3m e Berlusconi

 

  By: gianlini on Martedì 03 Settembre 2002 14:14

"..cosiccome la sta informando che in Italia la Magistratura è un inetto organo politico dei comunisti..." scusi ma dove l'ha sentito dire questa cosa della magistratura, a parte a rete quattro da Emilio fede Mentana non credo proprio che l'abbia mai detto e così nè Rai uno nè rai Due

 

  By: gianlini on Martedì 03 Settembre 2002 14:10

"Perchè un uomo che controlla i media non avrebbe approfittato di tali strumenti per informare l'opinione pubblica di questo..." perchè per poter sopravvivere come televisione commerciale ha dovuto ingaggiare i vari Mentana, Costanzo, Santoro (anche se ora quest'ultimo pare esserselo dimenticato) e via discorrendo. perchè la televisione è veramente un media fra i meno efficaci nel fare propaganda politica se deve stare in piedi con la pubblicità perchè se stirner leggesse uno dei pochissimi giornali indipendenti veramente, e cioè Libero, avrebbe scoperto che queste cose Feltri, di Prodi, le scrive da 10 anni gli altri giornali, bene o male, sono in mano all'unica famiglia che conta veramente in Italia, e anche Fininvest ha sempre dovuto stare attenta a non bruciarsi.... La Propaganda, in nessun paese, è mai riuscita stabilmente a scalzare la verità. Neanche in Romania o Corea del Nord.

 

  By: Stirner on Martedì 03 Settembre 2002 13:57

Daccordo, cediamo momentaneamente la maglietta della mia squadra di calcio (paradossalmente sono milanista)intesa come metafora della fede politica. Dovete ammettere che effettivamente è difficile per una persona di ideali forti fare questo tipo di spoglio, e magari mettersi a votare la controparte politica poichè i valori che stanno dietro la sinistra (uguaglianza, solidarietà verso i più deboli, ecc.) non sono esattamente intercambiabili con quelli della destra (affermazione individuale a prevaricazione del più forte sui più deboli)e viceversa, ma a fronte delle accuse che leggo per la prima volta su Prodi, posso fare un tentativo. Orbene, perchè se la gravità di quello che si attribuisce nel forum a Prodi è di questa portata, per quale ragione egli è passato illeso? Perchè un uomo che controlla i media non avrebbe approfittato di tali strumenti per informare l'opinione pubblica di questo cosiccome la sta informando che in Italia la Magistratura è un inetto organo politico dei comunisti? Io non voglio negare le impressioni che Zibordi si è fatto dal vivo, ne la sua buonafede, ma resta questa incongruenza madornale. Se poi si osserva come Zibordi rientri poi nella categoria delle persone che hanno il pregio di aver saputo cambiare fede politica e tradire ideali vecchi coi i loro contrari, nonostante una rappresentazione politica di tali valori (LA LIBERTA'!)così abietta beh, anche io voglio riconoscergli questo merito: bravo! Non conosco altre persone che avendo rinunciato a degli ideali di sinistra (addirittura estremi), con la motivazione anche valida che nel loro Paese essi fossero rappresentati da esponenti politici corrotti, si siano non già abbandonati al nichilismo o allo scetticismo (di molti che io non condanno), bensì siano passati a sostenere la controparte politica che è altrettanto corrotta (se vogliamo assumere una linea neutrale come mi sono impegnato a fare) ma con in più gravi aspetti di demagogia e dominanza dell'informazione (è un dato oggettivo no?). Comunque rientrato nei miei panni d'ora in poi cerchero' di essere più informato, nonostante a quanto pare nelle migliaia di pagine di stampa controllata da B. le denuncie di questo genere a quanto pare siano rarissime, paradossalmente. Anzi, se qualcuno conosce un sito web che riporta circa questi fatti lo ringrazierei se volesse indicarmeli.

 

  By: Sandro Cecconi on Martedì 03 Settembre 2002 03:02

Gli auguri sono per tutti noi di questo paese, ci mancherebbe altro! Purtroppo a questo punto preferisco affidarmi maggiormente al pessimismo della ragione. Inoltre riconoscere soltanto che le colpe vengono da lontano non risolveranno i problemi, questi verranno risolti solo quando verrà fatta giustizia, quella vera. Il resto è solo aria fritta. Questo è il senso della storia, volenti o nolenti. E' stato volutamente creato un sistema di vita diabolico , le porto l'esempio del calcio (ultimo di una serie infinita). Ogni anno assistiamo passivamente a vicende sconcertanti: vengono sperperati soldi fuori da ogni buon senso e poi ecco questi signori che chiedono in qualche modo l'intervento dello stato, ovvero di tutti noi. Quando ho appreso dai media questa notizia mi sono venuti in mente gli anni in cui con le tasse dei poveri venivano pagati gli interessi dei BOT ai ricchi. Uno stato davvero giusto i cui amministratori possono essere considerati come i salvatori della patria. Immaginiamo soltanto che a partire da quegli anni le imposte indirette sono state aumentate a dismisura non certo per giustizia nei confronti delle classi più bisognose. Auguri a entrambi e a tutti i cittadini di questa nazione che ha gettato nell'oblio la propria storia. Fraternamente. Sandro. Modificato da - Sandro Cecconi on 9/3/2002 1:4:53

 

  By: banshee on Martedì 03 Settembre 2002 01:36

"(nel senso di eva)" ......... Cioè? Nel senso di Enterprise Value Added? :-)) Solo per tirarti (e tirarmi) un po' su, mòn chèr!

 

  By: Paolo Gavelli on Martedì 03 Settembre 2002 00:45

Sono d'accordo al 1000% sul fatto che non è ammissibile nè politicamente, nè sotto qualsiasi altro aspetto quanto sta accadendo ora nel nostro paese. ----------------------------- Caro Cecconi, non la prenda come un'imperdonabile mancanza di rispetto, ma il lei in questo consesso mi risulta difficilissimo (non chiedo reciprocità, naturalmente: a ognuno il suo stile). Allora ricominciando: x Sandro: il fatto che tu sia d'accordo al di là di ogni iperbole percentuale mi lusinga :-) Il fatto che ogni errore possa essere fatto risalire a errori precedenti è un'ovvietà biblica (nel senso di eva) che: o giustifica tutto, o non giustifica niente (la seconda che ho detto) Il fatto che tra tutti i politici attualmente in primo piano non ce ne sia uno con la schiena dritta della persona coerente (guardo con benevola incertezza a un paio) è dimostrato dal fatto che: il centro sinistra ha avuto bisogno di Nanni Moretti per scoprire di essere stato al governo nella passata legislatura il centrodestra il suo Moretti lo ha seppellito inascoltato (si chiamava Montanelli) Cosa dire? la sensazione di totale inadeguatezza che mi provocano gli schifani e i vito, i d'alema e i borghezio, i bertinotti e i berlusconi, messi a confronto con l'esigenza di lasciare ai miei figli un mondo decente è davvero disperante. Facciamoci gli auguri 2ali in depressione

 

  By: Sandro Cecconi on Lunedì 02 Settembre 2002 23:07

"Se sì, individua nel potere mediatico di berlusconi un eccesso? Se sì, come lo risolverebbe?" 2ali PS: cosa c'entrano altri? Egr. Gavelli, Le chiedo scusa per il ritardo della mia risposta, ma prima di tutto viene la mia professione e solo ora ho potuto vedere la sua richiesta. Eccola. Sono d'accordo al 1000% sul fatto che non è ammissibile nè politicamente, nè sotto qualsiasi altro aspetto quanto sta accadendo ora nel nostro paese. Ma gli avvenimenti attuali non sono nati ora, vengono da lontano. Esattamente da quando all'inizio degli anni '70 è cambiato il modo di far politica. Inoltre sono iniziati in quel periodo gli aiuti di stato (vergognosi) alla stampa; è di quel periodo lo "scippo" del maggior quotidiano italiano, Il Corriere della Sera, perpretato ai danni dell'unico e solitario editore che l'Italia abbia mai avuto (parlo di Rizzoli); a questo punto una domanda è d'obbligo: come mai tutto questo? Come mai il nostro parlamento a partire dalla fine del 1994 e sino al maggio del 2001 (le ultime elezioni politiche) non ha mai e poi mai voluto proporre una legge seria, come esiste in tutti i paesi anglosassoni? Ecco la colpevolezza degli altri, oltreché per quanto accaduto sia in un recente che in remoto passato; non trova vergognoso che si possa passare da uno schieramento all'altro, dopo aver ricevuto un mandato dal proprio elettorato? Ecco il perchè degli altri. E' solo di qualche giorno fà che l'attuale sindaco di NY dovrà alienare molte sue partecipazioni. Ma in quel paese esisteva ed esiste una legge che lo prevedeva, qui da noi è ancora "in mente dei". Ma tutto ciò viene da lontano, da un certo modo di fare politica che definire biasimevole significherebbe essere ottimisti. Lei mi chiede come risolverei? Ritengo che l'unica via percorribile sia quella di organizzare un referendum propositivo serio, non come tanti altri, in modo tale che possa far intervenire la Corte Costituzionale ad emettere un parere che nessuno in questo paese potrà ignorare e non solo in Italia, in quanto facciamo parte dell'Unione Europea. Contemporaneamente occorrerà stabilire ben chiaramente che non è possibile poter continuare a stare zitti quando i maggiori gruppi indistriali siano anche il maggiori azionisti di quotidiani e il terzo poloTV. Ecco perchè gli altri sono responsabili. E' di questi giorni la notizia che Gnutti è entrato nella compagine azionaria dell'Unità. Servono altre notizie? Ecco a cosa mi riferivo quando ho sostenuto che "non sono del popolo ma per il popolo". Insomma le dichiaro pubblicamente di essere un "conservatore" e come tale mi sta molto a cuore le sorti della nazione in cui vivo. Sandro

 

  By: usemlab on Lunedì 02 Settembre 2002 19:02

>Che la gente che era a capo... ti fa pensare alla "Fattoria degli Animali" di George Orwell dove il motto che governava tutto era "La Bugia E' la Verità". < >Prodi ne è stato stato il presidente fino all'anno prima (per otto anni di fila) . In generale tutte le società IRI sono in mano alla sinistra democristiana di De Mita.< GRAZIE ZIBORDI... finalmente ogni tanto mi fa leggere qualcosa che mi riempie il cervello di ossigeno!!! non esprimo giudizi su berlucconi e la situazione politica attuale, alla quale la storia dell'IRI e' stata data come naturale contropeso, ma personalmente ammetto che questa drammatica, assurda, immorale, sfacciata, vergognosa DIMENTICANZA sul passato di mortadellone mi schifa come poche altre cose sulla faccia della terra. F.

 

  By: Joseph on Lunedì 02 Settembre 2002 15:53

Dal quotidiano inglese Guardian, di qualche mese fa : The Prince Is Silvio Berlusconi a medieval thowback to a time when rich men could buy power? Or the shape of things to come? And is he dangerous - or just a colourful rogue? In the second of his weekly dispatches from Europe, Joe Klein meets the billionaire prime minister who just wants to be loved Milan: I arrive in a mild state of Europhoria. The train from Paris wasn't the Orient Express, but it was clean, swift and on time. The euros in my pocket, aesthetically challenged though they may be, will be accepted by any cab driver: the confusing ritual of money-changing at the train station has been eliminated. I have no nostalgia for the messy, melodramatic lira. In a wink of time, a gazillion zeroes have been abolished. Happiest fact of all: I am in Italy, a preternaturally pleasant place, a nation obsessed with the notion of beauty. Even its shape seems to have emerged from an atelier. Not just a boot: a woman's high-heeled boot kicking a Sicilian rock. "Italy is not a serious country," an American foreign policy expert confided a few weeks ago. (I sometimes wonder how serious America is, given our witless and tendentious public life - and America is about as serious as countries get.) As I emerge from the station and look to my right, there is the darkened Pirelli building, gashed by a small plane several weeks ago; the horizontal scar, several storeys deep, looks very much like the wound caused by the first airliner to strike the World Trade Centre. It is stunning; it stops me dead. It was an accident, but it is also a reminder: any place can become very serious instantaneously these days. And then there's Silvio Berlusconi, who must be taken seriously now as well. A year after his election, he has survived as Italy's prime minister - he was gone in a matter of months after he was first elected in 1994 - and he remains quite popular, no small feat in a country that has had 57 governments in the past 50 years. What's more, we now know that Berlusconi's victory was not an isolated act of improvidence, but the beginning of a continent-wide trend; in fact, Berlusconi has come to seem downright responsible, given Europe's subsequent electoral follies. Last week, he thrust himself into the midst of global politics by dragooning the leaders of Nato, including Blair and Bush, to a lavish ceremony commemorating the new strategic partnership with Russia. The deal was already done, of course; the ceremony was Berlusconi's idea. He seems to have created a new role for himself in the world, a role he prepared for as a youth, when he worked as an entertainer on ocean liners: he is now party planner to the power elite. He is absolutely brilliant at this, as we shall see. Berlusconi represents a decidedly medieval form of postmodern politics: the rich guy with no experience in public life who buys himself a title. He is the benign despot of a virtual kingdom of his own design; the kingdom includes his political party, his television networks, his real estate, his fortune and his most important asset of all: his personality. He has pretty much ignored the conflict-of-interest questions inherent in such a duchy; he tests the limits as he goes along, skirts along the edge of propriety and greets each day with brio. About six months ago, he decided that he wanted to be foreign minister as well as prime minister, and so he is. Both prime minister and foreign minister have been and remain America's staunchest defenders on the continent. Most of his opponents are completely at a loss as to how to deal with this. "He is the ultimate salesman," says Arturo Parisi, a director of Margharita, the most moderate leftwing party. "He has no shame. Professional politicians have some sense of shame, of constraint. He has no constraints. He's an entertainer, a seducer. He uses his money. He gave expensive watches to all the backbenchers in his party. How do you compete with that?" And so, this week's thought: if France's political situation seems an echo of America's recent, unlamented past, is it possible that politicians such as Berlusconi are the future? After all, we've already elected a billionaire mayor of New York, and hugely wealthy senator from New Jersey and a professional wrestler as governor of Minnesota. I have stopped in Milan because it is Berlusconi's city. He was born here, the son of a bank manager. He began his career as a real-estate developer here, bought his first television station, Milan 58, here - and made a fortune showing programs such as Dallas and Dynasty to a public numbed to enlightenment by the ponderous high-mindedness of the state television system. Several of his oldest, closest friends live here, including Fedele Confalonieri, who played the piano when Berlusconi sang on the cruise ships and is now the chairman of Mediaset, Berlusconi's television empire. Confalonieri greets me in his office, which is understated and elegant. None of the usual plaques and awards and pictures of smiling bigshots shaking hands. We sit at a round wooden table with a marquetry top. Coffee comes. "Berlusconi was a very good singer, especially of French songs," says Confalonieri, without pomposity or affect. He is an entirely pleasant man. He tells the story of Berlusconi's business successes, and then he says, "I am his oldest friend, but I am not a blind follower. We disagree sometimes. For example, I advised him not to go into politics. I told him he wouldn't win. He said that he would. A new product was needed in the political market. The political class was an esoteric priesthood. He said, 'Now we have bitter beer and sweet Coke, and there is a need for something in the middle.'" There were other reasons for Berlusconi's public jump. Both the political and entrepreneurial classes of Italy were under intense investigation for taking and receiving bribes. Governments were falling; the establishment political party, the Christian Democrats, crumbled under the pressure. Berlusconi's fortune was in jeopardy. If he could win control of the government, he thought he might stem the prosecutorial tide. This turned out not to be true; the prosecutors came, convicted, were overturned and are trying to convict again. "I am sure he did some things wrong," says one of Berlusconi's more prominent public defenders." But everyone - Agnelli, Pirelli, politicians of all political parties - played by the same rules. Everyone did something wrong." Berlusconi started his own political party in 1994. He used his corps of advertising salespeople as local organisers. He called the party Forza Italia, which was the chant Italian football fans used to cheer on the national team. He said Forza Italia would not be red (communist) or black (fascist), it would be blue. Blue was the colour of the national football team. He formed the party and won the election in three months. Mario Calabrighisi of La Stampa told me about a time he accompanied Berlusconi to Parma: "Parma is a red city. It has a popular communist government. Berlusconi's advisers told him to have a closed meeting with Forza Italia supporters, but he wanted to go out into the streets. For the first 10 or 15 minutes in the main square, he had some real problems. People were shouting at him, saying, 'Berlusconi get out of here.' It was as if he didn't hear them. He had a compliment for everyone. Nice tie. What a beautiful ring. He went through the streets, visiting shops. 'What a wonderful store window!' And not only that, when he saw a store window that could stand improvement, he asked the shopkeeper if he could rearrange it a bit. He goes into the window and moves things around. 'I suspect you will have more business this way,' he said. 'In fact, I'll come back in three months. If business improves, you can buy me a cup of coffee. If it gets worse, I'll pay you the difference.' This is what you have to understand about Berlusconi. This is what he loves to do, especially on the world stage." At the G8 summit in Genoa last year, for example, Berlusconi wanted the entrance to the palace where the meeting was to be held lined with lemon trees. But there was a problem. The meeting was in June; lemons bloom in winter. Berlusconi's gardener delivered the bad news and was told by the prime minister, "I think I have a solution." Lemons were sewn on to the trees. The question is whether Berlusconi pays the same amount of attention to actually running his country. He came to office on the promise of radical free-market reform and has been pretty much stymied. "He is not Machiavelli's Prince," says Giuliano Ferrara, the editor of Il Foglio, an enormous, raggedy bear of a man who started life as a communist - he was educated in Moscow for several years - and emerged as one of Berlusconi's staunchest defenders on national television. "He doesn't want to be feared. He wants to be loved. He has no barricades. He is ready to negotiate everything. From that point of view, he may be unbeatable. He will always find an agreement." Indeed, his close friend Confalonieri concludes our interview with a rather fetching analysis. "He is the same as an American. He wants everybody to be happy now. For years in Italy, we've been plagued by two philosophies that put off happiness into the distant future. The church says it will come after you die. The communists say it will come hundreds of years from now when everyone is equal. It isn't difficult to compete against such ideas." I ask Confalonieri if it might be possible for me to meet with the prime minister. "Of course!" he says and calls - or appears to call - Rome, right there and then. Berlusconi is not in, but the meeting will be arranged, he promises. A likely story, I think.

 

  By: banshee on Lunedì 02 Settembre 2002 10:17

Grazie dei cavoli a merenda, Gianlini!

 

  By: bearthatad on Lunedì 02 Settembre 2002 02:45

Fa sorridere constatare (come se ce ne fosse bisogno) che la fede politica in Italia è un po' come quella calcistica. Immaginate che la Juventus si macchi di un qualche turpe e vergognoso reato (chessò, somministrare di nascosto a propri giocatori un farmaco pericolosissimo ma anabolizzante). Ebbene, Quanti tifosi pensate che perda la Juve dopo una circostanza del genere? Quasi nessuno. Forse lì per lì, a parole... ma passato un po' di tempo gli juventini sarebbero ancora saldi al loro posto. Le argomentazioni razionali di Zibordi non potranno nulla nei confronti di Stirner, questo tipo di fede non esiste piédiporco che la scalzi. E come lui molti altri sul forum, di un colore e dell'altro, e nel Paese. Ricordate (se avete abbastanza anni) i decenni in cui, prima di mani pulite, i risultati elettorali si aspettavano incollati al video come si aspetta la semifinale dei mondiali, ognuno a tifare per la sua parte, e poi arrivava il risultato... tutto come prima. Perchè da noi ognuno tifava e tifa per la sua parte, ma sempre la stessa parte, la bandiera non si cambia. Vero è che la nostra democrazia è fragile, anzitutto perchè l'alternanza è un meccanismo che da noi funzionerà sempre poco e male, con l'elettorato così fortemente radicato alle sue posizioni. Mi creda Stirner, il problema per l'Italia non è Berlusconi al governo adesso, è che quando sarà passato qualche anno e sarà ora di cambiare, ci vorrà di nuovo un evento straordinario (se è solo un ribaltone siamo fortunati, perchè è il meno traumatico), perchè gli elettori (tifosi come Stirner ha dimostrato così bene) da soli non sapranno farcela.

 

  By: gianlini on Lunedì 02 Settembre 2002 02:22

Senza dimenticare Nomisma e i famosi 10 miliardi ... Cmq se gli operai che guadagnano 1,2 milioni al mese sono contenti di vedere uno dei loro rappresentanti veleggiare su di una bella barca a Vela al largo di Ischia, l'altro farsi scarpe da 1 milione l'una e prendere il sole a Capri e il terzo andare a fare il dirigente alla Pirelli, a 2-300 milioni l'anno penso che siano fatti loro.

 

  By: gianlini on Lunedì 02 Settembre 2002 02:19

Zibordi, la sua testimonianza è quello che tutti pensavano prima che entrasse Berlusconi in politica ora l'hanno dimenticato perchè Berlusconi è il Grande Vecchio contro cui combattere. e Prodi è un gran cristiano (citazione da Radio MAria di questa sera)

 

  By: banshee on Domenica 01 Settembre 2002 23:49

In effetti, di progressi nell'ultimo anno ne abbiamo fatti parecchi! Baahhh! Vedo che le divagazioni impazzano! La storia non è proprio come la racconta Zibordi. Ma sono pronto a concedere che sia così, anche perchè non ho il tempo, nè la voglia, nè ravviso l'utilità di ribattere su tutta la faccenda. E tralascio anche di ribadire che io sono un conservatore, che gli unici pensatori di sinistra che apprezzo sono i Rosselli, che userei volentieri D'Alema come punching-ball, e che sono convinto che l'insipienza (per non dire di peggio) dell'attuale opposizione sia stata una delle cause principali del cancro che sta uccidendo la vita politica e le fondamenta democratiche del nostro Paese. Ma il nocciolo del problema è dato dalla questione che ho posto ieri sera nell'altro thread, e che Paolo ripropone qui, riferendosi solo al monopolio mediatico. Tutto il resto può essere oggetto di discussioni, analisi, e quant'altro. Ma non cambia di una virgola la questione. Vedo che a parecchi sta bene che sia come è. Nessun problema! Tenetevelo! P.S. - Monti? Troppo bello per essere vero, Paolo. Magari! Ma siamo nel campo della pura utopia, per come la vedo io. Tu ce li vedi i cortigiani, i socialisti e democristiani riciclati, i principi del foro (truccato), il sottobosco grigiastro, che compongono la maggioranza dei quadri di Forza Italia a sostenere la persona che ha fatto piangere GE per motivi di antitrust? Preferirebbero votare Bertinotti! Chi sosterrebbe tale candidatura? I trucidoni di Bossi? Forse i cattolici ed i centristi dello schieramento potrebbero. E magari anche AN, se riesce a liberarsi dei residui fascistoidi di parecchi suoi componenti. Ma qui osterebbero le ambizioni personali di Fini. Mi dispiace, ma non vedo proprio come sia possibile l'ipotesi da te avanzata. Modificato da - banshee on 9/1/2002 22:29:53

 

  By: Leofab on Domenica 01 Settembre 2002 23:46

La politica è fatta di programmi. D' ideali e valori. Il giudizio si basa sui fatti. Non sulla vita dei vari partecipanti. La massa distrugge. L' entusiasmo esalta le menti. In Italia abbiamo creato il mondo, non scordiamocelo, non massificando però. Il cavaliere spinge all' opposto di quello che qualcuno dice: non è massificante, è entusiasmante ! Uelà