Mediolanum

 

  By: Moderatore on Martedì 16 Novembre 2004 00:59

....Mediolanum, oggi scambiata a 5,3 euro, ha risentito del momento di difficoltà attraversato dal settore del risparmio gestito. E da inizio anno ad oggi ha lasciato sul terreno circa il 18% del suo valore. Tuttavia, secondo Stefano Fabiani , gestore azionario Italia di Zenit sgr «il titolo in area 5 euro rappresenta un buon investimento, soprattutto perché Mediolanum ha alle spalle una storia di crescita costante nel suo business». Una caratteristica confermata dai dati trimestrali rilasciati la settimana scorsa, che evidenziano un aumento dei ricavi del 10% su base annua. Mentre l’utile netto segna una diminuzione del 6%. Su queste basi non mancano i giudizi favorevoli al titolo. A cominciare da quello di Floriana Amari di Rasbank , che attribuisce al gruppo fondato da Ennio Doris un «buy», con un prezzo-obiettivo a 6,56 euro. Federico Salerno di Goldman Sachs sottolinea invece che «nonostante le incertezze sul valore reale delle nuove aree in cui si sta sviluppando il risparmio gestito (polizze vita, prodotti pensionistici) la valutazione contenuta del titolo spinge a un giudizio "in-line/attractive"». Mentre Merrill Lynch che apprezza «il sensibile miglioramento delle posizioni nel comparto dei prodotti assicurativi» limita il suo verdetto a un prudente «neutral». Con ^prezzo-obiettivo poco sopra 5 euro per fine anno.#http://www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=H^

 

  By: Moderatore on Venerdì 03 Ottobre 2003 02:58

Mediolanum da Finanza&Mercati del 03-10-2003 Allacciate le cinture: le grandi manovre sul credito, una volta archiviata la legge sulle Fondazioni, ripartono. A tutta velocità. L’ultimo lampo, secondo le anticipazioni dell’Espresso, riguarda il possibile matrimonio tra Banca Fideuram e Mediolanum per creare un gigante del risparmio gestito. L’operazione, a dire il vero, è stata studiata e accantonata già da tempo perché la posizione dominante della nuova entità sarebbe evidente anche ai più blandi critici dell’antitrust. Ma l’ipotesi resta suggestiva. Per più motivi. Primo perché a proporre l’affare al Sanpaolo sarebbe stato Bruno Ermolli, uomo di fiducia del presidente del consiglio (che fa parte del sindacato di controllo di Mediolanum) e consulente della Compagnia di San Paolo, comunque l’azionista numero uno della banca guidata da Rainer Masera. Secondo perché è il segnale di una decisione strategica che arriva da lontano. Nelle ultime settimane, infatti, è tornata a circolare un’altra riflessione sulle sorti di Mediolanum: l’eventuale integrazione all’interno di Unicredito. In realtà, anche in questo caso il dossier ha già una lunga storia. Ma a suo tempo, raccontano i bene informati, sarebbe stato Alessandro Profumo a respingere l’ipotesi di un matrimonio che avrebbe ridisegnato gli equilibri ai vertici della banca di Piazza Cordusio, visto che gli azionisti di Mediolanum avrebbero ricevuto in cambio il 20% di Unicredito. Fu allora che Doris tentò la carta dell’operazione San Marco, ovvero la fusione tra il colosso di Trieste e la banca virtuale. L’affare benedetto da Vincenzo Maranghi, si sa, non andò in porto. Oggi si riparte, ma su basi diverse. E l’integrazione con Mediolanum trova meno tifosi di un tempo. La sensazione è che Doris ha già saputo massimizzare le opportunità della rete di consulenti e della banca virtuale, come dimostrano le ottime performance nella fase calante dei mercati. Peraltro, le valutazioni borsistiche del gruppo sono tutt’altro che scontate se si guarda ai competitor internazionali. E le prospettive di crescita del mercato non giustificano tassi di previsione a due cifre (anche per la prospettiva di una concorrenza crescente). Di qui la previsione che il grande matrimonio non si farà. Ma quando tre fidanzati sfumano sull’orizzonte, anche la banca «tutta sostanza», come recita la pubblicità, deve cominciare a preoccuparsi. Non è bello restare zitelle quando si cerca marito.

 

  By: Floid on Lunedì 14 Ottobre 2002 12:48

Ho Realplayer ma non riesco ad aprirli, sarei curioso di vedere o sentire cosa dice il guru di Tombolo. Grazie

 

  By: Floid on Martedì 27 Agosto 2002 22:58

Giusto Dottore se non c'è domanda e inutile fare l'offerta.

 

  By: GZ on Martedì 27 Agosto 2002 00:02

sui siti come ^www.fondi.it#www.fondi.it^ su cui peraltro pubblico i pezzi free, non ci sono le comparazioni dei fondi ? usiamo un database che ha i dati dei fondi e posso farlo, il problema è che la gente che passa di qui mostra interesse magari per un fondo quotato a NY tutto ribassista ma nessuno mai chiede dei fondi comuni

 

  By: Floid on Lunedì 26 Agosto 2002 23:09

Ho letto il suo post sul mondo finanziario in Italia che è controllato dalla potente lobby bancaria che per ovvi motivi di interesse fa di tutto perchè resti tutto così, ma secondo me il parlane crea movimento, e i movimenti tante volte la spuntano, credo che in Italia le banche qualche colpo anno iniziato a prenderlo ad esempio gli interessi trimestrali sui conti correnti, prima questo era una chimera per il risparmiatore e se il per caso il cliente apriva un fido lui gli interessi alla banca li pagava ogni trimestre mentre la banca si permetteva il lusso di darli una volta l'anno, oggi dopo una battaglia legale da parte di una associazione consumatori quel meccanismo contorto è morto. Allora Dott.Zibordi qualche volta inserire delle analisi comparative sui fondi credo che aiuti ad aprire gli occhi, lo so che in questo forum sono quasi tutti trader ed è come mettere la carne in una tavola di vegetariani, ma si sa gli estremi si attragono. Modificato da - Floid on 8/26/2002 21:55:47 Modificato da - Floid on 8/26/2002 21:59:33

 

  By: bandy on Lunedì 19 Agosto 2002 16:53

Zibo non sono facile nel lasciarmi andare a complimenti ma e' Bibbia quello che ha scritto! Complimenti Zibo! Mi faccia un favore lo metta in home page quel post che ha scritto. Molti avranno notato la mia presenza costante nei post riguardanti questo argomento e il mio tono spesso polemico ma lo sa anche lei cosa significhi osservare prezzi tutto il giorno piuttosto che non passare una giornata al club giocando a tennis con il sig. Rossi (e facendolo anche vincere) per farsi sottoscrivere la quota di fondo azionario. E' una questione di passione e dedizione a questo lavoro, di ore spese nei trading floors, di continua crescita nella formazione professionale etc . etc Troppi inetti hanno guadagnato in questi anni spero che come dice lei questo terzo anno consecutivo di sangue porti alla selezione darwiniana della specie, e che l'investimento non si riduca piu' ad una amichevole partita di tennis per stemperare le tensioni di performances negative

 

  By: usemlab on Lunedì 19 Agosto 2002 16:48

ottima risposta, anche se il darsi da fare in proprio mi rilancia la domanda: come? aggirando la legge col rischio di finire in galera? mi resta che rimaga solo una scelta: andandosene all'estero o lavorare sodo per riuscire un giorno a gestire i propri soldi. cmq anche in questo caso la strigliata del mercato bear potrebbe arrivare a far cambiare gli equilibri. E' uno scandalo lo strapotere delle banche e non a caso. Sistema protezionistico, proprio come in giappone generato dalla stessa situazione: elevato tasso di risparmio ed elevato debito pubblico. Il tutto gestito e intermediato dalla banche. Una vergogna.. per il fatto che il sistema non funziona come dice lei in base a un sistema meritocratico, ma grazie agli sforzi di raccolta.. o di vendita del prodotto. Mentre il mio amico e' riuscito a dare a molti clienti il 50-70% di utili da inizio anno, i clienti dei PF sono legati alle performance dell'indice, e dovrebbero essere contenti se il proprio gestore ha fatto -25% contro il -30%. Agghiacciante. Anche perche' le scelte rimangono: tornare ai BTP (e finanziare un debito pubblico vergognoso... ma arrivera' il giorno in cui lo congeleranno stile argentina o no?), dare i soldi ad un altro gestore altrettanto incompetente, tenerli li aspettando i 10 anni di durata minima per vedere i risultati promessi (e per me tra 10 anni i mercati saranno forse piu' bassi di dove stanno adesso!). F.

95% al vendita, 5% al rendimento - gz  

  By: GZ on Lunedì 19 Agosto 2002 16:28

aprire una SGR andate a leggervi il calvario passato con Consob e compagnia per aprire l'attivita'...... ---------------------- Conosco chi è riuscito a crearne una senza essere una banca. Sono occorsi : i) alcune centinaia di milioni (lire vecchie), ii) un intero anno di tempo dedicato e iii) la conoscenza personale di qualcuno in una banca che ha fatto da sponsor Anche così poi c'è il problema che ci sono già più di 1.000 fondi comuni, Sicav e SGR in italia Ci sono circa 30 mila promotori e decine di migliaia di bancari nei borsini che li vendono. E non c'è nessuno sforzo nei mezzi di informazione, cartacei e elettronici, di informare su quali gestori negli ultimi 3 o 5 o 10 anni guadagnino e quali perdano. Ci sono invece i budget di pubblicità per i fondi di S. Paolo, Mediolanum o ING. Con la tua sicav cosa fai se non hai i promotori, il borsino e il budget di pubblicità ? In teoria dovrebbe essere tutto basato sul RENDIMENTO. In pratica dietro questi 1.000 fondi, Sicav e Sgr ci sono 2 o 3 mila gestori italiani no ? Chi sono ? Chi li conosce ? Quali sono quelli migliori (o peggiori) ? Dovrebbe essere come nello sport dove i migliori sono premiati, conosciuti, intervistati, discussi. Questo è quello che succede nella solita america ad es. dove decine di pubblicazioni e siti parlando di quali gestori sono meglio o peggio e li comparano di continuo. E volano i compensi da 10 o 20 milioni di dollari, la competizione per strapparsi i migliori, fa notizia quando un gestore cambia fondo o apre il suo fondo ecc... In Italia nada, Black Out completo. Nessuna informazione che non sia casuale e sporadica. Il sistema non ha nessun interesse che i gestori siano conosciuti, confrontati, criticati o lodati, che emergano i migliori, che vengano pagati in proporzione ai risultati, che si crei una concorrenza per averli ecc... Al sistema questo non interessa e anzi è considerato controproducente. L'unica cosa che conta per il sistema (delle banche e dell'industria dei fondi comuni) è LA VENDITA, LA RETE COMMERCIALE, LA PUBBLICITA' DEL MARCHIO, IL RAPPORTO DIRETTO E PERSONALE COL CLIENTE NEI BORSINI O PORTA A PORTA. Il Rendimento ? quello non fa differenza, Mediolanum partendo dal niente ha avuta la crescita maggiore di qualunque altra gruppo di raccolta del risparmio. E non ha avuto niente a che fare con i risultati ottentuti, con i rendimenti per i clienti. A ING o Fideuram o Mediolanum o qualunque altra società di fondi il 95% di sforzo è dedicato alla vendita e il 5% al rendimento. Lo dicono loro quando ne parle a cena e lo ammettono persino i responsabili del risparmio gestito alle tavole rotonde di "MF". E' tutto il sistema dei fondi comuni che è sbagliato dalle fondamenta (per il cliente). Ma si dirà, siamo al terzo anno consecutivo di perdite per il cliente e a differenza di 10 anni fa l'investimento in borsa consiste ora di 400 miliardi di euro (50-60% del Pil). In teoria ora qualcosa dovrebbe cambiare. In pratica le banche hanno in mano tutto, anche l'intermediazione e la raccolta del risparmio (che dovrebbero appartenere a soggetti distinti come nei paesi anglosassoni...). E sono protette dalla legislazione e da Bankitalia dalla concorrenza dei grandi fondi esteri. Come hanno notato diverse fonti i costi dei fondi, sgr e sicav sono AUMENTATI nel 2001 e 2002 cioè quando i risultati sono stati perdite del -30% o -40%. E' come l'unione sovietica, il sistema funziona perchè non ha alternative. Non resta che darsi da fare in proprio. Modificato da - gz on 8/19/2002 14:55:2

 

  By: bandy on Lunedì 19 Agosto 2002 15:32

Come dissi nel post da me inserito poco prima di questo il sistema e' debitamente salvaguardato. Come fai a mantenere altrimenti quel reggimento di promotori e bancari in esubero esistenti in Italia? Nel nostro paese meno sono le persone preparate sui mercati o meglio meno sono le persone che DECIDONO sui mercati e piu' viene tenuto sotto controllo il sistema (ma non si chiama regime questo???). Quindi il bancario che e' entrato a far cassa negli anni 80 che fai lo licenzi? Eh no perche' in Italia mica e' come alla City dove se non produci sei out, in Italia abbiamo i sindacati e la cassa integrazione per le banche manco esiste; ecco che allora conservando quello status di "posto d'oro" assegnato ancora per qualche misteriosa ragione a qualsiasi dipendente di banca, ha luogo un riciclo di tutta sta gente che viene messa a vendere, a far "consulenza", sorriso tra i denti e potere di convinzione ed alla fine l'esubero viene in parte smaltito. E i soldi dove vanno? Ma of course a Milano o nelle solite "case di gestione" e dove senno'? Se non erro Massimo qualche post fa menzionava il fatto che aveva provato ad informarsi per aprire una SGR andate a leggervi il calvario passato con Consob e compagnia per aprire l'attivita'.

 

  By: usemlab on Lunedì 19 Agosto 2002 15:18

Nel w/e ho ospitato un americano conosciuto in chat l'anno scorso, fa il money manager indipendente. Gestisce quasi 8 milioni di dollari. I clienti depositano i fondi che rimangono in custodia di un intermediario e lui opera una gestione personalizzata dei portafogli, usando posizioni lunghe e corte e opzioni (non fa futures). Prende l'1% min, max 2% del controvalore della massa gestita. In Italia questa figura professionale non e' prevista, e' fuori legge. Perche'? Per arricchire solo la banche mi viene da rispondere. Ed e' una risposta che non mi piace, nel senso che non mi piace questo sistema. Solo investitori con importi considerevoli (10-20 miliardi?) sono in grado di farsi fare una gestione personalizzata, cmq da parte di un gestore NON indipendente ma interno a una struttura del sistema. Il che porta a conflitti di interesse sicuramente maggiori rispetto a una situazione con manager indipendente. Il beneficio non so da cosa potrebbe venire. Maggiore sicurezza del cliente?? mah... cmq il cliente del money manager indipendente USA e' tutelato tramite il deposito dei fondi presso un intermediario autorizzato. Costi minori? non so a cosa possano ammontare le commissioni di una gestione patrimoniale personalizzata ma non credo sotto le percentuali prese da un money manager indipendente (dove e' permesso). Maggiore professionalita'? Dubito che un gestore di una grossa societa' possa essere piu' professionale di un gestore indipendente... (alla fine sono brainstormizzati dalle direttive generali delle proprie case!) Beneficio per i mercati? mah, ne dubito molto. Anzi una maggioranza di manager indipendenti porta a maggiore diversificazione, con flussi di moneta a loro volta maggiormente diversificati che non creano le onde di pecoroni dietro ai soliti quattro titoli. E allora? Quali motivi giustificano il nostro sistema? Non e' che sia arrivato il momento di spingere per cambiarlo? F.

 

  By: bandy on Mercoledì 14 Agosto 2002 15:57

Parole sante Floid!!! La cosa sconcertante sai qual'e'? E' questa. Se io vedo un temporale che arriva magari non sono Bernacca ma l'intelligenza di comprarmi un ombrello la dovrei avere. E invece no questi se ne camminano gai e felici perche' tanto e' un ribasso che prima o poi finira'. Sara' bello vedere decimata sta gente, quelle poche volte che torno in Italia per vedere i miei genitori mi ricapita di incontrarli con lo stesso identico atteggiamento aggressivo e rampante da yuppies old style (ma sono s****to io che incontro solo quelli cosi'? O sono tutti cosi'?). E sopra di noi ci stanno quei nuvoloni di qui Floid dice ma loro non sembrano (o non vogliono?) vederli. Poi ci sono gli stronzi come me che stanno pensando di chiedere alla banca dove lavorano di andare un mese a studiare in America finanziando la cosa con i bonus (quindi con SOLDI MIEI PERCHE' GUADAGNATI al desk). Come a dire che non si e' mai imparato abbastanza di come proteggersi da un temporale. Mirko

P.F. Mettetevi al riparo ora - Floid  

  By: Floid on Mercoledì 14 Agosto 2002 15:10

Per Classic e gli altri...... è giusto che Vi dica l'idea che mi sono fatto del nostro settore e di quello che succederà i prossimi anni altrimenti c'è il rischio di essere frainteso, avete mai osservato quando arriva il temporale di solito lo si nota molto tempo prima del suo arrivo l'aria si fa elettrica si alzano folate di vento si vede qualche fulmine si ode qualche tuono, per me i 35000 p.f. iscritti all'albo con mandato regolare stanno per subire uno dei più distruttivi temporali che una categoria abbia subito e adesso ci sono solo i primi segnali che il temporale sta arrivando, una stima positiva tra cinque anni saremo precisamente la metà, alcuni dati significativi andate a vedere il sito di Assoreti fate delle analisi comparate per banca portafoglio numero p.f. e scoprite che i redditi che ne scaturiscono sono veramente da miseria, a Classic visto che mi parli di costi ufficio come fosse una cosa inutile per un libero professionista prova a chiedere al Dot.Zibordi cosa costa un ufficio, segretaria, adsl, abbonamenti a banche dati, software di vario genere, allora se mi aspetto l'apocalisse del settore voglio lavorare con una banca che mi protegga che mi permette di passare incolume e di essere uno di quella metà di p.f. che resterà dopo il passaggio della tempesta. Mettetevi al riparo finchè potete non restate fuori all'aperto.

 

  By: classic on Mercoledì 14 Agosto 2002 02:45

Gianlini, sono d'accordo con te. Meglio spalmare che lasciarsi prendere dall'entusiasmo. E' quello che ci vuole. E che professo da sempre. Tutti i miei colleghi lo professano.

 

  By: gianlini on Martedì 13 Agosto 2002 14:15

Quello che non capisco è perchè il risparmiatore non riesce mai a fare un discorso intelligente: soppesa l'acquisto di un tavolo 4-5 mesi, discute con la moglie del colore della parete del salotto per buoni due anni, ma la sottoscrizione dei fondi la deve fare seduta stante, e tutta in un colpo. E' convinto di voler comprare fondi azionari: perchè non lo fa spalmando l'acquisto su 1-2 anni Ha paura: perchè non inizia ad uscire dall'azionario un po' alla volta, dandosi così un po' di tempo e lasciando decantare la paura?? perchè se compra la casa fa un mutuo di 20 anni e decide di starci per 30 anni, mentre in un fondo dopo due anni già scalpita?? i pf non hanno probabilmente la necessaria capacità di persuasione psicologica nè in sede di pre-vendita nè in sede di post-vendita questo è il problema....