Re: L'oro un difensivo? Nah ... ¶
By: pana on Venerdì 31 Gennaio 2020 07:17
il super mega top arci giga extra top arci mega trader
LARRY WILLIAMS fa le sue previsioni peri mercati del 2020
compreso l oro per restare in topic
da vedere
By: Ganzo il Magnifico on Giovedì 30 Gennaio 2020 11:27
Non è quello. È quello che hai scritto nel tuo post che mi sembra una stupidaggine.
Slava Cocaïnii!
By: Ganzo il Magnifico on Giovedì 30 Gennaio 2020 09:01
Cosa c'entra?
Slava Cocaïnii!
By: gianlini on Giovedì 30 Gennaio 2020 08:49
E anche il 70 % dei pensionati, tenuti in vita da dozzine di pillole al giorno, che ora pagano poco o niente.
A parte il SSN senza soldi, chi glielo fa fare alle aziende farmaceutiche di vendere in Italia a 10 quello che possono vendere all'estero a 20?
Il rapporto Nomisma si basa sui dati di tredici aziende “made in Italy” aderenti a Farmindustria: Abiogen Pharma, Alfasigma, Angelini, Chiesi, Dompé, Ibn Savio, Italfarmaco, Kedrion, Mediolanum, Menarini, Molteni, Recordati e Zambon. “Aziende – sottolinea Nomisma – tipiche del nostro capitalismo farmaceutico, caratterizzate dal controllo familiare e dalla pervicace volontà di mantenere in Italia buona parte della ricerca e della produzione, nonché la principale sede legale”.
L’analisi mette a confronto i risultati raggiunti da queste aziende – chiamate nel report le “Fab13” – nel 2007 e nel 2017. Un decennio di successi, nonostante la crisi economica. Nel 2017 le aziende italiane hanno incassato ricavi aggregati per oltre 11 miliardi di euro contro i 6,1 miliardi del 2007 (70,3%), grazie soprattutto all’espansione dei ricavi esteri.
Ancora più marcata è la crescita delle esportazioni: sono aumentate del 106,9% in dieci anni e valgono 24,8 miliardi di euro, cioè il 5,8% dell’export di tutto il manifatturiero italiano. Un trend che ha portato la bilancia commerciale del settore in positivo di quasi un miliardo di euro. E il 2017 è stato l’anno in cui l’Italia ha sorpassato la Germania per la produzioni di medicinali (31,2 contro 30 miliardi di euro), conquistando la vetta. “Un primato – rileva Nomisma – a cui hanno contribuito senza dubbio le importanti multinazionali presenti in Italia, ma al contempo un successo reso possibile dagli elevati ritmi di crescita, dalla redditività, dall’innovazione e dalla capacità di internazionalizzazione di numerosi gruppi medio-grandi, aventi proprietà ed headquarter italiani”.
By: Ganzo il Magnifico on Giovedì 30 Gennaio 2020 08:44
Ritornassimo alla lira sparirebbero il 70% degli immigrati.
Slava Cocaïnii!
By: gianlini on Mercoledì 29 Gennaio 2020 12:52
I più generosi sono i bangladesi: risparmiano anche gli spiccioli e ogni mese spediscono a casa oltre 460 euro. Dietro di loro, romeni, filippini, pachistani. Dopo anni di secca, torna a ingrossarsi il fiume di denaro che scorre dall'Italia verso i Paesi d'origine dei migranti: ben 6,2 miliardi di euro nel 2018. In media ogni straniero invia in patria poco più di 1.200 euro l'anno. Con un giallo: la Cina. Dopo aver spadroneggiato per anni, oggi il Paese del Dragone scompare tra i primi venti Paesi di destinazione delle rimesse.
https://www.repubblica.it/cronaca/2019/04/12/news/aumento_rimesse_stranieri_dall_italia-223837426/
By: antitrader on Mercoledì 29 Gennaio 2020 12:49
Mai incrociato un individuo piu' stupido.
Alla prx.
By: pana on Mercoledì 29 Gennaio 2020 12:36
mah boh mah
farebbero prima a scippare le borse ai cinesi negli aereporti
Tre cittadini di origine cinese sono stati intercettati all'aeroporto di Fiumicino senza aver dichiarato i 2, 8 milioni di euro in contante che avevano con loro. I ricchi passeggeri erano in procinto di lasciare l’Italia alla volta di Hong Kong quando sono stati fermati dai Finanzieri del Comando Provinciale Roma con la collaborazione di personale dell’Agenzia
By: gianlini on Domenica 26 Gennaio 2020 23:52
Xtol, guarda però cosa dice il tizio intervistato in quell'articolo di Boerse Online.
Ricordati che hai sempre a che fare con tedeschi, gente che ragiona molto anche sul centesimo, e ci ragiona in modo scientifico
(permettimi di non tradurtelo, la fatica falla tu)
Allerdings sei die Bargeldgrenze bei weitem nicht der einzige Grund für die große Zahl an Goldkäufen, meint Scherers Kollege Robert Hartmann von Pro Aurum. Viele Käufe kämen ohnehin über den Onlineshop, wo keine Anonymität gewährleistet sei. Wie Scherer führt auch der Pro-Aurum-Gründer die seit dem Rekordhoch etwas gesunkenen Preise als Kaufanreiz an. Die Unze Gold erreichte im Herbst mit rund 1400 Euro einen sogar noch höheren Wert als während der Eurokrise. Mittlerweile ist der Goldpreis wieder auf 1300 Euro gefallen, weshalb Kunden die Delle für Käufe nutzen. Das wichtigste Motiv für Goldkäufe sind aus seiner Sicht aber drohende Strafzinsen: "Die Menschen möchten der Bank nichts dafür zahlen, dass sie ihr Geld dort lagern", weshalb sie es in Gold investieren würden, so Hartmann. Das bestätigt auch Scherer: "Viele haben gerade ihren Jahresbonus bekommen, den sie nun vor drohenden Negativzinsen auf dem Konto retten wollen."
LA conclusione dell'articolo di Zerohedge è quindi questa - niente a che vedere con la "sfiducia nel sistema" di cui parlavi tu
Owning gold is a way to get out of this “debt trap”, but governments don’t want you to own gold. They prefer you to invest in the stock market, in real estate, to make all your purchases on debit or credit because these transactions are trackable. You are trackable. The last thing the government wants is a bunch of gold bugs running around “off-grid” especially during tough economic times, when they could be shopping instead of tying up their money in gold bars and coins.
Aggiorna il browser per visualizzare correttamente il sito.