By: Moderatore on Domenica 15 Giugno 2003 02:49
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Seat Pagine Gialle svenduta Sono pochi 5,65 miliardi
di Gloria Valdonio - 14-06-2003 finanza e mercati
Seat si mantiene al di sopra del prezzo offerto dal consorzio Silver. Su Telecom Italia Media pesano gli arbitrati Cecchi Gori e De Agostini
Nell’asta lampo per gli elenchi telefonici, il Consorzio Silver, composto da quattro fondi di private equity (BC Partners, CVC Capital Partners, Investitori associati e Permira con pari responsabilità di gestione), ha sbaragliato la concorrenza con la migliore offerta dando così vita alla Nuova Seat, cioè le directory con relativa distribuzione, assistenza e business information.
Il prezzo concordato è stato pari a 0,598 euro per azione, tenuto conto di una valutazione complessiva del capitale economico (enterprise value) della Nuova Seat di 5,65 miliardi di euro. A Telecom Italia, che ha incassato 3,03 miliardi per il 61% della società, resteranno tutti gli altri asset di Seat, che sarà ribattezzata Telecom Italia Media, rappresentati in definitiva dai portali Tin.it e Virgilio, dai canali televisivi La 7e e Mtv e dalla Buffetti.
Entro agosto, ma le date sono molto approssimative, dovrà essere lanciata dal consorzio Silver l’Opa obbligatoria sulla quota residuale del capitale ordinario della Nuova Seat (sempre a 0,598 euro per azione), non prima ovviamente di avere provveduto alla scissione dell’attuale società e alla quotazione della Nuova Seat e di Telecom Italia Media. Tenuto conto del debito stimato della Nuova Seat, pari a 708 milioni di euro circa, l’operazione consentirà a Telecom Italia di ridurre l’indebitamento netto consolidato di 3,74 miliardi di euro, perfettamente in linea con gli obiettivi che si era dato Marco Tronchetti Provera.
IL PICCOLO AZIONISTA SEAT. Tutto bene, quindi, per Telecom Italia che è riuscita a rilasciare un asset che le ha permesso di ridurre il suo indebitamento. Ma per i piccoli azionisti Seat quali sono vantaggi? Non mancano le perplessità fra gli analisti: Morgan Stanley in un report di giovedì 12 giugno consiglia di sottopesare il titolo. E anche il mercato, che ha scommesso su una modesta adesione all’Opa, non ha certo salutato con entusiasmo l’operazione: il titolo Seat mercoledì 11, cioè a ridosso della vendita, ha ceduto l’1,47% fermandosi però a 0,6 euro, significativamente al di sopra quindi del prezzo (0,598 euro) fissato per l’Opa.
Non piace agli analisti innanzitutto la valutazione della Nuova Seat. «Il prezzo pattuito per le Pagine gialle non è corretto, perché ai 5,65 miliardi di euro andrebbero sottratti 708 milioni di debito - spiega Alessandro Baj Badino, analista di Deutsche Bank - L’azione delle directory, quindi, dovrebbe essere valutata 43 centesimi e non i 59 dell’Opa. Inoltre, la vendita degli elenchi in questo momento ha danneggiato un business che stava producendo proprio ora le famose sinergie sbandierate ai tempi di Lorenzo Peliccioli». In definitiva, per l’azionista di minoranza non sembra un grande affare.
TELECOM ITALIA MEDIA. Una volta fatto lo spin-off e dopo la quotazione delle due società, l’azionista Seat otterrà 29 azioni della Nuova Seat e 11 azioni Telecom Italia Media ogni 40 azioni della vecchia Seat. Ma cosa entrerà esattamente nel portafoglio del piccolo azionista? Anche su questo "concambio" c’è qualche malumore. «Il valore implicito di Telecom Italia Media è di 1,7 miliardi di euro - spiega un analista che chiede l’anonimato - che personalmente ritengo eccessivo». Nella nuova società media peserebbero infatti come macigni due arbitrati. Il primo con Vittorio Cecchi Gori per la cessione de La 7 (la sentenza è attesa entro la fine di giugno).
Il secondo si riferisce a una vicenda più complessa, la cui conclusione è attesa solo per novembre, e che vede Seat contro la De Agostini per la valutazione fatta ai tempi ruggenti della new economy su Matrix. Il gruppo di Novara possedeva infatti il 40% di Webfin, che a sua volta possedeva il 66% di Matrix, società che tuttora possiede Virgilio. La De Agostini aveva un’opzione per vendere a Seat per 700 milioni di euro entro lo scorso aprile il 40% di Webfin, ma Seat alla scadenza ha chiesto al gruppo guidato da Mario Drago di non pagare il prezzo pattuito invocando le nuove condizioni di mercato. «Telecom Italia Media ha un valore implicito di 1,7 miliardi di euro. Ma riteniamo più corretta una valutazione di 700-800 milioni di euro - incalza Baj Badino - Senza considerare tutto il peso di questi arbitrati dall’esito quanto mai incerto». Se il piccolo azionista non ride, il consorzio Silver ritiene invece che le Pagine Gialle rappresentino una delle migliori aziende al mondo del settore e che esistano significative opportunità di creazione di valore nei prossimi anni.
Secondo il consorzio, infatti, «oltre al continuo miglioramento degli elenchi su carta Pagine Gialle e Pagine Bianche, il settore directory dispone infatti di opportunità in grande sviluppo come le Pagine Gialle Online e Pronto Pagine Gialle. Queste innovazioni completano e migliorano la qualità del servizio offerto a consumatori e inserzionisti attraverso la capillare e dinamica attività degli oltre 2mila agenti di vendita