Uscire dall'Euro

 

  By: alberta on Martedì 14 Luglio 2015 18:56

11 07 2015 MA L’EURO HA BISOGNO DELLA GERMANIA OPPURE è LA GERMANIA IL PROBLEMA ? Sono andato a pescare un articolo non recentissimo pubblicato sul Telegraph da Edmund Conway, all’ epoca giornalista con studi a Cambridge ed oggi professore con Ph.d. ad Harvard, qui di seguito spero ben tradotto, oggi tornato prepotentemente d’attualità, visto che la Grexit viene invocata come l’unica soluzione alla crisi dell’ Eurozona, soprattutto dai duri e puri del cuore germanico dell’ Europa e dell’ Euro: poi vi dirò a quando risale e, sicuramente, la questione vi farà riflettere parecchio. “Immagina di essere a capo dell'Europa, e di dover rispondere a una domanda specifica. L'unico modo possibile di salvare la moneta unica è di espellere un paese dalla zona euro. Allora, chi dovrà essere? Questo fine settimana si potrebbe essere tentati di dire la Grecia, per ragioni comprensibili. Non solo è quasi certamente in default, ma è stata una costante spina nel fianco della moneta unica – spende troppo, risparmia troppo poco, e mostra la correttezza e il rigore che ci si potrebbe aspettare da Bernie Madoff a responsabile della FIFA – parole profetiche, n.d.r.. Ma non si tratta della Grecia. Per quanto disastrata, estrometterla non aiuterebbe. I problemi della Grecia sono sempre stati la manifestazione di un problema monetario molto più profondo, che i politici ancora non sembrano in grado di affrontare. La zona euro si sta sgretolando da anni; e rimuovere la Grecia non risolverebbe il problema. Invece, c'è un altro membro della zona euro che spicca in modo abnorme. Ha gestito la sua economia come, se non ancor più, temerariamente dei suoi fratelli del Mediterraneo, da sola ha destabilizzato l'area euro per buona parte di un decennio, ed è uno dei più grandi ostacoli sulla strada per la ripresa finale. Quel paese è la Germania. Questo potrebbe sembrare un controsenso. La Germania, dopo tutto, ha un enorme surplus di parte corrente, ha affinato la sua produttività e competitività nel corso dell'ultimo decennio; mentre la Grecia faceva prestiti, risparmiava, dove la Spagna sperperava, tagliava le spese, dove l'Irlanda creava inflazione, deflazionava. Ma questo è precisamente il problema. Se Keynes fosse ancora in giro oggi, avrebbe immediatamente identificato il problema: in ogni sistema monetario, un grande surplus di parte corrente può essere altrettanto destabilizzante di un deficit. (il grassetto è mio !) E' facile dare la colpa alla Grecia e ai suoi cugini incontinenti per il loro eccesso di spesa - e certamente Atene è colpevole di giochetti in materia fiscale e di non riuscire a riscuotere le tasse. Ma i suoi deficit gemelli sono anche una conseguenza dei tassi di interesse bassi (troppo bassi?) che sono stati in gran parte determinati dal modo in cui la Germania ha gestito la sua economia. Il progetto euro avrebbe dovuto portare la produttività del continente su livelli simili. Ci si sarebbe dovuti aspettare lo stesso valore dell'euro ad Atene o a Berlino. Una moneta unica non può sperare di sopravvivere senza rispettare questa legge di gravità economica - a meno che non sia realmente un'unione di trasferimento, dove i ricchi sovvenzionano i loro vicini più poveri, con immissione di contanti. (idem come sopra). Ci sono poche possibilità che si verifichi un miracolo nella produttività della Grecia, in tempo utile per ripagare i prestiti. Infatti, il prestito d'emergenza con cui ci hanno martellato da questo fine settimana servirà solo ad esercitare una maggiore pressione sulla Grecia al fine che ripaghi il suo debito, piuttosto che investire nella sua economia. E anche se l'Unione Europea/Fondo Monetario Internazionale fossero in grado di permettersi un bail-out greco, o irlandese o portoghese, non c'è modo di poter fare lo stesso per la Spagna - anche se gli elettori tedeschi lo permettessero, cosa che sembra sempre più improbabile. La Grecia starebbe meglio fuori che dentro la zona euro - ma sarebbe lo stesso per il Portogallo, l'Irlanda, la Spagna e forse pochi altri. Dovrebbero convertire i loro debiti pregressi nella nuova dracma, scudo, punt ecc, cosa che sconvolgerebbe gli investitori, in quanto equivarrebbe a un default. Ma almeno sarebbero liberati dalla deflazione cui li consegnerebbe qualsiasi euro bail-out. Le loro valute rappresenterebbero le loro economie non competitive per come realmente sono. Ma una serie di uscite creerebbero un caos indicibile: ogni svalutazione di una nuova moneta avrebbe il potenziale di suscitare una vera e propria crisi finanziaria in stile Lehman's. Molto meglio invece sbarazzarsi del vero paese deviante. Senza la Germania, l'euro ovviamente sarebbe una valuta significativamente più debole (soprattutto se la Germania fosse accompagnata dai Paesi Bassi). Ma non sarebbe più lacerata dalle dinamiche malsane che l'hanno tormentata nel suo primo decennio. I politici tedeschi dovrebbero prendere la situazione in modo pragmatico. Da una parte l'unico modo per salvare l'euro (senza forzare i Mediterranei) è di farlo diventare un'unione di trasferimento. Essi dovrebbero assorbire enormi costi a lungo termine per supportare i loro fratelli più deboli - sia in termini di inflazione che di trasferimenti di denaro facile. Sarebbe un bail-out al rallentatore e a lungo termine, di scala ancora maggiore rispetto ai recenti interventi di emergenza. E anche questo non esclude a breve termine la prospettiva di un default. D'altra parte, abbandonare l'euro sarebbe un brutto colpo dal punto di vista finanziario, perché gli investimenti delle banche tedesche improvvisamente perderebbero valore in termini reali. Il marco 2.0 si apprezzerebbe, il che minerebbe le fondamenta dell'economia tedesca del 20 ° secolo - le esportazioni. La domanda è: quale di queste possibilità sarebbe la più costosa. Entrambe comportano una sorta di default, anche se la versione marco/euro debole lo realizza attraverso la svalutazione piuttosto che con una lenta cura di bail-out. In termini di caos finanziario - incognite sconosciute – la fuga sarebbe sicuramente l'opzione più pulita. E affronterebbe il problema fondamentale degli squilibri all'interno della moneta unica, piuttosto che tappare i buchi. E anche se gli esportatori si lamenteranno, rimane il fatto che la Germania ha beneficiato di un tasso di cambio innaturalmente basso negli ultimi dieci anni, che le ha dato un vantaggio sleale nel mercato delle esportazioni, ed ha gonfiato il surplus di parte corrente oltre misura. Il punto critico è la politica, ma anche lì il dibattito sta maturando. I politici tedeschi sono restii a essere considerati come i distruttori del progetto europeo, ma questo potrebbe essere facilmente superato dall'opinione pubblica se i tedeschi si rendessero conto che devono tirar fuori dei soldi (di cui i prestiti di emergenza sono solo un assaggio), per mantenere la nave a galla. I Francesi sarebbero costernati all'idea: dopo tutto la ragion d'essere del progetto euro era quella di alimentare il "miracolo" economico tedesco. E se la Germania va, cosa fa la Francia, rimane o va fuori anche lei? Al momento, tali ragionamenti in Europa sono ancora liquidati come idee minoritarie stravaganti, ma anche l'idea che il FMI avrebbe dovuto salvare il progetto euro lo era. Alla fine, i politici si rimetteranno al passo con la realtà.” OPPURE INSISTERANNO NEL NEGARE L’EVIDENZA, VISTO CHE QUESTO ARTICOLO RISALE AL ……. 18 giugno 2011 ????? Dunque sono passati vanamente QUATTRO anni e nessuno, dico NESSUNO, ha preso in considerazione da questo profilo i veri problemi dell’ Unione Monetaria Europea ???? Meditate, gente, meditate……

 

  By: Ganzo il Magnifico on Martedì 14 Luglio 2015 18:23

#i#"Qualcuno vede un parallelo con la Grecia?"#/i# Sì, certo. #i#"Ho anche ricevuto una letteraccia della finanziaria che mi dice di non interferire..."#/i#. Interessante. Potresti elaborare?

Slava Cocaïnii!

 

  By: pablo on Martedì 14 Luglio 2015 15:04

Quello che non vedono i Piddini nostrani, troppo presi nel loro nuovo ruolo di collaborazionisti del Quarto Reich, lo vede un tedesco che scrive su un giornale inglese. Che tristezza. (PS: Se l'imbecille non si può bannare lo oscuro: quello che non sopporto è che le idiozie che scrive somigliano tantissimo a certe dichiarazioni di pagliaccetti Piddini, Alfaniani e dintorni).

 

  By: temistocle2 on Martedì 14 Luglio 2015 14:35

"Ma per l’Italia l’euro si è rivelato un disastro economico senza alcuna attenuante: la produttività del paese è rimasta virtualmente ferma fin da quando la moneta unica ha iniziato a circolare nel 1999. Se pensate che la colpa sia da attribuire alla mancanza di riforme strutturali, allora come mai l’Italia era riuscita a crescere abbastanza bene proprio fino a al 1999? " WOLFGANG MÜNCHAU SUL “FINANCIAL TIMES”

 

  By: Giovanni-bg on Martedì 14 Luglio 2015 13:55

Killing the European Project ..................... Qualche giorno prima dell'esito del referendum scrissi che i tedeschi non si sarebbero accontentato della sconfitta del nemico Greco ma avrebbero preteso una rappresaglia. Il piano presentato cos'è se non una raprpesaglia come dice l'articolo sopra? Ora le borse festeggiano per il prestito ma se guardiamo nel dettaglio il piano questo è un piano a cui la Grecia può aderire ma che non riuscirà MAI a rispettare. In questi giorni mi è capitato questa situazione Ho un dipendente che è oberato dai debiti causa moglie con le mani bucate Ieri mi è arrivata una letterina verde del tribunale a cui si era rivolta una finanziaria per ottenere la cessione del 1/5 dello stipendio La finanziaria gli ha proposto di ripianare l'80 dei sui debiti con una ristrutturazione. Gli danno circa 17.000 euro e in 10 anni deve restituire 35.500 (tasso circa 17%) Il dipendente è monoreddito prende netti in busta 1700 netti / mese. Dato che 1) non cambierà le sue abitudini di vita (ieri sera è andato a pranzo con la moglie spendendo "solo" 80 euro) 2) già ora fa fatica ad arrivare alla fine del mese tanto che in panetteria gli devono fare credito 3) è in affitto 4) ha due figli piccoli. 5) è già multi-protestato 6) la cessione del quinto peggiorerà ulteriormente le sue entrate mensili già insufficienti per come vive. 7) la mia idea è che ricevuti i 17.000 invece di usarli per pagare i debiti pregressi ne usi una parte per spese correnti. 8) la moglie non lavora Io gli ho consigliato di lasciare perdere la ristrutturazione del debito e casomai investire un 2000 euro in un buon avvocato... Il nuovo finanziamento infatti sarebbe solo un cappio più stretto. All'inizio si era convinto poi la moglie gli ha fatto una sfuriata e lui ha confermato la richiesta di prestito Ho anche ricevuto una letteraccia della finanziaria che mi dice di non interferire Qualcuno vede un parallelo con la Grecia?

 

  By: antitrader on Martedì 14 Luglio 2015 12:44

Lupus in fabula. Toh Lelik, capita giusto a fagiolo, eccolo il tuo debito piu' sostenibile del mondo. --- ROMA (MF-DJ)--Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato in maggio di 23,4 miliardi, a 2.218,2 miliardi. E' quanto segnala Bankitalia nel Supplemento al Bollettino statistico 'Finanza pubblica, fabbisogno e debito'. L'incremento del debito e' stato superiore al fabbisogno del mese (4,3 miliardi) principalmente per l'aumento di 17,8 miliardi delle disponibilita' liquide del Tesoro (a fine maggio pari a 100,9 miliardi; 92,3 a maggio del 2014). Complessivamente la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione, il deprezzamento dell'euro e l'emissione di titoli sopra la pari hanno accresciuto il debito per 1,3 miliardi. Con riferimento ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali e' aumentato di 22,9 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,5 miliardi; il debito degli Enti di previdenza e' rimasto sostanzialmente invariato. com/rov (END) Dow Jones Newswires July 14, 2015 04:39 ET (08:39 GMT) ---- 2218/1616 = 1.37 Siamo al 137%, non capisco perche' politici, economisti, giornalisti e rettiliani si ostinano a dire che e' al 132. Ma la sanno fare una divisione? Spendi.... spendi.... che cosi' fai la crescita.

 

  By: antitrader on Martedì 14 Luglio 2015 11:43

"ma visto che la stessa Unione Europea certifica che il debito italiano è quello più sostenibile tra tutti i paesi dell'area Euro" Suvvia lelik, adesso non ci facciamo prendere per il kiul da qualche giornalista spazzatura o qualche burocrate in vena di sparar cagate. Quella e' la vecchia fesseria del famigerato "debito implicito" (quante ne inventano per turlupinare la Gloriosa Classe Operaia). Sai qual'e' la differenza tra debito implicito e quello esplicito? Il primo lo puoi calcellare con un decreto legge, il secondo lo devi paga'. Come poi sia possibile che la Germania abbia un debito implicito superiore al nostro quando ha le pensioni che sono la meta' aspetto sempre che qualcuno me lo spieghi, sempreche' non ci sia qualche legge nascosta nell'ordinamento italiano che ha abolito le pensioni. In autunno arriva un'altra grandinata di tasse, mancano gia' 20 miliardi e renzi gia' aveva in testa di sfondare il deficit di altr 2 punti di pil, ma con quel che sta succedendo con la Grecia mi sa che in Europa lo rispediscono a Rignano a calci nel kul. C'e' solo da sperare nell'uscita dall'euro ma, a quanto pare, la cosa e' poco probabile visto che gli elettori non lo vogliono. La Grecia sta facendo carte false per restare con Shaeuble che tenta di accompagnarli all'uscita. Quando si dice i rettiliani che ci costringono a stare nell'euro, in realta' e' un popolo di portinaie e volere ferocemente l'euro.

 

  By: Melchior! on Martedì 14 Luglio 2015 11:13

^Killing the European Project #http://krugman.blogs.nytimes.com/2015/07/12/killing-the-european-project/?_r=0^

 

  By: Bullfin on Martedì 14 Luglio 2015 11:00

Ma non si può leggere tutti i santi giorni una riga di cassandre con il velo nero che sparano una serie di *** te Senti chi parla...quello che tra 20 anni siam tutti morti.....Ah le verdure....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: Ganzo il Magnifico on Martedì 14 Luglio 2015 10:53

#i#Antitrader> "E gia', perche' qualcuno forse non lo sa, ma in caso di insolvenza basta un giudice e possono pignorarti quello che vogliono e se convertono i 700 miliardi di euro in lire si comprano tutta la penisola."#/i# -------------------------------------------------------------------------------------- Assolutamente no. Se è questo che ti preoccupa mettiti l' animo tranquillo. Nessuno può pignorare nulla.

Slava Cocaïnii!

 

  By: lmwillys5S on Martedì 14 Luglio 2015 10:49

Pigrè, un unico 'kazzo dici' per tutti i tuoi post precedenti :-)

 

  By: Lelik on Martedì 14 Luglio 2015 09:55

Anti: "E gia', perche' qualcuno forse non lo sa, ma in caso di insolvenza basta un giudice e possono pignorarti quello che vogliono e se convertono i 700 miliardi di euro in lire si comprano tutta la penisola." Anti, a mio parere hai scritto una boiata. Leggendo il bollettino della Banca d'Italia dell'ultimo trimestre (se non vado errato, perchè recito a memoria) il debito emesso secondo leggi estere è solo poco meno del 3% del nostro debito totale!!! Quello è l'unico debito che, in caso di variazione della moneta, devi comunque rimborsare in Euro (immagina per assurdo che la nostra nuova lira si svaluti del 50%, e ti ritrovi che il debito pubblico aumenta solo dell'1,5%), perchè altrimenti ti possono fare causa e la vincono all'estero. Gli altri titoli sono emessi invece secondo la nostra legge italiana e, se variamo la moneta di rimborso, quella prenderanno, senza possibilità di cause e pignoramenti. Ovviamente tutto è diverso in caso di default, ma visto che la stessa Unione Europea certifica che il debito italiano è quello più sostenibile tra tutti i paesi dell'area Euro, non vedo perchè occorra anche quell'ipotesi. http://www.ilsole24ore.com/art//2013-12-14/la-sorpresa-debito-sostenibile-082749.shtml?uuid=ABx6l0j

 

  By: pigreco-san on Martedì 14 Luglio 2015 08:26

Ma non si può leggere tutti i santi giorni una riga di cassandre con il velo nero che sparano una serie di *** te

 

  By: pablo on Martedì 14 Luglio 2015 05:06

"Ormai il nostro debito è tornato quasi totalmente nelle tasche degli italiani. Se nel 2006 gli stranieri detenevano circa il 51.4% del nostro debito pubblico, oggi solo il 35.6% dei BTP è in mani estere. Il dato di oggi stupisce non poco e ci fa vedere una “rinazionalizzazione” del nostro debito pubblico MOLTO veloce. A testimoniare tutto cià è la stessa Banca d’Italia che in questo report ha fatto due conti. L’Italia ha la percentuale più bassa di debito pubblico detenuto da non residenti di tutti i paesi della zona euro. La Germania ha il 62.4% del suo debito detenuto da stranieri. La Francia il 62.9%. La Spagna, non certo il paese più solido e sicuro del mondo, è comunque al 43.4%. L’Italia come detto è al 35.6%". Comunque non credo importi nemmeno granché quanto ne detengano realmente, perché con i derivati possono far saltare il banco in ogni caso. Qui la questione è sempre più urgente e sempre più POLITICA. Ci faremo asfissiare lentamente o tenteremo di divincolarci per tornare a respirare?

 

  By: antitrader on Martedì 14 Luglio 2015 02:44

La tragedia greca che finisce in farsa tra lo sgomento dei somari greci che non vogliono uscire dall'euro. Questa tragedia dovrebbe servire da monito a quelli che "i debiti non sono debiti", "facciamone ancora di piu' aumentando la spesa pubblica", "le pensioni sono diritti acquisiti", "le ruberie son cose da niente", "il problema e' il divorzio" e altre amenita'. I nostri titoli in mani estere son circa 700 miliardi, con quella cfra li' ti pignorano anche p.zza duomo, il quirinale, gli uffizi, san marco e p.zza sal pietro. E gia', perche' qualcuno forse non lo sa, ma in caso di insolvenza basta un giudice e possono pignorarti quello che vogliono e se convertono i 700 miliardi di euro in lire si comprano tutta la penisola. E adesso siamo i primi della lista. Tic tac, tic tac.....