TENARIS

Tenaris, fine primo tempo - gz  

  By: GZ on Mercoledì 05 Ottobre 2005 20:52

nella partita contro Tenaris (venduta al ribasso venerdì appena sopra 138$ a NY....) siamo ora in netto vantaggio e la partita si conclude per ora qui con la ^Tenaris#^ 129 $ Non so se fosse vendibile al ribasso anche a Milano, per me era più semplice a NY, idem per ^ERG#^, ho trovato più agevole vendere al ribasso l'equivalente americano nel settore raffineria di ERG, cioè ^Valero#^ ed ha funzionato, oggi perde un -5% secco. Tanto fanno tutti parte di un gruppo omogeneo per i gestori internazionali e uno vale l'altro. Questi titoli del gas, petrolio, benzina sono diventati l'equivalente versione 2005 dei titoli tecnologici del 2000 per i fondi ed hedge fund e quando c'è qualche scossone come ieri ed oggi molti gestori nervosi prendono profitti di colpo

Tenaris - Zibordi: 1 a 2 - gz  

  By: GZ on Martedì 04 Ottobre 2005 23:21

nella partita contro Tenaris (venduta al ribasso venerdì appena sopra 138$ a NY, vedi puntata precedente) siamo stati in svantaggio nell'inizio di partita (massimo sui 143 dollari), ma già alla metà del primo tempo siamo ora passati in vantaggio (Tenaris a NY perde un -5%)

venderei Tenaris allo scoperto - gz  

  By: GZ on Giovedì 29 Settembre 2005 13:28

Tenaris, quotata in argentina, NY e Milano, producendo tubi in acciaio per petrolio e gas è diventata la nuova Microsoft, salita da 15 a 139 dollari (a NY). Negli ultimi giorni dopo che alcune banche d'affari come UBS le hanno tirato addosso dei downgrade per la valutazione eccessiva ha persino accellerato di un altro +20% ed è diventata uno dei titoli americani bollenti per i traders speculativi Non c'è dubbio quindi che qui non ci sono proiezioni fantasiose come per i titoli tecnologici del 1999, ma gente che produce tubature per oleodotti e gasodotti quando tutti ne hanno bisogno Capitalizza ora 14 miliardi per cui non è uno dei tanti titolini, ma mentre tre anni fa guadagnava 150 milioni circa ora ne guadagna 1 miliardo (utile netto). In dollari ad esempio guadagnava 1.3 dollari per azione e nel 2005 guadagnerà 10 dollari e rotti per azione nel 2005 (!) Detto questo dovrebbe avere toccato il tetto dei suoi utili (la proiezione di First Call è che faccia 10.6$ di utile per azione nel 2006) ed è in un business ciclico: a differenza delle società che possiedono concessioni di gas o petrolio, risorse scarse e in via di esaurimento, produrre tubi in acciaio non ha limiti fisici e non è un business tecnologicamente avanzato o con barriere all'ingresso Inoltre i fondi americani che si sono riempiti di ^Tenaris#^ lo stanno spingendo per chiudere il trimestre domani 30 settembre al meglio, ovvero sparano tutte le loro cartucce per portare il titolo al massimo il giorno di chiusura dei loro rendiconti. Tra oggi e domani sera, come trade, venderei Tenaris allo scoperto, diciamo a 11.60 euro con obiettivo sui 10.10 ad esempio (in dollari sui 138$ con obiettivo sui 110$)

 

  By: Moderatore on Giovedì 29 Settembre 2005 12:57

TENARIS: ROCCA, DIVIDENDO COSTANTE COERENTE COL PASSATO Milano, 27 set -''La politica del dividendo sara' coerente con la nostra storia''. Cosi' Paolo Rocca, Presidente e amministratore delegato di Tenaris, leader mondiale della fornitura di tubi per l'industria petrolifera e del gas. Nel 2003 il dividendo del gruppo e' stato in linea col 2002 mentre nel 2004 e' cresciuto notevolmente. Parlando con gli analisti alla presentazione a Milano dei conti semestrali Rocca ha detto che la domanda mondiale dei prodotti tubulari per l'industria energetica e' in crescita, necessitando maggiore investimenti. ''Sicuramente dobbiamo alzare gli investimenti in conto capitale e contiamo di spendere circa 400 milioni di dollari, o anche di piu', nel corso del prossimo anno''. Malgrado un aumento modesto dei costi il pricing del settore rimane robusto, ha detto Rocca, ''per cui vediamo un aumento costante dei margini''. Nel primo semestre del 2005 il MOL e' stato del 31% rispetto al 22% nel 2004. Nei primi sei mesi dell'anno i ricavi sono stati di 3,2 miliardi di dollari e secondo Rocca ''stiamo camminando verso 6,5 miliardi di dollari per l'esercizio intero''. Sul fronte delle acquisizioni l'ad ha detto che ''stiamo cercando costantemente le opportunita' ma per ora non ci sono dossier sul tavolo''. La strategia del gruppo e' di ''avvicinarsi sempre di piu' ai campi con maggiore potenziale di crescita e per noi la zona del medio oriente e' importante,'' ha detto Rocca. A Tenaris la Russia interessa come mercato ma ''la sicurezza giuridica del paese ci induce ancora alla prudenza''. Rocca ha poi detto che non esclude un associazione con un altro gruppo per l'attivita' di Dalmine che ''ci da' una visione interessante del mercato energetico europeo e che quindi dovrebbe essere raforzato''. Nessun problema infine sul fronte del debito che si attestava a fine giugno a 714 milioni di dollari rispetto ad un patrimonio netto di 14,2 miliardi di dollari. ''Il debito poi sta calando da mese in mese'', ha detto Rocca.

 

  By: GZ on Martedì 27 Settembre 2005 14:39

Guardavo ora la lista dei 10 titoli quotati a NY più votati su IBD e Tenaris è il numero 2 ! Ci sono 7 mila titoli a NY è Tenaris è considerato al momento il secondo come forza in borsa

 

  By: gianlini on Domenica 28 Novembre 2004 13:47

Un periodo di quasi due settimane di cassa integrazione guadagni ordinaria interesserà lo stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat tra Natale e la Befana, dal 27 dicembre al 9 gennaio 2005. In pratica tra festività e cig, lo stabilimento sarà chiuso dalle 22 del 23 dicembre alle 22 del 9 gennaio, quando comincerà il primo turno di lavoro del 10 gennaio 2005. --------------------------------- potrebbero fare il lavoro della nissan, no?

 

  By: Moderatore on Sabato 27 Novembre 2004 23:56

...Nissan ad annunciare la sospensione della produzione in tre dei suoi quattro impianti in Giappone a causa della carenza di offerta di questa importante materia prima. Una notizia che ha fatto letteralmente impennare sia i prezzi del metallo (quotati over the counter) sia i titoli dei principali produttori mondiali di acciaio: la francese Arcelor ha registrato nelle ultime cinque sedute una performance del 7%; la giapponese Nippon Steel ha guadagnato il 4,55% e l’inglese Corus il 2,80 per cento. In rialzo, infine, anche l’italiana ^Tenaris#^ (+1,61%). E secondo Giuseppe Pasini, presidente di Federacciai, questa tendenza è destinata, almeno nel breve-medio periodo, a proseguire. Possiamo dire che questo trend è legato al boom domanda cinese? Senza ombra di dubbio. Basti pensare che nei primi 10 mesi del 2004 la produzione di acciaio cinese ha registrato un aumento del 22% pari a 265 milioni di tonnellate. Nello stesso periodo bisogna però tenere conto che i consumi di questo metallo sono stati pari a 300 milioni di tonnellate. Una vera manna anche per i produttori europei dunque? Solo in parte. Se rimarrà a questi livelli, infatti, l’euro rischia di ridurre seriamente i vantaggi di questo «momento d’oro» per i produttori. Dal 1° gennaio 2004, comunque, il bilancio è stato più che positivo: a livello europeo la produzione di acciaio è aumentata del 5% e in Italia (+5,5%) è stata addirittura superiore alla media del Vecchio Continente. Da un anno si parla di introdurre i future sull’acciaio. Pensa che così il mercato guadagnerebbe una maggiore trasparenza nella formazione dei prezzi? Anche senza questi strumenti derivati, quello dell’acciaio è già ora un mercato estremamente trasparente a livello globale sia nella formazione dei prezzi ^sia nella comunicazione finanziaria#http://www.borsaefinanza.it/art.pic1?ID=116804^.

 

  By: cisha on Giovedì 14 Ottobre 2004 18:43

A parte Tenaris, Premuda e gli altri titoli sporchi e pesanti, per dirlo alla bona, (ma in Italia si s'ha ...siamo lenti a capire) noto che il trend primario ha ripreso corpo.....materie prime, metalli, oro, argento SU...il resto siccome non regge e campa solo di speculazioni di un giorno o due ...VIA dai C.GL.NI. Alla faccia di JPMorgan...il pirata.

 

  By: cisha on Mercoledì 13 Ottobre 2004 20:00

Al trend o ci si crede o non ci si crede...riflettiamo: come stanno a quotazioni le migliaia di equity fund nel mondo?? male, molto male. come stanno a raccolta gli stessi??? ancora peggio...Allora come fanno i vari pirati e gestori a dare una parvenza di ribaltamento del trend ?? Prima di tutto dopo essere stati a girarsi le p...le tutto il giorno si telefonano e si passano gli imput e poi vendono a raffica tutto il trend (dove loro non sono) per far risalire tutti gli altri titoli che sono fuori dal trend (gli assicurativi, le utilities e la tecnologia in primis). Li tirano su fin che possono cioè finchè migliaia di CHEN il cinese non alzano la cornetta e ordinano "Plonto..plego più pletolio, più metallo, più lame...come? non c'è...io complo anche blutto, anche cattiva qualità e pago contanti 50..55..60 dollali...ma lo vollio subito!!! Le materie prime sono oggi correlate al petrolio, naturalmente solo perchè questo scarseggia (in relazione alla forte domanda ed alle varie tensioni globali); in realtà dovrebbe essere l'inverso (ipotizzando che non ci sia la carenza strutturale di cui tanto si parla, meno costa il petrolio, meno costa l'energia e meno sono le spese di produzione e trasporto dei materiali, ed a parità di domanda più alti quindi sono i ricavi delle aziende metallurgiche ed a seguire per tutti gli altri prodotti trasportati. Quindi il prezzo del petrolio che ora è collegato alle altre materie prime per semplice carenza di forniture....dovrebbe in realtà esserne scollegato ovvero avere una oscillazione indipendente. Dato che i problemi strutturali non si risolvono a chiacchere ....ma attraverso investiment, ristrutturazioni e ricerche e e ... talvolta occorre fare anche delle guerre!?!?.....e dato che di trasporti, di energia, di metalli ferrosi e non, ce ne sarà sempre più bisogno sia in quantità che in qualità...credo che la tendenza primaria in atto sia solo sospesa. Quindi raddoppio le posizioni e mi appresto a pagare una bolletta energetica molto più cara.

 

  By: cisha on Mercoledì 13 Ottobre 2004 13:54

Questi ultimi storni credo siano dovuti più che altro ad un taglio del 50% delle posizioni nei portafogli dei fondi per portare a casa un bel pò di utili...Ciò era accaduto..e sta accadendo tutt'ora su altri titoli del settore energia, materie prime, minerali e trasporti (vedi vestas wind, teekay shipping, i vari mining. Comunque noto che Premuda fa ora un +3% e gli altri seguono a ruota. Inutile farsi illudere dai proclami....la dimensione del fabbisogno energetico e di materie prime è ancora enorme ....ormai ai cinesi gli hanno fatto assaggiare "el savor" dell'occidente...e chi glielo toglie più dalla testa che domani potrebbero possedere che ne sò....una Ferrari.

 

  By: Moderatore on Domenica 10 Ottobre 2004 03:34

La fame di acciaio della Cina mette il turbo ai conti Danieli Protagonista assoluta in Borsa (più 50%) nel 2004 la società friulana ha anticipato la concorrenza investendo nella ricerca. Ora è ai vertici mondiali www.borsaefinanza.it - 09-10-2004 L’economia italiana viaggia con il freno a mano tirato e le prospettive di crescita, stando alle previsioni del Fondo Monetario, non sono affatto buone. In uno scenario tanto pessimista e depresso, una notizia positiva giunge dal mondo dell’acciaio, uno dei settori industriali che non sembra risentire di alcuna crisi. La forte flessione che colpì la siderurgia italiana negli anni ’70 e ’80 appare ormai un lontano ricordo e l’acciaio, grazie all’evoluzione dei Paesi in via di sviluppo (e della Cina in particolare), ha rialzato le proprie quotazioni, tornando uno dei principali attori del mercato internazionale. Questo trend non poteva non condizionare un settore strettamente legato all’acciaio, come l’impiantistica. Uno dei casi eclatanti in Italia è quello del gruppo Danieli, che si occupa di progettazione, costruzione e commercializzazione di impianti per l’industria siderurgica e metallurgica e di fornitura di vere e proprie acciaierie. La fame d’acciaio di Cina, Russia, Europa dell’Est e Medioriente ha permesso all’azienda di Buttrio, in Friuli, di diventare in questi ultimi anni, grazie a una forte campagna investimenti, uno dei leader mondiali nella costruzione di macchinari industriali. I numeri, d’altra parte, danno ragione alla strategia del management: il titolo è salito in Borsa del 50% dall’inizio dell’anno e del 180% dai minimi del 2003. Non male, se si considera che l’indice Mibtel è salito appena del 7% circa. Anche il bilancio chiuso al 30 giugno 2004 permette di guardare alla società guidata da Gianpietro Benedetti con ottimismo: i profitti sono saliti a 12 milioni di euro, più 10% rispetto al 2003. Il margine operativo lordo è stato di 128,2 (+35%), mentre il reddito operativo è stato di 68,4 (+65%) a fronte di un valore della produzione superiore a 1,1 miliardi (+16 per cento). Risultati soddisfacenti perché ottenuti in un anno di ristrutturazione che ha coinvolto quattro controllate (Abs, Frohling, Morgardshammar e Danieli) e che - secondo i vertici «dovrebbero migliorare ulteriormente nell’esercizio in corso». La performance borsistica e i brillanti dati di conto economico hanno riportato sul gruppo l’attenzione dei broker. Proprio in settimana Caboto ha aggiornato a 5,1 euro il target price dell’azione ordinaria e a 2,9 euro quello delle risparmio: nel report viene messa in evidenza la bontà della gestione industriale e la valida politica di approvvigionamento della materia prima. giudica molto positivamente la gestione industriale, favorita anche dal basso costo delle materia prima. Negli ultimi 10 anni, la flessione del 40% della domanda di impianti per la produzione siderurgica ha provocato una forte concentrazione degli attori sul mercato mondiale, con un riposizionamento verso il basso della capacità produttiva. Poi c’è stata l’esplosione della domanda che ha spinto e tuttora spinge a nuovi investimenti nel siderurgico. E Danieli - fanno sapere dal quartier generale - si è mossa per tempo ed è quindi pronta a trarre benefici dalla ripresa del mercato dell’acciaio. L’ammodernamento degli impianti esistenti e la costruzione di nuove macchine tecnologicamente all’avanguardia nei Paesi in via di sviluppo, dove la materia prima e l’energia sono disponibili a prezzi competitivi, sono stati infatti il grimaldello per recitare un ruolo da protagonisti nel panorama mondiale. E proprio la ricerca e l’innovazione tecnologica saranno i punti di forza di Danieli nei prossimi anni, quando la domanda di macchinari per produrre acciaio dovrebbe crescere del 10-15 per cento. Come sottolinea il direttore dell’area marketing, Paolo Messina: «L’azienda ha fatto investimenti in ricerca e sviluppo che dovrebbero comportare profitti per circa 140 milioni di euro entro cinque anni». Per quanto riguarda il portafoglio ordini, infine, spicca l’incidenza dei Paesi orientali (il 35% circa del totale) ma va ricordato che Danieli realizza all’estero il 98% del giro d’affari.

 

  By: Moderatore on Venerdì 19 Dicembre 2003 18:49

---------------------------da FINANZA ONLINE 11/11-------------------- ^Tenaris#^ S.A. presenta oggi i risultati del trimestre e per i nove mesi chiusi al 30 settembre 2003 confrontati con i risultati del trimestre e dei nove mesi chiusi al 30 settembre 2002. Sintesi dei Risultati per il Terzo Trimestre di ^TENARIS#^ • Ricavi netti di 759,6 milioni di dollari US, +5,4% rispetto a 721,0 milioni di dollari US • Risultato operativo: 109,2 milioni di dollari US, +28,1% rispetto a 85,3 milioni di dollari US • Utile del periodo: 61,4 milioni di dollari US, in aumento rispetto a 24,5 milioni di dollari US • Utile per azione: 0,053 dollari US (0,53 dollari US per gli ADS) I ricavi netti, il risultato operativo e l’utile del periodo relativi al terzo trimestre, hanno tutti registrato aumenti rispetto ai risultati comparabili per il corrispondente trimestre del 2002. In un contesto caratterizzato da un aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, il principale settore di attività relativo ai tubi senza saldatura ha comunque registrato un incremento di vendite e margini tale da compensare ampiamente le minori vendite di tubi saldati. Il miglioramento dei margini nel settore dei tubi senza saldatura è in parte dovuto alle sinergie operative ottenute a seguito dell’offerta di scambio avvenuta l’anno passato, e al recente completamento del processo di delisting dei titoli dalle Borse Valori delle principali società controllate da Tenaris in Argentina, Italia e Messico. L’incidenza del risultato operativo sui ricavi netti è del 14,4%, mentre il risultato operativo più l’ammortamento ammonta a 156,7 milioni di dollari US, oppure il 20,6% dei ricavi netti. ---------------------------DA BORSA E FINANZA 01/11------------------- La Pemex, il colosso petrolifero messicano, ha annunciato un accordo con la Techint argentina (gruppo Tenaris) e la messicana Perforadora de Campeche per lo sviluppo del giacimento di Mision. Un impegno da 1,036 miliardi di dollari, parte del progetto da 10 miliardi di dollari per la valorizzazione dei campi di gas naturale del Nord del Messico, che dovrebbero permettere di ridurre l’import dal Texas. L’intesa ha dovuto superare le aspre polemiche che si sono scatenate in Parlamento di fronte alla prospettiva di cedere a gruppi stranieri la valorizzazione delle risorse energetiche del Paese. L’amministratore di Pemex, Sergio Guaso, è riuscito a dimostrare che la formula della collaborazione internazionale permetterà al gruppo petrolifero di affrontare i programmi di sviluppo senza compromettere l’equilbrio finanziario. Il campo di Mision si sviluppa su una superficie di 1.971 chilometri quadrati. Nel corso della durata della concessione, 20 anni, si prevede che la produzione debba passare dagli attuali 35 milioni di metri cubi al giorno a 91 milioni. ----------------------da FINANZA E MERCATI 23/09--------------------- Tenaris si attende un mercato in crescita nell’ultima parte del 2003 e per tutto il 2004 e guarda a Cina ed Europa dell’Est per possibili acquisizioni. A dirlo Paolo Rocca, presidente e ad del gruppo, che ieri ha fornito alla comunità finanziaria risultati in forte crescita: l’utile netto del primo semestre si è attestato a 135 milioni di dollari, contro i 17 dello stesso periodo del 2002. Tenaris è legata agli investimenti delle compagnie petrolifere, che nell’ultimo anno hanno subito un rallentamento a causa della guerra in Irak. Rocca si è detto però ottimista, anche per la buona attività esplorativa che sta interessando Sudamerica, Nigeria e Russia. Riguardo a possibili acquisizioni, la posizione finanziaria, con un debito netto di 501 milioni di dollari a fronte di una capitalizzazione di mercato di 2.880, consente a Tenaris di effettuare operazioni con sufficiente tranquillità. --------------------------da FINANZA ONLINE 15/09--------------------- Un comunicato emesso dalla società rende noto che venerdì 12 settembre si è conclusa positivamente l’offerta di scambio lanciata per acquisire il controllo di tutte le azioni e ADS di Tubos de Acero de México S.A. (“Tamsa”) non ancora direttamente o indirettamente in suo possesso. Tenaris ha inoltre annunciato che Tamsa ha concluso il suo programma ADR, con effetto dal 12 settembre 2003. In seguito alla conclusione dell’Offerta di Scambio, Tenaris deterrà il controllo del 99.9% del capitale sociale di Tamsa e procederà all’emissione di 19,586,870 nuove azioni (sotto forma di ADS). Conseguentemente Tenaris avrà un totale di azioni, emesse e in circolazione, pari a n. 1,180,287,664 e la partecipazione del suo azionista di maggioranza si ridurrà dal 61.2% al 60.3%; essendo le residue azioni in mano pubblica. In seguito alla conclusione dell’Offerta, Tamsa non avrà più i requisiti previsti dall’American Stock Exchange per la prosecuzione della quotazione. Di conseguenza Tamsa presenterà al più presto all’American Stock Exchange la richiesta di revoca della quotazione delle proprie azioni ed ADS. I detentori di ADS di Tamsa che, come illustrato nel Prospetto dello scorso 8 Agosto 2003, hanno ritenuto di richiedere a JPMorganChase, il depositario del programma ADR di Tamsa e Tenari(il “depositario”), di presentare i loro ADS Tamsa all’offerta di scambio ma che non hanno ancora consegnato i loro certificati ADR Tamsa al depositario, sono tenuti a farlo entro il 12 marzo 2004; in caso contrario il depositario avrà la facoltà di vendere per cassa gli ADS Tenaris da esso detenute. Questa comunicazione non costituisce un'offerta d’acquisto, né una sollecitazione alla vendita di azioni o ADS. L'Offerta di Scambio è costituita solo dal Prospetto, dello scorso 8 agosto 2003 e dalla relativa lettera di trasmissione e non è stata indirizzata a, né si sono accettate offerte da o da parte di, detentori di azioni o ADS in tutte le giurisdizioni nelle quali l'offerta di scambio o sua accettazione violerebbe la legge di dette giurisdizioni. Tenaris è leader nella produzione di tubi di acciaio senza saldatura e nella fornitura di servizi di movimentazione, stoccaggio e commercializzazione di tubi destinati all'industria petrolifera e del gas, dell'energia e all'industria meccanica, e uno dei principali fornitori di tubi di acciaio saldati per gasdotti in Sudamerica. Costituita in Lussemburgo, Tenaris ha impianti produttivi in Argentina, Brasile, Canada, Italia, Giappone, Messico e Venezuela ed una rete di centri di servizio presenti in oltre 20 paesi. ---------------------------------------------------------------------- Tenaris: cresce a 89,7 milioni l'utile trimestrale (8/7/2003 11:24:32 AM) Tenaris ha riportato ricavi netti trimestrali pari a 868,9 milioni di dollari Usa, (+4,8% rispetto allo stesso periodo del 2002) che hanno generato un risultato operativo pari a 112,5 milioni di dollari, (-22,3%) e un utile pari a 89,7 milioni di dollari, in aumento rispetto a 52,6 milioni di dollari del 2002, che rappresentano un utile per azione: 0,077 dollari (0,77 dollari US per gli ADS). Lo ha comunicato in mattinata la società. ----------------------------------------------------------------------

 

  By: GZ on Venerdì 10 Gennaio 2003 10:42

tutto vero, dico solo che gli IPO in genere vengono prezzati per far guadagnare l'azionista di controllo, specie quando è una famiglia che controlla come qui e non fanno quasi mai bene sul nercato nei primi mesi, a meno che il mercato non sia proprio toro e non compri di tutto qui il mercato non è toro e Tenaris sale

 

  By: PIROPIRO on Venerdì 10 Gennaio 2003 09:59

Occorre però anche aggiungere che le società confluite in Tenaris, ad eccezione di Dalmine (che è l'unica italiana e quindi conosciuta) erano tutte abbondantemente in utile con prospettive quindi di un prossimo dividendo che alcuni ipotizzano al 4-5%. La valutazione corretta a mio avviso è in area 2 euro, ma mi dicono che le attività argentine (paradossalmente) con la forte svalutazione interna, stanno fornendo ottimi risultati, in quanto hanno i costi in pesos (svalutati), mentre ricavano in dollari, esportando gran parte della produzione. Infine i prodotti (tubature senza saldature) sono ottimi e sfruttano anche il momento interessante sul mercato petrolifero.

TENARIS - gz  

  By: GZ on Giovedì 09 Gennaio 2003 19:24

Tenaris indica cosa succede!. Tenaris è una società internazionale, basata in argentina e posseduta dai Rocca, italiani, che fa ACCIAIO, la cosa più industriale che esista al mondo. Si è quotata a NY e Milano 3 settimane fa. Dato che l'economia mondiale è così debole e le borse sono così fragili e tutti gli IPO (salvo forse Campari che è un classico "brand" di consumo tranquillo) negli ultimi 12 mesi in italia hanno perso cosa si poteva pensare che facesse Tenaris, un produttore di acciaio ? Che perdesse qualche cosa, al massimo che galleggiasse. E il primo giorno ha perso un -5% mi sembra. Ma da 10 giorni sale in modo graduale e costante senza mai stornare nemmeno quando gli indici perdono. E non ci sono rumor di sorta o novità, il titolo si è appena quotato. Cosa vuole dire ? Secondo me che l'economia mondiale migliora e in particolare nel settore manifatturiero e industriale, come hanno mostrato anche i dati di ordini industriali del 2 gennaio a NY che hanno preso in contropiede tanti, come mostrano ogni giorno le materie prime. Edited by - gz on 1/9/2003 22:29:33