La Moneta Elettronica di Stato (conti correnti presso il Tesoro che pagano interessi)

 

  By: XTOL on Lunedì 13 Gennaio 2014 18:17

benebene, sarò bischero, ma mi pare che i negletti austriaci gridino da tempo che il problema è proprio la moneta di creazione bancaria. il meccanismo (figlio di un privilegio ai miei occhi inaccettabile) è 2 volte negativo: prima di tutto perché è comunque drammaticamente pro-ciclico; poi perché, dopo aver ottenuto la creazione delle banche centrali (che avrebbero dovuto "soltanto" provvedere liquidità al sistema durante le crisi deflattive), l'indecente sinergia politici/banchieri ha trasformato la creazione di denaro endogeno in un giochino risk-free per tutte le istituzioni, bancarie e non, che sono diventate too big to fail. argentariae mediae atque subsidia definita delendae sunt

 

  By: Mjollnir on Lunedì 13 Gennaio 2014 14:00

@ Hobi, >>> Viceversa, nel caso della moneta endogena frutto ,non mi stancherò mai di scriverlo dell'attività bancaria, ogni lira CREATA tramite un prestito ha una validazione economica STRUTTURALE perché ,se il prestito non rientra, la banca ci perde. In altre parole ogni lira creata ha una logica economica. Anche per questo ,chi ha un po’ di scienza e sale in zucca ,sa che ,se l'avido banchiere, non presta soldi è un indice che il sistema non funziona e non si risolve correttamente il problema per decreto .. >>> Salve. Non sono un esperto come lei in materia di moneta, condivido in parte la sua analisi, ma mi sembra che abbia troppe certezze sulle conclusioni. Anche io prediligo il modello a moneta endogena, ma ne vedo alcuni difetti. In prima battuta si deve considerare che la funzione monetaria, per il potere che ha, rappresenta una sovranità per chi la esercita su chi la moneta utilizza (ipotizziamo i cittadini di uno Stato). In tal senso chi ha questa funzione necessariamente esercita una funzione pubblica. A mio avviso e in teoria (ma senza troppe certezze) il modello con moneta endogena riusca a fornire al sistema economico moneta in un modo abbastanza appropriato. Si deve pero tener conto che il sistema bancario come elemento del sistema privato gode di un privilegio unico rispetto agli altri elementi del sistema privato (aziende e cittadini) in quanto governa una sovranità monetaria che è una funzione pubblica. In questo senso non sono completamente d’accordo con quello che dice lei che: “ogni lira CREATA tramite un prestito ha una validazione economica STRUTTURALE perché ,se il prestito non rientra, la banca ci perde.” Mi farebbe piacere che lei potesse rispondere ai seguenti dubbi che nutro sul sistema economico a sola moneta endogena: 1)Se la banca crea denaro dal nulla o comunque da una riserva del 1% (riserva comunque coperta dalla BC visto che la tesoreria e la concessione del credito sono funzioni che non si parlano in una banca) quale è il rischio esatto che corre? 2)"La logica economica della creazione della moneta" non sarebbe migliore se la riserva obbligatoria fosse del 100% e le banche potessero fallire come ogni altra attività senza intaccare i depositi dei correntisti? 3)In un sistema a sola la moneta endogena, prestata giustamente con interesse, tutto sistema economico sarebbe necessariamente sempre in debito con il sistema bancario. Il debito sarebbe onorabile solo con prestito di nuova moneta. Non viene il sospetto che il sistema bancario potrebbe avvantaggiarsi di questa posizione di privilegio? 4)Non è che un "po’" di moneta esogena (debito pubblico) potrebbe bilanciare questa posizione di privilegio? 5)E’ corretto pensare che la quantità di moneta ideale in un sistema economico debba essere proporzionale alla quantità di beni e servizi che quel sistema economico può offrire? 6)Se il punto (5) è corretto come fa il sistema bancario (moneta endogena) a garantire il punto (5)?

Bob Lucas, Mosler, la Moneta (Ciarrocca, Padovani e gli altri...) - GZ  

  By: GZ on Domenica 12 Gennaio 2014 22:13

Oggi c'era a Chianciano a parlare di fronte ad una dozzina di economisti italiani il Mosler, che aveva come al solito un paio di idee originali, partendo dalla sua definizione della ^MONETA = CREDITO FISCALE#http://moslereconomics.com/wp-content/graphs/2014/01/ChiancianoJanuary112014.pdf^, per cui LA MONETA è definibile come Crediti Fiscali cumulati. Da cui segue che il deficit pubblico è "credito fiscale speso che non è stato usato per pagare tasse" e il ^Debito Pubblico è la SOMMA DEI CREDITI FISCALI#http://moslereconomics.com/wp-content/graphs/2014/01/ChiancianoJanuary112014.pdf^ Prima che si manifesti il solito rigurgito di ignoranza che affligge anche su questo forum il discorso serio sulla moneta, introduco oggi ^l'economista più importante degli ultimi 30 anni, Bob Lucas jr., Nobel e padre della "Scuola di Chicago"#http://www.businessweek.com/articles/2013-01-25/why-well-still-never-see-a-100-percent-reserve-economy^ che sembra ora arrivare alle stesse conclusioni sulla moneta che qui si espongono (questo Bob Lucas non è quello di Guerre Stellari, ma è altrettanto famoso nel suo campo...). Warren Mosler nel suo discorso non è del tutto comprensibile, perchè purtroppo fa sempre solo metà del discorso, si limita a parlare dello stato che è "monopolista della moneta", indica (correttamente) che sta parlando quando dice "MONETA" solo di cash, contanti insomma e di "Riserve" presso la Banca Centrale, ma non dice mai che questa "MONETA" di cui parla sempre è solo il 5% della moneta attuale. L'altro 95% della moneta sono depositi bancari, di vario genere, dai conti correnti ai conti risparmio ai p/t ecc.. e LA CREANO LE BANCHE. Se spiegasse che la moneta la creano al 95% le banche come debito, il discorso filerebbe e la gente lo capirebbe al volo, così invece è monco e lascia perplessi. Ad esempio, ^Luca Ciarrocca di WallStreetItalia#http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=8950&T=4^ ha pubblicato due mesi fa un libro sulle banche che sta avendo successo, perchè appunto (al di là del tono molto diverso), parla finalmente di questo tabù e la gente quando glielo spieghi lo capisce veramente, perchè dopo tutto quello che succede finalmente quadra... Bene. C'è ^questo paper del 2013 di nientedimeno che Bob Lucas#http://www.aeaweb.org/webcasts/2013/fedres/NewStandardPlayer.html?plugin=Silverlight^, ad una mega conferenza mondiale sul 100esimo anniversario della FED, in presenza di tutti i pezzi grossi, in cui, incredibile ma vero, fa la sua presentazione e comincia dicendo: "cominciamo con un modello dell'economia in cui esiste solo "Moneta Esogena" perchè si è reso il sistema economico sicuro eliminando ^la "Moneta Endogena"#http://keynesblog.com/2013/05/21/inflazione-e-moneta-endogena-il-pdf/^, cioè ogni deposito bancario che una banca crea deve avere dietro del denaro dello stato a garanzia.." (cioè le banche NON POSSONO PIU' CREARE DENARO DAL NIENTE, DEVONO AVERE I SOLDI CHE PRESTANO) La moneta vera o "Moneta Esogena" in gergo, è appunto il cash più quella della Banca Centrale (che circola solo tra banche) ed è quella di cui parla sempre Mosler (che non accenna mai a quella che creano le banche dal niente come debito, detta "Moneta Endogena" in gergo). Lucas invece inizia il discorso dicendo: "ci sono due tipi di "Moneta", quella creata dalle Banche ("endogena") e quella creata dallo stato ("esogena"), eliminiamo la prima per liberare l'economia dalle crisi finanziarie e vediamo...". Hai Bob Lucas Jr, la maggiore autorità accademica in economia oggi nel mondo, che a 74 anni è arrivato a fare modelli dell'economia in cui le banche non possono più creare credito dal niente come oggi e quindi solo lo stato crea moneta. E viene ignorato! Qui hai l'economista numero uno dell'ultima generazione e il padre della famigerata Scuola di Chicago,, quella che è considerata appunto anti-keynes, liberista ecc... che essendo però onesto e senza conflitti di interesse si pone lo stesso problema di me, Ciarrocca e pochi altri in Italia! Ogni tanto mi chiedo, ma se è così ovvio quello che scrivo sulla moneta, se ci sono dietro quasi tutti pensatori passati importanti e anche presenti, da Schumpeter a Wicksell a Keynes a Soddy a oggi un capo del FMI come Kumhof a Werner ecc.. come mai senti invece solo ripetere le solite s.tronzate ? Appare solo un articolo su BloombergBusiness week ("... Lucas casually starts a discussion by assuming a 100 percent reserve economy, then, he’s assuming a world in which banks are required to keep 100 percent of their capital on reserve. (As a point of reference, the latest Basel rules for banks require them to keep reserves equal to 7 percent of their risk-weighted assets.) ^There would be no bank leverage at all. There would be no inside money. All money would be outside money, a supply controlled exclusively by the Federal Reserve...#http://www.businessweek.com/articles/2013-01-25/why-well-still-never-see-a-100-percent-reserve-economy^"). E lo liquidano in due parole dicendo uno della FED, Alan Blinder, per cui è meglio fidarsi dei banchieri: ("...and I’d rather leave it to the banks.”) Il paper di Lucas è molto interessante, ma dubito (senza offese) che lo comprendiate a meno che abbiate parecchio tempo a disposizione perchè anche se semplificato contiene un modello teorico. Basta però ad esempio guardare questo grafico a fondo pagina qui ricopiato dal paper, che mostra come la "Moneta Vera", non la moneta sotto forma di Debito (quella bancaria) è collassata dagli anni '80. Anche Bob Lucas quindi alla fine si focalizza sul problema essenziale, quello che non capiscono i "keynesiani" cosiddetti (quelli appunto riuniti a Chianciano) e ovviamente gli altri tipo Zingales o Allesina. Cioè che c'è ora troppo Debito e troppa poca Moneta. Bob Lucas (che ha il premio Nobel ovviamente, nel 1995) è autore della ^famosa ^"Lucas Critique"#http://en.wikipedia.org/wiki/Lucas_critique^ che affondò l'economia keynesiana negli anni '80, è il padre della ^"Scuola di Chicago"#http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_di_Chicago_(economia)^ (che è considerata liberista e il tempio dell'economia neoclassica malefica, Oscar Giannino si richiamava sempre a "Chicago" vedi il suo "Chicago Blog" e a sinistra viene di solito maledetta. Lucsa è di "centro-destra" diciamo, anche se per motivi sentimentali ha votato per Obama, però soprattutto è uno onesto, uno scienziato puro, che non ha mai assunto cariche di alcun genere a Washington (come Paul Krugman che è nel "Gruppo dei 30" assieme a banchieri, banchieri centrali e primi ministri), non ha mai lavorato nemmeno per la FED o delle Banche Centrali (che è un fatto rarissimo), non ha mai fatto niente a Wall Street arricchendosi come fanno quasi tutti gli economisti americani (vedi Larry Summers e lo stesso Krugman ad es) che hanno tutti venti incarichi presso banche e fondi. Lucas nonostante sia forse il top economista al mondo è rimasto sempre fuori da tutti i giri di potere e di soldi, vive in un appartamento da 30 anni e pur di fare solo ricerca accetta un taglio allo stipendio così non deve insegnare o fare riunioni all'università. Nessuno mai lo ha visto a Washington alla FED o presso dei politici nessuno mai lo ha visto a New York, sta a Chicago e fa ricerca e se ne infischia. ^Un paper tipico di Lucas sembra provenga da Fisica#http://www.stanford.edu/class/econ310/NicoliniSept30^ teorica perchè sono solo equazioni e simulazioni di computer, ma poi per fortuna ogni tanto riassume quello che pensa in modo relativamente più semplice Gli economisti con formazione scientifica e senza interessi privati (che non hanno incarichi in banche, banche centrali, mega fondi, governi...) lo capiscono e lo dicono e ho notato che ci sono tantio scienziati e ingegneri che appena si applicano all'economia lo notano subito. Un esempio locale italiano è il prof Padovani, uno che si occupa di fisica all'università e come altri è stato folgorato dal problema della ^Moneta sotto forma di Debito qui in video#http://www.youtube.com/watch?v=16WfouTfHtg^. Non è elegante come Lucas, è solo un ingegnere e ricercatore abruzzese che si studia queste cose nel suo tempo libero, ma lo spiega in italiano e venendo dalla scienza non ha difficoltà a capire la truffa della moneta. Ma non c'è solo il prof. Padovani dell'Aquila, c'è anche il padre della Scuola di Chicago e top economista al mondo che vede lo stesso problema Come forse si nota su questo sito, sono arrivato a sospettare che esista una qualche forma di complotto o "regia" nel mondo attuale, perchè ad esempio Bob Lucas ora dice che dico io sul fatto che le BANCHE CREANO TUTTA LA MONETA E QUESTO E' IL PROBLEMA, ma mentre quando criticava il modello Keynesiano standard veniva osannato e citato, oggi lo si ignora. Tornando ora al concetto di Mosler della della ^MONETA = CREDITO FISCALE#http://moslereconomics.com/wp-content/graphs/2014/01/ChiancianoJanuary112014.pdf^, (una volta che si sia inteso che si parla solo della moneta "ESOGENA" che crea lo stato che, ma che oggi è solo un 5% del totale...) è assolutamente corretto e anche geniale. Collima esattamente con la nozione che il sottoscritto e ^Marco Cattaneo#http://bastaconleurocrisi.blogspot.it/^ hanno usato da un anno a questa parte e su cui ^abbiamo basato il libro che esce questo mese (con prefazione di Mosler...)#http://cobraf.com/DocumentiScaricabiliCobraf/56_PDF.pdf^. Abbiamo cioè mostrato che attraverso l'emissione di Crediti Fiscali, lo stato italiano può emettere moneta (anche all'interno dell'euro) e risolvere istantaneamente la depressione dell'Italia, che è dovuta solo alla scarsità artificiale di moneta. Tutto il problema oggi in occidente è infatti che si crea la moneta sotto forma di Debito, dal niente, da parte delle banche per cui c'è semmpre più debito e sempre meno "moneta vera". Dato che, come dice Mosler, la Moneta "vera", quella che crea lo Stato è nel sistema attuale niente altro che un CREDITO FISCALE ^basta che lo stato emetta crediti fiscali e ha creato Moneta#http://bastaconleurocrisi.blogspot.it^, QUELLA VERA, NON LA MONETA COME DEBITO e in questo modo risolvi il problema.

 

  By: hobi50 on Sabato 11 Gennaio 2014 13:53

Molto bello l'articolo di Graziani riportato ( Unità del 1983 !!!). In esso si afferma ciò che a me non era assolutamente chiaro. L' INDISPENSABILE integrazione nel processo di produzione delle merci dell'attività di intermediazione del sistema bancario tramite la creazione di moneta endogena. Solo da ciò può nascere il profitto. E' un peccato che tanta intelligenza sia sporcata dal commento del Dott.Josè. Dalla ricostruzione fatta del processo produttivo risulta infatti che il capitalista paga un salario con prestiti bancari per ottenere un tot di beni da vendere sul mercato. L'ultima parte ( la vendita ),così come i rischi di produzione, sono ovviamente un punto interrogativo che si chiama " RISCHIO IMPRENDITORIALE " e che giustifica il PROFITTO. Hobi

 

  By: DOTT JOSE on Sabato 11 Gennaio 2014 12:51

soltanto sottopagando la forza lavoro la classe dei capitalisti puo accumulare profitti Augusto Graziani dixit ! La valorizzazione del capitale, per i capitalisti come classe, può derivare unicamente da scambi che i capitalisti effettuino al di fuori della propria classe, e quindi nell'unico scambio esterno possibile, che consiste nell'acquisto di forza-lavoro. Soltanto nella misura in cui i capitalisti utilizzano lavoro e si appropriano di una parte del prodotto ottenuto, essi possono realizzare un sovrappiù e convertirlo in profitto http://www.sinistrainrete.info/teoria-economica/3326-augusto-graziani-riabilitiamo-la-teoria-del-valore.html

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: Fr@ncesco on Martedì 07 Gennaio 2014 00:27

E' MORTO AUGUSTO GRAZIANI, "IL PIU' KEYNESIANO D'ITALIA". PROFETA DEI RISCHI ECONOMICI PORTATI DALL'EURO, AUTORE E PADRE DELLA TEORIA DEL CIRCUITO MONETARIO ************************************************************************* http://www.linkiesta.it/blogs/banche-moneta-potere/augusto-graziani-il-coraggio-dell-economista AUGUSTO GRAZIANI, IL CORAGGIO DELL'ECONOMISTA Nell’ampio e variegato panorama degli economisti italiani c’è stata una tradizione – ancora dura a svanire – che affonda le sue radici nell’Ottocento: in Luigi Cossa e nel suo magistero all’Università di Pavia. E’ quella di scrivere tanto, scrivere dei gran manuali – anche di successo- svolgendo una prestigiosa carriera accademica, ma senza prendere mai posizione su niente. Evitando ogni scelta netta, riuscendo sempre a stare dalla parte del mainstream, seguendo pedissequamente le mode –quelle che arrivano fuori dall’Italia – e non producendo niente di originale. Un Cossa si sarebbe mai fatto rinchiudere in carcere dai Borboni come un Francesco Ferrara? Assolutamente no, attento com’era a centellinare le sue posizioni, raffinato nel cercare sempre un “equilibrio”: ottimo organizzatore di studi storici ma per nulla uno storico, ottimo organizzatore di premi ma senza mai una tesi propria e controcorrente. Dirà del Cossa l'economista Maffeo Pantaleoni: “Dotto, dottissimo... Ma colpito di sterilità, fino al midollo... Tutto schema e scheda”. Invece, lontanissimo dal “modello cossiano” è stato Augusto Graziani, morto nel primo pomeriggio del 5 gennaio 2014. Graziani era agli antipodi anche dall’economista “tenero” nei confronti della classe politica. Amava prendere posizioni ed aveva una produzione accademica di rilevanza internazionale, di primissimo livello. Era un’economista solido e tenace, “scomodo” per certe sirene. Armato di spirito critico e di passione civile. Graziani è stato uno dei pochi a intravedere - con largo anticipo - i difetti di costruzione dell’Euro. A comprendere quali implicazioni vi sarebbero state per l’Italia. Aveva compreso anche la debolezza della classe dirigente della sinistra italiana – quella dell’ultimo PCI, poi dei DS, poi confluita nel PD - nel comprendere le radici profonde della crisi italiana. E nell’approntare degli strumenti di intervento profondo. Più volte Graziani aveva lamentato l’assenza di una vera politica industriale, più volte aveva segnalato che occorreva incidere sulle cause più profonde del declino italiano. Pur avendo avuto una parentesi di Senatore (1992-94) era rimasto sostanzialmente inascoltato dai vertici della sinistra italiana. Negli anni Novanta da una lato vi era il massimalismo bertinottiano (massimalismo dannoso e controproducente), dall’altro una sinistra che delegava le scelte economiche o all’area degli ex popolari o addirittura al vincolo esterno (“tanto è l’Europa che lo impone”). Arrivata al potere questa classe dirigente aveva dimenticato (o volutamente rimosso) sia i Graziani sia i Becattini, i Brusco ecc. Non si parlava più di politica economica, né di sviluppo. Non si affrontavano tematiche come la pericolosità di un sistema di cambi fissi ecc. Non si parlava più neanche di distretti industriali o di produttività delle imprese. Infine il PD oggi ha Boccia. Ripropongo - da un mio vecchio post del giugno 2013 - alcune citazioni dell’intervento di Graziani nel convegno Pragmatismi, disciplina e saggezza convenzionale. L’economia italiana dagli anni ’70 agli anni ’90 che si tenne il 9 novembre del 1994 e fu promosso dal Dipartimento di Economia Pubblica della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università “La Sapienza”. Bastano queste poche frasi per rimare sorpresi e affascinata dalla lungimiranza di Graziani. «“Lo SME era sempre stato, sin dalla sua origine, nel ’79, molto diverso dal sistema che lo aveva preceduto, quello di Bretton Woods, che era un accordo di cambio, aveva l’obiettivo di instaurare cambi stabili, però lasciava liberi i paesi partecipanti di controllare i movimenti di capitali in via amministrativa e, in questo modo, ogni paese poteva gestire la politica monetaria in maniera più o meno autonoma. Era quindi possibile tenere bassi i tassi d’interesse e fare una politica di alta domanda globale di piena occupazione. Un certo influsso keynesiano, anche se gli storici dicono che Keynes era uscito sconfitto dalla Conferenza di Bretton Woods, era travasato nel sistema di Bretton Woods. Lo SME parte, invece, con obiettivi molto più ambiziosi, non solo realizzare un accordo di cambio, ma anche realizzare un mercato finanziario unico, con l’obiettivo della libertà dei movimenti di capitali che, infatti, viene realizzato. Anche l’Italia, che è uno degli ultimi paesi a realizzarlo, nel ’90 ammette la piena libertà dei movimenti di capitali. È evidente che si crea uno spazio finanziario europeo unico, un tasso d’interesse collegato in tutte le piazze finanziarie al quale ogni paese deve adeguarsi. Non è più possibile condurre una politica monetaria autonoma, non è più possibile mettere in prima linea l’obiettivo del sostegno della domanda globale e della piena occupazione, occorre recepire il tasso d’interesse dai vincoli esterni che vengono dai mercati finanziari maggiori. L’equilibrio finanziario prende il sopravvento come obiettivo primario rispetto al precedente obiettivo della piena occupazione. Credo che dal punto di vista dell’economia italiana sia necessario tenere conto soprattutto della linea politica monetaria, ma politica in generale, seguita dal nostro partner maggiore che è la Germania. La Germania sta costruendo una grande area di influsso economico che trae vantaggio soprattutto dalla caduta del Muro di Berlino. Un’area che incorporerà le repubbliche baltiche , la Polonia, la Boemia, la Croazia, l’Austria che entra nell’Unione Europea, andrà dal Baltico all’Adriatico e sposta repentinamente il centro dell’Europa verso est, mettendone la Germania al centro. Questa grande area germanica entra in conflitto, per ragioni molto serie, nei suoi confini orientali che sono ancora indefiniti. Quanto grande sarà quest’area d’influsso germanica verso est? Lì, il problema serio è il problema, ancora ignoto ma molto promettente, dei giacimenti petroliferi del Mar Caspio e, quindi, della condotta delle repubbliche islamiche che facevano parte dell’Unione Sovietica, ora repubbliche indipendenti”. “La Germania, intanto, altra incognita, dovrà decidere la condotta della sua politica valutaria. Fin ora aveva condotto una politica valutaria molto astuta caratterizzando lo SME con una stabilità dei cambi monetari, ma una continua oscillazione dei cambi reali. Noi siamo abituati a pensare al fatto che il marco in tutti questi anni, e ancora oggi, si sia continuamente rivalutato rispetto alle altre valute. Questo è certamente esatto in termini nominali, perché tutti i riallineamenti dello SME sono stati, in realtà, svalutazioni delle valute deboli e rivalutazioni del marco. Però, se guardiamo alla questione in termini reali, in realtà la cosa è capovolta. Il marco, rispetto alle altre monete europee, si è sempre andando svalutando perché la stabilità dei prezzi in Germania era tale, e viceversa il tasso di inflazione negli altri paesi era talmente alto che, tenendo conto dei rispettivi tassi d’inflazione, erano le altre valute, quelle dei paesi deboli, che si rivalutavano in termini reali rispetto al marco e il marco che si svalutava rispetto alle altre valute.(…) Non solo rivalutazione reale del marco, ma anche, fin dal 1987, creazione di un’Europa a due velocità. Si crea un nocciolo europeo intorno alla Germania in cui abbiamo stabilità dei cambi, nominali e anche reali. L’Europa a due velocità, quindi, non è un problema che dobbiamo porci per l’avvenire, ma è un fatto che esiste già dal 1987. Intorno, una cintura di paesi deboli – Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia, Grecia – rispetto ai quali, invece, il cambio reale fino al ’92 continua a cadere”.(…) “Per quel che riguarda la politica valutaria la conclusione dello SME e l’avvio verso un nuovo, ancora incognito, sistema di regolamento dei pagamenti europei è densa di incertezze, sia dal punto di vista della condotta delle grandi potenze europee e sia dal punto di vista di quello che in questo mare, presumibilmente molto agitato, riuscirà a fare l’economia italiana”.» E' innegabile constatare come Augusto Graziani ci abbia, peraltro, insegnato a scorgere e a comprendere che dietro le relazioni di debito-credito vi sono sempre dei rapporti di potere. ************************************************************************* http://econoblog101.wordpress.com/2014/01/06/augusto-graziani-has-died/ AUGUSTO GRAZIANI HAS DIED According to Italian media, economist Augusto Graziani has died yesterday in Naples, Italy. He worked on monetary theory in the circuitist tradition. His publications – the latest being The Monetary Theory of Production – have helped to put monetary circuit theory on the map, and economists like Steve Keen, Alain Parguez and Mario Seccarecchia, and Gennaro Zezza, among others, built on it. Also, modern money theory (MMT) is a complement to monetary circuit theory, according to Warren Mosler. Let me close with two paragraphs written by Wynne Godley (kudos toconcertedaction): "One of Graziani’s main themes runs as follows. In order to finance production, the entrepreneur must obtain the funds necessary to pay his workforce in advance of sales taking place. Starting from scratch, he must borrow from banks, at the beginning of each production cycle, the sum which is needed in order to pay wages, creating a debt for the entrepreneur and, thereby, an equivalent amount of credit money, which sits initially in the hands of the labour force. Production now takes place and the produced good is sold at a price which enables the debt to be repaid inclusive of interest, while hopefully generating a surplus – that is, a profit – for the entrepreneur. When the debt is repaid, the money originally created is extinguished. An entire monetary circuit is now complete. This account of the monetary circuit has a number of extremely important and distinctive features. It emphasises, in particular, that a) there is a gap in (historical) time between production and sales which generates a systemic need for finance; b) bank money is endogenously determined by the flow of credit and c) total real income must be considered to be divided into three parts – that received by entrepreneurs, that received by labour and that received by banks. We have already travelled an infinite distance from the (yes, silly) neo-classical world where production is (must be) instantaneous, where money must be exogenous and fixed and has no counterpart liability, and where the distribution of income is determined by the marginal products of labour and capital – a construction which depends entirely on the assumption that all firms sit perennially on a single aggregate neoclassical production function frontier." source: ‘Weaving Cloth From Graziani’s Thread’, in: Arena/Graziani/Salvadori (eds.),Money, Credit And The Role Of The State: Essays In Honour Of Augusto Graziani, 2004, p. 127 ************************************************************************* Profondo cordoglio per la scomparsa ieri, all'età di 80 anni, di Augusto Graziani https://it.wikipedia.org/wiki/Augusto_Graziani La più brillante mente economica partorita nella storia d'Italia, autore della Teoria del Circuito Monetario https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_Circuito_Monetario Lascia la moglie Angela, le figlie Rebecca e Alessandra, i nipoti e un grande vuoto in tutti coloro – accademici, studenti e persone comuni – i quali sono rimasti affascinati dalla sfolgorante lucidità del suo pensiero

 

  By: DOTT JOSE on Sabato 04 Gennaio 2014 12:22

In Cambogia gravissimo attacco ai diritti sindacali degli operai,dove 3 operai cadono sotto il fuoco dell esercito nazionale( credevo imilitari servissero a combattere invasori esterni e non a massacrare i proprio concittadini!) Usano il metodo Thatcher in pratica i soldi delle tasse pagate dal padre di famiglia vanno ai soldati che poi sparano sui loro figli ! Eccolo il vero volto del neoliberismo Friedmaniano ! Thatcher, ecco i documenti segreti: “L’esercito contro i minatori in sciopero” Nel 1984 l'allora premier britannico valutò l'uso dei militari per contrastare la protesta dei lavoratori, che metteva a rischio le scorte di energia e cibo. Dalle carte dell'Archivio nazionale emergono anche il timore per gli aiuti sovietici ai sindacati e lo scarso interesse per le sorti del prigioniero politico sudafricano Nelson Mandela

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: pana on Venerdì 03 Gennaio 2014 07:14

"la secessione e la decentralizzazione arriveranno pure negli Usa,nonostante la FED" VEDETE? il BITCOIN sta g0a rivoluzionando il mondo di pensare e la moneta decentralizzata gia influenza gli schemi mentali !! p-a-z-z-e-s-c-o- ! credo anche che l esplosione dei social network abbia preparato psicologicamente miliardi di persone ad accettare le criptomonete troppo veloce, troppo dinamico questo BITCOIN comincia a frullare tutto quello che incontra ! http://www.lewrockwell.com/2014/01/scott-lazarowitz/secession-and-decentralization/

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: DOTT JOSE on Giovedì 02 Gennaio 2014 11:47

La MMT spiegata da Bellofiore http://sinistrainrete.info/teoria-economica/3291-riccardo-bellofiore-un-economista-controcorrente-.html

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: pana on Mercoledì 01 Gennaio 2014 13:54

pum! pum! pum! superbotto di inizio 2014 per il BITCOIN oramai avviato verso la definitiva, globale consacrazione come NUOVA MONETA DECENTRALIZZATA !!! il colosso degli investimenti Fortress lancia un ETF BITCOIN si sono accorti che e troppo velocem, dinamico e inarrestabile, qua si cambia il mondo del business e gli schemi mentali 150 milioni di dollari ! mica pizza e fichi CHANGE ! YES WE CAN !!YES WE BITCOIN ! ortress Investment Group to Launch Bitcoin Fund The filing shows Pantera Capital as the owner of the LLC, with Pantera principal Dan Morehead as its CEO. Listed as a hedge fund, it shows that its total value at the filing date of December 4 was $147m, with 26 investors contributing at least $250,000. New York City-based Fortress Investment Group, a publicly traded company, is reportedly planning to launch a bitcoin investment fund. It’s being reported that the investment vehicle may be an unlisted Exchange Traded Fund (ETF).

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: pana on Domenica 29 Dicembre 2013 14:47

l inarrestabile ascesa del BITCOIN nn conosce le ferie, troppo veloce e dinamico per fermarsi, ora vediamo che pensano alla Goldman Sachs un pezzo grosso entra nel board di una startup, sara' per partecipare alla BITCOIN-REVOLUTION o per tarparne le ali attenzione perche questa nuova moneta non solo cambiera per sempre il modo di fare business, ma cambiera il modo di ragionare, Bitcoin Catches Attention Of Goldman Sachs (And Walmart, And Cisco): Goldman Director Joins Bitcoin Startup e l articolo accenna anche a dei rumors che il super-mega.colosso Walmart potra accettare BITCOIN e allora ragazzi la valanga sara inarrestabile !! http://www.zerohedge.com/news/2013-12-28/bitcoin-catches-attention-goldman-sachs-and-walmart-and-cisco-goldman-director-joins

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: pana on Martedì 24 Dicembre 2013 09:21

finora tutti gli americani che hanno comprato ee usato i bitcoin hanno portato a casa lauti guadagni,ora pero l IRS pensa a come tassare il BITCOIN e tutta la marea inarrestabile di e-monete che tanno nascendo ( ne scopro di nuove tutti i giorni !!!! troppo veloce e troppo dinamico !!!!) da una parte e' una cattiva notizia, dall altra parte e' buona perche se le autorita riconoscono la legittimita del BITCOIN E' anch giusto che ci si paghino le tasse Se rircordo bene 'e il discorsi di ziordi, i soldi sono riconosciuti quando sono usati per pagar le tasse. http://online.wsj.com/news/articles/SB10001424052702304773104579268322915488180 PS il BITCOIN ha recuperato la botta dei giorni scorsi e ripreso quota 700 aspettarei il consolidamento prima di fare operazioni

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: pana on Sabato 21 Dicembre 2013 06:01

e altro successo del BITCOIN che si avvia alla definitiva consacrazione la megacatena di vendite online Overstock accetta il BITCOIN ! questi si mangiano in un solo boccone paypal, moneygram e tutti gli altri messi insieme milioni di persone inizieranno a pensare in BITCOIN,e allora poi dilaga !!!! il fiuma in piena non si ferma ! inarrestabile, troppo veloce troppo dinamico Overstock.com to Become First Major US Retailer to Accept Bitcoin Dec 20, 2013 at 07:49 | Jon Southurst Major US online retailer Overstock.com plans to start accepting bitcoin as payment in the second half of 2014. maledetti sono scesi fino a 600 per bruciarmi lo stop loss e poi risalire !

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  By: pascucci on Venerdì 20 Dicembre 2013 19:35

..però è un peccato.. perché era davvero semplice capirlo.. [>>] Macroeconomia e teoria monetaria di Alejandro Nadal A CURA DEL SERVIZIO TRADUZIONI PRIMIT.IT (ogni copia è permessa con un link all’originale: http://goo.gl/05vaDa) Abbiamo ricevuto molte richieste di spiegazioni più dettagliate in materia di operazioni bancarie. Questa manifestazione di interesse è positiva: un progetto politico di opposizione al neoliberismo non è in grado di offrire alternative senza una conoscenza approfondita del funzionamento di una economia monetaria nel capitalismo contemporaneo. La teoria economica convenzionale sostiene che le banche svolgono una semplice funzione di intermediazione. Ricevere i depositi dei risparmiatori e pagare loro un tasso di interesse. Fornire tali risorse agli operatori economici che vogliono investire in una impresa produttiva o anticipare una scelta di spesa. I guadagni delle banche provengono dai differenziali dei tassi di interesse. Secondo questo racconto, per impedire abusi le autorità monetarie impongono requisiti alle banche, come il mantenimento di riserve prudenziali e indici di capitalizzazione elevati. Secondo gli standard di macroeconomia la banca centrale emette banconote e monete metalliche: è la base monetaria o “moneta ad alto potenziale” [moneta di banca centrale o moneta legale o high powered money – ndT]. Come si spiega, allora, che la base monetaria sia una percentuale molto piccola (di solito non più del 7%), della massa monetaria totale? Si dice che la massa monetaria totale è un multiplo della base monetaria perché le banche prestano una parte dei depositi ricevuti, mantenendo una frazione degli stessi come riserva [la “riserva frazionaria” – ndT]. E normalmente i prestiti concessi da una banca sono depositati in altre banche che seguitano, a loro volta, a realizzare nuovi prestiti mantenendo una quota di depositi in riserva. In questa serie di operazioni agisce un moltiplicatore della somma inizialmente versata (in termini tecnici, il moltiplicatore monetario è il reciproco del rapporto tra base monetaria e l'offerta di moneta totale). Per questo la base monetaria è una parte molto piccola della massa monetaria totale. Tutto questo è una favola che ha poco a che fare con la realtà. Fortunatamente oggi abbiamo una chiara radiografia di ciò che realmente accade nel sistema bancario. La prima cosa da considerare è che le banche non hanno bisogno di depositi per fare prestiti. La causalità è invertita: quando la banca concede un credito, fornisce un saldo positivo nel conto del mutuatario, come se questi avesse fatto un deposito pari all'importo del credito stesso. Così gli autori post-keynesiani dimostrano che “i prestiti creano i depositi”. Al diffondersi del sistema bancario, i titoli emessi da banche commerciali private hanno ottenuto il riconoscimento come mezzo di pagamento. Oggi la maggior parte delle transazioni in un'economia capitalistica si effettua tramite assegni e saldi elettronici nei conti delle banche private. Quindi, prelievi e depositi sono un flusso costante di transazioni interbancarie e, per ciò, la posizione di liquidità di una banca non dipende dai risparmi ricevuti nella sua attività di raccolta bancaria. I prelievi da parte dei suoi clienti sono compensati con i pagamenti dei clienti di altre banche. Le operazioni delle banche non sono vincolate dai depositi. Per dirla in altro modo, un prestito inizia la sua vita presentandosi come un deposito agli occhi del mutuatario. Dire che le banche offrono prestiti è come dire che le banche offrono depositi. E quando “le garanzie” che “coprono” tali depositi sono accettate in tutte le transazioni monetarie, le banche stanno effettivamente creando denaro. Perché il denaro così creato non cresce all'infinito? Perché il denaro creato da una banca al concedere del credito si estingue quando tale credito [il prestito – ndT] viene pagato. Così funziona il circuito monetario. Il denaro che le banche creano è una promessa di pagamento accettata come moneta per tutti i tipi di transazioni. Ma coloro che ricevono credito sono obbligati a rimborsarlo e quindi devono operare nell'economia non bancaria (nel settore reale) per raccogliere i mezzi di pagamento necessari (in contanti o in titoli bancari accettabili dalla banca che ha emesso il credito). Qual è il ruolo della banca centrale? La priorità della banca centrale è quella di mantenere la liquidità nel sistema bancario e mantenere la stabilità finanziaria. Per questo si adatta alla domanda di riserve che le rivolge il sistema bancario. Così, le variazioni della base monetaria non sono ciò che determina l'offerta di moneta. Al contrario, le variazioni dell’offerta di moneta impongono cambiamenti nella base monetaria. Le banche centrali non controllano l'offerta di moneta. Ciò significa che le variazioni dell'offerta di moneta non sono determinati in maniera esogena dalle operazioni di banca centrale (attraverso le sue operazioni di mercato aperto). Non importa quanto ristrette siano le norme in materia di riserve, le banche private, quando incontrano un progetto redditizio e con garanzie adeguate, concederanno sempre tutti i prestiti che l’economia richiede. Poi chiederanno le riserve alle banche centrali e questo organismo non potrà negargliele. Da questa analisi, le cui origini si trovano nel lavoro di Keynes e molti altri economisti, si traggono gravi implicazioni politiche. A CURA DEL SERVIZIO TRADUZIONI PRIMIT.IT (ogni copia è permessa con un link all’originale: http://goo.gl/05vaDa) [^]

 

  By: pana on Venerdì 20 Dicembre 2013 07:29

gia' assorbita la botta di ieri e da 450 siamo giavolati a 740 !!! pronti per aggredire la resistenza, coinbase ha aggiunto 10.000 clienti BITCOIN al giorno !! troppo dinamico troppo veloce ! ma non e' pazzesca questa cresita impetuosa e inarrestabile ? Coinbase Passes 650,000 Users in Less Than a Year Nermin Hajdarbegovic | Published on December 19, 2013 at 15:20 GMT | Coinbase, News, Wallets inShare1 Coinbase announced this week that its user base had crossed the 650,000 mark. It seems the young company is on a roll, as it recently managed to secure $25m in a round of funding led by Andreessen Horowitz. anche secondo questo economista della NYU il BITCOIN e' riservato solo per i top trader dalo stomaco fortissimo http://www.forbes.com/sites/panosmourdoukoutas/2013/12/19/bitcoin-correction-a-buying-opportunity/

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