salvarsi dalla crisi

 

  By: alberta on Martedì 27 Dicembre 2011 03:30

L'Inghilterra non può fallire come stato perchè paga in sterline e le può creare, noi inveceno. Ovviamente ti dicono che valuta si disintegra se "stampano moneta per pagare i debiti" ? Balle. Scusate i toni coloriti che sembrano meno seri, ma non so più come fare ad attirare l'attenzione sul fatto che i numeri dicono che sono sostanzialmente balle. Questo è il cambio dell'Euro contro Sterlina. Da quando stampano moneta la sterlina ha smesso di scendere !!! ___________________________________________ Muschio ha delle ragioni teoriche per insistere, Zibordi ha un quadro pratico di quanto successo negli ultimi 3 anni, oltre che in GB, anche in USA: infatti anche il USD, appena sono partite le manovre espansive e poi i QE1,2 ed il 3 mascherato (dire che terrai i tassi a ZERO per i prossimi DUE anni, non si era mai sentito da parte di una Banca Centrale), ha "miracolosamente" smesso di perdere valore contro EUR e continua a salire. Dico la mia: se guardiamo solo allo "stamapggio di moneta", perdiamo di vista le altre variabili macro che influenzano il cambio, ossia la forza ovvero la debolezza relativa di una valuta rispetto ad un'altra (posto che siano libere di fluttuare, e non legate stile Yuan). Anche l' andamento del CHF, infatti, non sarebbe spiegabile, per motivi del tutto diversi, intendiamoci. La realtà è che anche la SNB è oramai dovuta intervenire in modo ufficiale per impedire ulteriori rivalutazioni .......del CHF contro tutto e tutti, mediante vendita illimitata di valuta domestica. Anche loro, salvo che non mi spieghiate come possano diversamente farlo, stanno "stampando" moneta sui terminali, come fanno la FED e la BOE ufficialmente, la BCE con i magheggi del Drake. D'altro canto, guardando solo alla quantità di moneta ed al livello spaventoso dei tassi e del debito pubblico accumulato, il Giappone dovrebbe avere da oltre un decennio una inflazione galoppante ed una valuta ai minimi termini contro tutti... E invece..... Se guardiamo invece anche alle altre variabili macro che influenzano il livello del cambio di un Paese, allora vengono fuori parecchie spiegazioni e le considerazioni oggettive di Zibordi, assumono logica e dignità....

 

  By: GZ on Martedì 27 Dicembre 2011 00:46

Muschio proprio non si arrende... ma dato che capire la MMT é molto utile per il trading vale la pena di mostrare la bellezza di questo segnale di acquisto della Sterlina Quando ^la Banca di Inghilterra ha iniziato a creare moneta e comprare titoli di stato nel marzo 2009#http://www.bankofengland.co.uk/monetarypolicy/assetpurchases.htm^... cosa è successo ? Dato che "stampavano sterline" ovviamente la sterlina sarà crollata ? Nahhh...la sterlina ha cominciato a salire ! (il grafico mostra Euro/Sterlina, rovesciato quindi ovviamente)

 

  By: Mr.Fog on Martedì 27 Dicembre 2011 00:26

La moneta E' debito e se viene a mancare la fiducia nella capacità del debitore di ripagare i propri debiti, quella moneta non vale più nulla... Così è stato per la Germania degli anni 20 (la speculazione mondiale sapeva che i debiti di guerra erano impossibili da ripagare ed ha avuto gioco facile), così sarà per l'euro se il teatrino tedesco dimostra di non aver imparato nulla dalla precedente lezione.

 

  By: muschio on Lunedì 26 Dicembre 2011 23:56

Il grafico euro/sterlina racconta un'altra storia: racconta come la sterlina si sia svalutata ferocemente contro l'euro dal 2007-2008 (indivina il perché) e che ultimamente resiste per le fibrillazioni delle finanze pubbliche europee, Altro che storie: se stampi e la moneta va in circolazione, svaluti inevitabilmente, pur considerando una diminuzione della velocità di circolazione.

 

  By: antitrader on Lunedì 26 Dicembre 2011 23:27

"tutti in pensione con 66 anni d'età, e da subito. Del resto è ciò che già avviene in Germania" Balle! in Germania l'eta' media di quelli che vanno attualmente in pensione e' uguale a quella dell'Italia che e' gia' di ben 2 anni superiore a quella del francesi e pari a quella degli spagnoli ma solo dopo le stangate di Zapatero. I tedeschi hanno fatto i fr... col cul degli altri, loro hanno fatto una specie di riforma che portera' all'uscita dal lavoro a 67 anni ma solo nel 2024, noi invece ci hanno costretti a fare da subito uno scalone inverecondo. Gia' dal prossimo anno l'Italia sara' il paese con la piu' alta eta' pensionabile nel mondo. Ad ogni modo se si spera di rilanciare l'economia facendo lavorare i vecchi siamo proprio fuori di cotenna. Monti ha fatto il suo tempo, la sua chance l'ha avuto e l'ha malamente sprecata. Se voleva fare qualcosa di concreto prendeva i salari e le penzioni oltre un certo livello e le falcidiava. E se casini e calderoli si mettevano di traverso??? Ah nessun problema! Lettera di dimissioni bene in vista e poi a vedere cosa succede in parlamento. A questo punto meglio le elezioni sfruttando la relativa calma (prime della tempesta) sui mercati. Se si perde solo un mese allora ci sara' una situazione tale che le elezioni dovranno essere rinviate a tempo indeterminato.

 

  By: Bobugo on Lunedì 26 Dicembre 2011 23:11

C'è da mettere però in conto anche un'altra ipotesi, che ha del resto le sue valide motivazioni. Il mese scorso, con lo spread che ha bucato i 550, si sono creati i presupporti "sociali" per una riforma del sistema pensionistico che, per le sue caratteristiche, solo un anno fa sarebbe stata inimmaginabile: tutti in pensione con 66 anni d'età, e da subito. Del resto è ciò che già avviene in Germania, ma se non si fosse giunti all'emergenza ben difficilmente una simile ipotesi avrebbe trovata concreta realizzazzione. Poi sono arrivate le tasse che con pochi mugugni sono state cotte e mangiate da una opinione pubblica ormai del tutto rassegnata. Non ci vuole molto per capire comunque che queste misure, che sa un lato danno immediati benefici di cassa, dall'altro ti vanno ad ammazzare il Pil che è comunque il driver reale della situazione. Questa sera ad esempio ho visto al tg che gli incassi dei cinepanettoni di Natale (giusto per avere un parametro immediato ed incontrovertibile di valutazione) sono scesi a 10 mil/ dai 21 dello scorso anno: e questo è solo un elemento di spesa voluttuaria, figuriamo quel che ci aspetterà per il resto. Ergo: la soluzione è una sola (e sempre quella) fare le RIFORME!! Abbiamo visto la scorsa settimana che pure questo governo tecnico non riesce ad andare più in là dei poveri edicolanti, perchè già arrivare ai taxisti è un limite invalicabile... non parliamo poi degli ordini professionali, dove figure famigerate tipo quel Paniz che siede in parlamento hanno in pratica potere di veto assoluto. Ma se non si cambia registro, ed in fretta, ed in maniera significativa, questo Paese è destinato ad andare a fondo. E allora? Ecco che cominciano a disegnarti uno scenario di rovina assoluta, con il ritorno alla lira, l'azzeramento dei patrimoni dei privati, la chiusura delle banche ecc. ecc. Insomma: si cerca di montare un clima da paura da ultima spiaggia tanto che si riuscirà (e finalmente dico io!!) ad azzerare una volta per tutte le invalicabili muraglie della conservazione per far ripartire il Paese: stiamo a vedere!!

Crollo dei consumi, manca la moneta - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 26 Dicembre 2011 20:33

Zibordi ha scritto che si potrebbe aprire un conto a Londra ,ma sebbene l’Inghilterra sia fuori dall’euro, non mi sembra sia messa molto bene in quanto a conti pubblici. Non rischierebbe anche lei di subirne i contraccolpi e vacillare non poco, o forse mi sfugge qualcosa ?.. --------------------- Yes, con tutto il rispetto le sfuggono le decine di articoli e post messi qui sopra per spiegare che uno stato che mantenga il controllo della propria moneta, come ad esempio l'Inghilterra, non ha problemi a pagare i suoi debiti, perchè può semplicemente creare sterline e comprare i suoi BTP. E' quello che stanno tranquillamente facendo gli inglesi dal 2009, i quali NON HANNO PROBLEMI CON I LORO BOT E BTP PERCHE' LI FANNO COMPRARE DALLA Banca di Inghilterra e nonostante "stampino moneta" hanno un costo del loro debito pubblico che è sceso sotto il 2% per i titoli a dieci anni, il livello più basso dal 1890 (ottocento) e la sterlina è salita. Cioè hanno creato moneta per pagare il debito pubblico e il mercato li ha premiati mentre castiga noi pirla Se la Banca d'Italia potesse fare lo stesso eviteremmo le stangate di MarioMonti, che hanno fatto sì che la ^spesa natalizia ad esempio sia CROLLATA di un -18%#http://notizie.tiscali.it/articoli/economia/11/12/21/natale_a_casa.html^ rispetto all'anno scorso, tanto per dare un dato fresco dell'^impatto recessivo che ci sta mandando in una DEPRESSIONE ECONOMICA#http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-26/berlusconi-contro-manovra-recessiva-171553.shtml?uuid=Aag2p6XE^ (tra parentesi la mia previsione è che dopo un anno di "cura Monti" Berlusconi vincerà di nuovo senza problemi) Ovviamente la valuta può scendere di valore se ne crei troppa, ma in realtà dipende dalle circostanze e ad esempio il Giappone, gli USA e l'Inghilterra, che tutti stampano moneta per compare il proprio debito pubblico, hanno valute che non sono finora scese. L'Inghilterra non può fallire come stato perchè paga in sterline e le può creare, noi inveceno. Ovviamente ti dicono che valuta si disintegra se "stampano moneta per pagare i debiti" ? Balle. Scusate i toni coloriti che sembrano meno seri, ma non so più come fare ad attirare l'attenzione sul fatto che i numeri dicono che sono sostanzialmente balle. Questo è il cambio dell'Euro contro Sterlina. Da quando stampano moneta la sterlina ha smesso di scendere !!!

 

  By: alberta on Lunedì 26 Dicembre 2011 02:50

Unicredit e l' Egitto hanno una quotazione analoga a livello di CDS. http://blog.creditlime.com/2011/12/22/egypt-cds/ Rammento che i CDS consentono di assicurarsi (in via del tutto teorica), contro il mancato rimborso delle obbligazioni senior del debitore emittente. Quindi la banca può anche essere nazionalizzata ed il rischio assicurato (default) non scatta

 

  By: Iperbole on Lunedì 26 Dicembre 2011 01:08

Vorrei ritornare sull’argomento del “cosa fare per difendersi da un ipotetico crack”. Zibordi ha scritto che si potrebbe aprire un conto a Londra ,ma sebbene l’Inghilterra sia fuori dall’euro, non mi sembra sia messa molto bene in quanto a conti pubblici. Non rischierebbe anche lei di subirne i contraccolpi e vacillare non poco, o forse mi sfugge qualcosa ? Non sarebbe meglio aprirlo in Norvegia ed investire nelle sue obbligazioni ? Ed ancora sapete se per caso ci voglia la residenza per aprire il c/c ? Ovviamente a San Marino sarebbe inutile, visto che anche li c’è l’euro, o invece sto sbagliando e anche San Marino potrebbe essere una possibilità ? ( se non altro sarebbe più comodo logisticamente ) E adesso vi lancio una domanda da super profano: i soldi da mettere su questi conti sarebbero tutti puliti ( nessun nero, per intenderci) e i trasferimenti fatti con bonifici . Ci sarebbe qualche problema col fisco ? Bisogna fare qualche dichiarazione preventiva o successiva ? ed il fisco italiano potrebbe allungare le mani anche su di un conto aperto all’estero ? insomma quali sarebbero i pro ed i contro in questa operazione ? Grazie a chi vorrà rispondere

le banche più rischiose - GZ  

  By: GZ on Domenica 25 Dicembre 2011 23:11

Stock: Unicredito

Gianlini, se vuoi sapere cosa è più rischioso oggi, guarda i siti che portano le quotazioni dei CDS, Unicredit ha un debito che se vuoi assicurarlo contro il default ti costa 550 punti l'anno (cioè 55mila all'anno assicurarne 1 milione), Credit Suisse 140 punti per cui dei due sembra molto meno rischioso... i famigerati ^credit default swap (CDS) sul debito Austriaco costano solo sui 90-100 punti#http://www.creditlime.com/price/getresult.php?uid=c_AUT^ mentrer i credit default swap (CDS) sul debito Italiano costano sui 550 punti, cioè costa ad es. 55 mila euro l'anno assicurare per 5 anni un milione di BTP ...i credit default swap (CDS) sul debito Messicano costano sui 160 punti...tanto per dare un punto di riferimento Société Générale 347 punti BNP Paribas 265 punti. Credit Suisse 148 punti UBS 210 punti Santander 363 punti UniCredit 553 punti Deutsche Bank 197 punti. Royal Bank of Scotland 354 punti Barclays 207 punti.

 

  By: Bobugo on Domenica 25 Dicembre 2011 22:57

Vediamo di fare una riflessione seria sulle mosse da prendere in caso di uno scenario catastrofico. Innanzitutto bisogna chiarire che la catastrofe NON è il ritorno alla lira, ma il fallimento delle banche. Sì, perchè il ritorno alla lira servirebbe eventualmente proprio per salvare le banche (che detengono il debito pubblico italiano). Quindi i rischi che si corrono con il fallimento delle banche sono in pratica relativi alla perdita totale del proprio capitale, ma questo scenario tendo ad escluderlo in quanto il fallimento del sistema bancario italiano avrebbe delle conseguenze tali a livello planetario che lo rendono in buona sostanza impraticabile. Abbiamo quindi da fronteggiare il vero rischio: il ritorno alla lira. Il che vuol dire una mega svalutazione in termini reali dei portafogli. Si, ma per quali valori? Allora, diciamo che i rischi che si corrono sono pertinenti alla detenzione di assets italiani, oggi denominati in euro. Quindi con il passaggio alla lira ci sarà una conversione forzata dei valori mobiliari, sia pubblici che privati nazionali (per ovvi motivi di sostenibilità economica) nella vecchia valuta, con contestuale riduzione del valore reali degli stessi del 30,40,50?% Quindi no a Btp, titoli di stato, obbligazioni corporate italiani, depositi liquidi e vincolati, ma anche ad immobili detenuti sul territorio nazionale Non corrono questo rischio invece azioni e bond in euro di stati e società estere, indipendentemente da dove siano detenuti, così come valori in divise diverse dall'euro in questo caso emessi anche da soggetti nazionali. Ok ad investimenti in metalli e matrie prime, in quanto piazzati sul cambio del dollaro. Non serve quindi andare in Austria o chissà dove, bensì modulare una attenta strutturazione del ptf tale da assicurarti una copertura dell'eventuale rischio. Anche perchè, a meno che porti i tuoi capitali in contanti con una valigia in qualche paradiso fiscale, i movimenti che fai on-line recano comunque una tracciatura, e quindi rimangono esposti al rischio di una aggressione fiscale di "estrema ratio" da parte delle autorità nazionali nel caso in cui dovessero suonare realmente le campane a morto.

 

  By: gianlini on Domenica 25 Dicembre 2011 19:39

mi sembra che le banche austriache siano così esposte all'est-europa da non dare alcuna certezza di tenuta nel caso di uno scenario pesante; presumo infatti che l'est europa verrebbe contagiato un millisecondo dopo l'eventuale uscita dall'euro di Grecia o addirittura Italia

 

  By: Trucco on Domenica 25 Dicembre 2011 15:51

Perche' dovrebbe saltare prima l'Austria? In Italia abbiamo 60 stenografi del senato che percepiscono 20000 euro (ventimila €) al mese, in Austria non ne danno tanti nemmeno al premier.

 

  By: Gano* on Domenica 25 Dicembre 2011 13:17

> ma l'Austria (klagenfurt) non è che salta prima dell'italia? Dici se salta l' Euro? Se volessi stare in area euro andrei a Montecarlo, dove magari ti ci compri un appartamento, altrimenti a Lugano e se ti ci fanno prendere la residenza a Ginevra. Lasciare i soldi in valuta mi sembra troppo pericoloso. E' il modo sicuro per finirli o farseli portare via. A me pare che tutti quelli che hanno comprato immobili in Svizzera o a Montecarlo nei decenni passati tanto male invece non si siano trovati. Sicuramente l' affitto poi sara' di qualche ordine di grandezza maggiore della pensione che deciderà di darti la benevolenza di Passera. Oramai siamo aggrappati alla BENEVOLENZA di Passera! LOL!

 

  By: gianlini on Domenica 25 Dicembre 2011 11:30

non so se è per l'imminente scenario di catastrofe, ma mai come quest'anno il Natale è emotivamente insignificante ma l'Austria (klagenfurt) non è che salta prima dell'italia?