Telecom ENEL

 

  By: shabib on Martedì 15 Marzo 2011 11:13

non lo sapevi come andava Morphy ? voto anche io per l'annessione......se ce se pjano....traslation : if they could want us....

 

  By: Morphy on Martedì 15 Marzo 2011 10:34

Non ho parole. Allora è proprio vero che ci mettono delle teste di legno a comandare. Viva la grande Germania, annessione subito. morphy

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: alevion on Martedì 15 Marzo 2011 07:28

alla fine del video dice "napoletone"...! se non si vede non si crede. mandiamolo in giappone a risolvere l'emergenza nucleare me lo vedo a motivare i giapponesi terrorizzati invocando la gloriosa battaglia di hiroshima dove gli americani furono definitivamente battuti....

Waterloo per la Telecom - GZ  

  By: GZ on Martedì 15 Marzo 2011 00:15

Stock: Telecom Communications

^Indagato Luca Luciani#http://www.repubblica.it/cronaca/2011/03/14/news/sim_false_indagato_luciani-13595907/?ref=HREC1-7^, il manager telecom che era candidato a diventare direttore generale, per le SIM false Questo è lo stesso soggetto che tre anni fa fece ridere l'Italia con un video alla Convention Telecom in italiano sgrammaticato dove incitava i i venditori Telecom con: "...tutte cazzate... perchè ho la faccia incazzata ?...perchè respiro quelle facce da senso critico.."(!..) " ma.. ^oggi vi parlo non di Alessandro ma di Napoleone...qui le facce scettiche non servono a un xazzo ....come Napoleone a Waterloo..tutti lo davano per cotto per la supremazia degli avversari, però strategia, chiarezza di idee.. fece il suo capolavoro"#http://www.youtube.com/watch?v=3T-z2V9xhgo&feature=fvwrel^ Anche dopo alcuni anni è sempre un grande video quello del Luciani che arringa i dirigenti Telecom a vincere come Napoleone a Waterloo. Fa piacere vedere che la sua carriera ha progredito ed è ora coinvolto in una inchiesta su SIM false

WIND e Naguib Sawiris - gz  

  By: GZ on Mercoledì 01 Agosto 2007 20:21

Ora che di colpo il costo dei bonds delle aziende meno solide è salito di un 1.60% in un solo mese al livello più alto dal 2004, una delle prime vittime della contrazione del credito sarà questo egiziano di Wind che pagando 5-600 milioni di euro di commissioni alle banche si è fatto finanziare stile Parmalat: "più compri aziende e più perdi e più accumuli perdite e più fai acquisizioni.." non capisco come abbiano potuto vendergli Wind senza gara, lì dovresti indagare veramente -------------------------------- NESSUN DIVIDENDO, CONTI IN PERDITA E DEBITI ALLA CORTE DI SAWIRIS - APRENDO LA CASSAFORTE DEL FARAONE DI WIND SI SCOPRE CHE LA CAMPAGNA DI CONQUISTA DELLE TLC DEI PAESI DEL MEDITERRANEO, FINORA HA ACCUMULATO PIÙ "ROSSO" CHE RITORNI ECONOMICI… S. Fi. per “Il Sole 24 Ore” Nessun dividendo, conti in perdita e debiti alla corte di Naguib Sawiris. Aprendo la cassaforte Weather Investments si scopre che la campagna di conquista delle telecomunicazioni dei Paesi del mediterraneo inaugurata dal magnate egiziano due anni fa, con l'acquisto di Wind dall'Enel, finora ha accumulato più "rosso" che ritorni economici. La holding con passaporto italiano, dove Sawiris ha concentrato tutti i suoi interessi nelle tlc visto che controlla il 100% di Wind e il 50,1% dell'egiziana Orascom, ha chiuso il bilancio consolidato 2006 con un passivo di 26 milioni di euro ( ma molto meno del rosso di 219 milioni del 2005). Per Sawiris, che controlla Weather tramite la holding lussemburghese Weather Investments IISarl,non c'è nessuna cedola: lo stesso era accaduto dodici mesi prima, non foss'altro perché allora la holding aveva solo sei mesi di vita. Su Weather, poi,gravano 11,5 miliardi di euro di debiti verso le banche. D'altronde Weather è un investimento nella sua fase iniziale e il ritorno, come tutte le start-up, è atteso sul medio termine. Per ora, infatti, data la breve vita della newco, il peso dei costi delle acquisizioni è ancora forte ed erode la redditività operativa di Wind e Orascom. La compagnia italiana rappresenta oltre la metà dei ricavi della holding dalle tre anime (Wind, Orascom e la neo-acquisita WInd Hellas), che muove un giro d'affari consolidato di 8,55 miliardi, ma sulla redditività sono i Paesi emergenti che pesano più (un miliardo di Ebit, contro i 443milioni euro dell'Europa). All'esposizione finanziaria fa fronte un patrimonio netto di 2,4 miliardi (in diminuzione dai 3,4 del 2005 per effetto della liquidazione dell'Enel). Ma Weather produce cassa per ripagare i debiti: la cassaforte può contare su un margine operativo lordo che si va irrobustendo (3,1 miliardi l'anno scorso dagli 1,1 del 2005) e dà garanzie sulla capacità di sostenere gli oneri finanziari. Nel 2005 i debiti erano otto volte il Mol, l'anno scorso sono scesi a quattro. Questo perchè finora la holding è stata una macchina da liquidità efficiente: a fine 2006 c'erano in cassa disponibilità per 1,4 miliardi. La scommessa di Sawiris, però, sarà vincente se le società operative (Wind, Orascom e gli altri operatori controllati nell'area maghrebina e nel Medio Oriente) continueranno a generare cassa come hanno fatto finora e se gli investimenti nei prossimi anni rimarranno stabili. In Weather assicurano di sì,visto che Wind e Orascom hanno superato la fase di start-up,quella che assorbe i maggiori investimenti, ma è anche vero che nel business delle tlc l'innovazione marcia a ritmi molto forti e la competizione impone di non restare mai indietro. L'uomo d'affari del Cairo, intanto, continua a fare acquisizioni senza sosta: pochi mesi fa il perimetro di Weather si è allargato con l'ingresso di Wind Hellas, la ex Tim Hellas acquisita dai fondi Apax e Tpg sborsando 500 milioni di euro (più altri 174 milioni proprio ieri per consolidare anche le minoranze). Un grosso passo avanti nella strategia "mediterranea", ma che grava Weather di altri 2,9 miliardi di debiti. E Sawiris non ha fatto in tempo a metabolizzare l'acquisizione che in Italia già ha messo gli occhi su Tele2 Italia e continua a corteggiare Tiscali, mentre in Egitto Orascom ha puntato sul produttore di telefonini Raya Holding. Tra i progetti futuri di Weather c'è la possibile quotazione in Borsa. Dopo aver preso in considerazione l'Ipo, il magnate è orientato a portare in Borsa la holding: una eventuale quotazione, spiegano alcune fonti, porterebbe in casa risorse destinate a rinforzare il patrimonio netto. Per ora Sawiris fa pulizia e riorganizza l'assetto di comando di Weather. Il numero di consiglieri, si legge nel verbale di bilancio, è stato dimezzato anche «per semplificare la governance»: il board ora è composto dallo stesso Sawiris, da Ron Sommer,l'ex capo di Deutsche Telekom,Michel Combes, ex di France Telecom, Hassan Abdou e Onsi Sawiris.

 

  By: Fortunato on Giovedì 03 Maggio 2007 18:36

Scusi Zibordi, sta seguendo l'evolversi dei prezzi? Fortunato

 

  By: Fortunato on Giovedì 03 Maggio 2007 00:47

Zibordi, mi piacerebbe conoscere un suo parere personale, che riterrò solo tale, sulla situazione grafica di Telecom, sento odore di volontà di far uscire tutti i piccoli e che magari il supporto di 2,10 circa regga bene per un bel rimbalzo. Chissà perchè sono d'accerdo con il mio concittadino Andreotti quando affermò, molti anni orsono, che il pensare male porta sempre a qualcosa di positivo. La ringrazio in anticipo. Fortunato

 

  By: polipolio on Mercoledì 02 Maggio 2007 15:55

E' la dimostarzione che lo fa per il bene comune

 

  By: gianlini on Mercoledì 02 Maggio 2007 13:46

e a governare tutto c'è uno che dichiara 89.000 euro all'anno! bello no?

 

  By: Moderator on Mercoledì 02 Maggio 2007 13:36

lo stato è la scatola cinese n°1 della filiera

 

  By: GZ on Martedì 01 Maggio 2007 21:33

Intesa-S.Paolo, Unicredito e Capitalia, intrecciati in Mediobanca, controllano ora metà della borsa italiana e a loro volta sono controllati dal governo indirettamente tramite le Fondazioni Poi ovviamente ci sono Eni, Snam, Saipem, Enel, Terna, Hera, ACSM, Acea, Aem dove stato e comuni comandano... alla fine il governo (lo stato, i partiti...) controllano quasi tutto ----------------------------------- ....Si dice che era necessario fare un aumento di capitale, quanto meno in Olimpia, per avere una diversa e più sommessa politica dei dividendi in Telecom e favorire così ulteriori investimenti. Anche se il livello di questi ultimi in Telecom era stato tra i più alti d'Europa in questi anni, può darsi che fosse davvero necessario questo aumento di capitale. Perché il sistema bancario non lo ha sollecitato e sostenuto? Anzi, pochi mesi prima Intesa e Unicredito sono usciti da Olimpia appesantendo i conti della Pirelli che non ha esitato a vendere il 39% di Pirelli Tyre per onorare gli impegni. Quei soldi potevano benissimo essere spesi per un aumento di capitale e abbattere così il debito di Olimpia e ridurre, conseguentemente, i dividendi di Telecom piuttosto che far incassare una ricca plusvalenza ad Unicredito ed Intesa. La cosa è tanto più incomprensibile dal momento che poi questi due grandi gruppi bancari si sono dati da fare direttamente e attraverso Mediobanca per sostituire Tronchetti Provera e la Pirelli nel ruolo di azionista di riferimento della Telecom. In attesa di altre spiegazioni dobbiamo ritenere che l'uscita prima e il reingresso poi in Olimpia di Intesa e Mediobanca-Unicredito aveva il solo scopo di allontanare dalla Telecom Tronchetti Provera e la sua Pirelli. La cosa è incomprensibile ed inquietante vista la fame che abbiamo di imprenditori disponibili ad impegnarsi nelle grandi aziende con tecnologia avanzata. Probabilmente avranno giocato questioni di puro potere visto che alla fine del giro abbiamo sostituito un imprenditore italiano con un gruppo di banche e un socio industriale spagnolo. E qui veniamo ad un altro tema scottante della nostra economia, la sua eccessiva finanziarizzazione. I tre maggiori gruppi bancari, Intesa-S.Paolo, Unicredito e Capitalia, nel loro intrecciarsi in Mediobanca e in alcuni gruppi industriali, di fatto controllano oltre che parte rilevante del credito bancario anche parte importante della finanza assicurativa (Generali-Toro), la più grande azienda manifatturiera (la Fiat), la più grande azienda dei servizi (Telecom) e il più grande gruppo editoriale (Rcs-Corriere della Sera) con un potenziale di fuoco e di potere che in un Paese come il nostro politicamente debole rappresenta oggettivamente un rischio eccessivo.....

 

  By: polipolio on Martedì 01 Maggio 2007 00:29

Gian "ma quando gli spagnoli sono italiani?" Ma il nostro motto non è Franza o Spagna purché se magna? Contemporaneamente ai capitani coraggiosi (Colaninno) abbiamo avuto Icarus. Adesso avremo qualcos'altro...

 

  By: Fortunato on Lunedì 30 Aprile 2007 22:00

Ci ha guadagnato, sommi tuttii dividendi, gli immobili finiti in RE, e faccia il delta di indebitameno tra quando l'ha acquisita ed ora. Oltre agli appannaggi annui e benefits vari. Fortunato

 

  By: gianlini on Lunedì 30 Aprile 2007 21:50

io cmq non ho capito una cosa e sarò grato a chi mi darà la risposta: ma in questa faccenda il tronchetti ci ha perso o guadagnato?

 

  By: corcas on Domenica 29 Aprile 2007 19:51

A Telefonica interessa solo TIM Brasil e lo scotto da pagare per averla è stato il dover ricoprire il surplus (vedi Telefonica come socio finanziario) tra la reale quotazione e i 2,82 che abilmente il Tronchettino è riuscito ad ottenere attraverso i fantocci d'oltreoceano. La clausola parla di 3 anni di impegno, dopo i quali penso che se la svigneranno a gambe levate trattandosi di una società che si è svuotata perfino degli immobili in cui lavora. Tutto sta a capire ora come spezzetteranno l'azienda e a quali degli 80.000 dipendenti è stata riservata la pillola rossa. Cose che succedono dappertutto, ma in Italia le sappiamo fare veramente meglio di tutti, ci mettiamo pure il patriottismo dentro, wow!