Popolare di Lodi

 

  By: Moderatore on Martedì 09 Novembre 2004 02:09

Le popolari di Lodi e Milano, Capitalia e Fiat. Poi i piccoli come Ducati e Cps: ^ecco chi vale meno del patrimonio#http://www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=BARINI13^ Le moto di Ducati. Le calze di Csp. Il cemento di Cementir. Tra i big banche come Popolare di Milano o Capitalia e poi una regina decaduta: Fiat. Che cosa accomuna questi titoli, diversissimi per dimensione e capitalizzazione? Il fatto di essere tutte azioni a buon mercato. Il loro prezzo, infatti, è inferiore al valore del patrimonio netto (capitale sociale più riserve). Usato spesso per valutare le società finanziarie, con il ritorno del sereno in economia il p/bv («price book value») può essere un buon parametro per individuare i titoli «ciclici» a cui dare fiducia. Soprattutto tra le società a medio piccola capitalizzazione: le small cap. «Il p/bv - spiega Alessandro Capeccia, gestore azionario Italia di Azimut - è un indicatore molto utilizzato per stimare le "value stock" ovvero le società a bassa, ma costante crescita. Questo strumento si presta, però, anche per valutare i titoli ciclici, che vedono esplodere i propri utili con la ripresa dell’economia». Una ripresa che secondo il consensus di mercato dovrebbe cominciare, nel nostro Paese, nella seconda metà del 2005. Ma come si sa la Borsa gioca sempre d'anticipo. «La regola è semplice - continua Capeccia -. Più basso è questo rapporto meglio è. Vuol dire che il titolo viene pagato dal mercato meno del suo patrimonio tendenzialmente pari al valore di liquidazione». Attenzione, però, non è detto che a valori bassi corrispondano sempre opportunità effettive d’investimento. «È bene considerare anche il livello di indebitamento e la redditività del patrimonio». Nella tabella pubblicata qui a fianco è stata riportata una selezione dei titoli a buon mercato tra i principali indici di Piazza Affari e i loro debiti. Questo dato è importante per valutare il livello di rischio di un titolo apparentemente a buon mercato. Per Patrizio Pazzaglia, responsabile investimenti di Banque Insinger de Beaufort, al p/bv va affiancato il Roe ovvero il rapporto tra utile e patrimonio. «Il rapporto tra prezzo e valori di libro è largamente utilizzato per valutare i titoli finanziari come banche e assicurazioni, società molto capitalizzate e che devono fronteggiare non pochi rischi. Il Roe può rappresentare la prova del nove. Se è elevato e il multiplo del patrimonio è basso, siamo in presenza di un'occasione d'acquisto». La banche più convenienti sono quelle con un rapporto inferiore all'unità. Tipicamente le popolari. «Ma la convenienza - continua Pazzaglia - non è certa. Queste società hanno una forma di governo sociale ( il meccanismo del voto capitario, ndr ) che le rende meno appetibili agli occhi degli speculatori». Tra le blue chip più convenienti troviamo, ad esempio, Bpm e Bipielle. Due società spesso al centro di ipotesi di aggregazione ovvero terreno di caccia per istituti di maggiori dimensioni che già in passato hanno dimostrato di essere disposti a pagare caro il patrimonio portato in dote. Per Capeccia tra gli industriali ciclici «Fiat quota attualmente il suo patrimonio netto ovvero il valore, a costo storico, delle sue attività. Il mercato non sta quindi assolutamente tenendo conto delle sempre più concrete ipotesi di miglioramento della redditività del settore auto». Pirelli & C e Ifil invece nascondono un valore inespresso. «Se si guarda solo al valore patrimoniale - conclude Capeccia - si sottostima completamente il potenziale di rivalutazione delle loro partecipazioni, ad esempio le telecomunicazioni per Pirelli». La più nutrita pattuglia di società a buon mercato si trova tra le small cap. «Csp e Ducati - commenta Pazzaglia - sono due interessanti storie di ristrutturazione con valutazioni tutt'altro che elevate. La società attiva nella produzione di calze e intimo sta mostrando un recupero dell'efficienza persa a causa di cattivi investimenti e pressioni competitive. Ducati appare meno interessante dal punto di vista fondamentale e più appetibile sul lato speculativo. Dopo avere perso la gara per l'acquisizione di Aprilia, la società emiliana da predatore potrebbe diventare preda, magari un forte operatore americano del settore». Cementir è l'unica società a presentare un p/bv inferire all'unità e una disponibilità finanziaria positiva ovvero cassa netta per oltre 100 milioni di euro. «Peccato - conclude Pazzaglia - che tali risorse saranno utilizzate per far fronte a una recente acquisizione da 572 milioni di euro». Operazione che tuttavia è avvenuta a valutazioni del patrimonio quasi doppie rispetto a quelle di Cementir. Se in futuro da cacciatore diventerà preda per la società del gruppo Caltagirone ci saranno ampi spazi di rivalutazione.

 

  By: GZ on Mercoledì 11 Febbraio 2004 15:32

Confermo quanto dicevo 2 settimane fa, la Lodi in gennaio è stata la peggiore banca in borsa e ha proprio dei problemi... --------------------------- IL SOLE 24 ORE - ''Parmalat, indagate Nextra e Lodi''. --------------------------------------------- ''In merito alle notizie diffuse dai media circa l'iscrizione nel registro degli indagati di alcuni funzionari della Banca Popolare di Lodi con riferimento all'acquisto di bond Parmalat (operazione Nextra), - si legge in un comunicato diffuso dall'istituto di credito - Banca Popolare di Lodi precisa che tale circostanza non le risulta''.

dubbi sulla lodi - PIROPIRO  

  By: PIROPIRO on Venerdì 30 Gennaio 2004 16:14

Il titolo Pop. Lodi è incominciato a scendere il 9 dicembre, ma i titoli rivenienti dall'Opas Pop. Cremona sono stati resi disponibili solo il 22 dicembre. Il ribasso è a mio avviso legato alla forte esposizione della Banca nei confronti di Parmalat, sia in modo diretto (affidamenti concessi e obbligazioni in portafoglio) che in modo indiretto (affidamenti a fornitori Parmalat e indotto lattiero-caseario). Il rialzo precedente al 9 dicembre era invece legato a mio avviso al sostegno alle quotazioni fatto dalla Banca stessa per alzare il prezzo di attribuzione delle Pop. Lodi nell'ambito dell'Opas Cremona. Per il titolo vedo a medio termine tempi magri, in quanto deve digerire diverse acquisizioni fatte a prezzi abbastanza alti (vedi Pop. Cremona e B.co Chiavari pagate oltre 3 volte il patrimonio netto). Mi sembra inoltre senza ombra di dubbio la Popolare meno sicura nel panorama italiano. E' cresciuta molto negli ultimi 10 anni, emulando in parte Bipop e Antonveneta, speriamo che non ci siano scheletri nascosti.

 

  By: GZ on Venerdì 30 Gennaio 2004 13:42

premesso che probabilmente la seguo meno di lei perchè ad esempio non so una cosa del genere qui parliamo di vendere allo scoperto allora banalmente penserei che perlomeno gli istituzionali abbiano alleggerito vendendo in parte prima che scadesse il termine per questo storia della Cremona a meno che non sia arrivata come notizia improvvisa e non mi sembra fosse questo il caso

 

  By: mcavadini on Venerdì 30 Gennaio 2004 10:39

Certo, si sapeva anche da più di un mese del periodo di fine dell'opa sulla cremona, però....come potrai verificare chiedendo ai vari intermediari, e noi in quei giorni ne abbiamo consultati diversi, durante i primi di dicembre era praticamente impossibile trovare titoli della Lodi in prestito....

 

  By: GZ on Mercoledì 28 Gennaio 2004 17:59

ok, ma questo non si sapeva da almeno un mese ? Possibile che il mercato non abbia venduto il titolo in anticipo ? Voglio dire la Lodi non è un titolino e questa non è una notizia oscura che sapevano in pochi, un possessore di Lodi aspettava il giorno in cui si riversavano i titoli dell'OPA o vendeva anche un poco prima sapendolo ?

 

  By: mcavadini on Mercoledì 28 Gennaio 2004 17:08

Non sono d accordo col tuo discorso sulla pop lodi....è vero che il 19 dicembre è la data fatidica nel caso Parmalat(quel giorno Bank of America ha dichiarato che il conto di 4,2 mld di liquidità era falso) ma le quotazioni della popolare di Lodi sono crollate a partire dal 9 dicembre per un motivo totalmente diverso: era il primo giorno in cui i partecipanti all OPA sulla pop Cremona potevano rivendere sul mercato le azioni della Lodi.... Ciao Filippo

Popolare di Lodi - gz  

  By: GZ on Mercoledì 28 Gennaio 2004 12:00

Non mi sembra che si parli molto della Popolare di Lodi che dopotutto capitalizza 2.4 miliardi di euro. Dal 9 dicembre è andata a picco. Come ora sappiamo la Lodi è quella che in extremis ha fatto il favore a Parmalat e Intesa di ricomprargli 300 milioni di bonds che erano stati piazzati prima a Nextra ecc... Di tutte le banche italiane a occhio sembra la più inguaiata dal punto di vista penale La cosa curiosa è che i guai di Parmalat sono diventati pubblici intorno al 18-19 dicembre e la Lodi è crollata dal 9 dicembre per cui quando sono uscite le notizie che la riguardavano era giù sui minimi. Ma dato che Consob starà sicuramente indagando non mi preoccupo.