Aem Torino Asm Brescia

 

  By: Moderatore on Martedì 19 Luglio 2005 14:14

EDISON: CHIUSO ACCORDO PER DELMI, AEM 60%, SEL E DE AL 10% BANCHE AL 20% Roma, 8 lug - Conclusi gli accordi per la partecipazione al capitale di Delmi, la societa' controllata da AEM che deterra' congiuntamente ad EdF il controllo di Edison. Lo rende noto un comunicato precisando che il capitale di Delmi e' diviso tra AEM, per una quota pari al 60%, Societa' Elettrica Altoatesina (SEL) con il 10%, Dolomiti Energia con un altro 10%, Mediobanca (10%), BPM (5%) e CRT (5%). Previsto, per le ''prossime settimane'' l'ingresso di ''altri operatori industriali, tra cui Enia''. L'Accordo, spiega la nota, prevede ''una serie di obblighi di capitalizzazione di Delmi attinenti all'Operazione, oltre a pattuizioni relative alla corporate governance di Delmi, Transalpina e Edison. Tale Accordo, che avra' durata triennale, sara' reso pubblico nei termini e con le modalita' di legge''. DE e SEL intendono partecipare direttamente nella proprieta' degli assets idroelettrici posseduti da Edison rispettivamente nei territori delle province di Trento e Bolzano. Per questo, prosegue il comunicato, ''AEM ha sottoscritto separati contratti di opzione put con DE e SEL aventi ad oggetto una parte delle azioni Delmi da questi ultimi detenute''. ---------------------------------------------------------------------- FASTWEB: AEM CEDE 8,4% CAPITALE PER 288 MILIONI Roma, 28 giu - AEM ha venduto oggi 6.696.424 azioni di Fastweb, che rappresentano l'8,4% del capitale sociale. Lo rende noto la societa', indicando che la cessione e' avvenuta ad un controvalore pari a circa 288 milioni di euro'', anche per effetto di una specifica operazione di copertura del corso del titolo''. ---------------------------------------------------------------------- EDISON: EDF E AEM LANCERANNO OPA ENTRO SETTEMBRE Roma, 3 giu - Il presidente ed amministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino, si e' detto ''molto soddisfatto '' della decisione di EdF e di AEM, perche' rappresenta ''la migliore soluzione possibile per l'azienda''. Foro Buonaparte infatti ha rapporti storici con AEM, mentre EdF e' azionista di Edison ormai da quattro anni. Quadrino ha anche confermato che la quota di Edison in AEM (5,1%) sara' ceduta per evitare incroci azionari: '' non mi risulta che Ifil sia interessata a rilevarla '' - ha detto, a commento di alcune indiscrezioni della stampa. Dal canto suo Giuliano Zuccoli, presidente di AEM, ha detto che in due settimane circa verra' perfezionata la compagine azionaria di Delmi. Delmi, la societa' tramite la quale AEM deterra' la partecipazione in Edison, avra quattro soci industriali e tre soci finanziari. AEM avra' il 51% del capitale di Delmi. ----------------------------------------------------------------------

 

  By: fthome on Martedì 03 Giugno 2003 00:42

brescia per me è veramente un'ottima società, la migliore del settore. tra l'altro è una forte produttrice di energia da CARBONE, con differnziale molto più elevato rispetto a qualsiasi altra fonte. genera cassa in modo impressionante anche grazie alla termovalorizzazione dei rifiuti. molto meglio di qualsiasi titolo di stato, soprattutto a questi prezzi. nel medio invece le incognite sono legate ai processi di concentrazione di queste società, che passando da imbuti politici possono devastare anche le migliori oggi è comunque, per me, un titolo da accumulare per la pensione!!! notare comunque che MB ci ha le manine in pasta, non credo sia proprio estranea alla società!!! ciao e forza, italia

 

  By: Moderatore on Domenica 01 Giugno 2003 15:52

Stock: ASM Brescia

------------- da www.borsaefinanza.it ------------------------- ....Un recente report di Mediobanca evidenzia i punti di forza delle municipalizzate e i driver di crescita su cui dovrebbero puntare per una strategia vincente: un buon mix in termini di generazione, efficienza di impianti, business integrato di produzione e distribuzione, convergenza fra elettricità e gas, una sufficiente massa critica in fase di acquisto delle materie prime necessarie, possibili fusioni e acquisizioni per crescere in termini dimensionali. Il più importante atout di queste società rimane la generazione di elettricità: i prezzi in vigore continueranno a offrire, almeno fino al 2006-2007 - quando cioè la piena funzionalità delle nuove Genco dovrebbe aumentare competitività e concorrenza - elevati margini di profitto. La scarsa capacità di interconnessione dell’Italia limita le importazioni di energia, mentre i prezzi di produzione, a causa di centrali poco efficienti e, in molti casi, ancora obsolescenti, rimangono elevati: a fronte infatti di un costo di circa 58 euro per megawatt, i prezzi all’importazione si aggirano intorno ai 41 euro. Di conseguenza, sfruttare questo lag di efficienza può rappresentare un extra rendimento per le società in grado di cogliere l’occasione e sfruttare adeguatamente la situazione. Secondo l’ufficio studi di Mediobanca, le aziende avvantaggiate sarebbero quelle più sbilanciate verso la generazione di elettricità da impianti idroelettrici: in primis Aem Torino, la più flessibile fra le quotate, con quasi il 48% di capacità derivante da questa tipologia di impianti, mentre la milanese Aem dovrebbe mantenere la leadership in termini di capacità termica ed efficienza. Acea, invece, è considerata il peggior player in termini di generazione: alla bassa capacità di produzione da fonti idroelettriche, la società romana associa infatti anche una scarsa efficienza termica. Nel complesso, le ex municipalizzate nel 2006 dovrebbero comunque arrivare a vendere oltre 13 terawatt, pari a circa il 13% del mercato italiano. La parte alta della catena del valore, la generazione, garantisce margini di redditività decisamente superiori rispetto a quelli offerti dalla vendita all’utilizzatore finale: anche in questo caso Aem e Aem Torino, venditori netti di elettricità entro il 2004, sarebbero ottimamente posizionati, mentre Acea, che negli ultimi anni si è concentrata sul versante della distribuzione sottovalutando la potenziale redditività insita nel processo di generazione, sta ora cercando di ribilanciare i due business attraverso la joint venture con Electrabel, anche se i nuovi impianti sono ancora in attesa di autorizzazione. A vantaggio di Acea, invece, c’è il portafoglio clienti vincolati (per i quali le tariffe restano di un 30-40% più elevate), cui, dopo l’acquisto della rete Enel, ha venduto circa 8 dei 9 terawatt distribuiti nel 2002. Aem Torino, insieme ad Asm Brescia, sono le due utility preferite da Mediobanca, e vengono premiate entrambe con un giudizio di outperform e target price rispettivamente pari a 1,88 e 2,20 euro per azione. A favore della ex municipalizzata controllata dal comune di Torino giocano l’aumento di capitale in corso, che dovrebbe ridurre l’esposizione debitoria, e i nuovi impianti di Moncalieri e Pont Ventoux, che amplieranno il gap con i produttori meno efficienti. Asm Brescia può invece contare su un tasso di crescita stabile ma continuo, sulla forte visibilità del business della generazione e sulla redditività di quello delle acque, anche se lo scarso flottante rappresenta comunque un limite.