Uscire dall'Euro

 

  By: antitrader on Martedì 06 Dicembre 2011 16:30

Alla Germania sicuramente sta bene, pero' bisogna anche vedere se sta bene anche al Popolo tedesco. Se tieni la tua valuta artificialmente bassa sicuramente esporti di piu' e l'economia cresce ma non e' detto che questo faccia bene alla nazione. Il risultato che ottieni e' quello di importare legioni di turchi ed esportare un fottio di mercedes col risultato di superarricchire pochi lestofanti tedeschi (Lady BMW che poi fa un po' come il cavaliere, investe in trombate) ma con benefici minimi per il Popolo. In matematica per capire concetti astrusi si usano i casi limite, proviamo ad usare lo stesso metodo per chiarire la fregnaccia che una valuta debole aiuta. Se uno stato avesse una valuta di valore infinito quello stato sarebbe l'eden, nessuno avrebbe bisogno di lavorare!

 

  By: hobi on Martedì 06 Dicembre 2011 16:04

Ossrevazione molto corretta. Hobi

 

  By: manx on Martedì 06 Dicembre 2011 15:43

la Germania è un manipolatore valutario. Se Taiwan ( paese a caso) ha un surplus con la Spagna ( paese a caso), poi ricompra con gli euro spagnoli prodotti tedeschi , e si ha : Spagna in deficit , Germania in surplus , ed euro stabile perchè il surplus della Germania con la valuta euro non è prezzato come normalmente avviene con incremento del valore della moneta del paese in surplus, perchè viene compensato dal deficit della Spagna. Quindi la Germania non incrementa mai il valore della sua moneta , come dovrebbe, e scarica sui paesi satelliti questo costo , paesi che non possono neanche deprezzare la loro valuta . La Germania è la grande sfruttatrice dell'Euro , quella che ne ha tutti i benefici. Inoltre questo euro permette alla Germania di esportare negli altri paesi europei senza dover alzare i prezzi l'Europa le è congeniale ed è la più interessata al suo mantenimento con paesi più deboli, checchè dica ; vuole solo evitare che si passi il punto di rottura , ma gli sta bene questa Europa ( del Kaiser), e infatti non fa nulla e blocca sempre tutto.

 

  By: SpiderMars on Martedì 06 Dicembre 2011 14:40

Esatto Gano... La Germany come solidità abita al primo piano e se scoppia il terremoto abitando al primo piano si salverà scappando dalla trappola dell' € con meno danni degli altri che abitano ai piani alti del Debt. i quali resteranno nell' €. spero che si sia capito ora.

 

  By: Gano* on Martedì 06 Dicembre 2011 14:20

Bah, direi che in linea di massima sono d'accordo con te, almeno da quel poco che si riesce a capire dai tuoi post. Non salta l' Italia nel senso che non saltano le banche e lo stato non fa default. Che poi i cittadini italiani si impoveriscano questo mi sembra cosa abbastanza certa. Infatti si sta travasando la loro ricchezza per salvare le istituzioni.

 

  By: SpiderMars on Martedì 06 Dicembre 2011 13:59

Se l' Italia e la Spagna saltano, salta anche la Germania e tutto il resto d' Europa. A me sembrano scenari improbabili. ------------------------------------------ Sento spesso parlare di Q.I. a mio avviso a sproposito su questo Forum da quello che posso capire io, più che Q.I. basso si dovrebbe parlare per la maggioranza del Forum di Punto G. ampiamente sotto i 50, anche in coloro che a ragione o a torto credono di avere un Q.I. alto. Allora voglio concludere, Monti è stato messo lì a furor di Casta e osannato da tutti anche su questo Forum, unica eccezione " Noi "...! a saltare non sarà La Spagna , L' Italia o l'€ , a saltare saranno gli Italiani gli Spagnoli, i Greci lo sono di già. Se abitiamo tutti in un condominio è c'è sentore di un terremoto è più facile che si salvi quello che abita al primo piano e scappa o coloro che abitano agli ultimi piani?

 

  By: ennebi on Martedì 06 Dicembre 2011 12:22

Seguo molto questo forum che trovo interessante e competente soprattutto negli interventi del titolare Dr.Zibordi e dei tanti altri(traderoscar,hobi,alberta,defilstrok,antitrader, gianlini,)(non me ne vogliano gli altri non citati). Voglio chiedere a tutti,cortesemente,una risposta in merito al seguente quesito: -"sembra" che la ricchezza complessiva degli italiani sia stimata in circa 8 trilioni di miliardi di euro; -di questa ricchezza complessiva,si ritiene che 5 trilioni sia il valore del patrimonio immobiliare(condivido il dubbio di Antitrader circa la sostenibilità di questo valore in futuro)e circa 3 trilioni sia la ricchezza finanziaria; -nella conferenza stampa di presentazione della manovra,il presidente Monti(a scanso di equivoci dico che "menomale che Monti c'è),a precisa domanda di una giornalista che riteneva,a suo giudizio,di non vedere traccia di equità per l'assenza di un intervento significativo,evidente,pesante sui cosidetti grandi patrimoni,ha risposto,in buona sostanza,che è molto difficile,almeno in tempi brevi ed opportuni tali da evitare precipitose fughe di capitali,"risalire ai proprietari di questi grandi patrimoni finanziari". -La domanda è:è plausibile,vera,tecnicamente valida la risposta di Monti? Grazie per chi voglia disturbarsi per un parere.

 

  By: pana on Martedì 06 Dicembre 2011 10:06

quando si parla di debito degli Usa si tiene conto anche del debito degli stati singoli? tipo iowa o north dakota ?

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: Gano* on Lunedì 05 Dicembre 2011 23:46

Se l' Italia e la Spagna saltano, salta anche la Germania e tutto il resto d' Europa. A me sembrano scenari improbabili. Fin ora tutto questo catastrofismo che leggo qui mi ha portato bene. Ho deciso che nei prossimi giorni riprendo un altro po' di BTP-15NV14 6. Con le rendite mi ci pago l' ICI l' IMU o come diavolo si chiama. Ci faccio insomma hedge, come implicitamente sottolineava Gianlini nei suoi post.

 

  By: antitrader on Lunedì 05 Dicembre 2011 23:39

"L'Italia e la Spagna non possono uscire dall'Euro, equivarrebbe ad una immane catastrofe" Beata' ingenuita'. Le catastrofi sono tali proprio perche' inevitabili e la prox italica catastrofe e' appunto inevitabile. C'e' solo da sperare che sia la Germania (e magari anche francia e olanda) a uscire dall'euro, cosi' la catastrofe verrebbe notevolmente attenuata. Quando si comincia a trattare i numeri in modo bizzarro allora quelli (i numeri) si vendicano. Adesso hai che gli italiani sembrano piu' ricchi dei francesi e tedeschi. Ovviamente e' una boiata pazzesca, come facciamo ad essere piu' ricchi dei tedeschi con i salari che sono la meta'. La spiegazione e' che ci ostiniamo a pensare (e a crederci) che i nostri cessi di bilocali (con angolo cottura) valgono centinaia di miagliaia di euro, ecco, con l'uscida dall'euro quelli (i bilocali) dovranno valere la meta' o anche meno (come la nuova lira) e allora i numeri andranno al loro posto.

 

  By: Blade on Lunedì 05 Dicembre 2011 22:03

L'Italia e la Spagna non possono uscire dall'Euro, equivarrebbe ad una immane catastrofe Sì perchè la disgregazione dell'Euro manderebbe in recessione e forse depressione tutto il mondo, con conseguenze inimmaginabili anche sul piano sociale Gli Stati Uniti hanno speso 7/8.000 miliardi di dollari per uscire dalla crisi e di certo non hanno intenzione di saltare per aria per la cocciutaggine teutonica Se i tedeschi non si convincono con le buone, Stati Uniti Cina e il resto d'Europa, gli fanno capire che se non mollano, come primo provvedimento mettono i dazi, così vedi che gli passa la voglia Che l'Italia abbia un debito pubblico enorme sembra che sia stato scoperto solo a luglio di quest'anno. Capirai! In definitiva basterebbe attraverso le varie banche centrali, pilotare l'Euro verso 1.15 contro dollaro, riportare tutti i tassi con uno spread massimo dell'1% contro Bund (e qui lo deve fare la BCE anche solo con operazioni stile FED, anche senza Eurobond) e con un intelligente politica economica fai subito ripartire l'economia dell'intera zona Euro La coperta è corta per tutti, ma alla fine, con un po' di buonsenso le cose si risolvono Ripeto, gli americani useranno tutti i mezzi possibili riportare a più miti consigli i padanari germanici Ho letto adesso che S&P potrebbe far perdere la tripla A a Germania e Francia, vi pare un caso? Se invece sieta fra quelli che pensano alla teoria della cospirazione, per cui dietro a tutto questo c'è la sapiente regia dell'elite giudaico-massonica che vedono l'Euro come potenziale minaccia per la supremazia del dollaro come unica valuta di riserva mondiale, allora preparate pure le valigie che è tempo di emigrare

 

  By: Paolo_B on Lunedì 05 Dicembre 2011 20:38

non sono certo in grado di fare analisi migliori di questi economisti ma mi pare proprio che la soluzione meno costosa per tutti è caso mai che se ne vada la germania. Di fatto francia, spagna, irlanda, italia, belgio, portogallo e grecia sono tutti disposti a monetizzare. Tolti questi non rimane molto dell'euro. Germania e finlandia possono andarsene a ff an @lo. L'Olanda sceglierà di stare con noi sudici perché è ancora più dipendente da un export privo di quei connotati tecnologici che rendono i prodotti insostituibili (la mercedes qualche ricco se la compra anche se costa di più ma hai voglia cosa succede se raddoppi i prezzi dei tuoi pomodori, fiori e cavolini di bruxelles). Quindi il meglio è che esca la germania e la finlandia (che meriterebbe di essere finalmente invasa dalla Russia e tolta dai piedi). Tutti gli altri tengono l'euro come è monetizzando. La germania può farcela con il nuovo marco. Avrà una feroce deflazione e crisi dell'export ma le ditte che fanno prodotti ad alta qualità e tecnologia possono farcela, dato che anche il debito tedesco espresso in euro si dimezzerebbe.

 

  By: lutrom on Lunedì 05 Dicembre 2011 20:38

[...] Il problema principale è che assume che il cambio non si svaluti molto, se invece torni alla dracma o lira o peseta e sei svaluta del -40% allora chi ha un mutuo in euro è rovinato... dato che convertirà il suo mutuo da 200mila euro a ...... lire o "nuovi euro" se questi ultimi valgono ora un -35% in meno il suo mutuo verrà convertito, ad esempio non in 400milioni di vecchie lire, ma in più di 600 milioni di vecchie lire.... [...] -------------------------------------------------------------------- Beh, speriamo che non sia così: io ho fatto da poco un mutuo (in euro, naturalmente) di 150.000 euro, variabile col tetto massimo (1,6% di spread, 5,5% come tetto massimo). Secondo voi questi mutui come andranno eventualmente a finire??

Il Piano di Uscita dall'Euro - Moderatore  

  By: Moderatore on Lunedì 05 Dicembre 2011 19:41

Stock: Euro

Ok, lanciamo qui la discussione specifica sui piani che cominciano a circolare per una possibile ed eventuale uscita dall'Euro della Grecia, dell'Irlanda, del Portogallo e poi anche dell'Italia. Parlo proprio degli aspetti pratici, legali, finanziarii, fiscali, i mutui, i debiti e tutti i problemi della conversione di tutti i debiti e crediti in un altra moneta. E sulla base di questi dei pro e contro dell'operazione Non ho tempo per ora per tradurre e sintetizzare tutto e mi limito a segnalare alcuni degli interventi più significativi che noto. Il primo pezzo da leggere è quello di Warren Mosler e Philip Pilkington --------------------- 1) ^"Mosler/Pilkington: A Credible Eurozone Exit Plan"#http://www.nakedcapitalism.com/2011/11/moslerpilkington-a-credible-eurozone-exit-plan.html^ NOVEMBER 22, 2011. Non sono per la rottura dell'euro oggi, pur essendo stati contrari all'euro quando è stato lanciato, ma dicono che devi avere presente "il piano B", cioè se il "Piano A", la difesa dell'Euro fallisce, poi devi sapere cosa succederebbe. Il loro piano è semplice: essenzialmente, una volta che si decide di uscire dall'euro il governo deve solo annunciare che le tasse possono essere pagate solo nella nuova valuta ed evitare di congelare i conti bancari e fare conversioni forzose per non creare caos totale e fuga di capitali. Per forza di cose famiglie ed imprese convertiranno per proprio conto i loro conti in euro nella nuova valuta per poter pagare le tasse e piano piano senza il caos provocato da congelamento dei conti e conversioni forzate il paese ritornerà alla vecchia valuta. Il problema principale è che assume che il cambio non si svaluti molto, se invece torni alla dracma o lira o peseta e sei svaluta del -40% allora chi ha un mutuo in euro è rovinato... dato che convertirà il suo mutuo da 200mila euro a ...... lire o "nuovi euro" se questi ultimi valgono ora un -35% in meno il suo mutuo verrà convertito, ad esempio non in 400milioni di vecchie lire, ma in più di 600 milioni di vecchie lire.... ----------------------- 2) Poi c'è quello di un noto economista greco che era furiosamente contrario all'euro ma ora spiega che il costo di uscirne sarebbe tragico per cui sei costretto a difenderlo: ^"Abandoning a sinking ship? A plan for leaving the euro"#http://yanisvaroufakis.eu/2011/11/27/abandoning-a-sinking-ship-a-plan-for-leaving-the-euro^. Riassume il Piano di Uscita dall'Euro di Mosler e ne discute l'impatto che sarebbe terribile per cui conclude che sei ora costretto a tenere duro a tutti i costi --------------- ....a plan was put together with Ireland in mind. Its authors are Warren Mosler (an investment manager and creator of the mortgage swap and the current Eurofutures swap contract) and Philip Pilkington, a journalist and writer based in Dublin, Ireland. Their starting point is a (perfectly spot on) diagnosis: “austerity programs” are “an abject failure and yet European officials continue to consider them the only game in town. So, we can only conclude at this stage that, given that European officials know that austerity programs do not work, they are pursuing them for political rather than economic reasons.” For reasons that I have also put forward repeatedly, unless overturned, this political project will, perhaps unintentionally, lead to the eurozone’s collapse. Should a country like Ireland wait until the bitter end or should it prepare for an exit before the final nail has been hammered into the euro’s coffin? Mosler and Pilkington argue for an exit. But how can Ireland, or for that matter Portugal or Greece or Italy, exit without the sky falling on our heads? Here is what they propose. For the complete text click here: 1. Upon announcing that the country is leaving the Eurozone, the government of that country would announce that it would be making payments – to government employees etc. – exclusively in the new currency. Thus the government would stop using the euro as a means of payment. 2. The government would also announce that it would only accept payments of tax in this new currency. This would ensure that the currency was valuable and, at least for a while, in very short supply. And that is pretty much it. The government spends to provision itself and thereby injects the new currency into the economy while their new taxation policy ensures that it is sought after by economic agents and, thus, valuable. Government spending is thus the spigot through which the government injects the new currency into the economy and taxation is the drain that ensures citizens seek out the new currency. The idea here is to take a ‘hands off’ approach. Should the government of a given country announce an exit from the Eurozone and then freeze bank accounts and force conversion there would be chaos. The citizens of the country would run on the banks and desperately try to hold as many euro cash notes as possible in anticipation that they would be more valuable than the new currency. Under the above plan, however, citizens’ bank accounts would be left alone. It would be up to them to convert their euros into the new currency at a floating exchange rate set by the market. They would, of course, have to seek out the currency any time they have to pay taxes and so would sell goods and services denominated in the new currency. This ‘monetises’ the economy in the new currency while at the same time helping to establish the market value of said currency. My reaction to this plan is simple: It is a blueprint for anyone who thinks that the euro system is past the point of no return. Once that point has been and gone, it is perhaps essential to move into this direction swiftly. However, I do not believe that the eurozone is, presently, past the point of no return. It is still possible to salvage the common currency by means of something akin to our Modest Proposal. It may take more intervention by the ECB than the Modest Proposal envisions (courtesy of the awful delay in implementing a rational plan, continuing instead on the present unsustainable path) but it is still, I think, feasible. The reason why I am adamant that this is not, yet, the time to abandon ship, is the huge human cost of the eurozone’s breakdown. Consider for example what will happen if we, indeed, adopt the exit plan proposed above. All contracts by the government to the private sector (abroad and domestically) will be renegotiated in the new currency after the initial depreciation of the latter. In other words, domestic suppliers will face a large haircut instantly. Many of them will declare bankruptcy, with another large lump sum loss of jobs. The banks will run dry and will not be kept open by the ECB. Which means that the only way Ireland or Greece or whoever adopts this plan can keep its banks open is if they are recapitalised in the new domestic currency by the Central Bank. But this means that bank account deposits will, de facto, be converted from euros to the new currency; thus annulling the beneficial measure of no compulsory conversions of bank holdings into the new currency (see above). The authors claim that the above ill effects will be lessened by the government’s new found monetary independence which will enable it to discontinue austerity programs immediately and adopt counter-cyclical fiscal policy, as Argentina did after its default and discontinuation of the pesos-dollar peg. This may be so but all comparisons with Argentina must be taken with a large pinch of salt. For Argentina’s recovery, and associated fiscal policies, was far less due to its renewed independence and much more related to a serendipitous rise in demand for soya beans by China. While it is true that the weaker currency will boost exports, it will also have a devastating effect: The creation of a two tier nation. One nation that has access to hoarded euros and another that does not. The former will acquire immense socio-economic power over the latter, thus forging a new form of inequality that is bound to operate as a break on development for a long while – just like the inequality that sprang up in the post 1970s period did enormous damage to our countries’ real development (as opposed to GDP growth numbers) in the second postwar phase. Last, but certainly not least, even if one country exits the eurozone in this manner, the eurozone will unwind within 24 hours. The European System of Central Banks will break instantly down, Italian spreads will hit Greek levels, France will turn instantly into a AA or AB rated country and, before we can wistle the 9th Symphony, germany will have declared the re-constitution of the DM. A massive recession will then hit the countries that will make up the new DM zone (Austria, the Netherlands. possibly Finland, Poland and Slovakia) while the rest of the former eurozone will labour under significant stagflation. The new intra-European currency wars will suppress, in unison with the ongoing recession/stagflation, international and European trade and, therefore, the US will dive into a new Great Recession. The postmodern 1930s that I keep speaking of will be a tragic reality.

 

  By: GZ on Lunedì 05 Dicembre 2011 19:16

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