Equazioni. - massimo

 

  By: ebreo errante on Domenica 23 Giugno 2002 06:02

massimo il ragionamento non fila. Il deprezzamento del $ riduce la domanda di bond ed è per questo che le quotazioni dell'obbligazionario scendono . Perciò se il deprezzamento del $ continua gli Usa per riuscire a collocare le riemissioni del debito pubblico sul mercato saranno costretti ad aumentare i tassi pagati sui bond (perchè un investitore estero dovrebbe comprare bond espressi in una valuta che si svaluta e per giunta con tassi molto bassi ?). Questo significherà di fatto rialzare i tassi di interesse del sistema economico. Ed i tassi di interesse in aumento renderanno meno conveniente investire in azioni Usa ed inoltre peggioreranno il deficit pubblico .

 

  By: massimo on Domenica 23 Giugno 2002 02:24

Il dollaro debole fa danni alle borse, ma visto come ha tenuto l'obbligazionario al taglio dei tassi, adesso se cala ancora il dollaro è l'obbligazionario a dover crollare, e da lì ripresa di investimenti e mercati azionari, ciao massimo

Equazioni. - massimo  

  By: massimo on Sabato 22 Giugno 2002 01:19

Dollaro debole = fuga da equity e bond degli investitori internazionali. dollaro debole = inflazione importata ma rovescio della medaglia il calo dei bond li rende meno appetibile per gli americani che passeranno da bond a equity perchè per loro il dollaro è neutro, ma se i bond renderanno di meno per le vendite degli invetitori esteri, l' equity beneficerà dell'aumento delle esportazioni, quindi col dollaro debole oltre a rafforzare l'economia abbiamo finalmente quello che si aspettava dai primi tagli dei tassi: il calo delle OBBLIGAZIONI per forzare l'investimento azionario e avviene proprio a ripresa avviata quando le borse non hanno seguito la ripresa credendola debole o per via degli alti rendimenti obbligazionari preferiti per via di tutte le crisi politiche internazionali e di contabilità. Per l'inflazione importata scongiura la deflazione e anch'essa è positiva, ciao massimo

Il "massimo dolore" applicato alle opzioni - Gzibordi  

  By: GZ on Sabato 22 Giugno 2002 00:50

credo che molti leggano realmoney.com per cui forse sfondo una porta aperta ma il commento di oggi sulla scadenza tripla trimestrale delle opzioni di Jim de Porre era molto interessante stasera. In sostanza dice che il modo in cui il venerdì della scadenza di opzioni e future (cioè ad es oggi) si conclude in genere è tale da creare il massimo danno al numero maggiore possibile di investitori e speculatori. Questa "teoria del massimo danno" l'ho sentita in giro spesso e ha connotazioni anche un poco metafisiche, come se il mercato fosse una specie di dio che punisce, ma in sostanza è lo stesso fenomeno per il quale se io sono al rialzo e ho sbagliato e il mercato scende è molto probabile che esca alla fine solo quando e nel momento preciso in cui il mercato finalmente gira al rialzo. Il motivo per cui i mercati azionari invece di muoversi in modo graduale e lineare come l'economia e gli utili delle aziende (avete mai visto un grafico degli utili delle aziende ? non sono molto a zig-zag sono più regolari) è che molti operatori sono nella posizione SBAGLIATA. E chi (come me in questo momento sugli indici) è nella posizione errata tende a esserne forzato fuori quando finiscono i soldi (o i margini o non ne può più psicologicamente) e non quando "pensa" che sia il momento di uscirne. La stessa cosa in modo più drammatico e secco succede con i derivati e le opzioni per cui può essere che questa scadenza opzioni a Wall Street in particolare si sia conclusa sui prezzi che hanno svenato il numero massimo di operatori. Nel caso specifico quindi il più basso possibile. Una prova di questo il balzo della volatilità implicita delle opzioni sul Nasdaq tra ieri e oggi che a fronte di una chiusura negativa ma non drammatica è scbizzato dal 54 al 60% ------------------------------------------------- Prepare for Maximum Pain 6/21/02 01:55 PM ET "Pain makes man think. Thought makes man wise. Wisdom makes life endurable." -- John Patrick I mentioned this morning the "maximum pain" theory pertaining to option expiration. The theory is that stocks will tend to move to the strike price that causes the maximum amount of puts and calls to expire worthless. Why should that be the case? Options set up a situation where competing interests have a finite amount of time to do battle. Unlike trading in equities, the battle ends on option expiration day. Either your position is worth something or it isn't. The put sellers and call buyers are one side, and the put buyers and call sellers on the other. One side wants the stock to close at a price where the option goes out worthless, while the other side wants to see the price blow through the option price. Assuming that both sides in the battle are equally equipped, a stock should have a tendency to move to the point where the number of calls outstanding is roughly equal to the number of puts outstanding. At that point the battle is at a standstill, and the greatest number of options will expire worthless. If you are interested in looking into this a bit further, here is a site that will calculate the maximum pain level of a stock for you. The market continues to be heavily pressured. The bears have been pushing very hard and have not been inclined to cover. We have closed badly in the last few sessions, but I think we may see the bear cover a bit into the close today. I'm tying a little QQQ long with a tight stop around the day lows. Long QQQ.