli di risolvere i problemi di un futuro ormai imminente in cui verranno a mancare i benefici dell’energia fornita da Verbund a prezzi di favore, in seguito alla decisione di Vienna di mettere tutto il suo export in asta già col prossimo anno. Oltre al nome e alle centrali, Energia potrebbe apportare quei 2 miliardi di metri cubi di gas libico avuti in dote dal governo di centrosinistra e fonte sicura di utili sui mercati domestici. Una carta in più per sedersi al tavolo e restarci. Insomma, lo scenario di un primo consolidamento centrato sull’accoppiata Edison-Energia appare faticoso ma non impossibile. Un po’ meno percorribile sembra invece uno scenario più largo imperniato sulle multiutility pubbliche. Intanto perché le Fondazioni chiamate in causa hanno altre priorità e soprattutto altri metri reddituali; in secondo luogo perché la confusione tra aziende e politiche locali è quasi impossibile da sciogliere; in terzo luogo perché hanno poco da offrire in termini di capacità produttiva (fatta eccezione per Milano e Brescia, che però si muovono per conto loro) e mercati locali sempre più esposti alla concorrenza.... ------------------------------------------------------------- .....più clamoroso il progetto di Carlo De Benedetti che, al fianco di Piazzetta Cuccia, avrebbe allo studio un matrimonio tra ^Edison#^ e la sua Energia. Su Finanza & Mercati del 21 settembre scorso, già si tracciava uno scenario rispetto al polo italiano dell’energia auspicato dal direttore generale di Mediobanca, Alberto Nagel, individuando proprio nel braccio elettrico del gruppo De Benedetti la via più immediatamente percorribile. Ebbene, quell’analisi oggi trova pieno riscontro nelle parole di Rodolfo De Benedetti, figlio di Carlo e numero uno di Energia, il quale un paio di giorni fa ha affidato alle colonne de Les Echos un messaggio da inviare a Edf, azionista cruciale di Edison. «Siamo presenti nel settore elettrico, vogliamo svilupparci e seguiremo con interesse l’evoluzione della struttura azionaria di Edison». Una dichiarazione non casuale, visto che arriva proprio quando il colosso francese sembra orientato ad abbandonare il suolo italiano, piuttosto che imbarcarsi in un’onerosissima Opa. Non a caso la società ora guidata da Pierre Gadonneix avrebbe preso contatto con la tedesca E.On. Stando alle prime indicazioni, Parigi potrebbe cedere il proprio pacchetto in Italenergia Bis (controllante di Edison) ai tedeschi oppure coinvolgerli nella partita facendosi affiancare nell’acquisto del controllo di Edison. A questo punto, prima che le trattative tra i due big si facciano realmente concrete, Carlo De Benedetti deve giocoforza aumentare il pressing, magari con l’intervento di Mediobanca. D’altra parte, la stessa Energia nel breve termine avrà necessità di una rete di approvvigionamenti efficiente. Pare infatti che dal 2005 Vienna non permetterà più a Verbund, partner di Energia, di acquistare a prezzi scontati l’elettricità da rivendere sul mercato italiano. Insomma, bisogna correre ai ripari. Nel contempo va valutato anche l’impegno finanziario in caso di assalto a Foro Buonaparte. Un’operazione che, secondo le stime più ottimistiche, non potrebbe essere conclusa a meno di 7 miliardi di euro. Ci vorrà quindi del tempo per rientrare da un investimento di queste dimensioni, nonostante un appoggio di Mediobanca. Anche perché, va detto, allo stato attuale De Benedetti andrebbe ad acquistare un marchio e una posizione. Edison è infatti ancora in fase di ristrutturazione e dunque non produce ancora reddito. Ma quel marchio fa gola: il dossier Edison sarebbe anche nelle mani di Unicredit che avrebbe allo ^studio la realizzazione di una grande multiutility del Nord#http://www.finanzaemercati.it/art.pic1?P=art.htm&ID=111996^

 

  By: Moderatore on Venerdì 08 Ottobre 2004 20:04

EDISON: DE VIVO (MITTEL), EDF DEVE FARE L'OPA, PREZZO 1,8 (SOLE 24 ORE) Roma, 8 ott - ''I francesi di Edf puntano al controllo di Edison? Fanno bene, la loro strategia e' giusta. Ma devono farlo seguendo la strada maestra, cioe' lanciando l'offerta pubblica di acquisto sui titoli della societa'', cosi' Guido de Vivo, dg di Mittel, la finanziaria che fa riferimento alla cosidetta finanza cattolica legata al presidente di Banca Intesa, Giovanni Bazoli. Mittel e' anche azionista di Edison, '' abbiamo una partecipazione inferiore di poco all'1%'', spiega de Vivo. Secondo, il Dg di Mittel, il prezzo di Opa ragionevole ''si aggira intorno a 1,8 euro per azione. Cosi' l'esborso complessivo di Edf tra put e call sull'82% di Ieb e opa ammonterebbe a circa 6,9 miliardi di euro. Sono tanti soldi, ma neppure tantissimi. Personalmente, infatti, ritengo che le partecipazioni abbiano un valore intorno ai 7,6 miliardi di euro''. ---------------------------------------------------------------------- EDISON: NEL 1* TRIM. UTILE PRETASSE +47%, MOL +5,6%, SCENDE DEBITO Roma, 10 mag - Il Cda di Edison Spa ha approvato i conti del primo trimestre. A livello consolidato, il fatturato registra una flessione del 6% sul corrispondente periodo dello scorso anno attestandosi a quota 1.705 milioni di euro. Il Mol risulta pari a 358 milioni in progresso del 5,6% su base annuale, l'utile operativo netto sale a 197 milioni (+15,9%), l'utile pretasse si attesta a 137 milioni (+47%,4%), il trimestre vede anche il ritorno dell'utile netti a quota 39 milioni rispetto al rosso di 59 milioni registrato nel corrispondente periodo dello scorso anno. Sensibile miglioramento del livello di indebitamento netto che scende a 3.992 milioni rispetto ai 6.509 del primo trimestre del 2003, conseguentemente il rapporto debt/equity scende a 0,65 rispetto al 0,69 di fine 2003. ''L'andamento del primo trimestre dell'anno conferma il trend positivo della gestione iniziato nell'ultimo esercizio e consente di prevedere un risultato netto positivo per l'esercizio 2004'', spiega la nota di Edison. Il Cda ha anche deliberato ''il progetto di fusione per incorporazione in Edison Spa di Bussi Termoelettrica, Caffaro Energia Srl, Savim Srl, Sogetel Spa e Vega Oil Spa''. Si tratta di tutte societa' interamente e direttamente possedute dalla Edison. Il progetto verra' attuato in base ai valori di bilancio al 31 dicembre 2003, ''sara' approvato dalle assemblee dei soci delle incorporande (convocate per il 27 maggio) e dal Cda dell'incorporante (convocato per il 28 maggio). ----------------------------------------------------------------------

 

  By: GZ on Venerdì 08 Ottobre 2004 19:43

Onore a Piro che mesi fa aveva previsto esattamente quello che è successo oggi cioè l'OPA a 1.80 di EDF --------------------------- ...... che poi obbligherebbe Edf a lanciare un'opa sul flottante della società ad almeno 1,80 euro circa (media fra i prezzi di acquisto e la media di mercato).

 

  By: Moderatore on Mercoledì 25 Febbraio 2004 13:19

Abbiamo spostato il post di PIROPIRO in questo topic già esistente riguardante Edison. Questo per evitare di creare topic aggiuntivi che trattano uno stesso argomento. Basta semplicemente digitare "Edison" nel menù "cerca un titolo" (presente anche nella "top" di questa pagina) e si trova subito la discussione del forum relativa a questo titolo.

Edison: un'opa sul flottante della società ad almeno 1,80 euro ? - PIROPIRO  

  By: PIROPIRO on Mercoledì 25 Febbraio 2004 13:15

Il titolo Edison è stato un titolo a cui sono particolarmente affezionato in quanto mi ha dato delle ottime soddisfazioni, sia facendo trading, che facendo posizione a medio termine. D'altra parte da maggio 2003 è stato sicuramente uno dei migliori titoli in circolazione ed è stato facile fare profitti da questo titolo. Nelle ultime 2 settimane il titolo ha ripiegato, dopo un doppio massimo in area 1,66/1,67. Il ribasso del titolo lo ha riportato a livelli interessanti in considerazione delle seguenti prospettive: 1) il prossimo accordo italo-francese sull'energia, prevede lo sbocco sul mercato francese di Enel e la fornitura di surplus elettrico francese all'Italia (per evitare i black out), ma dovrebbe avere come contropartita lo sblocco dei diritti di voto di Edf in Edison, che attualmente ha la propria quota 'sterilizzata' come voto al 2%; 2) le opzioni put su Edison in mano alle banche e alla Fiat sono un importante dettaglio da valutare. Le banche socie di Edison hanno una put con scadenza 2005 a circa 2 euro, la Fiat ha una put al prezzo di 2,30 euro. Dato che sia le banche, che la Fiat hanno interessi anche a monetizzare prima del 2005 l'investimento in Edison, che non è più strategico per loro, dopo lo sblocco dei diritti di voto, ci potrebbe essere un'accelerazione su questo passaggio di quote, che poi obbligherebbe Edf a lanciare un'opa sul flottante della società ad almeno 1,80 euro circa (media fra i prezzi di acquisto e la media di mercato). I rischi restano legati ad un mancato accordo italo-francese (anche se la commissione Europea sta indagando sulla sterilizzazione del voto, considerandola illegittima) e all'attesa massima fino al prossimo anno per lo sblocco della probabile opa.

 

  By: PIROPIRO on Martedì 16 Settembre 2003 17:15

Lunedì prossimo 22 settembre Edison entra a far parte del Mib30 ed entro quella data io prendo totalmente beneficio sul titolo. Un terzo l'ho venduto oggi a 1,369, un terzo lo dò venerdì pomeriggio e l'ultimo terzo lo vendo lunedì in apertura. Le ho prese fra 1,14 e 1,15 ed anche se penso che fra due anni possa valere anche 2 euro, ogni tanto bisogna anche prendere profitto. Ora mi prendo qualche Premafin, Biesse e Ceramiche Ricchetti (poca roba comunque) e per il resto aspetto lo storno della prossima settimana (se ci sarà..).

 

  By: Moderatore on Sabato 23 Agosto 2003 18:31

------------------Edison Il gruppo ha concluso il secondo trimestre con un giro d’affari in crescita del 14,7%, mentre il reddito operativo lordo ha evidenziato un incremento del 18,6%, grazie ai progressi di efficienza. Secondo un report di Actinvest, dopo la buona performance già realizzata, il titolo tratta in borsa a premio rispetto ai concorrenti. ----------------------------------- Il prezzo giusto? E’ 1,4 € Dal 29 novembre 2002, primo giorno di quotazione della nuova Edison, il titolo ha realizzato una performance migliore dei concorrenti (Endesa, Iberdrola, Scottish power) a accezione di Enel. Dopo aver subito le incertezze sull’assetto proprietario durante l’aumento di capitale, l’azione ha poi rimbalzato a causa della sottovalutazione dei fondamentali. Che cosa conviene fare a questo punto? Secondo un report di Actinvest del 20 agosto, Edison tratta a premio rispetto ai competitor ed è correttamente valutata intorno a 1,4 euro. I risultati recenti. Nel secondo trimestre 2003 il fatturato è risultato in aumento del 14,7% a quota 1.181 milioni di euro, grazie a vendite superiori del 4,6% di energia elettrica (11,3 mld di kwh) e del 73% di volumi di gas venduti (2,25 mld di metri cubi). Il reddito operativo lordo (ebitda) è cresciuto del 18,6% a quota 281 milioni di euro, grazie ai progressi di efficienza e a un minor costo del lavoro. Il fatturato del primo semestre si è quindi attestato a 2.678 milioni di euro e il reddito operativo a 611 milioni. Le previsioni. Gli analisti hanno confermato le stime per il 2003. Il fatturato dovrebbe migliorare del 28%, per arrivare a quota 5.655 milioni di euro, grazie all’incremento della produzione e della vendita di energia elettrica, ma soprattutto in conseguenza dell’espansione del business del gas. Il reddito operativo lordo è invece previsto in crescita del 29,4% (1.296 milioni), che corrisponde a un margine del 22,9% contro il 22,7% del 2002, grazie alla riduzione dei costi e al mix di approvvigionamento. Il reddito operativo netto dovrebbe quindi attestarsi a 536 milioni, nonostante l’aumento degli ammortamenti immateriali causato dal goodwill delle operazioni di fusione di novembre 2002. L’aumento di capitale e la cessione degli asset egiziani permetteranno di ridurre l’indebitamento a 4,3 miliardi e di abbassare il gearing (quoziente di indebitamento) dal 119% di fine 2002 al 70%. L’utile netto è stimato in 308 milioni in euro. Il cda del gruppo ha inoltre deliberato la partecipazione pro quota (40%) per l’aumento di capitale di un miliardo di euro di Edipower, la società che ha acquisito la Eurogen (seconda genco ceduta dall’Enel). Il prezzo obiettivo. Il titolo Edison è stato valutato con il modello del dcf (discounted cash flow, cioè flusso di cassa scontato) con un tasso privo di rischio del 4,3%, un tasso free risk del 4,5% e una crescita perpetua dei flussi del 3,5%, ottenendo una valutazione di 1,42 euro. Se si considera il p/cf (prezzo/cash flow) stimato per il 2003 e il 2004, risulta che Edison tratta a multipli rispettivamente di 7,4 e 5,5, contro una media dei competitor di 5,2 e 4,5. Il ratio ev/ebitda (valore d’impresa/reddito operativo lordo) per lo stesso periodo è, rispettivamente, 9,2 e 7,0, rispetto a una media di 7,5 e 7,4. Anche se la società risulta sopravvalutata rispetto ai multipli, gli analisti ritengono che la probabile entrata nel Mib30 darà più visibilità e liquidità al titolo. Per questo motivo la raccomandazione è passata da neutral (neutrale) ad accumulate (accumulare).

 

  By: PIROPIRO on Mercoledì 06 Agosto 2003 15:51

Bel ritracciamento del titolo Edison, dai massimi di oltre 1,31, è rientrato a circa 1,26, che poi coincide con i massimi di metà giugno scorsi. La coincidenza strana è che contemporaneamente sono passate di mano grosse partite (300.000, 600.000, 300.000 solo oggi, ieri anche 900.000 solo in un colpo), non vorrei che il ritracciamento serva per fare salire qualche ritardatario sul carro...... Titolo da monitorare attentamente ed eventualmente da stoppare in caso di sfondamento al ribasso di quota 1,20, che reputo però difficile.

 

  By: PIROPIRO on Giovedì 31 Luglio 2003 12:21

Continua l'evidente rastrellamento di Edison, con le sedute ormai in fotocopia: partenza fiacca, volumi bassi per tutta la mattinata e poi accelerazione pomeridiana, sia dei prezzi che dei volumi. Sui fondamentali c'è ancora spazio, ma comunque limitato 1,30/1,40, mentre dal punto di vista speculativo, un'ipotetica OPA da parte di Edf o la fusione con Aem porterebbe il titolo a mio avviso almeno a 1,50.

 

  By: PIROPIRO on Venerdì 25 Luglio 2003 16:08

Su Unipol ha pesato enormemente l'aumento di capitale effettuato in fretta e furia per pagare l'acquisizione di Winthertur Italia. A questi prezzi (3,50 ord. e 1,50 priv.) il downside è a mio avviso limitatissimo, anche perchè ad esempio le priv. conserveranno, nonostante la diluizione dell'aumento di capitale, un ottimo rendimento (almeno 0,07/0,08 euro pari al 5-6%). Sulle ordinarie il discorso è diverso, visto che il titolo è controllato dalle Coop rosse, ma non vedo anche qui enormi problemi. Se la Unipol riuscirà a ben integrare Winthertur Italia (pagata comunque cara), come ha fatto con Meie, Aurora e Navale Ass.ni, credo questi prezzi siano delle ottime occasione di acquisto, in un'ottica di 6-12 mesi. L'aumento di capitale non è stato gradito, sia perchè pesantissimo (occorreva aggiungere un altro 70/75% al proprio investimento iniziale per sottoscriverlo), ma anche perchè organizzato in poco tempo (neanche 20 giorni), in forza di una delega assembleare ed in periodo abbastanza 's****to' (coincidenza con aumenti di capitale gruppo Fiat e molti soci in ferie). Io ho aspettato come un pollo l'ultimo giorno dei diritti e purtroppo mi sono messo troppo basso per comperare quelli privilegiati, ma se il titolo stornasse un pò (1,45 euro) faccio il pieno e mi metto tranquillo ad aspettare area 1,70 in primavera 2004.

 

  By: GZ on Giovedì 24 Luglio 2003 20:37

Piro (non era sufficiente un Piro solo?) lei sembra che ne sbagli poche di queste nostrane purtroppo sono stati a pranzo da me di recente due amici che lavorano in edison e hanno fatto un quadro del management talmente scoraggiante che ho tolto il titolo dalla lista che seguo visto che lei segue i dettagli economici delle società indigene a parte il coinvolgimento nel pasticcio con Gnutti di cui si è parlato qui sul forum cosa è successo Unipol per farla scendere tanto ? lo chiedo ora che comincia a rimbalzare

 

  By: PIROPIRO on Giovedì 24 Luglio 2003 18:36

Ore 16,37 - EDISON 1,197 euro +3,91% MICA MALE.... P.S. siete tutti in ferie o parlate sul forum solo durante la guerra...

 

  By: PIROPIRO on Giovedì 24 Luglio 2003 18:06

Mica male i risultati di bilancio semestrali pubblicati oggi, con un aumento del 30% dei ricavi e del mol nel settore elettrico, con la forte riduzione dell'indebitamento netto e con prospettiva di raggiungere un utile netto nel corso del 2003....