Cypress Semiconductor

 

  By: Esteban on Sabato 15 Dicembre 2007 15:12

Occhio !!! Ci stanno fregando ancora ... L'enel si sta pagando la società spagnola a nostre spese ... Controllate se sulla bolletta il conteggio rilevato da contatore risulta "effettiva" o sulla base di una stima (comunicazione scatti)... Il punto è che sostituiscono di nascosto il contatore con il nuovo modello .. e poi vi arrivano fatture di ... 2900 euri ... senza che Vi evidenzino gli scatti reali e senza alcun avviso o fotografia in vostra presenza ... ^I TRUCCHI DELL’ENEL #http://www.verdivaldicornia.it/live/trucchienel.html^ Echelon è una società americana quotata al Nasdaq ed è proprietaria (perchè lo ha sviluppato) di un protocollo chiamato LonTalk® che era stato pensato per operare in una LON domestica (Local Operating Network, chiamata appositamente così per distinguerla da una LAN). Quindi l'applicazione è di pura domotica. Il pacchetto completo di Hardware e software è chiamato LONWORKS. La parte HW è essenzialmente un chip multi processore (ne ha tre, due per la comunicazione ed uno di governo) pomposamente chiamato NeuronChip. Nel 2000 (mi pare) Tatò a capo di ENEL entrò nel consiglio di amministrazione di Echelon acquistando poco meno del 10% del suo capitale (circa 100 miliardi di lire, ma posso sbagliarmi sulla cifra). L'accordo prevedeva l'uso esclusivo di ENEL del protocolo LONWORKS così come era stato pensato. Il LONWorks è un ottimo protocollo e consente di "tirare" grandi distanze via PowerLine, l'abbinamento ad HW sofisticato fà il resto. Chi allora stava sviluppando applicazioni in ambito domotico utilizzando Lonworks fù stoppato in forza di quell'accordo (io tra questi :( ). La seconda: Echelon e' il nome in codice di una rete informatica segreta fino al 1998 (bhò ?? giù di lì ) nata per controllare, intercettare, selezionare e registrare ogni forma di comunicazione elettronica. E' composta da satelliti artificiali, super computer, in codice dizionari, e un numero imprecisato di stazioni a terra (si pensa più di 10) per la ricezione, gestione e smistamento delle informazioni dall'orbita. E' una operazione gestita dalla NSA e dagli inglesi ed è stata più volte dichiarata illegale. Dire che il contatore è una periferica che lavora per conto di Echelon, è evidentemente un inciampo sull'omonimia di due cose che niente hanno a che fare l'una con l'altra. Però noto che è una convinzione diffusa .... anche nei media !! <_< Inoltre, sorrido quando sento che è possibile leggere il consumo istantaneo del contatore e che sia possibile capire perfino quale canale telesivo si guarda in casa. Il pacchetto LonWorks completo prende circa 60 msec. e dopo un solo Km la percentuale di successo di ricezione è appena 80% !! :huh: Sfido chiunque a capire cosa si guarda la sera, ammesso che non si abbia un tv LCD. <_< ^Echelon Announces Close of $130 Million Common Stock Sale to Enel SpA#http://www.echelon.com/company/press/2000/stockSaleEnel.htm^ ^Enel condannata dal Tribunale per una super bolletta Casa e Utenze #http://www.tuttoconsumatori.it/archivio/2006/01/enel_condannata.shtml^

 

  By: renzo on Lunedì 10 Dicembre 2007 20:34

un inmpianto geotermico può essere realizzato oltre che con sonde di profondità, o in falda, anche attraverso sensori piani posizionati a circa 1,5 metri di profondità: ciò evita tutti i costi di perforazione. la superfice che dovranno occupare i sensori dovrà essere circa il 150% della superficie da riscaldare. il girdino poitrà comunque essere parzialmente pavimentato e piantumato (non chiaramente con alberi di alto fusto) c'è la possibilità di realizzare un impianto geotermico anche attraverso dei radiatori ad alta efficienza il risparmio sui consumi del gas ottenibile attraverso la geotermia con pompe di calore è pari a circa 50%

 

  By: GZ on Lunedì 10 Dicembre 2007 20:11

mah... se uno può mettere il riscaldamento a pavimento il costo che ho sentito è sui 13-15mila euro e il GPL costa anche sugli 8mila, ma l'anno per cui non ci sarebbe discussione in termini economici il problema è se funzioni davvero, cioè se arrivi a scaldarti ad esempio 150 metri sui 26 gradi quando ci sono zero gradi fuori per ora non ho sentito nessuno, ma proprio nessuno che lo abbia messo da queste parti, in Danimarca ho letto che il terreno spesso ha alcune caratteristiche geologiche (che non ho compreso bene) che forse lo rendono più efficace comunque ho chiesto ulteriori delucidazioni

 

  By: Andrea on Lunedì 10 Dicembre 2007 17:37

Ho pensato la stessa cosa quando un conoscente mi ha detto che la banca con la quale ha stipulato il mutuo prima casa 4 anni orsono (ne rimangono 11) lo ha chiamato e gli ha proposto di congelare il tasso attuale per due anni e poi, solo allora, riprendere a fluttuare avendo come riferimento l'Euribor a 6 mesi + spread dell'1,75%. La mia unica reazione è stata dirgli "E cambiare banca no?". Ho l'impressione che ci sia più di qualcuno che ha intenzione di congelare le cose come stanno adesso. E non sono certo i consumatori.

 

  By: Esteban on Lunedì 10 Dicembre 2007 17:29

Salve , Mi è arrivato un contratto dell'enel Luce&GasPlus che prevede il blocco dei prezzi per 2 anni .. Mi son chiesto se con la bolla attuale sul petrolio non sia + probabile che i prezzi dell'3n3ergia elettrica e pure del gas, crollino nei prossimi 2 anni ... un tentativo di assicurarsi altri 2 anni pagando ai costi attuali ed in più assicurarsi il cliente per 2 anni ? Siccome telefonano pure a casa ... per sapere se l'ho considerata ... In genere quando ti stanno appresso significa che A LORO conviene ... Che ne pensate ? Luce&GasPlus è l'offerta di energia elettrica e gas che ti mette al riparo da eventuali variazioni delle tariffe in vigore mantenendo fisso il costo dell'energia elettrica* e del gas per due anni. Per le tue esigenze di energia elettrica e di gas scegli l'offerta Luce&GasPlus e potrai avere: · la sicurezza di un prezzo fisso che ti mette al riparo dalle variazioni del costo dell'energia elettrica e del gas · la semplicità con un unico referente per i tuoi consumi di elettricità e gas · la trasparenza con prezzi proposti in modo chiaro e che si riferiscono solo al costo dell'energia e al costo del gas**. Quindi, che tu sia cliente Enel o non ancora, scegli subito Luce&GasPlus ed entra nel mondo Enel. Le variazioni dei prezzi dell'energia elettrica e del gas non saranno più un problema.

 

  By: gianlini on Martedì 04 Dicembre 2007 09:33

caspita vi ammiro davvero riuscire a fare progetti con tempi di rientro dell'investimento a 10 anni e orizzonte a 20 o 30 anni proprio non rientra più nelle mie capacità

 

  By: Gano* on Lunedì 03 Dicembre 2007 12:11

Che ne pensate di Kerself? A me piace.

 

  By: Eki on Lunedì 03 Dicembre 2007 12:09

A me sembra interessante anche come trend di investimento... ^Enel#http://www.enel.it/azienda/sala_stampa/comunicati/ss_comunicatiarticolo.asp?IdDoc=1500545^ e ^Ormat technologies#http://finance.yahoo.com/q/bc?s=ORA&t=1y&l=on&z=m&q=l&c=^

 

  By: Gano* on Lunedì 03 Dicembre 2007 10:51

Sembra molto interessante. In inverno infatti il GPL mi costa come se scaldassi la casa a Dom Perignon.

 

  By: Leofab on Lunedì 03 Dicembre 2007 10:47

No attenzione, il pozzo per l'acqua è una cosa, la trivellazione per la sonda geotermica un'altra.Il foro è piccolo. Il costo per 100 mt si aggira mediamente in Italia sui 2000 €; poi c'è sempre quello che prende meno. La geotermia non è diffusa per una serie di motivi, in Danimarca è invece il 90% delle soluzioni adottate. I motivi sono: - mancanza di terreno a disposizione delle abitazioni; - necessità di realizzare impianti di riscalamento a bassa temperatura, quindi o sotto il pavimento o a irraggiamento sotto il soffitto. Scarsa diffusione di questa modalità di riscaldamento. - costo medio per un'abitazione di circa 3-4 volte il prezzo di un normale impianto di riscaldamento - necessità in determinati momenti rigidi, rari, di aiutare la pompa geotermica con una piccola caldaia a gas o altro combustibile (molti quindi credono di fare 2 impianti) - assoluta mancanza di preparazione delle ditte installatrici e dei progettisti Insomma, fare impianti tradizionali, era ed è, ancora molto più semplice, rapido, redditizio che fare opere precise e tecnologiche.Bisogna poi aggiungere la pressochè assenza di manutenzione, che a qualcuno non piace, e lo stop nell'acquisto del gas metano, contro la volontà delle municipalizzate.

 

  By: Gano* on Lunedì 03 Dicembre 2007 10:37

Ho fatto un pozzo per l' acqua nella casa in campagna e la trivellazione fino alla falda mi he costata (se ricordo bene) quasi 200 euro il metro. 160 mt. di trivellazione dovrebbero quindi costare (a occhio) sui 30.000 euro; c'e' poi il fatto che questa profondita' andrebbe ripartita su diversi collettori e quindi su diverse perforazioni, il che' mi sembra ancora piu' costoso. Se fra tutto, (perforazioni, impianto e pompe) mi dovesse costare intorno ai 50.000 - 60.000 euro (butto una cifra a caso) questo potrebbe essere il fattore limitante alla diffusione del geotermico. Magari alcune case vicine potrebbero consorziarzi per un unica perforazione. La cosa e' comunque interessante e comincio ad informarmi. Una cosa, Kerself (krs.mi) che fa pompe industriali ed impianti per energia solare si occupa anche di questo?

 

  By: Andrea on Lunedì 03 Dicembre 2007 10:23

La nuova chiesa di Gesù Redentore a Modena (zona Galileo Galilei) che verrà inaugurata a breve utilizza quel sistema per scaldare (e raffreddare). La cosa è assolutamente seria. Tra l'altro il ranch stesso di Crawford, TX di Bush utilizza il geotermico... La incoraggio a esaminare la questione a fondo e mi complimento per questo e anche per la decisione di installare i pannelli solari per la produzione di elettricità.

mi sto interessando a una pompa di calore geotermica - gz  

  By: GZ on Lunedì 03 Dicembre 2007 01:21

Dopo questo spunto di discussione della settimana scorsa (e la prospettiva di un altro inverno in cui scaldare a GPL un posto di campagna costa più o meno quanto una cinquecento) mi sto interessando un attimo alla Geotermia e quello che sento è promettente per il riscaldamento di case appunto che abbiano un minimo di giardino intorno per scavarci un buco di 100 metri di profondità e poi installare una pompa di calore geotermica Leggendo oggi sembra molto economico e anche meglio dei solare fotovoltaico per l'elettricotà nonostante le mega sovvenzioni, chi abbia esperienza in materia e voglia illuminare ulteriormente la cosa è benvenuto. Secondo un sito della UE però solo 100mila famiglie al momento in europa si scaldano con questo sistema, avrei pensato di più visto la apparente convenienza ------------ Le pompe di calore geotermiche Sono Le pompe di calore con sonda geotermica (verticale), che utilizzano come “fonte energetica” di calore il terreno e garantiscono un rendimento energetico costante lungo tutto l’arco dell’anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne. Infatti a partire da circa 80 mt. di profondità, la temperatura del suolo rimane pressoché invariata nell’arco stagionale di un anno. Il terreno è una fonte incredibile di energia inutilizzata, sotto forma di calore: basti pensare infatti che il nostro pianeta assorbe circa il 41% dell’energia che riceve dal sole (vale a dire più di 500 volte l’energia di cui il genere umano necessita ogni anno) e la “immagazzina” prevalentemente nel terreno, così come nell’acqua e nell’atmosfera, pronta per essere riutilizzata con una opportuna trasformazione (grazie all’aiuto della tecnologia). L’efficienza energetica del sistema a pompa di calore geotermica è elevatissima: può arrivare anche al 450% di rendimento, quando la caldaia più tecnologica oggi disponibile sul mercato (con bruciatore a condensazione) raggiunge al massimo il 110% di rendimento (calcolato sul P.C.I. del combustibile gassoso). In pratica una pompa di calore geotermica preleva mediamente dal terreno oltre il 75% dell’energia che utilizzerà per riscaldare (o raffrescare) l’ambiente domestico, mentre per il restante 25% l’energia viene fornita dalla rete elettrica e consumata per alimentare il compressore. La pompa di calore geotermica necessita generalmente dell’installazione di uno o più collettori da suolo (tubazioni verticali) ad una profondità variabile dai 100 ai 160 mt. complessivi (eventualmente suddivisi in più sonde/perforazioni) per riscaldare una normale utenza domestica, anche di dimensioni importanti. Il principio di funzionamento Una pompa di calore è un sistema in grado di trasferire calore da una sorgente a bassa temperatura (es. acqua, aria, terreno) ad un circuito di utilizzazione a temperatura più alta, secondo il principio termodinamico inverso rispetto a quello per cui funzionano un frigorifero o un condizionatore. Una pompa di calore è basata su un circuito frigorifero sigillato, azionato da un compressore elettrico e percorso da un fluido refrigerante che, in base alle condizioni di temperatura in cui si trova assume lo stato liquido o di vapore. Nella pompa si innesca un ciclo termodinamico con quattro fasi distinte: - nella prima viene prelevato il calore dalla sorgente a bassa temperatura (attraverso i collettori da suolo) e quindi il calore viene scambiato con il fluido refrigerante attraverso uno scambiatore o evaporatore. Nell’evaporatore il fluido refrigerante si trasforma in vapore a bassa pressione - questo vapore viene poi compresso dal compressore che ne innalza la temperatura e la pressione - a questo punto, attraverso un condensatore, il refrigerante sotto forma di vapore caldo cede il proprio calore al fluido termovettore dell’impianto di riscaldamento (acqua), e raffreddandosi ritorna allo stato liquido - passando infine attraverso una valvola di espansione il fluido refrigerante ritorna alla pressione iniziale e può tornare nell’evaporatore, dove riassorbe il calore sottratto al suolo dai collettori verticali, e ricomincia il ciclo. La soluzione proposta Il sistema a pompa di calore geoTHERM classic è costituito da un’apparecchio (1.750 x 600 x 690) abbinabile o combinato con un boiler ad accumulo a doppia mantellatura in acciaio inossidabile per la produzione di acqua calda sanitaria. Si tratta quindi di un’apparecchio già predisposto per una installazione compatta e veloce, senza i problemi tipici delle caldaie a gas (posa delle tubazioni del gas e degli scarichi), e senza necessità di effettuare collegamenti e connessioni sul circuito frigorifero, completamente assemblato e sigillato in fabbrica. Il gas refrigerante utilizzato è l’R404A, che non impatta lo strato di ozono atmosferico. L’apparecchio è dotato di un display illuminato che visualizza lo stato dell’apparecchio e segnala eventuali guasti, e di un regolatore del bilancio energetico integrato con sonda esterna che ne gestisce in modo ottimale il funzionamento, garantendo un funzionamento affidabile, confortevole ed energeticamente efficiente. Un accessorio di telegestione è eventualmente abbinabile per il monitoraggio, la telediagnostica o più semplicemente l’azionamento remoto dell’impianto, in tutta sicurezza (l’apparecchio funziona infatti solo con energia elettrica).

Il Solare è per le banche - gz  

  By: GZ on Domenica 02 Dicembre 2007 14:18

Incredibile ma vero: le leggi per il solare di Pecorario e soci servono a garantire da parte dello stato coi soldi dei contribuenti un rendimento alle banche e i loro fondi. La legge è fatto in modo tale che se investi nel solare lo stato ti garantisce un rendimento finanziario e il grosso se lo sono già prese le banche la sinistra attuale italiana è di fatto il partito delle banche (che controlla ora tutte, monte paschi-antonveneta, unicredit-capitalia, s.paolo-intesa...) ------------------------------ dal post precedente di Moher --- ...il target dei destinatari di tale provvedimento si è spostato dai privati e dai piccoli imprenditori ai grandi investitori istituzionali. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: in sette mesi sono stati attivati impianti (fonte Bersani) per 271 mega (su 300 potenziali previsti in 12 mesi) con una tendenza di crescita esponenziale e non proporzionale per l'intervento di Banche, Assicurazioni e Fondi pensioni per i quali sono appetibili investimenti che per venti anni garantiscono una resa finanziaria superiore ai titoli di stato. Ma tradotto in pratica che significa ? Significa che un impianto da 10 mega realizzato da un fondo pensione drena incentivi che potrebbero essere goduti da quattromila famiglie e poiché questi contributi vengono generati dalla sovra tassa A3 pagata da tutti, giudico immorale che una Banca sia legittimata ad appropriarsi di risorse che potrebbero andare a decine di migliaia di famiglie. INVITO quindi tutti a sollecitare, nelle forme più idonee, il ministro a ripristinare la soglia del 15% del plafond, che non è cosa da poco, visto che il 15% del plafond potrebbe soddisfare le richieste di oltre 100.000 famiglie....

Il Solare è per le banche - gz  

  By: moher on Domenica 02 Dicembre 2007 12:07

Questo è un guest post di Paolo Stefanini, membro di ASPO-Italia, che è uno stralcio della sua relazione al convegno "Energie Rinnovabili e Impatto sul Territorio", promosso dal "Comitato Nazionale del Paesaggio" che si è tenuto a Castiglion Fibocchi, in Toscana, il 23 Novembre 2007. Nella sua relazione, Paolo Stefanini ha presentato il punto di vista di ASPO-Italia sulla situazione petrolifera e energetica in generale. Dopo di che ha presentato dei dati veramente impressionanti (direi agghiaccianti) sulla resistenza passiva che le amministrazioni locali stanno facendo contro l'introduzione dell'energia rinnovabile in Italia. Leggete e meditate! (UB) L'unica fonte di energia sicura , illimitata e disponibile almeno per i prossimi cinque miliardi di anni sulla quale possiamo e dobbiamo contare è il Sole. Sull'Italia il Sole irraggia l'equivalente di 3.000 miliardi di barili di petrolio l'anno, a noi ne occorrono l'uno x mille; l'obbiettivo è quello di utilizzare al meglio questa risorsa.” Sembra che oggi la strada migliore da percorrere sia il metodo CSP (concentrated solar power), definito anche termodinamico. A Siviglia (600.000 abitanti) sono già operative le prime due centrali CSP delle 11 previste, che nel giro di quattro anni sostituiranno integralmente le attuali centrali a combustibili fossili, effettivamente la Spagna è all'avanguardia in Europa con progetti per 4.100 MW. L'Algeria ed il Marocco hanno obbiettivi ancora più grandiosi. In Calabria sono partiti finalmente i lavori della prima centrale da 50 Mw ; in effetti il dimensionamento di 50 Mw sembra essere il “taglio” ideale per motivi tecnici, e questo comporta l'ipotesi di dover realizzare numerosi e diffusi impianti; va in questa direzione la recentissima convenzione tra il Ministero dell'Ambiente e l'Areonautica militare per l'utilizzo degli aeroporti militari dismessi. L'altra modalità integrativa di utilizzo dell'energia solare è il fotovoltaico, che ha come target “naturale” i privati e le piccole e medie imprese, con impianti da 2 Kwp sino a 250 Kwp, (con l'eccezione giustificata di impianti da 1 Mwp realizzati da aziende agricole per la valorizzazione di terreni improduttivi). L' installazione di tali impianti coniuga l'interesse privato e l'interesse pubblico ,infatti permette di affrancare gli utilizzatori dal costo della energia elettrica per i prossimi 30/40 anni, contribuisce a ridurre il rischio di black out estivi e l'immissione di CO2 nell' atmosfera e consente di diffondere la cultura delle energie rinnovabili; ciò è possibile e sostenibile economicamente grazie alla legge incentivante “conto energia". Il maggior difetto della prima stesura della legge ( denominata Matteoli) era l' ESIGUITA' del plafond : 100 Mwp iniziali, poi aumentati a 300 Mwp in corso d'opera. La “ratio” del provvedimento consisteva nel privilegiare i piccoli impianti ed infatti veniva fissato il LIMITE di 1 Mwp quale tetto massimo per avere il diritto agli incentivi e soprattutto la norma che ai grandi impianti era riservato SOLTANTO IL 15% DEL PLAFOND . Oggi, con la stesura del febbraio 2007 (detta Pecoraro Scanio) abbiamo le seguenti modifiche. Tra quelle positive c'è la RIDUZIONE delle procedure burocratiche iniziali ; infatti non è necessario chiedere l'ammissione preventiva agli incentivi riconosciuti dal GSE, è un diritto acquisito per tutti coloro che avranno realizzato e messo in funzione un impianto. E' previsto un plafond per 3.000 Mwp in 10 anni, quindi in media 300 Mwp l'anno: di questi, nella prima fase, sono state prenotate risorse per 1.200 Mwp e poi , una volta raggiunta tale soglia, dopo ampia e diffusa informazione, saranno riconosciuti gli incentivi anche agli impianti in corso di realizzazione e messi in funzione nei 14 mesi successivi. Un altro punto QUALIFICANTE è l'aver puntualizzato che, per impianti sino a 1 Mega collocati in siti sui quali non insistano vincoli di altri Enti (ente Parco, Sovra Intendenza etc etc) il Comune è l'unico che deve dare l'autorizzazione all'impianto, anche in questo c'è la volontà di alleggerire l'iter burocratico, in pratica significa dimezzare i tempi rispetto a prima. Ci sono invece aspetti NEGATIVI , fra questi la cancellazione del LIMITE di 1 Mwp perché un impianto sia ammesso ai contributi ma soprattutto l'abolizione del LIMITE del 15% di plafond per i grandi impianti. A seguito di queste variazioni, il target dei destinatari di tale provvedimento si è spostato dai privati e dai piccoli imprenditori ai grandi investitori istituzionali. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: in sette mesi sono stati attivati impianti (fonte Bersani) per 271 mega (su 300 potenziali previsti in 12 mesi) con una tendenza di crescita esponenziale e non proporzionale per l'intervento di Banche, Assicurazioni e Fondi pensioni per i quali sono appetibili investimenti che per venti anni garantiscono una resa finanziaria superiore ai titoli di stato. Ma tradotto in pratica che significa ? Significa che un impianto da 10 mega realizzato da un fondo pensione drena incentivi che potrebbero essere goduti da quattromila famiglie e poiché questi contributi vengono generati dalla sovra tassa A3 pagata da tutti, giudico immorale che una Banca sia legittimata ad appropriarsi di risorse che potrebbero andare a decine di migliaia di famiglie. INVITO quindi tutti a sollecitare, nelle forme più idonee, il ministro a ripristinare la soglia del 15% del plafond, che non è cosa da poco, visto che il 15% del plafond potrebbe soddisfare le richieste di oltre 100.000 famiglie. Questo è il quadro nazionale con luci ed ombre, ma ora arriviamo alla messa in pratica. Questa legge è passata al vaglio della conferenza stato regione e quindi secondo logica dovrebbe essere attuata quasi in automatico, ma in seguito alla revisione dell'art. 5 della Costituzione, che delega alle Regioni l'attuazione delle politiche energetiche, abbiamo una situazione schizofrenica . La Regione Puglia in tre settimane si è adeguata alla normativa nazionale, idem la Sicilia e lì tutto procede speditamente, l'Abruzzo, con l' art 74 della L.R. 34 del 01/10/07 , ha PROIBITO a Province e Comuni di installare impianti fotovoltaici sui propri edifici a meno che non siano distanti oltre 500 mt da altre abitazioni, bloccando qualsiasi progetto già in itinere; evidentemente devono avere scambiato un impianto fotovoltaico con una pala eolica, tutto ciò è desolante e gravemente diseducativo. E la Toscana ? Noi ...dormiamo ....e nei fatti boicottiamo il fotovoltaico oltre i 20 kwp, infatti è vigente la L.R. 39 del 2005, precedente alla prima emissione della legge “conto energia”, e senza linee guida. Gli impianti fotovoltaici sono di fatto equiparati a centrali elettriche, a gas, a carbone e così via. Un' assessore provinciale all'ambiente, molto irritata, a maggio mi confermò che era prevista la stessa procedura di verifica, propedeutica alla valutazione di impatto ambientale per un impianto fotovoltaico da 50 kwp,( ovvero 400 mq di pannelli sul tetto di piccolo capannone di 1.000 mq ) ed una centrale a biomasse da 50 Megaw e concluse “abbiamo almeno il coraggio di dire che non vogliamo il fotovoltaico in Toscana”. Il nuovo Pier, che nella bozza presentata a maggio dall'ex assessore Artusa alla Giunta si uniformava alla legge nazionale, non è ancora stato approvato; di conseguenza le Province , in assenza del nuovo PER, hanno atteggiamenti a macchia di leopardo: Livorno e Firenze non vogliono essere coinvolte e demandano ai Comuni, Pisa pretende la conferenza dei servizi (10 enti : arpat, usl,vigili del fuoco, anas etc etc e quattro mesi buttati via) anche per un impianto da 21 kwp ( 160 mq di pannelli sul tetto). La Provincia di Arezzo raggiunge il Top, nel convegno del 4 maggio u.s. organizzato dall'ordine degli Ingegneri e degli Architetti di Arezzo con il patrocinio del Comune e della Provincia (ne sono testimone in quanto relatore sul “conto energia”), il dirigente della Provincia intervenne e chiarì a tutti i presenti che in assenza delle linee guida della L. 39,con un'ottica restrittiva e per timore di essere accusati di omissione di atti di ufficio, la Provincia esigeva la conferenza dei servizi anche per impianti da 1 kw . I professionisti presenti rimasero annichiliti. Questo è il trionfo della burocrazia e l'esaltazione del costo improduttivo della politica. A loro volta i Comuni dicono la loro sui piccoli impianti privati, ci sono esempi diversificati. A Montopoli (Pi) chi realizza una tettoia per due posti auto in giardino e ci installa sopra un impianto fotovoltaico ha diritto ad una riduzione dell' Ici, il Comune di Montepulciano mette a disposizione un ufficio di consultazione per i cittadini al fine di armonizzare l'impianto all'estetica e riconosce una riduzione dell'Ici del 40% per due anni. Pontedera “regala” un incremento di volumetria ai costruttori se dotano i nuovi edifici di impianti fotovoltaici; ma su quelli esistenti pone un limite di 20 mq di pannelli oltre il quale scattano richieste di norme di sicurezza per l'installazione che comportano costi aggiuntivi per 3.000 euro. Infine Montecatini V.di Cecina emette un regolamento edilizio pignolo e prolisso per il fotovoltaico e poi “sbraca” su sei pale eoliche equivalenti a sei grattacieli di 40 piani, ma questa è un'altra storia ... Dopo gli Enti locali, altro interlocutore obbligato è Enel sia prima della messa in opera dell'impianto che successivamente al collaudo e poi se l'impianto è superiore a 20 kwp c'è da attivare il rapporto con l'Agenzia delle Dogane e provvedere alla ratifica del contratto con il GSE. Nonostante queste procedure un po' intricate, gli impianti vengono realizzati. Se uno ha tempo e competenze può anche seguire l'iter da sé, altrimenti è bene che si affidi a qualcuno che possa dimostrare un'esperienza pratica su impianti già realizzati,diffidando di facili semplificazioni,che poi generano ritardi molto costosi. Dal lato economico un impianto fotovoltaico è conveniente a condizione che sia di prima scelta, in questo caso gli incentivi ripagano l'investimento sia in conto capitale che interesse e compresa la manutenzione; anzi alla ns latitudine sono sufficienti 15 anni e poi c'è addirittura un utile. A tutto questo si aggiunge il valore del risparmio dell'energia autoprodotta per i successivi 40/50 anni. Il problema è che in circolazione c'è solo un 50% di prodotti di prima qualità, quelli da scegliere per essere sicuri di ricevere integralmente il contributo nei successivi 20 anni; occorre attenzione quindi per non commettere errori irreparabili dei quali uno si accorge dopo dieci anni, quando è troppo tardi. E' un po' come l'oro: c'è a 24 K, a 18 K, a 14 K e poi c'è il piombo rivestito da una lamina d'oro.