Credit Default Swap, Derivati esotici, Obbligazioni strutturate

 

  By: moher on Martedì 11 Settembre 2007 01:34

Dal Corriere del Ticino del 7/09 Le banche centrali hanno perso la prima battaglia di quella che si prospetta una guerra lunga e difficile per superare questa crisi determinata dallo scoppio di un’enorme bolla creditizia, di cui i mutui ipotecari subprime sono solo la punta dell’iceberg. La incontestabile ammissione di questa prima sconfitta è rappresentata dalle nuove immissioni di liquidità nel mercato monetario operate giovedì scorso dalla Banca centrale europea (42 miliardi di euro) e dalla Federal Reserve (31 miliardi di dollari). Le banche centrali sono state costrette ad intervenire nuovamente, poiché le decine e decine di miliardi già immesse in agosto nel sistema e la «promessa» del taglio dei tassi americani non sono bastate a riportare la calma sul mercato monetario. Infatti il mercato interbancario è pressoché chiuso. Questo fenomeno, che dà la misura della gravità dell’attuale crisi, è dovuto a due fattori: da un canto, le banche non hanno più fiducia l’una nell’altra e quindi non si prestano i soldi, dall’altro, stanno accumulando prudenzialmente capitali liquidi, perché sanno che presto saranno chiamate ad onorare impegni finanziari già presi e perché sanno che oggi non è solo costoso ma è anche molto difficile raccogliere capitali sul mercato. Infatti le stesse banche e gli altri operatori devono oggi pagare tassi nettamente superiori a quelli guida definiti dalle banche centrali e a quelli che pagavano prima dello scoppio di questa crisi. Ed è proprio la persistente chiusura del mercato interbancario e il premio che il mercato monetario continua a chiedere sia per i prestiti giorno per giorno sia per quelli fino a tre mesi il segno inequivocabile del fallimento delle operazioni finora attuate dalle banche centrali. E un’implicita ammissione dell’inadeguatezza di questi interventi è stata fatta dallo stesso Jean-Claude Trichet, il quale ha dichiarato che gli interventi delle banche centrali non possono da soli ricreare un clima di fiducia. Ad essi si deve affiancare - ha continuato Trichet - un impegno di trasparenza delle banche che devono rendere nota la loro esposizione complessiva nei confronti dei vari veicoli fuori bilancio (conduit, SIV e SIV-lites) e nei confronti delle varie operazione bancarie e dei nuovi strumenti finanziari (dai crediti ponte alle operazioni di private equity, alle linee di credito agli hedge funds, agli strumenti derivati, ecc.). Come è facile capire, non si parla più dei crediti ipotecari subprime, che sono stati il detonatore della crisi, ma che rappresentano solo una piccola parte dell’enorme bolla creditizia creata dal sistema finanziario negli ultimi anni. Di questa fanno parte i veicoli fuori bilancio creati dalle banche per sottrarsi alle regolamentazioni bancarie e per evadere le tasse basati sul principio di finanziare crediti a lunga con una raccolta di capitale a breve (ossia con una formula che qualsiasi studente di economia sa che porta al disastro). Ebbene venendo meno la possibilità di finanziarsi a breve, questi veicoli entrano in crisi e i crediti da loro finanziati stanno ritornando nei bilanci bancari e quindi stanno richiedendo nuovi capitali freschi alle banche. L’altra fonte di preccupazione sono i crediti ponte forniti dalle banche di investimento per le grandi acquisizioni societarie dei fondi private equity. Si stima che siano più di 300 i miliardi di dollari che le banche non riescono più a piazzare sul mercato. Ed infine vi è la grande nebulosa delle linee di credito agli hedge funds e dell’esposizione delle banche nei confronti dei derivati e degli strumenti nuovi creati negli ultimi anni dalla finanza globale. Dunque, oggi si è confrontati con una crisi del sistema bancario, di cui i mutui subprime sono solo una voce e nemmeno la più importante. In pratica si ha a che fare con un’esponenziale crescita del volume dei crediti, di cui il sistema bancario pensava di essersi sbarazzato, avendolo venduto sul mercato attraverso i processi di cartolarizzazione, che invece si sta riconcentrando nel sistema bancario (e sta rientrando nei bilanci delle singole banche) proprio per i meccanismi perversi creati dalla stessa finanza globale. Paradossalmente in queste condizioni la richiesta di trasparenza di Trichet non può essere soddisfatta. Le banche non vogliono fornire questi dati, poiché, da un canto, temono di creare panico e, dall’altro, poiché non sono in grado di calcolare questa esposizione. Vi sarebbe inoltre un problema enorme di omogeneizzazione dei criteri di valutazione di strumenti che non hanno prezzi di mercato. Ma c’è di più: il fattore tempo aggrava la crisi. La settima prossima verranno a scadenza circa 130 miliardi di euro di strumenti di finanziamento a breve che dovranno essere rifinanziati. E questa operazione nelle attuali condizioni di mercato è proibitiva. Quindi questi crediti dovranno essere erogati dal sistema bancario. Questo è un altro motivo della corsa ad accumulare liquidità da parte delle banche di tutto il mondo. Quindi, quali sono le possibili prospettive? La Bce ha già preannunciato che dalla settimana prossima comincerà a finanziare il sistema bancario anche con prestiti a tre mesi, come già fa la Federal Reserve. Ed è anche probabile che, come già fa la Fed, accetterà nelle operazioni repo come garanzia qualsiasi tipo di titoli (anche quelli dei mutui subprime). Inoltre sia la Bce sia la Fed, come anche altre banche centrali (ad esempio quella inglese e quella australiana) continueranno ad immettere miliardi e miliardi di liquidità nel mercato monetario. E se tutto ciò non basterà, le banche centrali apriranno linee di credito a favore delle banche in difficoltà. Nel frattempo la Federal Reserve abbasserà i tassi. La manovra della Fed non si limiterà al previsto taglio di 50 punti base che il mercato dà già per scontato. Infatti la decisione del prossimo 18 settembre sarà solo l’inizio di una serie di riduzioni del costo del denaro che saranno motivate non solo dall’attuale crisi finanziaria, ma anche dal fatto che essa sta cominciando a «colpire» l’economia reale in modo più rapido e più forte di ogni aspettativa, come dimostrano i dati sul mercato immobiliare e come soprattutto hanno confermato ieri i dati negativi sul mercato del lavoro statunitense. Quindi la crisi non è finita. Anzi, siamo solo alle sue battute iniziali.

 

  By: beppe on Lunedì 10 Settembre 2007 23:51

Grazie Angelo! Ora ho capito, grazie mille. Buy UC quindi, poi vedremo. Personalmente uso questo metodo: quando obv e ad sono così sotto un treno, guardo ai livelli di prezzo (5,5 come da lei indicato) ma visto che parliamo di un titolo sotto la lente in questo periodo allora uso la dmi, perchè il prezzo diventa troppo poco indicativo in questi casi estremi. Quando la dmi daily incomicierà (nota bene "incomincierà") a chiudere la fase rossa entrerò. notare che l'a/d a un minuto ha già girato da 3 giorni (da tre giorni aggrediscono la lettera ...trovando pane per i loro denti però...). Grazie al DJ oggi, se non fanno la solita cavolata di aprire con un mega gap, si potrebbe entrare domani prima di avere il segnale...etc etc. grazie ancora beppe uc a un min - 5 gg uc daily con dmi: oggi la rossa ha piegato...

 

  By: angelo on Lunedì 10 Settembre 2007 22:56

Mamma mia quanta rabbia nel suo post Angelo: non volevo farla arrabbiare, scusi. ============================================================== Salve Beppe, io non sono affatto arrabbiato, semplicemente mi piace parlare diretto, evidentemente qui la cosa viene fraintesa da più di un interlocutore. Rimane il fatto - con qualunque tono lo si dica - che per valutare una banca credo occorra usare criteri un poco più generali che le proprie esperienze personali. __________________________________________________________________ Viceversa, guardi un pò Bnp (tanto per mettere uc a confronto con quella che dai giornali è citata come una delle più pericolose del settore): Vede, da bnp gli azionisti NON sono scappati. ___________________________________________________________________ Guardi Beppe, io la pensavo esattamente come lei: e chi sono - mi dicevo - io per continuare a dare dello "stupido" al mercato? Non la so mica più lunga degli altri. Se vendono così disperatamente questo titolo, sapranno qualcosa che io non so. Sa quando è stata l'ultima volta che mi sono detto quelle cose? Quando volevo riempirmi di Fiat a 4 Euro e mezzo. Poi non l'ho fatto... perchè continuava a scendere alla disperata. Era - mi pare - due/tre settimane prima del minimo assoluto. In quell'occasione ho avuto la dimostrazione finale che piuttosto che fare stupidaggini con la testa degli altri.... preferisco farle con la mia. Perchè è chiaro che chi vende Unicredito ha un motivo. Posso sbagliare, ma non sono affatto sicuro che sia un buon motivo. Time will tell. Con nessuna rabbia ed il massimo della simpatia: ) PS Tecnicamente sarebbe da comprare a 5,50 ma quando in Borsa "scherzo" col trading uso l'analisi tecnica (poca). Quando investo sul serio uso i fondamentali e applico il ben noto concetto di cercare sottovalutazioni evidenti, così nel caso che abbia sbagliato i conti, l'importante è non averli mancati del 50%. (è quello che altri hanno chiamato "margin of safety").

 

  By: beppe on Lunedì 10 Settembre 2007 21:28

Mamma mia quanta rabbia nel suo post Angelo: non volevo farla arrabbiare, scusi. Viceversa, guardi un pò Bnp (tanto per mettere uc a confronto con quella che dai giornali è citata come una delle più pericolose del settore): Vede, da bnp gli azionisti NON sono scappati. Ci dovrà pur essere una ragione no? Il mio post era uno stimolo a riflettere su questo punto infatti: niente di più, no volevo scatenare un vespaio. Entrambi i titoli hanno perso un 30%, ma bnp non ha subito la sistematica agressione al "denaro" da parte della "lettera" che ha subito unicredit invece. Se si mettono a confronto i due grafici da me postati, dico che potrebbe esserci qualcosa sotto ...no?!?!? Se in finanza non ci sono pasti gratis, allora deve essere vero anche che il titolo corretto per un post di unicredit doveva essere qualcosa come "in finanza alla fine si ha ciò che si merita, anche unicredit". Xelion è partita da un appartamentino in piazza dante a genova. Hanno aperto filiali in tutta italia spendendo una fortuna per arredarle e lanciarle. Lo scopo di xelion era quello di annientare imiweb e fineco. Flop. Un mese fa mi hanno telefonato dicendo:"beppe perchè non usa più il conto che ha con noi? venga a trovarci!"..io gli ho detto " ma dove?? non ci sono più i negozi xelion..!!!"...e loro: "Siamo in appartamento in piazza dante...". Il BAGNO DI SANGUE invece lo devono ancora fare secondo me, e lo faranno con "unicredit banca per la casa". Hanno aperto centinaia di negozi in tutta italia nel 2006, sul CULMINE ESATTO della bolla immobiliare: una follia pura a mio modesto parere. Protetta dal sole24ore e dalla consob, unicredit non è un buona banca OGGI, e, considerata la botta allucinante ricevuta su A/D line e OBV, direi che copiare le idee dei fondi mondiali è meglio che fargli concorrenza con le nostre idee o con i bilanci ufficiali (specialmente se sono italiani). Forse è meno glamour, ma io mi trovo meglio da quando uso certi metodi (in cui le mie idee e le mie impressioni devono necessariamente essere ridotte al minimo). Tecnicamante è da comprare da queste parti (chiusa ultima put oggi), ma se le mm di obv e A/D non invertono il trend, io in un portafoglio di medio lungo non la terrei manco morto. beppe p.s. è solo il mio modesto parere, giuro che non avevo la minima intenzione di fare arrabbiare nessuno.

 

  By: marco on Lunedì 10 Settembre 2007 18:27

Guarda se le aziende che hanno derivati, dopo le multe date dalla Consob, cominciano a vincere le cause....il problema è che le banche fanno cartello e gli tolgono pure i fidi....

 

  By: Mr.Fog on Lunedì 10 Settembre 2007 17:01

Per quel poco che capisco di analisi fondamentale, mi pare che Angelo abbia piu' che ragione. Unicredito e' molto ben gestita, ha saputo battere ogni stima piu' rosea e viaggia, con il prezzo a 5.7, a multipli assolutamente interessanti. Certo sono numeri passati ed il mercato cerca di capire quali saranno quelli futuri, ma considerando che ha gia' perso un bel 30%... Cmq qualche numero:

Unicredit merita di più - gz  

  By: angelo on Lunedì 10 Settembre 2007 12:31

Stock: Unicredito

Pochi appunti riguardo ad Unicredito, se si parla di bilanci, non sarebbe male mettere qualche numero, così, tanto per non parlare di aria fritta o della luna.... Procediamo per temi: - Subprime: l'esposizione della Hvb, qui allegramente citata come "quella controllata tedesca là" viene esaminata in un certo dettaglio in questo ^post#http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=831915&page=6^ del nick Cuccureddu. Questi sono i numeri: 420 mln di esposizione nel settore Subprime, più tre "veicoli" che sono esposti per 4,5 mld, MA NON SI SA ANCORA in che cosa, potrebbero essere cartolarizzazioni di crediti che non hanno nulla a che fare coi subprime. A fronte di questo, dall'annuncio della fusione con Capitalia ed il susseguente scoppio della faccenda SubPrime, la capitalizzazione di Unicredito è scesa di più di 20 miliardi. - fusione con Capitalia: Uncredito NON ha pagato Capitalia 8 Euro per azione. Si tratta di una fusione carta contro carta, è il classico paradosso del cane valutato un miliardo scambiato con due gatti da mezzo miliardo; - efficienza operativa e gestionale: anche qui non sarebbe male indicare qualche indice di efficienza tra quelli solitamente usati. Unicredito è da sempre la banca italiana con il ROE più alto, sarebbe interessante capire quali dati ha in mente chi sostiene che è "gestita male". Intendo dati veri, non la lamentele del cugino che lavora nella filiale di Rozzano.

 

  By: Fortunato on Lunedì 10 Settembre 2007 03:08

Quindi la fusione con Capitalia non ha avuto che il pregio di far uscire allo scoperto la non buona gestione? Sbaglio Beppe? Fortunato

 

  By: Mr.Fog on Lunedì 10 Settembre 2007 01:46

Acc..Beppe, non mi dire cosi'. Unicredito e' una delle pochissime azioni che ancora conservo.

 

  By: beppe on Lunedì 10 Settembre 2007 00:51

unicredito è un disastro totale. Dal momento in cui si sono "fusi" con capitalia TUTTI hanno reagito nello stesso modo: scappano. Ormai siamo al livello di due anni fa. Sono 8 anni che scrivo su questo sito che unicredit è malgestita, che sono in "coca" con la consob, che il TLX è solo un furto etc.etc.... ben gli stà quindi: era ora!!! bep

 

  By: Fortunato on Sabato 08 Settembre 2007 00:59

A proposito Esteban, vai a leggere lo studio accuratoe di due economisti della FED, Estrella e Mishin, hanno condotto tra il 2005 e 2006. Sarebbe bastato che i "grandi gestori del *****" avessero letto questo magnifico studio, invece niente avanti a tutto vapore: i gonzi(i risparmiatori) dovevano essere spennati anche questa volta. Ma il vero dramma è che lo hanno fatto in perfetta buona fede, quella buona fede dei somaroni. Fanno letteralmente schifo! Sulla intervistatrice, sono daccordo con te, inoltre è anche intelligente, il che non guasta mai. Fortunato

 

  By: Esteban on Sabato 08 Settembre 2007 00:54

In effetti Fortunato, volevo aggiungere che tra i molti che ho visto intervistare questo mi è sembrato il + arrogante e forse pure il + stupido , il primo che intervista un altro intervistato ed il primo che contro i suoi interessi crea panico anzichè continuare a "reggere" la parte ... Sul sole 24 ore unicredito non ha problemi, quindi dovrebbe solamente sorridere, mentre questo da ad intendere che non è contento della situazione quasi a far politica contro bush per un taglio dei tassi ... Mah .... Zero professionalità ... Gran Gnocca comunque ...

 

  By: Fortunato on Sabato 08 Settembre 2007 00:36

Esteban, com hai e avete potuto notare dall'intervista di questo "signore" che se fossi il capo di UNICREDITO, a questo gruppo appartengo, lo prenderei a calci in culo, sui coglioni non potrei perchè non ne ha in tutti i sensi. Sono ancora più schifato di questi idioti superpagati e che non capiscono un *****. Ma vadano piùttosto a chiedere l'elemosina, sarebbe più dignitoso per loro! Sono convinto che la FED non taglierà, se lo facesse saremmo arrivati oltre qualsiasi concetto dell'assurdo. Ma di Bernanke non mi fido assolutamente, non riesco a stimarlo professionalmente. Fortunato

 

  By: Esteban on Venerdì 07 Settembre 2007 23:57

Incredibile ... Che gran Gnocca dicevo ... Incredibile ... Guardate ^questo#http://www.bloomberg.com/avp/avp.htm?clipSRC=mms://media2.bloomberg.com/cache/v.M7NQ3NLqtU.asf^ ... !!! Il responsabile ricerca globale di Unicredito che spara a Zero sull'amministrazione Bush sul fatto che i dati sul lavoro sono pessimi ... Ma si aspetta nuovi job !!! Ma Unicredito non è quella banca che è esposta, tramite la controllata tedesca appena rilevata, di brutto sui subprime ? P.S. Fortunato ... Pure Lei ripete ciò che dici 75% probability di un taglio del 25% ... Mah ... può essere così ovvio ? un po di strizza e la FED taglia ...

Il problema è che parliamo di centinaia di miliardi - gz  

  By: GZ on Giovedì 06 Settembre 2007 12:24

Il problema è che parliamo di centinaia di miliardi Finora "non è successo niente" di grave, 30 società non bancarie di credito immobiliare piccole in america sono fallite, due banche tedesche piccole sono state salvate e 8-10 fondi e fondi hedge hanno dovuto chiudere o congelare i riscatti liquidando. Le cifre totali coinvolte di perdite accertate sono tipo 50 miliardi in questi fondi, banche e società di credito Ciononostante c'è stata un oscillazione del -12% medio sulle borse (eccetto la cinese) con punte del -20% su alcuni indici tipo sudamerica e anche dei -15% in europa. Insomma con 50 miliardi di perdite, forse 70 le borse hanno perso 1.5000 miliardi di capitalizzazione (ora recuperata per metà) Allora. Ci sono hedge fund, quelli che operano sul debito e non sulle azioni, con 300 miliardi di dollari di capitale che hanno preso a prestito altri 1.500 miliardi (minimo) con cui hanno comprato da 6.000 a 9.000 miliardi di debito (sono stime), di cui almeno 1.500 sono transazioni con rischio, diciamo debito classificabile da A a BBB, cioè debito che può perdere un -10% di valore se solo qualcosa va storto, anche senza una recessione Fai due conti: -10% X 1.800 = -180 miliardi di perdite potenziali (o già realizzate ma non ancora visibili) ==> Se il capitale impiegato da questi hedge funds è 300 miliardi rischiano di perderne il 60% ==> Ma un hedge fund quando perde un -25% o -30% di colpo in genere chiude e deve liquidare tutto perchè gli "allocatori" gli riscattano subito i soldi, non sono come il pubblico che sotterra le sue tiscali o bond argentina in giardino ==> e se liquidano però sono 8.000 miliardi di debito che hanno da liquidare Il problema sono gli zeri, se fossero 100 miliardi ok, ma 1.000 è diverso. E questo con l'economia mondiale che va benone.