Il Ciclo dei Tassi Interesse

consumi in crescita, anzi no - gz  

  By: GZ on Giovedì 15 Marzo 2007 00:40

Un anno fa le vendite al dettaglio crescevano del 9% circa nominale e 6% al netto dell'inflazione (americane ovviamente, ci si preoccupa solo di quanto consumino gli americani perchè si sa che tedeschi o italiani sono sempre fermi) Ora salgono del 3.2% nominale, poi l'inflazione è un 2% e rotti per cui in termini reali salgono meno dell'1%. Dato che questi sono i consumi americani, gli investimenti sono in leggero calo (anno su anno) e la spesa pubblica piatta è ovvio che stai andando in recessione e infatti sia nel 2001 che nel 1991 le due volte precedenti avevi i tassi che salivano e la crescita delle vendite al dettaglio che si azzerava

Tassi, crescita del PIL, inflazione - polipolio  

  By: omero on Sabato 17 Febbraio 2007 15:43

Riprendo uno ^spunto di Zibordi # http://www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=4917&reply_id=73217 ^ e altri sul net sul differenziale tra PIl nominale e tassi FED. L’ipotesi é che quando il PIL nominale scende sotto i fed funds l'economia in media prende acqua perché il debito costa più della crescita media delle entrate. In questo caso la FED é costretta a tagliare i tassi. Nel grafico c'é la media del PIL nominale medio su an anno contro la media dei tassi sul trimestre. Ho scelto la media del PIL perché sembra dare indicazioni più chiare del dato singolo. Nel 1996,1998,2001 l'incrocio delle curve ha anticpiato bene i tagli di tassi che coincidono praticamente con la pubblicazione del dato del PIL che porta la media sotto i fed funds. In altri casi la correlazione non é immediata. Nel 1966 e 1972 la FED ha abbassato i tassi troppo presto e troppo in basso e si si guarda in giro per il web si parla spesso di 1966 o 1972 FED mistake, che sarabbero i grossi errori che hanno provocato il risveglio dell'inflazione. Nel 1980 Volcker ha dovuto uccidere l'inflazione e ha portato i tassi molto sopra la crescita nominale meritandosi probabilmente il titolo di banchiere centrale più impopolare della storia. Un altra storia é quelle dell'inizio 1989. Greenspan ha portato i tassi 10%, 2 % sopra la crescita nominale creando le condizioni della recessione del 1990. Non trovo molto su questa scelta ma dai beige book di inizio 1989 mi sembra di capire che la fed non avesse o facesse finta di non avere dei dati buoni perché l'économia era vista come “vigourus” ma di fatto un mese dopo ha cominciato a scendere. Diciamo che la FED stava bluffando per avere un recessione che riduca l’inflazione in maniera durabile. In questo momento la media del PIL nominale é ancora sopra i tassi ma visto che la crescita al Q1/2006 era 9% basterebbe una crescita al Q1/2007 di 5% per essere un po’ sotto la media. E’ inoltre probabile che la cescita al Q4/2006 sia rivista al ribasso. Quindi farei due ipotesi : - La FED sta bluffando sulla forza dell’economia, sottovalutando la crisi immobiliare e il calo delle vendite, perché vuole una recessione per avere di nuovo un margine di manovra e per uccidere oro, petrolio e commodities (perché gli fanno troppa “concorrenza” ...) - La FED sta preparando un taglio dei tassi per il 9 maggio (non ci sono reunioni in aprile) quindi con un cambiamento di orientazione il 20/21 marzo. La terza ipotesi é che tutto vada veramente bene e la FED possa restare a lungo a 5.25 con l’economia che riparte da sola e con il carry trade che tiene su i bonds e l’immobiliare ma insomma mi sembra che questa tendenza non si regga più da sola.

 

  By: GZ on Giovedì 08 Febbraio 2007 14:36

Sono usciti i dati del mercato immobiliare e anche negli ultimi 12 mesi in Inghilterra, Spagna, Danimarca la case sono salite di un 10%, in Francia di un 8% (grecia e irlanda forse un 15%), Italia e Germania e Svizzera ferme La BCE dovrebbe alzare ancora i tassi per questo motivo, altrimenti si ha la stessa situazione del Giappone anni '80 quando la politica di bassi tassi creò simultaneamente un boom immobiliare e di borsa e poi dal 1990 ci fu la frana Solo dal 2002 siamo su un +50-60% di apprezzamento degli immobili ora in Francia, Inghilterra, Spagna, Italia e di più nei paesi minori, mentre ovviamente il reddito disponibile è salito di un 10% medio. In spagna e inghilterra sarebbe salito di più, ma hanno inflazione al 3% e un deficit estero rispettivamente del 9% e 5% del PIL. Germania e Svizzera hanno invece un surplus estero e non hanno nessun apprezzamento degli immobili, l'italia è "inflazionista" ma meno della francia Il boom immobiliare è solo inflazione quando eccede del 40% la crescita del reddito in cinque anni, sono le stesse case di cinque anni fa, non è che sono salite perchè producono di più o sono più efficienti o hanno un migliore cash flow atteso come le azioni o riflettono il boom della Cina Più un paese si indebita sia verso l'estero che internamente e più gli immobili salgono, se invece un paese come la Germania esporta di più e non ha aumenti significativi dell'indebitamento delle famiglie non consuma di più e non ha aumenti degli immobili. Una volta la Germania sarebbe stata considerata un esempio da seguire

 

  By: GZ on Lunedì 08 Gennaio 2007 03:42

Ieri Bankitalia ha segnalato che il credito al consumo italiano è aumentato del 31% e arriva a 28 miliardi e i mutui immobiliari +15% e sono in totale a 240 miliardi Reuters segnala che l'anno scorso sono stati emessi NEL MONDO bonds per 6.900 miliardi di dollari, il record assoluto della storia. Di questi i bonds "internazionali" cioè emessi su piazze estere sono raddoppiati dal 2000, da 5.000 a 10.000 miliardi. Tanto per dare parametri di riferimento l'Italia che ha questo grosso deficit pubblico emette bonds per per 150-200 miliardi annui, l'Argentina andò nei guai per 90 miliardi in tutto. Cioè 6.900 miliardi di obbligazioni emesse in un anno sono proprio tanti soldi e da soli spiegano il boom. Inoltre questi 6.900 miliardi di bonds emessi non sono tutto il credito creato nel 2006, poi ci sono anche i prestiti bancari normali ad esempio per cui se li sommi il credito globale sarà aumentato di 10.000 miliardi almeno Cioè: se il Pil mondiale aumenta ad esempio di 2.000 miliardi in un anno (grosso modo... dato il +5% dell'anno scorso), ma dietro ci sono 10.000 miliardi di credito addizionale ... quandi miliardi di credito occorrono per crearne uno di reddito ? Oggi nel mondo circa 5, per ogni 5 dollari (euro) di credito ne crei uno di reddito ---------------------------------------- LONDON, Jan 5 (Reuters) - The market for international bonds has more than doubled since 2000, with $10.545 trillion of the bonds outstanding at the end of 2006, according to International Capital Market Association (ICMA) figures. The rapid growth of the market for international bonds -- or bonds issued by foreign companies and countries -- is a boon for London, which has played host to 70 percent of secondary market trading in the instruments since at least the early 1990s, and which is where many deals are syndicated and sold. In a statement released late on Thursday, ICMA said the value of international bonds outstanding had grown by 10.5 percent, or about $1 trillion, since the end of 2005. Euro-denominated debt made up "over 49 percent" of new issuance in 2006 and now accounts for more than 45 percent of outstanding international bonds. Some 36 percent of the total outstanding is in dollars, and nearly 10 percent in sterling. New issuance of international bonds last year totalled $3.1 trillion, the trade association said. According to its data, the nominal value of outstanding international bonds was $4.861 trillion at Dec. 31, 2000, meaning the market has mushroomed by 130 percent in six years. ICMA's data follows a report this week from Thomson Financial, which said global debt issuance hit a record $6.9 trillion in 2006, boosted by a worldwide merger boom, robust corporate financing and low interest rates. Thomson's data includes $3.76 billion of U.S. long-term debt, a lot of which does not count as international debt because it is issued by domestic borrowers in dollars.

 

  By: lu.luke on Venerdì 04 Gennaio 2002 14:02

Il problema ovviamente può essere letto anche in termini rovesciati. Premesso che i tassi a l/t sono formati dal mercato, è altrettanto vero che in genere le manovre di politica monetaria dovrebbero sollecitare una loro discesa. Ed invece niente: la curva delle scadenze a 5 e 10 anni si è increspata da un pezzo, senza che le successive manovre FED contribuissero a niente. E dire che il Tesoro USA ha fatto la sua parte, prima eliminando le emissioni trentennali e poi stanziando fondi per un buy back sulle scadenze in essere. Ma niente da fare, sui prezzi non ha giovato neppure l'effetto scarsità. A questo punto, tenuto conto degli umori del dirimpettaio Deusemberg - che conscio del fatto che le manovre sui tassi non incidono sul rendimento del Bund che in effetti aumenta - mi viene da chiedere se la FED alla fine non stia solo cercando di evitare il collasso del sistema bancario operando sul cosiddetto tasso ReFi. D'altra parte ogni manovra di riduzione giova solo al sistema creditizio perchè: - migliora le condizioni di finanziamento delle banche, - diminuisce i tassi passivi (sulla liquidità), - non incide sulle operazioni a m/l termine. Ergo, se tanto mi dà tanto, le Banche hanno avuto in premio per tutto il 2001 denaro a costi molto bassi, prestandolo alla clientela con spread che potrebbero oscillare tra i 4/5 punti percentuali. Non poco, tenuto conto delle condizioni storiche. Sta di fatto però che quest'effluvio di liquidità non dovrebbe aver reso più selettivo il processo di formazione del credito e per giunta, avendo la FED abolito di fatto il controllo dell'M3 (bella forza, era arrivato sopra il 10% di aumento...) crea una distorsione nel rapporto tra la moneta finanziaria circolante ed il suo valore reale. Se ora Greenspan dovesse usare la leva monetaria in senso restrittivo, costringendo perciò le banche a stringere i loro cordoni della borsa, ho idea che i tassi a lunga potrebbero addirittura schizzare. E allora addio ripresina... Per giunta il signor G. è ossessionato dall'idea che la recessione USA sia dovuta ad una crisi di investimenti e non tanto alle condizioni calanti del consumo delle famiglie. Perciò per il momento non ha neppure raggiunto il suo obiettivo: la gente spende e spande, le scorte diminuiscono, MA gli ordini sui beni durevoli per il settore manifacturing sono sempre in costante calo. Anche le stime che lei cita sul rapporto scorte/fatturato per indicare che la capacità di utilizzo degli impianti è ai minimi non ci dice SE l'economia americana si riprenderà con tassi di crescita adeguati. Ci dice solo che probabilmente aumenterà l'utilizzo degli impianti esistenti, SE la propensione al consumo si manterrà elevata (cioè sugli standards massimi di ora). Ma quando avverrà questo (SE avverrà) avremo consumatori medi che sfruttando le condizioni di vendita quasi sottocosto per gli stock in eccesso avranno di nuovo acquistato tutto ciò che loro serviva per un altro quadriennio. Non sono convinto che il futuro sia così radioso, Zibordi. Modificato da - lu.luke on 1/4/2002 13:5:12

Il Ciclo dei Tassi Interesse - gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 04 Gennaio 2002 13:24

Stock: Bund, Treasury Bond

ok, questo è un poco intricato come ragionamento e in effetti non si capiva molto quando l'ho messo su stamattina in fretta. In sostanza i tassi di interesse che salivano (la FED li ha alzati 4 volte) sono quello che ha fatto scoppiare la bolla speculativa nel 2000 e qui siamo d'accordo. Invece quest'anno i primi 5 o 6 tagli dei tassi della FED non hanno avuto nessun effetto e solo ora che ha tagliato NOVE volte e ha portato i tassi a breve al 2% contro quelli a lunga al 5% (spread mai vista in 40 anni) si comincia a vedere un effetto. Bene, ma allora poi dovrà ricominciare a alzarli. Quando ? Chi guarda alle spread tra tassi a breve e tassi a lung a e quelle tra tassi correnti e contratti future e forward cerca di prevedere quando l'economia e la congiuntura girerà e ci sarà la ripresa perchè i mercati del credito sono quelli più sensibili e che prezzano in anticipo lo sviluppo dell'economia e che te lo dicono Quello che nota oggi il tecnico di refco, che molto bravo, è che stando alla struttura dei tassi la FED ALZERA' I TASSI IN GIUGNO ovvero che ci sono segni che l'economia sta per riprendersi e che il prossimo ciclo di rialzo dei tassi è all'orizzonte in circa 6 mesi --------------- Refco ---------------- The money markets are taking protection against a 25 bp rate cut at the January 30th FOMC meeting. However, the assessed probability is small with the market pricing a rate of 1.69% only 6 bps below the current target of 1.75% (near 25% chance of a 25-bp rate cut). Under neutral monetary policy, the spread between 3-month cash LIBOR and the fed funds target is 25-bps. Thus, we can imply a forward curve of fed funds rates from the implied forward curve of 3-month cash LIBOR. That said, its is normal for 3-month cash LIBOR to trade at a premium in excess of 25-bps to the fed funds target during periods of tighter monetary policy. The chart indicates that the spread, at times, moved over 60 bps in 1992 and 1993 and slightly over 50-bps in late 1998 early 1999. As a result, RGR expects the spread to widen at least 50-bps before the Fed actually shifts policy. Assuming a 50-bp spread and a trough fed funds rate of 1.75%, the earliest rate hike will occur at the May FOMC meeting. Giving a bigger cushion to the Fed, the June FOMC meeting may be more likely as the spread fully moves over 50-bps. The market has rates slowly rising in the summer and the fall. RGR believes that when rates rise, they will rise quickly and faster than the market has priced.