By: gerry10 on Giovedì 13 Ottobre 2016 12:45
lo stato deve poter fornire dei buoni servizi di base ai cittadini, ma devono essere buoni
con un prelievo fiscale non superiore al 30%
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In linea di massima non è di grande importanza discutere di quale aliquota fiscale occorra dotarsi per un funzionamento ottimale dello Stato.
Posto che le entrate debbono (sostanzialmente) coincidere con le uscite, che ciò avvenga con una aliquota del 10, del 30 o del 50 per cento, non fa alcuna differenza. Al compimento del ciclo annuale i cittadini, nel loro complesso, avranno gli stessi soldi di prima, sia che vengano tassati al 10, oppure al 50%.
Se così non fosse si dovrebbe vivere molto meglio in Romania con la bassa tassazione, piuttosto che in Danimarca, ma pare non sia così.
Semmai sarebbe da valutare laffidabilità dei governi, evitando di concedere fabbisogni troppo elevati a governance troppo viziose. In altre parole di quanto ci sia da fidarsi del politico tedesco, o francese o italiano.
In definitiva la sola questione che autorizza a dibattere sullopportunità di una aliquota fiscale bassa o alta, è di natura strettamente politica, o meglio, idelologica, e riguarda i tanti modi di interpretare il ruolo dello Stato nella comunità amministrata.
Un tema interessante che in passato investiva di frequente il dibattito politico.
Non oggi, dove la sostanziale uniformità delle parti in gioco, conduce la pseudo destra e la pseudo sinistra a pronunciarsi in modo univoco su un tema cruciale come le tasse.
Ne deriva che il petulante ritornello del meno tasse per tutti, solo perché gradevole, sia divenuto il proposito irrinunciabile di tutte le forze politiche, senza distinzioni.