Provera, Passera e Facchini: bravi - Sandro Cecconi
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By: Sandro Cecconi on Lunedì 09 Settembre 2002 22:37
Puntuali come lo era Kant nell'ora della sua passeggiatina quotidiana e ancora più puntuali dei migliori orologi svizzeri.
Chi sono costoro? Ma è chiaro i nostri imprenditori e/o managers delle aziende di casa nostra. Vediamo il perché.
Dopo lo scoppio di ogni bolla speculativa ecco che, more solito, si riaffaccia la campagna degli"Aumenti di Capitale".
Ma procediamo con ordine.
1) nel mese di Agosto del 2001 quando il Gruppo Tronchetti Provera rilevò il pacchetto di maggioranza di Telecom Italia attraverso l'aquisizione di Olivetti, resosi conto dell'abnorme indebitamento di tutto il gruppo, alla conferenza di presentazione del piano strategico ha affermato con molto coraggio e onestà intellettuale alla platea di tutti gli analisti presenti che la prima cosa da fare era quella di alienare tutte le partecipazioni non strategiche al fine di ridurre l'indebitamento. Il fine è stato perseguito meticolosamente fino a ridurre,
ad oggi, tale indebitamento di circa 4/mld €. Doveva essere fatto per il bene di un'azienda che come tale è patrimonio di tutta la nazione. Ritengo comunque che non sia finita qui e che l'aumento di capitale sia stato soltanto rinviato per stabilire, una volta che le dismissioni saranno completate, di quanto dovrà essere tale aumento.
Ad ogni modo, questo è il mio parere, Tronchetti Provera ha fatto benissimo e pertanto gli faccio anche qui i miei complimenti per la sua sagacia nel saper fare il manager e di arrivare con tempismo davvero encomiabile a certe considerazioni e decisioni.
2) E' di oggi la riunione del CDA di Intesa-BCI nella quale il neo manager, C. Passera, alla fine ha dichiarato che entro il c.a. l'azienda dismetterà partecipazioni non strategiche per 14/15MLD€ in Italia e circa 8/mld€ all'estero. Inoltre, molto probabilmente, ci potrà essere l'emissione di un prestito obbligazionario convertibile il cui ammontare e il cui rapporto di conversione non ci è ancora dato sapere, ma dal momento che ha fatto tali dichiarazioni ritengo sarà emesso in un prossimo futuro.
Anche a lui faccio i miei complimenti per le motivazioni dette al precedente punto 1.
Comunque anche in questo caso l'aumento di capitale è solo rinviato per le stesse motivazioni di prima.
3)Il CDA di Fin.Part. in ottemperanza ad una delega ricevuta nel luglio del 2000 ha deliberato un aumento di capitale con l'emissione di 100/mln di azioni di nominali 0,58€ al prezzo di 1€ con 0,42 di sovrapprezzo che farà entrare nelle casse della società 100/mln €. Tali risorse serviranno al rafforzamento patrimoniale della società nonché a sostenere lo sviluppo delle attività strategiche; inoltre il piano di dismissioni procederà regolermente verso quelle attività no-core e del real-estate non strtegico. Facchini ha anche dichiarato che dopo l'operazione sul capitale di cui sopra il socio di riferimento continuerà ad avere la stessa partecipazione di ora, questo significa che il suo investimento in Fin.Part. aumenterà, quindi è lui stesso a dare il buon esempio. Pertanto anche Facchini merita il mio e il nostro plauso non solo per l'aumento del suo investimento ma, soprattutto, per le modalità dell'aumento di capitale.
Questi tre managers da me nominati hanno fatto da apripista ad una stagione, la cui durata a me non è dato sapere, tesa a dimenticare le idiozie prodotte dal 1998 in poi. E prima avverà prima riusciremo a risolleverci anche se le risorse finanziarie destinate agli aumenti di capitale nell'immediato saranno al sostentamento dei corsi azionari. Ma questa è l'unica via percorribile per le società quotate e non: la ricapitalizzazione.