L'industria del risparmio gestito ha riaperta la caccia - kaiser soze
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By: kaiser soze on Domenica 22 Giugno 2003 20:56
I fondi obbligazionari grazie al rialzo di tutto il reddito fisso (causato dal taglio dei tassi di interesse ai livelli più bassi dagli anni ’50) hanno dato risultati positivi e sono ora pieni di soldi.
Ma con i tassi di interesse sui BTP scesi al 3.5% nominale (e sottratta l’inflazione all'1% reale) e i tassi sui Bot negativi (in termini reali) i fondi comuni obbligazionari ti prelevano ora tutto il rendimento (con quasi l'1% di commissioni e spese nascoste varie).
Per cui chi metta oggi soldi in un fondo obbligazionario fa un atto di beneficenza (nei confronti di banche, sim e sicav). E in più rischia di perdere il -20% in conto capitale perché btp e bund sono saliti sempre per dieci o venti anni di fila per cui è come comprare Seat sui massimi del 2000.
Dato però che non tutti gli italiani (molti sì, ma non tutti) sono negati per l’aritmetica finanziaria, l’industria del risparmio gestito (fondi, sicav, gestioni patrimoniali, fondi di fondi) torna ad affilare i coltelli per attirare soldi nei fondi azionari.
Dopo tre anni di mercato orso si ricominciano a vedere alcune % positive in borsa e dato che ci sono duemila fondi (sicav, fondi di fondi…) azionari offerti in Italia ora ne vedi finalmente qualcuno che non perde per cui si è riaperta la caccia.
In Italia il risparmio gestito è solamente dei commerciali, ricordatevelo sempre, il business consiste nella vendita di quote di fondi, gestioni, sicav, prodotti a capitale garantito…. Una volta che il cliente abbia firmato e il bonifico sia arrivato alla sede centrale le “performance” non è responsabilità di nessuno. Chi ha piazzato, tra i 47 fondi che è autorizzato a vendere, una quota del fondo “ ..Ducato High Growth Europa Value Opportunity…”. non ha la più pallida idea a chi sia in mano.
Se il fondo non guadagnasse sottratte le spese i motivi possono essere tanti e si è comunque avvertito il cliente che occorre avere un orizzonte temporale di diversi anni. Sta alla bravura del commerciale spiegarlo, motivarlo e rassicurare il cliente.
Perché tutta l’industria del risparmio gestito si fonda unicamente sulla bravura dei commerciali.
Ci sono private banker in centro a milano di una banca che fanno gestione, non capiscono un grafico, non leggono un bilancio , non elaborano un sistema, ma hanno 100 miliardi di portafoglio, fanno il baciamano alla signora che è sotto del 50 %, e lei alla fine e gli lascia i soldi.
Ci sono ex-bancari diventati promotori di provincia che per 15 anni hanno conosciuto lavorando ai crediti o al borsino metà del loro paese che quando passano promotori si portano dietro 40 miliardi di conti grandi e piccoli.
Ci sono commercialisti e avvocati che della borsa sanno forse la pagina economica del Messaggero e per sè stessi si fidano solo del mattone che indirizzano 80 milioni di euro di clienti facoltosi su gestioni patrimoniali e fondi di fondi.
In cima a tutta questa catena ci sarebbe anche un Gestore, il quale ha magari la responsabilitò di 200 milioni di euro nel suo comparto "nord-america-blanced growth-capital". Su questi 200 milioni raccolti la banca incassa un 10 milioni all'anno (tra commissioni di gestione, commissioni di performance, commissioni di transazione e altri costi non visibili al cliente).
Ma lui, il gestore, ha uno stipendio di 200 milioni lordi di vecchie lire e gli altri 20 miliardi e rotti di vecchie lire che incassa la banca sono tutti per retribuire la struttura commerciale (e l’utile netto).
In questo momento la battaglia per i soldi di cui sono strapieni i fondi obbligazionari si è scatenata. Ma non è sul trovare gestori che guadagnino (e non lo è mai stata).
I gestori sono in Italia dei personaggi monchi, privi di “imprenditorialità”, di “sbocco sul mercato”. In realtà la figura del gestore è veramente patetica da noi per certi aspetti: sperano che per la loro bravura li si vada a cercare, ma sono la rotella meno importante dell’ingranaggio, gli affidano 300 miliardi perché alla fine qualcuno deve gestire i soldi raccolti, ma lo stipendio resta 250 milioni lordi di lire e non cambia molto se i 300 miliardi del fondo calano a 200 o salgono a 400.
Se sbagliano li spostano su un comparto più piccolo, tanto il loro nome non viene mai indicato al cliente finale che vede solo la sigla “ ..Ducato High Growth Europa Value Opportunity…”. E comunque che importanza ha ? Di fondi ce ne sono 3 mila in vendita in Italia per cui qualcuno che guadagni da usare per la vendita come specchietto coi clienti c’è sempre.
Invece il peso vero della macchina del risparmio gestito è tutto sui commerciali. In Italia la battaglia è per trovare i commerciali bravi non i gestori bravi, la vera vena della liquidità sono loro, i promotori e i bancari che vogliano uscire dalla banca XY o dalla Sim ZW e portarsi dietro i clienti: quelli davvero bravi sono quelli che i loro clienti li seguono dovunque.
Perchè se un commerciale ti porta 80 miliardi, passando dalla banca X alla Y, tre miliardi sicuri te li fa incassare sempre dato che ci sono quattro modi diversi di caricare spese e commissioni visibili e invisibili al cliente. Tre o quattro miliardi su una raccolta di 80 miliardi li incassi anche quando il fondo ti perde magari 15 miliardi alla fine dell'anno, questo è il segreto del "risparmio gestito".
Il gestore ti costa solo 200 milioni e rimane anonimo, nessun cliente saprà mai niente di lui, è il commerciale che per il cliente è il fondo, è lui che si porta in dote altri 20 miliardi perché per dieci anni è stato allo sportello della filiale di Terni, è lui il Vieri o lo Totti del business che va pagato per strapparlo alla concorrenza.
Questa è l’industria del risparmio gestito.
Voi Clienti vi domandate se la borsa possa salire o se sia meglio stare ancora in Btp o Bot e ingenuamente pensate che un fondo o una Sicav possa risolvere questo problema per conto vostro. Molto ingenuamente.