alert natgas

 

  By: GZ on Sabato 06 Gennaio 2007 23:39

Lo scenario sarebbe molto toro perchè non hanno fatto gli investimenti nonostante il boom del prezzo del 2005 ^vedi Andy Weisman#http://www.energypulse.net/centers/author.cfm?at_id=114^ uno che aveva previsto il picco del 2005

 

  By: moher on Sabato 06 Gennaio 2007 13:59

Tempi decisamente duri per il gas naturale. Sembra che sia solo il clima particolarmente mite di questo inverno che tiene lontana una grave crisi di approvvigionamento. Per l'Europa, il problema è la capacità della Russia di produrre e inviare gas in quantità sufficienti, ma la situazione e seria più o meno ovunque. Negli Stati Uniti, sia la produzione nazionale come quella canadesesono in stallo da diversi anni. La produzione non potrà che declinare nel futuro. Gli Stati Uniti non hanno infrastrutture adatte per importare gas da oltreoceano e questo potrebbe portare a una crisi molto seria. Le cose non vanno meglio in Medio Oriente. Dall'Iran arriva la notizia da he un'ondata di freddo ha messo in crisi le strutture produttive e che per questa ragione è stato necessario fermare le esportazioni verso la Turchia. Allego grafico ultimi 6 mesi di titoli quotati in Usa appetibili su queste quotazioni magari con uno stop loss messo ad hoc. Interessante la sovraperformance di Devon Energy Corporation. The Group's principal activities are oil and gas exploration, development and production, and the acquisition of producing properties. The Group operates oil and gas properties in the United States, Canada and various regions located outside North America. In addition to its oil and gas operations, the Group has marketing and midstream operations that include marketing natural gas, crude oil and NGLs, and the construction and operation of pipelines, storage and treating facilities and gas processing plants. Operations outside North America currently include Azerbaijan, Brazil, China and West Africa. The customers of the Group for gas production include pipelines, utilities, gas marketing firms, industrial users and local distribution companies. The principal customers for the Group's crude oil production are refiners and remarketers.

 

  By: Moderator on Venerdì 16 Dicembre 2005 16:29

Riguardo al Gas bisogna vedere come andranno le elezioni Domenica in Bolivia. Candidato alla Presidenza della Repubblica :Evo Morales , indios ex capo sindacalista dei cocaleros, i produttori di coca .Capo del Movimento verso il Socialismo ,con consensi dei più emarginati (la maggioranza). Vuole depenalizzare le coltivazioni di coca , ma soprattutto nazionalizzare le risorse di gas ,che sono notevolissime in Bolivia. Morales (Gas) +Chavez (petrolio) formerebbero un asse in America del Sud molto più temibile del vecchio Castro, con una potentissima arma economica in mano.Se poi ci mettiamo Kirchner in Argentina e quello che si è visto all’ultima riunione panamericana di uno-due mesi fa , gli Usa potrebbero avere difficoltà politiche , ma anche problemi sul lato dell’approvigionamento energetico

 

  By: polipolio on Lunedì 12 Dicembre 2005 15:11

Norton, manca ancora il manico, e secondo me non lo disegna, almeno per adesso.

Tazza Rovesciata Sul Petrolio? - Norton 71  

  By: Moderator on Lunedì 12 Dicembre 2005 14:15

Tazza rovesciata sul petrolio ?

 

  By: Moderator on Venerdì 09 Dicembre 2005 21:07

Ao!(come dicono a Roma) , ma in 4 giorni c'è stato un susseguirsi di indicazioni contrapposte .Le commissioni nel reale esistono!,a parte i prezzi

 

  By: GZ on Venerdì 09 Dicembre 2005 20:55

Sì, ma guardando bene dentro i dati di scorte di ^benzina#^, ^petrolio#^, conbustibile e ^gas naturale#^ usciti ieri e in generale rispetto alla media delle scorte degli ultimi anni non c'è scarsità Ci sono invece migliaia di fondi che per due anni hanno fatto i soldi con i titoli energetici e con il petrolio, gas e benzina futures Fino alla chiusura dei loro conti del 31 dicembre useranno ogni pretesto per spingere su tutto il complesso dell'energia, ma se lo vendi al ribasso a fine dicembre poi forse fai dei soldi perchè c'è mooolta speculazione, ma proprio molta Anzi a dire la verità, non l'ho messo perchè sono in partenza domattina e affannato, ma ho venduto short il gas naturale e petrolio oggi

 

  By: Moderator on Venerdì 09 Dicembre 2005 14:33

Si , non dovevo vendere 3 petroliferi al primo stormir di foglie ; del resto siamo solo ai primi di Dicembre. Per fortuna ieri sera mi son ricomprato un titolo che spero buono BEXP , e oggi se riesco mi prendo qualcosa di consigliato sull'Advisor ,se non partono troppo alti in apertura.

 

  By: Moderator on Venerdì 09 Dicembre 2005 13:01

E si son comprati tutti la casa più grande

problemi a scaldare la casa questo inverno in America - gz  

  By: GZ on Giovedì 08 Dicembre 2005 23:01

Ci saranno problemi se continua così a scaldare la casa questo inverno in America, considerando che il 60% degli abitanti usa il gas naturale e che una volta costava tra 3 e 4 dollari e ora 15 dollari Oggi è salito dell'11%, in tre ore

 

  By: Mirkopor on Martedì 22 Novembre 2005 13:44

Ho letto che l'etanolo potrebbe essere una risorsa interessante nel futuro, legata sia alle commodities che alla produzione di auto. Vorrei sapere se conoscete qualche societa' listata negli exchange americani che e' attiva nella produzione di etanolo. Grazie

 

  By: cisha on Martedì 22 Novembre 2005 11:58

OKKIO perchè i piani mega di estrazione ed approvvigionamento del QUATAR potrebbero essere rivisti al ribasso per il timore di un abbassamento del terreno nelle aree estrattive del golfo persico. Essendo il Quatar uno dei maggiori produttori questo forse andrà ad influire sui prezzi. Metti che la produzione di gas per questo ed altri motivi geopolitici (tensioni IRAN-IRAQ-PAKISTAN-resto del mondo) diminuisca e la richiesta aumenti.

col gas naturale faranno più soldi - gz  

  By: GZ on Lunedì 21 Novembre 2005 15:42

Articolo del corriere-economia molto interessante che spiega perchè le società che hanno accesso al ^gas naturale^ fanno più soldi e soprattutto ne faranno nei prossimi anni di quelle che trattano il petrolio. Sintesi: nel gas naturale per ragioni fisiche e politiche non c'è praticamente concorrenza, i prezzi sono indipendenti dai costi, dipendono solo da rapporti politici e restrizioni legislative e regolamentari (in Italia particolarmente forti). Buy Eni, Buy Gazprom..... ------------ Analisi Parla Pia Saraceno, direttore del Ref «Mincato ha fatto due errori» «Uno di previsioni. L’altro industriale» «P rima che il mercato si liberalizzi davvero passeranno almeno una decina d’anni». E, comunque, le previsioni dell’ex amministratore delegato dell’Eni, Vittorio Mincato (ora presidente delle Poste), si sono dimostrate totalmente sbagliate. Secondo la teoria di Mincato, infatti, nel 2006-08 ci sarebbe dovuta essere una «bolla» per eccesso di offerta. Una previsione che ha giustificato la sua inossidabile avversione per la costruzione di nuovi rigassificatori e l’apertura del mercato del gas. Pia Saraceno, direttore del Ref (Ricerche per l’economia e la finanza) ed esperta di politiche energetiche, spiega come sta cambiando il settore e che «nel 2006-08 avremo invece scarsità di gas». La spiegazione sta in due fattori: da una parte l’opposizione degli enti locali alla costruzioni di rigassificatori, dall’altra i ritardi delle procedure di autorizzazione. Il nuovo amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, al recente convegno di Rimini sull’energia, ha dichiarato di essere d’accordo con la proposta del ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, di costruire altri rigassificatori. Un netto cambio di strategia. Come si spiega? «Al momento - dice Saraceno -sembra che Scaroni abbia sposato la view dell’Autorità dell’energia e dell’Antitrust, che vogliono far diventare quello italiano un mercato di scambio con l’Europa dell’Est, in forte fase di sviluppo». E anche in virtù di una vecchia sentenza dell’Antitrust che imponeva all’Eni di aprire alla concorrenza il mercato del gas. «La visione di Mincato - continua il direttore del Ref - si è rivelata sbagliata dal punto di vista energetico e a tutela della propria fetta di mercato. Per l’ex numero uno del Cane a sei zampe, l’infrastruttura non doveva crescere più di quanto lui non pensava dovesse crescere la domanda. Ma se si vuole introdurre la concorrenza, è evidente che ci deve essere un eccesso di offerta. Altrimenti i prezzi non scendono». Il problema dei rigassificatori è complesso e con tempi molto lunghi. Il primo a entrare in funzione sarà Rovigo, ma non se ne parla prima del 2009. Gli altri sono in una fase di difficile gestazione. Se le parole di Scaroni sono politicamente corrette, sono purtroppo destinate a non avere una ricaduta operativa immediata. La ricercatrice, infatti, spiega che per arrivare ad avere una vero effetto sui prezzi occorrerà aspettare almeno la fine del prossimo decennio. «Il gas è una commodity molto particolare, non dipende solo dall’Italia, ma anche dall’Europa e dall’elevato costo delle infrastrutture, che ha condizionato i prezzi dei contratti di fornitura». E poi dipende anche dai Paesi produttori con una prospettiva non proprio allettante: cioè che la rendita dall’Eni, un domani, possa diventare della russa Gazprom. Perché? «Il gas non ha un mercato come quello del petrolio, il suo trasporto dipende dai gasdotti e dalle navi che sono ancora poche - spiega Pia Saraceno -. Inoltre, la costruzione dei gasdotti è stata resa possibile con la stipula di contratti di lunghissimo periodo con un prezzo ancorato al suo sostituto che è il petrolio». Questo significa che ancora oggi, e per molto tempo, il prezzo del gas non dipenderà dalla domanda e dall’offerta. L’Eni, grazie ai buoni rapporti con la Libia, fino ad ora ha ottenuto valide condizioni di acquisto. La rendita viene così spartita tra Gazprom, Sonatrac e la stessa Eni. «Un domani, se il mercato è globale e funziona per tutti, l’Italia potrà ottenere una vera liberalizzazione». Ma se non è così, il rischio che l’interlocutore unico diventi il colosso mondiale del gas Gazprom «è molto elevato».

 

  By: GZ on Giovedì 20 Ottobre 2005 12:49

Insisto che uno dei "temi" con maggiori opportunità sia come azioni che come commodity è il ^gas naturale#^ (in USA) Al momento il suo prezzo è tale, dopo essere aumentato del +400% e raggiunto un livello doppio di quello europeo, che ad esempio le società che producono cartoni da imballaggio quando usano il gas naturale come combustibile nel processo si pongono il problema se invece non convenga ^usare i cartoni da imballaggio vecchi o comprarli dai concorrenti e bruciarli perchè costa meno#http://jeffmatthewsisnotmakingthisup.blogspot.com/^ non so se rendo: in teoria il cartone lo produci con il gas naturale (o petrolio), ora il gas costa tanto che conviene bruciare cartone come combustibile per produrlo !

Le implicazioni del gas naturale - gz  

  By: GZ on Martedì 18 Ottobre 2005 14:07

La crisi del gas naturale negli Stati Uniti continua. Al momento il ^gas naturale#^ costa in Europa sui 7 dollari per BTU, (nei paesi produttori tipo Algeria sui 0.5 dollari) e negli USA sopra 13 dollari per BTU I due uragani hanno fermato dal 50 al 60% della produzione o trasporto di gas in USA e il mercato era strozzato già da prima. A differenza del petrolio il gas è molto difficile da trasportare, l'unica tecnologia è liquefarlo per caricarlo su navi e poi rigassificarlo e solo a questi prezzi sta diventando conveniente farlo. Il gas naturale scalda circa metà delle abitazioni in USA ed è molto usato nei processi industriali specie nella chimica Implicazioni: 1) I titoli legati al gas naturale in Nordamerica hanno anche più potenziale di quelli petroliferi (basta vedere come ^sono in testa alle graduatorie di volatilità e "beta"#www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=5433&reply_id=55710)^ 2) i titoli legati al processo di liquefazione e rigassificazione al trasporto per nave di gas naturale hanno grande potenziale (prossimanente su questi schermi) 3) i ^titoli chimici europei si avvantaggiano#www.cobraf.com/abbonati/articolo.asp?id=29143#29143^ rispetto a quelli americani in un periodo dove la domanda di prodotti chimici dall'Asia è moto forte