Uscire dall'Euro

Noi facciamo il lavoro di Dio - alberta  

  By: alberta on Mercoledì 05 Novembre 2014 15:41

Stock: Goldman Sachs Group

Continua il forcing USA su Draghi per QE, misure straordinarie e quant'altro per salvare l' Italia..... grazie a Goldman Sachs e soci, ci stanno pensando loro a guidare il nostro Cazzaro... http://www.cnbc.com/id/102154426 Pazza Idea, la definisce O'Neill, a me sembra la furbata "finale" della grande finanza per garantirsi il pagamento di tutti i crediti, prima strozzando l' Italia con il limite del 3% e poi facendo intervenire i paesi Euro più ricchi a mettere il resto. God save Goldman Sachs... and all the yours friend.... http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/shark-fein-boss-goldman-sachs-lloyd-blankfein-vuole-guidare-40403.htm^ --------------------------- L'ex chairman di Goldman Sachs Europa, Jim O'Neal su come risolvere la crisi in Italia: ^tassare i tedeschi in % dell'inflazione sotto il 2% e dare i soldi all'italia#http://uk.businessinsider.com/jim-oneill-crazy-idea-about-italy-2014-11^ #i# ...Italy needs growth in nominal GDP to stop its debt burden from rising any further. Yes, it also needs to reform its economy, raise its productivity and boost its labour force to do this in a lasting way. But as long as it remains a member of the euro system, there'll be no aid from a devalued currency. This means it needs Germany's help not just through greater fiscal flexibility, which is essential, but also through a rise in euro-area inflation back to the European Central Bank's target of "below, but close to, 2 percent." It will be almost impossible for the euro area to do this unless Germany itself sees consumer-price inflation rise to that rate or higher. As I travelled around Italy on this latest trip, I imagined a different kind of Germanic rigidity. How about a zero-tolerance approach to inflation that falls below target? Perhaps German citizens should pay an extra tax each year the country experiences inflation that is below but not close to 2 percent with the penalty increasing in proportion to the shortfall? The proceeds could be distributed to countries with a cyclically adjusted fiscal deficit of less than 3 percent and less-than-trend GDP growth. Come to think of it, perhaps Italy could impose a punitive tax on German tourists? I know. That would be crazy. But would it be any crazier than insisting on an arbitrary fiscal-deficit rule, unadjusted for the economic cycle or letting demand fall so low that Europe misses its inflation target by a mile, and in a way that condemns Italy and others to endless recession? I'd say it's a close call.#/i#

Miserie di cui non ci si deve occupare - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 05 Novembre 2014 01:04

Nota: ^Nicola Rossi è professore ordinario#http://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Rossi^, in cattedra ed è stato in diversi governi come consigliere del Presidente del Consiglio. #i# da Dagospia "...Se quindici anni fa avessi voluto incontrare il prof. Nicola Rossi l’avrei trovato a Palazzo Chigi a fianco dell’allora premier, Max D’Alema, di cui era consigliere economico. Oggi invece Rossi, per tre legislature parlamentare Pds-Pd, mi dà appuntamento nella sede milanese dell’Istituto Bruno Leoni (Ibl), areopago liberista, di cui fino a poco fa è stato presidente. «Da diessino a liberale. Dov’è il trucco, prof?», chiedo. «Ho fatto un errore», risponde placidamente Rossi. «Ho creduto che la sinistra potesse aprirsi alla cultura liberale, che è la mia. Sbagliavo e mi sono dimesso nel 2011 da senatore del Pd, tornando alla cattedra di Economia politica a Tor Vergata». L’atmosfera è accattivante. Nella sala grande siedono diversi stagisti. Ambosessi, tra i venti e i trent’anni, hanno le teste chine sui ponderosi trattati dei loro idoli intellettuali von Hayek, von Mises, Popper ecc. Aldilà del corridoio ha una stanza sua - invasa di libri e tre computer - Alberto Mingardi. Se uno non sapesse che Mingardi è il direttore generale e cofondatore del think thank, lo scambierebbe per uno dei giovanetti che, in preda a manie di grandezza, ha voluto una stanza per sé. Mingardi, trentatreenne, è infatti un loro coetaneo che avendo pubblicato il suo primo libro a diciannove anni, seguito da molti altri, è un prodigio da così tanti anni da essere il più decrepito dei precoci. ^Tra il fumo dei cervelli, giungiamo all’ultima fucina, quella di Oscar Giannino#http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/paese-mutande-nicola-rossi-dalemiano-pentito-renzi-pericolo-87933.htm^. La sua testa con barbetta sbuca dietro il computer e ci sorride festoso. Intavola immediatamente con Rossi una discussione su Pier Carlo Padoan, il ministro dell’Economia. Il tema è: come ha potuto Padoan fare una Legge di Stabilità tanto scombiccherata da sembrare l’opera di un politico (vedi Renzi) invece che di un tecnico di valore?I due, confabulando in modo complicatissimo, concludono che Padoan è un tipo diplomatico che cerca la strada meno impervia di convivere col premier. Inoltre pur soffrendo per le spericolate ingerenze di Renzi, esita a minacciare le pur desiderate dimissioni per non allarmare i mercati.. ^Si fa strada l’idea di uscire dall’euro. (Ride) «Miserie di cui non ci si deve occupare. Sarebbe una catastrofe. Chi chiede l’uscita, non dice ciò che accadrebbe: energia più cara del cinquanta per cento, tassi di interesse doppi, risparmi in fumo. Resteremmo fuori dai mercati per anni, come ha testimoniato sull’Economist il governatore della Banca centrale argentina, Mario Blejer, concludendo: “Non ci pensate nemmeno”».#http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/paese-mutande-nicola-rossi-dalemiano-pentito-renzi-pericolo-87933.htm^ #/i# ^Il prezzo della benzina è per il 60% fatto di tasse#http://www.gazzetta.it/Passione-Motori/Auto/01-03-2014/benzina-gasolio-carburanti-costo-prezzo-tasse-accise-iva-aumenti-cgia-mestre-80151865449.shtml^, poi ci sono altri costi vari di trasporto e commerciali per cui il greggio conta per meno del 20% sul costo alla pompa, diciamo 0,2 centesimi di euro per semplificare e arrotondare. Perchè la benzina aumenti del 50% occorrebbe che il costo del greggio aumentasse da 80 dollari al barile attuali a circa 400 dollari in modo che da 0,20 il costo del greggio nel litro di benzina andasse a 1 euro, a causa della svalutazione, portando quindi il litro di benzina sui 3 euro (+50% come dice il prof. Rossi). Quindi #F_START# size=3 color=blue #F_MID#il prof. immagina una svalutazione della lira che faccia salire il petrolio da 80 a 400 dollari, ovvero che il tasso di cambio da 1,25 dollari per 1 euro si vada 0,25 dollari per 1 lire. Le stime sulla svalutazione delle banche d'affari sono sugli 0,80, nel caso peggiore.... #F_END# In aggiunta, tra manutenzione, assicurazione, parcheggi, pedaggi e carburante, un’auto di media cilindrata “consuma” ogni anno sui 4.500 euro, mentre il costo medio in benzina è inferiore ai 2 mila euro l'anno, sui cui il greggio pesa per circa 200 euro. Quindi nel costo del trasporto di una famiglia di diciamo 4500 euro l'anno il greggio pesa per 200 euro...anche una svalutazione del -50% costerebbe 100 euro l'anno su 4500 euro di cui almeno 2,500 sono tasse.. Se parliamo comunque del PIL italiano il petrolio importato conta per 40 miliardi circa... su 1550 mld... le tasse 760 mld... #i# Battere i pugni a Bruxelles? «Renzi lo minaccia da mesi. Poi, richiamati sulla Legge di stabilità, versiamo altri quattro miliardi di riserve che dovevano servire a tagliare le tasse. Invece di alzare la voce, dovremmo rispettare le regole, schierarci con la Germania, anziché con i Paesi meno virtuosi e pretendere che i 300 miliardi di investimenti Ue promessi da Juncker vadano solo a chi ha i conti in ordine, escludendo gli altri. Se è vero che siamo un Paese leader, come dice Renzi, il Paese leader è quello che chiede agli altri di rispettare le regole». Si possono diminuire le imposte? «Sì, aggredendo la spesa pubblica. Ci sono interi settori da cui lo Stato deve ritirarsi. Tutti i risparmi saranno poi utilizzati per diminuire le tasse». Tra i tagli, lei vuole anche quelli delle pensioni. «Lo Stato non deve mai mancare di parola e la retroattività è odiosa. I tagli alle pensioni riguardano quindi il futuro. Ma se fossero stati fatti vent’anni fa, oggi ci sarebbe più giustizia generazionale». Lei che farebbe subito? «Creerei, accanto alle banche, canali non bancari per finanziare le imprese: facilitazioni per l’emissione di obbligazioni e cose così. Frenerei la voracità del fisco con la riduzione della spesa pubblica. Incentiverei la formazione dei giovani». Che c’è dopo Renzi? «Un altro presidente del consiglio. In politica, le alternative ci sono sempre. È l’opposizione che dovrebbe essere pronta. Tu non ce la fai? Ci siamo noi. L’attuale assenza di opposizione del centrodestra è il più grave dei suoi fallimenti». Non teme che, a furia di immigrazione, il figlio di suo figlio diventi domani Ahmar, Rossi in arabo? «L’immigrazione indiscriminata non va bene. Vorrei da noi ingegneri indiani, che non vedo. Dovremmo essere una società attrattiva che accoglie ciò che è utile per sé». #/i# #F_START# size=3 color=black #F_MID# Gli ingegneri italiani sono disoccupati e li vuoi sostituire con ingegneri indiani...la crisi la risolvi con facilitazioni per cambiali... schierarci con la Germania....tagliare la spesa... l'euro è sacro altrimenti la benzina sale del 50%...con la lira risparmi in fumo... ...Nei mille anni e più in cui gli stati italiani e poi l'Italia unita hanno avuto sempre loro monete, non "una moneta unica" di tutta l'europa, come avranno mai fatto ad accumulare le ricchezze di cui vedi traccia nei palazzi e arte di cui è coperta l'Italia da Venezia, Roma, Firenze, Ferrara a Mantova a Palermo ?.... Ora, la violenza è sempre sbagliata e non porta a niente, lo insegnano anche alle elementari ai bambini....sicuro... lo sappiamo...però non si insegna anche Darwin e la lotta per la sopravvivenza della specie...come fa una specie a liberarsi di questa gente...#F_END#

 

  By: bertoldo on Martedì 04 Novembre 2014 23:54

Un aspetto positivo da considerare sara' l'effetto prezzi sugli immobili (soprattutto poi se verranno tolte le varie ICI IMU TASI). Se non erro circa il 70-80 percento della popolazione e' proprietaria di immobili Potrebbe essere positivo (in caso di un attacco speculativo al ribasso contro i titoli di stato) lasciar semplicemente CROLLARE i corsi sul mercato, per poi RACCATTARLI (magari al 30% del valore estinguendo in automatico il DEBITO! (in tal caso si potrebbero trovare facilmente i contanti: il bilancio dello stato e' di circa 800 miliardi di euro, dato che si pagheranno gli stipendi, pensioni e quantaltro in Lire, rimarrebbero disponibili gli Euro per operazioni finanziarie. Con tali interventi mirati e fatti da professionisti si potrebbe CALMARE la speculazione. Essere Debitore a volte puo' essere un vantaggio! Chi puo' avere interesse ad Ammazzare la gallina dalle uova d'ORO? Certo che se lasciamo che la nostra economia, capacita' produttiva, crollino ancora, gra- zie all'Austerita' Espansiva che ci sta ammazzando, saremo allora veramente alla merce' del NEMICO. Bisogna combattere fintanto che abbiamo ancora energie

 

  By: MR on Martedì 04 Novembre 2014 22:56

Pure l'elogio della tonnara sociale mi tocca sentire. Per fortuna che sono da sempre anticomunista.

 

  By: MR on Martedì 04 Novembre 2014 22:53

#i# MR, da quello che vedo parlando con la gente e da quello che ascolto, forse l'unica per l'Italia è un violento shock per svegliare la gente dal rincoglionimento... #/i# Le rivoluzioni si fanno sempre in condizioni di relativa stabilità e benessere. Nessuno ha mai rovesciato Stalin, Pol Pot o Luigi XIV.

 

  By: MR on Martedì 04 Novembre 2014 22:51

#i# MR, se tu fossi lungo di yen come me e ti fossi beccato in faccia un - 10 % in pochissimi giorni in una situazione di mercato "normale", capiresti che col caos dell'uscita dall'euro, un 60 % te lo può fare in una settimana.... #/i# Ceeeeeeeeeerto, perché la Bundesbank lascerà la Lira svalutarsi di colpo del 60%. E come no. E dopo ovviamente cosa succederà? Che ci regalano le riserve auree?

 

  By: sol on Martedì 04 Novembre 2014 20:55

"Vediamo di fare un po’ di chiarezza in un tema così delicato e complesso." "Ma nel fare queste valutazioni su quale sarà la percentuale di svalutazione della nuova moneta, nessuno riflette sul fatto che essa mette in difficoltà gli altri paesi del mondo, soprattutto quelli che importano molto da noi come la Germania, i quali avranno tutto l'interesse di evitare che si svaluti troppo, per cui saranno costretti ad effettuare politiche monetarie adeguate per evitare che sia troppo alta." Beh visto che essenzialmente la Germania acquista i nostri semilavorati per produrre prodotti finiti che vende in tutto il mondo fara' i salti di gioia se potra' acquistarli a minor costo e quindi potra' permettersi di tenere piu' a lungo i prezzi di vendita piu' bassi o guadagnarci in parte sulla differenza. Se anche il cambio dell'euro nei confronti delle altre monete mondiali dovesse salire e non riuscisse a tenerlo ai livelli attuali andrebbe alla pari visto che quello che perde dalle vendite lo recupera con gli acquisti a nostro scapito. A loro non cambia nulla, anzi rendiamo piu' longeve le loro aziende a scapito delle nostre che devono sorbirsi la svalutazione ed un aumento dei costi delle materie prime con una redditivita' che e' gia' ai minimi storici. In secondo luogo le nostre importazioni dalal Germania nella bilancia commerciale della Germania incidono una benerita sega per cui alla Germania la nostra valuta competitiva fa un baffo a meno che non siamo in grado di proporre prodotti di pari qualita' guadagnando meno di quello che riescono a guadagnare loro con la vendita dello stesso prodotto, impossibile. Al massimo l'unica cosa che debbono temere i tedeschi avendo una valuta piu' forte della nostra e' che rischiano di diventare tutti obesi a forza di consumare le nostre bonta' mediterranee a piu' buon mercato. "Quindi non saremo costretti a fare come il Giappone, probabilmente ne dovremo stampare di meno perchè il nostro settore privato è in grado di ricomprarne una parte, ma perché questo accada, è necessario far capire finalmente di non essere un paese fallito come siamo oggi." In Giappone il debito pubblico in mano estera e' solo il 100000 miliardi di yen fronte di asset esteri di 300000 miliardi, ovvio che gli stati esteri se ne fregano del suo debito pubblico. In Giappone sono loro che si stanno preoccupando del debito pubblico ora, ed e' per questo che la banca centrale lo sta riacquistando perche' e' in mano prevalentemente ai baby boom nati tra gli anni 50 e 60 che stanno andando in pensione e che lo stanno riscattando, tra l'altro avendo perso negli anni almeno il 30% dei propri risparmi. Se poi si svegliano e capiscono che conviene loro convertirlo in altra moneta hai il panico assicurato. In Italia pirla come questi non ne trovi per cui lo hanno fatto acquistare dalle banche per cui la prima cosa che devi fare e' semmai stabilizzare il sistema bancario nazionalizzandolo. Tanto per fare un altro esempio in Giappone hanno l'IVA all'8 noi al 22 e la pressione fiscale complessiva del 25 contro il 50 nostro per cui non e' nemmeno comparabile. NOI NON SIAMO IL GIAPPONE mettetevelo nella zucca, loro hanno ancora molti fronti e margini su cui possono lavorare noi ce li siamo fumati tutti negli ultimi 20 anni. Non sono andato oltre perche' mi sembra inutile. E meno male che voleva fare chiarezza, mi pare che per primo lui abbia le idee un po' di confuse, mi sembra una analisi un po' superficiale.

 

  By: foibar on Martedì 04 Novembre 2014 18:03

MA ALLORA IL CAMBIAMENTO RADICALE COME LO FAI ----------------------------------------------------- personalmente penso questo: il sistema si alimenta col movimento, bisogna muoversi poco o tanto ma bisogna far girare la giostra, non puoi restare "fermo". Io oramai sono "quasi fermo". buona serata.

 

  By: Moderatore on Martedì 04 Novembre 2014 17:42

Da Fabio Conditi (M5S) Caro Giovanni, ho pubblicato un articolo in risposta al tuo, in modo da stimolare un dibattito su questo tema : ^COSA SUCCEDE SE USCIAMO DALL'EURO ?#http://moneta5stelle.blogspot.it/2014/11/cosa-succede-se-usciamo-dalleuro.html^ Cosa succede se domani mattina usciamo dall'euro ? E' la domanda che ci poniamo tutti da quando Beppe Grillo ed il M5S hanno dichiarato : "Fuori dall'euro c'è salvezza, ma il tempo è scaduto. Riprendiamoci la sovranità monetaria e usciamo dall'incubo del fallimento per default. Per non finire come la Grecia. Fuori dall'euro o default. Non ci sono alternative." ( vedi #Fuoridalleuro ) Lo sport nazionale di dare addosso a Beppe Grillo ed al M5S è ricominciato con nuovi argomenti, prima tutti lo criticavano perché non diceva in modo chiaro che era necessario uscire dall'euro, oggi perché lo dice "non in modo convincente", come scrive il mio amico carissimo Giovanni Zibordi su Cobraf che ringrazio per gli spunti di riflessione interessanti. Vediamo di fare un po’ di chiarezza in un tema così delicato e complesso. Quello che Beppe Grillo ed il M5S stanno facendo è un percorso che ha diversi obbiettivi : 1 - spiegare in modo chiaro che la situazione così com'è è drammatica e produrrà un solo risultato, quello del fallimento per default; 2 - spiegare in modo altrettanto chiaro perché la situazione è drammatica e che la causa principale è il fatto che utilizziamo una moneta, l'euro, che non è la nostra; 3 - cercare di evitare accuratamente di spandere il panico sull'uscita dall'euro, perché nessuno sa realmente cosa succederà, e soprattutto non ci sono certezze matematiche; 4 - cominciare un discussione, prima del referendum, che costringa tutti a pensare al come uscire dall'euro ed alle azioni che devono essere messe in campo per evitare la maggior parte degli eventuali effetti negativi. Fortunatamente nessuno sta più criticando Beppe Grillo sui primi due punti e questo è già un suo primo e grande risultato, essendo riuscito a far passare due concetti chiave che fino a ieri non erano accettati da tutti : - se seguitiamo su questa strada finiremo in default; - se vogliamo evitare il default dobbiamo uscire dall'euro. Vediamo ora il 3° punto, cioè evitare di sottolineare solo gli aspetti negativi dell'uscita dall'euro, perché altrimenti si finisce per creare panico e convincere le persone che è meglio tenersi l'euro. Innanzi tutto dobbiamo chiarire un concetto fondamentale, che quando ci sono cambiamenti così importanti nell'economia, qualcuno ci guadagna e qualcuno ci rimette, mentre è matematicamente impossibile che tutti ci guadagnino. Per semplicità, dividiamo il sistema economico in due grossi gruppi : A - il Sistema Finanziario, le Banche, le Multinazionali, l'1% dei cittadini molto ricchi; B - lo Stato, le piccole e medie Aziende ed il 99% dei cittadini che non sono molto ricchi. Ogni analista economico che si rispetti, se vuole cercare di evidenziare i problemi dell'uscita dall'euro, deve prima di tutto chiarire da che parte sta, se parla per tutelare gli interessi del gruppo A o del gruppo B, così facciamo chiarezza. Ad esempio, prendiamo alcune delle obbiezioni illustrate da Giovanni Zibordi, cercando di chiarire chi ci guadagna e chi ci perde con l'uscita dall'euro. OCCORRERA' STAMPARE MONETA E TANTA E RICOMPRARE TONNELLATE DI BTP Se l'Italia uscirà dall'euro, e la Banca d'Italia fungesse da prestatore di ultima istanza nel collocamento dei Titoli di Stato con un tasso quasi zero, può essere che diventi necessario stampare moneta anche per ricomprarli al 100%, che corrisponde a circa 400 mld di euro all'anno. Qual è il problema ? Il costo della carta ? L'inflazione ? Il Giappone ha deciso che ne stamperà circa 720 mld di euro all'anno tutti gli anni, ed il mercato finanziario lo ha premiato alzando tutti gli indicatori di borsa, non deve stampare le banconote su carta perché ormai la moneta è quasi tutta elettronica e l'inflazione è intorno al 3%, che è sicuramente meglio di quella nulla o negativa che abbiamo da noi. Quindi non saremo costretti a fare come il Giappone, probabilmente ne dovremo stampare di meno perchè il nostro settore privato è in grado di ricomprarne una parte, ma perché questo accada, è necessario far capire finalmente di non essere un paese fallito come siamo oggi. Quindi la Banca d'Italia dovrà essere pronta a ricomprarsi tutto il Debito Pubblico, ma probabilmente non sarà necessario. E' un problema per il gruppo A ? Certo che lo è, perché i mercati finanziari e le banche perdono la gallina dalle uova d'oro, che sono i nostri titoli di stato i quali fruttano loro circa 80-90 mld di euro all'anno. E' un problema per il gruppo B ? Certo che non lo è, perché lo Stato guadagna 80-90 mld di euro all'anno di interessi, che può utilizzare nell'economia reale, abbassando le tasse e finanziando investimenti, per cui sarebbero certamente maggiori i vantaggi rispetto gli svantaggi. SVALUTAZIONE DELLA NUOVA MONETA Sulla svalutazione della nuova moneta, tutti provano a sparare cifre a caso che nessuno potrà mai smentire, per cui c'è chi dice il 20%, chi il 30%, chi addirittura il 50%, ma nessuno che spieghi mai cosa significa questo per i due gruppi di cui parlavo prima. E' un problema per il gruppo A ? Certo che lo è, perché i mercati finanziari, le banche e soprattutto le persone molto ricche non amano la svalutazione, perché riduce la loro capacità di acquisto fuori dall'Italia, anche se hanno sempre la possibilità ed, in parte lo hanno già fatto, di spostare le loro ricchezze monetarie su altre monete, tra l'altro senza portare i capitali fuori dall'Italia. E' un problema per il gruppo B ? Certo che non lo è, perché tutte le Aziende diventano competitive sui mercati esteri, aumentano le esportazioni, i cittadini cominciano a comprare prodotti italiani a scapito di quelli stranieri, aumentano le produzioni interne, la disoccupazione diminuisce, l'economia riparte, lo Stato comincia ad incassare di più e può permettersi di ridurre ulteriormente le tasse e di fare investimenti. Ma nel fare queste valutazioni su quale sarà la percentuale di svalutazione della nuova moneta, nessuno riflette sul fatto che essa mette in difficoltà gli altri paesi del mondo, soprattutto quelli che importano molto da noi come la Germania, i quali avranno tutto l'interesse di evitare che si svaluti troppo, per cui saranno costretti ad effettuare politiche monetarie adeguate per evitare che sia troppo alta. Queste due spinte contrapposte, la nostra economia che trae vantaggio da una svalutazione eccessiva, e le economie degli altri paesi che non la vogliono, renderà più probabile un risultato intermedio pari ad una svalutazione del 20-30%, o addirittura una minore e più graduale del tipo 5% all'anno per i primi 4-5 anni. Dice poi Giovanni Zibordi nel suo articolo : "Ora, le famiglie normali di lavoratori che spendono e guadagnano in Italia possono anche ignorare questo crac della nuova valuta rispetto al marco, ma ci sono: 1) le Banche, 2) Le Aziende con presenza all'estero e 3) la famiglie benestanti (con qualche milione di euro). Ad esempio su 4 mila miliardi di ricchezza finanziaria delle famiglie è possibile che 1,00 miliardi si rifugino all'estero e IN POCHI GIORNI. E molte banche e imprese a dimensione internazionale possono avere o temere sconquassi e quindi le imprese spostare la liquidità su banche estere. E le Banche, in conseguenza della fuga di capitali, falliscono tutte o quasi." Intanto conferma anche lui che per il gruppo B non c'è nessun problema, e sono ampiamente la maggioranza assoluta degli italiani. Tra i componenti del gruppo A, le famiglie benestanti hanno già diversificato le proprie risorse in modo da essere preparati, rimangono le banche nella malaugurata ipotesi, non provata, di una fuga di capitali all'estero maggiore di quella che già avviene oggi senza creare particolari problemi. Ma la fuga dei capitali dipende anche dalla fiducia che le persone hanno nel Sistema Italia, ed in prospettiva rischiamo di più proseguendo in questa direzione fallimentare. Inoltre non si tiene conto di due possibilità : - lo Stato può stampare denaro e prestarlo alle banche che ne abbiano necessità, a bassi tassi d'interesse come adesso fa la BCE, evitando che falliscano; - se questo non basta, significa che le banche forse si sono esposte troppo, creando denaro dal nulla senza adeguate coperture, e allora lo Stato le può e deve nazionalizzare. Ma questo non è un problema, visto che dobbiamo ricreare un sistema di banche pubbliche, come hanno tutti i paesi più industrializzati come la Germania. CONCLUSIONI Alla luce di quanto sopra esposto, riprendiamo le conclusioni negative di GZ, modificandole per renderle più probabili : a) Banca d'Italia dovrà creare centinaia di miliardi di lire all'anno ed usarli per comprare lei quasi tutti i BTP, al massimo come fa oggi il Giappone, ma non è un problema; b) la svalutazione della nuova moneta potrà essere di circa il 20-30%, ma probabilmente sarà inferiore e graduale, magari studiando politiche adeguate perché questo accada; c) questa prospettiva non provocherà IL PANICO, ma può generare un aumento dell'attuale fuga di capitali e difficoltà maggiori per il sistema bancario; d) il sistema bancario italiano dovrò essere salvato forse un po’ di più di quello che già non avviene oggi, ma possono essere messi controlli alle fughe di capitali e misure per disincentivarli, e questo permetterà di scongiurare la paralisi totale. Ma questi svantaggi sono soprattutto per il gruppo A, mentre il gruppo B che tipo di conseguenze avrà dall'uscita dall'euro ? Vediamo allora di valutare le altre possibili conseguenze dell'uscita dall'euro : a) la Banca d'Italia compra quasi tutti i Titoli di Stato stampando moneta propria, quindi il Debito Pubblico non è più un problema e si risparmiano circa 80-90 mld di euro all'anno di interessi che attualmente gravano nel bilancio statale; b) con la svalutazione ci sarà comunque un aumento delle esportazioni e quindi del PIL, con un vantaggio sia per lo Stato che per le aziende ed i cittadini; c) la Pubblica Amministrazione può saldare i debiti che ha con le Aziende italiane e quindi immettere circa 120 mld di euro nell'economia reale; d) si può autorizzare il reddito minimo di cittadinanza per tutti, a fronte magari di un impegno lavorativo a disposizione della collettività; e) si possono diminuire le tasse e favorire investimenti nell'economia reale che producano un calo degli attuali livelli di disoccupazione; f) con l'aumento della quantità di moneta in circolazione, diminuirà notevolmente la necessità da parte dei cittadini di ricorrere al prestito bancario, che attualmente costa circa 120 mld di euro all'anno, con la liberazione di ulteriori risorse per l'economia reale. Quando cerchiamo di analizzare uno scenario realistico e di valutare le probabili conseguenze ( perché niente è sicuro in economia, hai ragione Giovanni ), dobbiamo ricordarci di valutare anche le possibili conseguenze positive, non solo quelle negative, ponendo attenzione e chiarire bene quali saranno i soggetti che le subiranno. Perchè altrimenti la gente ascolta questi scenari catastrofici e si convince che è meglio rimanere nell'euro e conseguentemente rende vano il referendum. E visto che siamo d'accordo sul fatto che l'Euro non sta in piedi e che prima o poi si sgretolerà, è necessario ragionare tutti insieme su come è meglio che ciò accada. Sono molte le azioni che un governo responsabile può attuare prima e durante l'uscita dall'euro per ottenere come risultato che il passaggio ad una nuova moneta sia il migliore possibile, e per questo ben vengano quindi i contributi anche critici di persone esperte come Giovanni Zibordi. Ma diamo anche atto del cambiamento culturale e programmatico che Beppe Grillo ed il M5S stanno facendo, e del grande merito che hanno avuto per aver detto in modo chiaro che l'uscita dall'euro, con la riconquista della nostra sovranità monetaria, è l'unica soluzione per questo straordinario paese. Proviamo a discutere in modo costruttivo, se ci riusciamo, cercando di portare questi temi dentro il M5S. A volte è solo una questione di sfumature, invece di sottolineare tutte e solo le cose negative, si può cercare di evidenziare anche ciò che c’è di buono.

 

  By: antitrader on Martedì 04 Novembre 2014 15:55

"le banconote sono sempre nuove fiammanti appena stampate?" Via via che si usurano la banche le mandano alla banche centrale che le distrugge e le ristampa. Non ci sono complotti dietro quali stamperie clandestine o napoletane.

 

  By: sol on Martedì 04 Novembre 2014 15:29

Shabib guarda che quello che facciamo non lo facciamo per far contenta la Germania la quale sarebbe felicissima se noi rimanessimo i cialtroni dell'area euro. Noi possiamo contare qualcosa solo mettendo nel piatto la minaccia della nostra debolezza non certo la nostra forza, per cui uscire dall'euro di nostra volonta' significa solo fare un favore a chi ci vede come un pericolo. Internamente molte questioni le risolvi stabilendo che i diritti acquisiti si rimettono tutti in discussione secondo una logica di sostenibilita', ma non si vuol fare e si preferisce convincere la gente che la colpa dei nostri mali e' dell'euro. Cosi' continuiamo a fornire l'alibi a chi ci governa.

 

  By: hobi50 on Martedì 04 Novembre 2014 15:27

Questo pezzo,tratto dal F.T di oggi,è importantissimo perché indica cosa pensano i mercati internazionali dell'Euro. L'euro non IMPLODERA' perché viene prezzato un Bonds a 15 anni dell'Irlanda ad un tasso inferiore a quello di analogo prestito UK. Inoltre ,sempre il mercato, pensa che la politica monetaria della BCE sarà più conservatrice di quelle che condurranno FED,BOJ,BOE. La cosa è pazzesca se si pensa che solo 4 anni fa l'Irlanda era in default,che ha tuttora un debito statale enorme ,e ,soprattutto,che non ha sovranità monetaria sull'Euro. "Ireland has priced its 15-year bond sale to yield below the UK's equivalent borrowing costs, after attracting an €8.2bn order book for the deal that will be used to pay back International Monetary Fund loans ahead of schedule. The price has been set at 102 basis points above midswaps, a eurozone pricing benchmark. With a midswaps rate at about 149 bp that means Ireland's bond will yield 2.51 per cent. The UK's December 2030 bond currently yields 2.61 per cent, and its December 2028 yields 2.45 per cent. The initial guidance had been for a price of 105-110 bp above midswaps. The final size has not been officially announced yet, but Dublin was aiming to raise between €3bn and €4bn, to go towards repaying about €15bn of IMF loans. Given that the country's borrowing costs are now below the 5 per cent it pays on the IMF bailout loans agreed to at the peak of the eurozone crisis in 2010, the government has estimated that Ireland could save up to €400m a year in interest payments by refinancing the bailout debt. Citi, Danske Bank, Davy, Morgan Stanley, Nomura and Royal Bank of Scotland have been hired as joint lead managers for the sale of the bond." Hobi

 

  By: Morphy on Martedì 04 Novembre 2014 15:15

Anti ti volevo fare la domanda del secolo (tu che non sei certo un sostenitore dei rettili). Credo di poter affermare che le banconote in circolazione servono più che altro ai cittadini privati per fare pagamenti nei negozi in genere. Penso che la gran massa di banconote che circola abbia questa funzione. E in ogni modo poi alla fine tutto finisce nelle banche perché i soldi che arrivano ai commercianti finiscono sui in banca sui conti per pagare i fornitori. Ora se tu dai ad un commerciante una banconota da 50 euro e ti da del resto vedi che le banconote che ricevi hanno circolato perché le vedi consumate. Detto questo vedo anche che quasi tutti i privati per ritirare denaro si servono delle casse bancomat. La domanda stupida è: ma se tutte le banconote che finiscono in banca sono "usate" come mai quando vai al bancomat le banconote sono sempre nuove fiammanti appena stampate?

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: shabib on Martedì 04 Novembre 2014 14:51

SOL : A me questo gioco non sta piu' bene e preferisco lo sfacelo cosi' almeno ci rendiamo conto che e' necessario un cambiamento radicale, non di facciata. SICURAMENTE HAI ESPRESSO CONCETTI CHE POSSO CONDIVIDERE , ma poi LO SFACELO , c'e' chi sa gestirlo ? come lo gestisce ? la gestione dello sfacelo esige che ci siano categorie di popolo protette per definizione , un minimo di giustizia sociale , o ci sfaceliamo anche quella ? per poi parare dove ? dentro o fuori euro , O CREDIAMO ANCORA CHE LA GERMANIA CAMBIERA' LE REGOLE PER FARE A NOI UN PIACERE ? la politica monetaria serve ad acquistare tempo ma non risolve il problema. SOL , CREDI , TI SBAGLI , non e' tutto ma accompagnata da quello che scrivo sotto fa per tutto , perche' deve evitare i sacrifici alle classi che non li meritano : allora sono i cittadini al servizio della finanza o deve essere il contrario ? sai SOL , :-) , gestire lo sfacelo e' stato fatto alla fine della seconda guerra mondiale con la ricostruzione , ma eran tempi diversi , persone gerenti diverse , e la coscenza popolare era piu' unita e anche i padroni davano qualche cosa in piu' ai proletari o per paura o per convinzione , o perche' , COME TENTO DI FAR CAPIRE QUI , IL BENESSERE COLLETTIVO PAGA A TUTTI , Anche ai padroni , perche' la morale era che solo una visione sociale del paese ci avrebbe fatto crescere a lungo .... che proponi ?

 

  By: Morphy on Martedì 04 Novembre 2014 14:47

Anti: "La prima martellata te la tiri sulle dita pero' poi impari in fretta e scopri, con tua somma sorpresa, che e' anche divertente." Lascia perdere, Hobi è un tipo che per spegnere il computer, se la trova, stacca la spina altrimenti fa prima e tira giù il contatore. E te gli vuoi far fare un lavoro manuale...

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