By: VincenzoS on Venerdì 19 Aprile 2013 12:51
x Fr@ncesco
Avremo sette anni di Prodi, con tutto quello che ne consegue. Ma si tratta di un passaggio necessario affinché gli italiani si rendano conto di come stanno davvero le cose.
Ci vorrà un Prodi presidente della repubblica, sarà necessario un Prodi al Quirinale, per riuscire a portare la maggioranza degli italiani su posizioni fortemente anti-euro.
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Non sono mai stato di sinistra nè ho mai votato più a sinistra del Partito Repubblicano all'epoca della Prima Repubblica e sono quello che i sinistri definiscono, con un po' di disprezzo, un anti-comunista viscerale.
Ma se tu ossrvassi bene il grafico che hai postato relativo alla produzione industriale comparata tra Italia e Germania, noterai che il distacco vero è cominciato nel 2003, in piena era dei fasti del secondo governo Berlusconi; prima di allora le differenze tra gli andamenti erano trascurabili. Tra l'altro tra il 2001 e il 2003 gli andamenti erano stati declinanti sia in Italia che in Germania (scoppio della bolla dot-com e 11 settembre). Poi nel 2003 in germania si sono rimessi a fare sul serio mentre in Italia l'unto dal signore ha pensato ai cavoli suoi e a favorire gli amici costruttori.
In Italia finalmente la produzione industriale riprende a salire, guarda caso, nel 2006 quando ritorna al governo Prodi (che non ho mai votato e non sopporto).
Poi arriva la crisi del 2008 e si dimostra ancora una volta la totale incapacità di Berlusconi ad affrontarla anche perché la sua mancanza di credibilità internazionale rende impossibile attuare manovre in deficit che in quel momento avrebbero pure potute essere accettate a livello europeo.
Che l'euro non c'entri nulla lo dimostrano i dati 1999-2001 in cui gli andamenti di Italia e Germania sono uguali. In quel periodo l'euro c'era già perché i cambi vennero fissati il primo gennaio 1999. Il primo gennaio del 2002 fu solo la data del debutto dell'euro come banconota, ovvero l'occasione, grazie ai mancati controlli, per tutta una serie di approfittatori di mettere in atto il cambio 1 € = 1000 lire, che poi è stata la cosa che ha distrutto il potere di acquisto delle famiglie.