By: xxxxxx on Sabato 08 Dicembre 2007 22:21
Mutui: Al Via Superfondo Contro Crisi Mutui Subprime /Ansa
(di Domenico Conti) (ANSA) - ROMA, 8 DIC - Dopo il congelamento delle rate sui mutui, arriva il 'SuperSiv'. Al termine di settimane di trattative, Bank of America, Citigroup e JPMorgan hanno finalmente trovato la quadratura del cerchio sull'atteso maxi-fondo di salvataggio, visto come ancora di salvezza per evitare il potenziale crollo dei veicoli d'investimento nella finanza strutturata che hanno portato sull'orlo del baratro diversi istituti di credito e fondi speculativi.
Con il maxi-fondo - scrive la Bloomberg - le tre banche puntano a raccogliere da 75 a 100 miliardi di dollari, in parte provenienti dalle loro stesse casse, in parte dalle sottoscrizioni delle altre banche che vorranno aderire all'iniziativa. A sostenerle non c'é soltanto la potenza di fuoco finanziaria delle tre maggiori banche statunitensi. C'é anche l'appoggio del segretario del Tesoro americano Hank Paulson, che vuole scongiurare l'impatto distruttivo della potenziale bancarotta di una banca, e che assieme al presidente George Bush ha appena annunciato il congelamento delle rate sui mutui, per evitare una valanga di pignoramenti. E a gestire il SuperSiv, che ha il nome tecnico di 'Master Liquidity Enhancement Conduit' (M-LEC), sarà BlackRock, garanzia di credibilità ed esperienza nella gestione dei rischi. Lunedì mattina inizierà il giro di incontri per raccogliere il massimo possibile di adesioni (e quindi soldi) dagli altri istituti che, a livello globale, vorranno partecipare.
Bank of America e soci vogliono arginare la corsa al ribasso del valore degli attivi dei SIV (Special Investment Vehicle), facendoli acquistare da parte del 'SuperSiv' per sostenerne i prezzi. I SIV, finiti all'epicentro della crisi de mutui, lucrano su un principio ben noto: prendere in prestito soldi a breve termine, e reinvestirli a lungo. Hanno cioé investito miliardi di dollari in titoli garantiti da mutui ad alto rischio come i 'subprime', e per finanziarsi si sono indebitati emettendo debito a breve termine chiamato 'commercial paper'. Da quando è esplosa la crisi dei mutui, però, la scarsità di liquidità che ha colpito i mercati ha lasciato i 'SIV' a secco, costringendoli a svendere i titoli in cui hanno investito, unico modo per ripagare i propri debiti la cui scadenza a breve è diventata una tagliola. Una corsa al ribasso dei prezzi dagli effetti potenzialmente disastrosi: la sola Citigroup gestisce SIV esposti per una cifra pari a 64,9 miliardi di dollari, e fra le agenzie di rating è ormai una gara a chi taglia per primo il voto sulla solvibilità dei SIV. Moody's, la scorsa settimana, ha detto di avere nel mirino SIV con un'esposizione per oltre 100 miliardi di dollari.
Ma il successo del piano non è garantito. Secondo il Financial Times "il progetto è cattivo quasi come i problemi che intende risolvere". Perché il maxi-fondo "potrà soltanto comprare titoli ad elevato rating (non quelli garantiti da subprime)", senza riuscire ad evitare una svendita di quelli più rischiosi. E perché - scrive il quotidiano della City - "il 'rischio sistemico per le banche' non c'é, visto che la maggior parte di queste attività sono nelle mani degli hedge fund, non delle banche". (domenico.conti@ansa.it)(ANSA).
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Ma se solo la Citigroup gestisce SIV per 64.9 mld cosa può fare un fondo con 75 o 100 mld?
Se davvero il rischio sistemico per le banche non c'è, cosa lo fanno a fare?
Soprattutto io mi chiedo, se le banche hanno soldi sufficienti da creare un fondo che dovrebbe salvarle, che senso ha fare il fondo? Se avessero soldi sufficienti non avrebbero quei problemi. Prima o poi sta perdita la devono riconoscere.