Il grande mercato Orso dei cereali

 

  By: lutrom on Sabato 10 Gennaio 2004 15:25

da: www.clubcommodity.com --------------------------------- I PROSSIMI ANNI: L’OCCASIONE DELLA VITA PER ARRICCHIRSI CON LE COMMODITIES? Abbiamo vissuto un anno eccezionalmente buono con le commodities nel 2003. Se escludiamo le materie prime (MP) dette “coloniali” o “tropicali” quali Succo d’Arancia, Cacao e Caffè, tutto il comparto ha avuto delle performance eccezionali. Giusto per citare una MP per tutte guardiamo all’Oro che dai minimi del 1999 ($250 circa) è giunto a valere ora più di $420 l’oncia! È stato un fuoco di paglia, un “dead cat bounce” (il rimbalzo del gatto morto) come direbbero gli anglosassoni, o c’è qualcosa di sostanziale, di fondamentale a far muovere così vigorosamente le MP? E forse ancora più importante, continuerà nei prossimi anni il bull market nelle commodities? La mia risposta a questa ultima domanda è: sì. Continuerà, anche se saranno possibili (e forse auspicabili) battute d’arresto che vedo legate, nel prossimo futuro, soprattutto ad un possibile rallentamento della Cina, intenzionata a raffreddare in qualche modo il proprio sviluppo eccessivo e selvaggio, che in taluni settori assume le forme di una vera e propria bolla speculativa. Come faccio ad essere così sicuro? Traggo insegnamento dalla storia. Cominciamo da lontano. Nel 1862, cinque anni dopo il crollo del mercato azionario del 1857 il prezzo dell’oro e di altre MP cominciò ad impennarsi. Cosa era successo? Era successo che per finanziare la guerra con gli Stati del Sud il presidente Lincoln eliminò il gold standard nel 1962. Era necessario stampare moneta per finanziare la guerra ed il legame della moneta in circolazione con l’oro era un freno inaccettabile. I governi trovano sempre inaccettabile il legame della moneta cartacea con l’oro pechè impedisce loro di stampare moneta a piacimento. Anche il mitico Lincoln non trovò niente di meglio che “autofinanziarsi” creando dal nulla delle belle banconote nuove di zecca. Di più, Lincoln dette il via ad una pratica che diversi altri suoi successori avrebbero seguito ottenendo sempre gli stessi risultati: inflazione, crollo del dollaro e prezzi alle stelle di oro e MP in generale (nel 1865 il petrolio aumentò di prezzo del 900% in pochi mesi, record storico). Un leggendario speculatore dell’epoca così si espresse: “Non ho avuto anni migliori nel trading dei 4 anni della guerra civile”. Nel 1933, quattro anni dopo il crollo azionario del 1929, il presidente Roosvelt si trovava nel pieno della peggiore crisi economica che gli USA avessero mai attraversato: la Grande Depressione. Bisognava trovare una soluzione. Semplice! Roosvelt rese illegale ai privati cittadini il possesso dell’oro e svalutò il dollaro, incenerendo di colpo i risparmi di milioni di americani. I prezzi delle MP cominciarono a decollare. Vi riporto, a tal proposito, un brano tratto dal mio prossimo libro “Guadagnare con le Materie Prime” in uscita nelle prossime settimane. Cominciamo dall’argento durante la depressione degli anni ’30. Il suo prezzo in calo dal 1919 fece il minimo nel dicembre del 1932 a poco più di 0,24 dollari l’oncia. Poi, nei successivi 3 anni il prezzo triplicò raggiungendo i 0,81 dollari l’oncia… Anche le azioni di compagnie minerarie (oro) si comportarono splendidamente negli anni ‘30. Ad esempio, Homestake salì da un minimo di 65 dollari nel 1929 ad un massimo di 544 dollari nel 1936 (tra il 29 ed il 36 Homestake pagò 171 dollari in dividendi, il doppio del suo prezzo nel 1929). Dome Mines, per fare un altro esempio, salì dai 6 dollari del 1929 ai 61 dollari del 1936. Anche qui abbiamo la stessa strategia di 70 anni prima: creare inflazione, distruggere la propria moneta per salvare i debitori. Anno 1971. Cinque anni dopo i massimi del 1966 ecco il capolavoro. Nixon si sbarazzò definitivamente della convertibilità del dollaro in oro (infatti, come ai tempi di John Law nella Francia del 1700, un eccesso di moneta in circolazione spinse il mondo a reclamare, presentando i propri dollari all’incasso, l’oro a cui aveva diritto grazie alla convertibilità, col risultato di far precipitare le riserve auree degli USA). Come andò quella volta è storia più nota delle precedenti: negli anni 70 le commodities hanno fatto faville (l’oro raggiunse il suo massimo, poco sotto i $900, nel gennaio del 1980). Anno 2000. Scoppia la madre di tutte le bolle. La salvezza arriva dal cielo (come dichiarato da Bernanke, autorevolissimo candidato alla successione di Greenspan: “Siamo disposti, se necessario, a lanciare dollari dagli elicotteri per evitare la deflazione”). Guardate quello che sta succedendo qualche anno dopo. Il dollaro precipita e le MP vanno alle stelle. Le somiglianze col passato sono impressionanti. Come al tempo di Lincoln gli americani stanno finanziando una guerra (la guerra al terrorismo, Iraq ecc. ecc.) stampando moneta a più non posso. I debiti di famiglie, aziende e stato, sono, negli USA, ai massimi storici e l’unica via di uscita è l’assassinio del dollaro tramite una politica spudoratamente inflazionistica. Pagare i debiti con una moneta deprezzata è la via più semplice per qualsiasi governo ed è ciò che gli USA stanno facendo…ma non senza pagare pegno: l’impennata dei prezzi delle cose reali, delle cose che nessun governo può stampare. Il destino quindi per le MP nei prossimi anni è segnato: su, su, su… Come potrebbe essere altrimenti dopo 20 anni di orso per le commodities nei quali, tra l’altro, nessuno ha investito in questo settore confidando in un crollo eterno dei prezzi? Dove troveremo le MP per soddisfare i bisogni di oltre 2 miliardi di persone (Cina e India) che cominciano ad apprezzare i piaceri di uno stile di vita “all’occidentale?” Dove troveremo il mais per il loro bestiame? Il grano per sfamarli? Dove troveremo il rame per le loro industrie? Dove troveremo il caffè per la colazione del mattino? È inevitabile. È la storia che si ripete. Con l’aggravante che gli squilibri questa volta sono di gran lunga superiori a quelli del passato. Basta saper ascoltare…non avendo paura di credere a ciò che si vede. Il toro nelle commodities è appena all’inizio, esse sono l’asset dei prossimi anni e vi è tutto il tempo di sfruttare questa opportunità che pochi di noi avranno la fortuna di riavere nella propria vita. Diventare ricchi non è un sogno… Andrea Luchi- docente di Scuolatrading.it

 

  By: michelino di notredame on Giovedì 11 Dicembre 2003 22:18

centri commerciali alluvionati di chincaglieria cinese. di tutto, dai portalampade ai cavatappi alle scarpe di babbonatale. set completi di scodelline con bacchette regolamentari. boh. chincaglieria colorata di discreta qualita' sembra, la gente si fermacchia, sopratutto donne. l'impressione e' quella di una gigantesca ikea con gli occhi a mandorla che vomiti manifattura a costo zero. ok. pero' con le bacchette come fai col pollo per esempio. io non capisco.

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 10 Dicembre 2003 22:39

va be'. rimixo la domanda. gli stati uniti producono ricchezza o la bruciano (sotto forma di fonti energetiche)? e' concepibile un mondo nel quale tutti consumano energia come loro? se sono così in gamba, perche' il sistema non e' autosufficiente? (e si sta vedendo ora che non e' autosufficiente nemmeno quello cinese). in altre parole: il progresso, per come lo conosciamo, non e' mai commisurato alle fonti energetiche disponibili. occorre sfruttare quelle altrui. ma la cosa, ovviamente, non e' replicabile. un gallo nel pollaio basta e avanza. immaginiamo un mondo in cui stati uniti e cina hanno bisogno di 20 milioni di barili di petrolio al giorno ciascuno. il 54% della produzione mondiale. catastrofico. da eserciti in campo. e ci siamo quasi. tecnologia: ok, se riuscissimo a produrre gigawatt dalle bucce di banana, come in Ritorno al Futuro, il problema non si porrebbe più. intanto, pero', le guerre sono lì. dove ci sono fonti di energia.

 

  By: gianlini on Mercoledì 10 Dicembre 2003 17:15

caveat io ho riportato solo tesi lette da altri non si riferiscono ad un mio pensiero particolare (anche perchè non ho la capacità di accedere ad una mole di dati sufficiente da poterne poi trarre un'idea convincente e unica)

 

  By: gianlini on Mercoledì 10 Dicembre 2003 17:11

voglio dire: nulla è fermo ed immutabile, hic et nunc! forse in questo istante non ci sono abbastanza metri quadri coltivati a grano per dare una pagnotta a tutti l'anno prossimo potrebbero essercene.. così, oggi tecnologia e risorse possono essere reciprocamente inadeguate a che si possa dare una risposta affermativa alla tua domanda...con nuove tecnologie e nuove risorse questo potrebbe essere superato.. lev davidovic non mi sembra un nome particolarmente russo, tipo Vladimir Putin

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 10 Dicembre 2003 17:01

"occorre avere una visione dinamica e non statica" -------------------------------------------------- gianlini, io ce l'ho messa tutta per fare una domanda chiara. ma tu mi dai una risposta così dinamica che non c'ho capito niente. Lev Davidovic Broenstein? Lev Davidovic Broenstein???

 

  By: gianlini on Mercoledì 10 Dicembre 2003 15:42

il problema è avere una visione dinamica e non statica del problema la tecnologia aiuta proprio a sfruttare meglio le risorse esistenti e a sfruttarne delle altre.. quindi la domanda può essere scissa in due: c'è attualmente al mondo con la tecnologia attuale una quantità di risorse sufficienti perchè siamo tutti "americani"? ci sarà nel futuro prossimo o lontano una tecnologia tale per cui la quantità di risorse sfruttate in detto futuro prossimo o lontano sarà sufficiente perchè siamo tutti "americani"? sostanzialmente chi pone queste domande e gli da una risposta affermativa parte da una certa visione fascisto-cristiana (proclamandosi di destra) che ritiene invece che la sinistra a queste domande risponda no, e che il potere a sinistra che rappresenta in realtà non i poveri nè gli operai ma il potere acquisito, il potere consolidato, i reazionari, in breve, (rappresentato se vuoi in Italia attualmente dai De Benedetti, dai Benetton, dagli Illy, finanche dagli Agnelli, tutto sommato) abbia negli ultimi centinaia di anni creato prima il comunismo, poi l'ecologismo, poi la new age... per farla molto breve, questa cultura non crede che sia un caso che Lev Davidovic Broenstein sia partito da New York foraggiato da una grossa banca ebrea (la Loeb and Kuhn, ora Shearson brothers, se non erro) diventando poi quel Trotskji che tutti noi conosciamo e che a capo del movimento dei verdi alla comunità europea ci sia ad esempio un simpatico personaggio di nome Daniel Cohn-Bendit

 

  By: Noir on Mercoledì 10 Dicembre 2003 15:35

e se tutti i cinesi iniziassero a leggere il giornale dovremmo tagliare la foresta amazzonica ? mmm meglio rimanere ignoranti.

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 10 Dicembre 2003 14:31

molto interessante gianlini. detto in parole povere: ci sono nel mondo abbastanza risorse x essere tutti americani?

 

  By: gianlini on Mercoledì 10 Dicembre 2003 14:08

c'è infatti chi sostiene che il comunismo sia stato creato artificialmente per limitare il consumo di materie prime al mondo.. pare che però ultimamente il processo sia sfuggito di mano....

 

  By: michelino di notredame on Mercoledì 10 Dicembre 2003 12:42

"la Cina sta importando di tutto" --------------------------------- e se si mettesse a consumare come gli Usa? parlo di petrolio, fonti di energia. gli Stati Uniti fanno fuori 20 milioni di barili al giorno, il 27% della produzione mondiale. la Cina potrebbe far fuori da sola il 110%, o giu' di lì.

 

  By: gianlini on Martedì 09 Dicembre 2003 13:18

vuoi vedere che i cinesi smettono di mangiare la carta un po' stantia dei T-bond e passano alla soya???

Il grande boom - gz  

  By: GZ on Martedì 09 Dicembre 2003 13:11

non c'è bisogno di molti commenti, si assiste a un fenomeno di dimensioni mai viste, che sia l'acciaio o la soya, la Cina sta importando di tutto la produzione non basta e i prezzi salgono

MERCATO TORO DEI CEREALI : conseguenze - gz  

  By: GZ on Mercoledì 12 Novembre 2003 15:10

Come si vede dai grafici che ho messo piu' sotto la Soya, Olio di Soya, Mangime di Soya e Cotone continuano a godere del grande mercato toro (e continuo a consigliare di tenerle da inizio anno o meta' dell'anno scorso). Cosa manca all'appello nel GRANDE MERCATO TORO DEI CEREALI Creato da Boom della Cina ? Il Mais e' ancora debole, ma il Frumento sembra lanciato, e la Carne di vitello sembra Seat Pagine Gialle nel 1999 Ovviamente pero' ci sono delle conseguenze di questo boom delle importazioni asiatiche, ad esempio la Cina da questa estate usa ogni trucco burocratico e di presunta sicurezza alimentare per bloccare le navi che portano soya per mesi nei porti e impedire loro di scaricare per difendere i 500 milioni di cinesi che ancora lavorano in agricoltura e che sarebbero danneggiati dalle importazioni brasiliane e nordamericane. Per non violare le regole del WTO le lascia arrivare in Cina e non mette dazi, poi blocca per mesi i permessi sanitari leggere tutta la storia veramente affascinante qui : www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A23949-2003Nov10.html tra parentesi questo pezzo spiega i problemi che la nostra Bunge sta avendo: in teoria dovrebbe esplodere come titolo dato che gestisce le esportazioni in cina, in realta' le sue navi vengono fermate dal gover noi cinese dato pero' che la domanda di soya, olio di soya, cotone e carne sta esplodendo per 1.3 miliardi di cinesi bloccare le importazioni fa esplodere i prezzi e crea inflazione per i milioni di cinesi che lavorano nelle fabbriche e uffici in citta' (grafici qui, piu' sotto, della Soya, Olio di Soya, Mangime di Soya e Cotone )

 

  By: GZ on Mercoledì 12 Novembre 2003 15:02

E aggiorniamo i grafici del MANGIME (farina) di SOYA quello che si usa in Cina per allevare i maiali....