By: alberta on Mercoledì 03 Agosto 2011 16:50
«Il mercato può rimanere irrazionale più a lungo di quanto tu possa rimanere solvente».
Questa massima di J.M Keynes è citata qui oggi su un ' editoriale del Sole http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-08-03/fondamentali-mercato-090803.shtml?uuid=AaYicMtD
Nell' intervento di GZ vi è una totale adesione a questa massima, ed una completa sottovalutazione o consapevolezza che i fondamentali prospettici dell’ economia e soprattutto della Finanza Pubblica Italiana rimangono migliori rispetto a quelli di qualunque altro Paese Europeo.
Abbiamo attraversato 3 anni di stress test finanziari a livello globale senza precedenti e gli interventi e le misure "eccezionali e non convenzionali" messe in campo da Paesi che, sulla carta, avrebbero dovuto essere al sicuro da ogni scossone, per solidità dei bilanci, forza dei governi, potenza del loro tessuto economico e finanziario, sono state, appunto, senza precedenti nei secoli passati ed avrebbero scandalizzato (e lo stanno ancora) intere schiere di economisti.
L' Italia NON ha dovuto adottare NESSUNO strumento "non convenzionale", nè avrebbe potuto farlo perchè l' elevato livello dello stock di debito accumulato, non avrebbe consentito ulteriori appesantimenti, mentre altri Paesi AAA, hanno accumulato in questi TRE anni incrementi che, in alcuni casi, lo vedremo a fine anno, appesantiranno il loro debito sino a 20 punti percentuali (ossia dal 65 passeranno all' 85%, dal 70 al 90%, etc., con diverse gradazioni (le sorprese dello sforamento del 100% saranno evitate con abili maquillage), ma con peggioramenti comunque drammatici e che rimarranno a carico delle generazioni future.
In questo medesimo periodo, l' Italia sembra essere stata solo sfiorata dalla bufera (a torto od a ragione lo dirà il tempo) ma, se vogliamo parlare di numeri concreti e non di proiezioni, addirittura dovrebbe migliorare il disavanzo della PA, passando a fine 2011, al 3,9 dal 4,6% del 2010.
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GZ scrive:
Per chi nutra illusioni "sul grande risparmio degli italiani" faccio notare che il pubblico italiano detiene solo 300 miliardi di bot, cct e btp su 1900 miliardi, un 17% del totale !... della serie ha smesso di comprarne da un pezzo.
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Ho spesso rimarcato, avendone avuto continuo riscontro diretto e ripetute conferme nell’ ultimo decennio, che gli Italiani sono restii a comprare qualunque cosa che renda lo 0,5% annuo nominale, siano titoli, immobili, mele o pere, avendo contato per decenni su rendimenti nominali a doppia cifra (che fossero rendimenti drogati da inflazione e svalutazione, al risparmiatore medio importa assai poco).
Al contrario gli istituzionali, quindi gli stranieri, guardavano e guardano solo al panorama internazionale, anche ai decimi di punto, e quindi hanno comprato a man bassa BTP ( e BONOS etc. ) che davano un piccolo spread aggiuntivo rispetto ai Bund.
E sappiamo benissimo, nella loro infinita “razionalità”, come abbiano comprato CDO ed altri prodotti analoghi (per i quali pagavano le Agenzie di rating affinchè fossero dotati di AAA, spesso da loro stessi impacchettati e confezionati), sempre per lo stesso motivo. E quando non ne avevano abbastanza, oggi sappiamo che li hanno addirittura “inventati” (derivati di secondo ed addirittura terzo livello, comunque costruiti a tavolino affinchè fossero “dotati” di almeno una A, ossia “investment grade”.
Oggi sappiamo come sono finite queste “scommesse razionali”, contro cui gli stessi Istituti scommettevano (ovviamente dopo averli venduti in giro per il Mondo - ITALIA ESCLUSA, eravamo molto trogloditi per capirli - e come fossero ridotti TUTTI i primari Istituti di Credito planetari che, con pochissime eccezioni, sono dovuti andare a bussare alla porta dei Contribuenti (leggi pubblicizzazioni forzate dalle minacce di fallimento globale) o dei Fondi Sovrani di Paesi, nemici politicamente, ma economicamente floridissimi, per non chiudere i battenti.
Fra questi vi è anche la citata da GZ DBank, ossia uno degli istituti (GZ non dovrebbe averlo dimenticato) “salvato” in quel periodo dal fallimento (in illustre compagnia) solo grazie alla FED (ossia da una Banca Centrale Straniera), via salvataggio AIG.
http://www.wallstreetitalia.com/article/1181519/crisi-consob-chiede-a-deutsche-bank-informazioni-su-vendite-btp.aspx
Ritengo quindi, sempre con numeri alla mano, non ipotesi o proiezioni fantasiose, che questi signori non possano dare lezioni di assets allocation a NESSUNO.
Al contrario sarebbe interessante (ma rimarrà un pio desiderio), in quale stato di salute LORO siano oggi realmente e se la vendita dei BTP (finanziariamente una buona speculazione, politicamente una porcata assoluta – fossi correntista di qualunque istituto di credito tedesco, visto che oramai sono di fatto controllati dallo Stato, chiuderei immediatamente i conti, mi farei dare indietro i quattrini e li metterei nella BCC più vicina al mio territorio), non nasconda altre inconfessabili speculazioni, fatte per rimanere faticosamente in piedi (vedi STRESS TEST), senza dovere ancora ricorrere a salvataggi od iniezioni di denaro pubblico.
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Tornando al risparmiatore italiano (per decenni non a caso definito BOT-people), come si vede dalle ultime aste, la percentuale degli acquisti domestici, cresce proporzionalmente all’ aumento dei tassi, ossia nel momento in cui il risparmiatore retail si accorge che il BOT, il CCT ed il CTZ, ha finalmente ripreso a dare un interesse che abbia almeno l’ UNO davanti alla virgola.
GZ dovrebbe andare a rileggersi i suoi post del 2008/2009 (molto buoni e razionali) nei quali sottolineava che i mercati stessero prendendo un abbaglio storico ed altrettanto “storica” era l’ opportunità di approfittare di questa follia collettiva che stava spingendo al collasso anche le parti più sane dell’ economia mondiale.
Qui un robusto numero di titoli consigliati ad aprile 2009 ed il cui acquisto avrebbe arricchito oggi anche il più “ingenuo” degli investitori, che avesse comprato allora e si fosse svegliato oggi, allarmato dalle sirene di allarme di DBANK…….
21 04 2009 Selezione di titoli americani importanti validi per settore
Questa è una lista che ha fatto oggi Doug Kass di titoli americani importanti validi per settore, questo perché altrimenti parli solo di indici di borsa,mentre in realtà poi gli indici, tipo S&P sono un gioco speculativo, rispetto al mercato vero che sono i titoli sottostanti.
Technology:
Apple Computer Inc
Microsoft Corp
Dell Inc
QUALCOMM Inc
Research in Motion
Oracle Corporation
Energy:
Transocean Inc
Schlumberger Ltd
BT Group Petroleum;
ConocoPhillips
ChevronTexaco Corp
Financials:
Bank of America;
Berkshire Hathaway;
Cohen & Steers;
AllianceBernstein
Vornado Boston Properties
Weingarten;
SL Green;
Chubb
Loews
National Financial Partners
Hatteras;
Annaly Capital Management
SLM Corporation
Visa;
Health Care:
Abbott Laboratories;
Gilead Sciences;
Celgene Corp;
Industrials:
Emerson Electric;
Ingersoll Rand Lt;
3M Company;
PPG Industries;
UBS Pacific;
Consumer Staples:
Procter & Gamble;
General Mills;
Unilever;
Consumer Discretionary:
Home Depot Inc;
Lowes;
Disney;
Nike;
Yum! Brands Inc;
Wal-Mart Stores Inc;
eBay Inc;
Starbucks Corp
Materials:
Freeport-Mcmoran Copper & Gold Inc
BHP Billiton;
Utilities:
Duke Energy;
Dominion Resources;
PG&E;
Telecom:
Verizon;
AT&T.
In conclusione condivido invece questa parafrasi :
«L'Italia può rimanere solvente più a lungo di quanto il mercato possa rimanere irrazionale». (F.G.)