Il petrolio e l'Iraq: aggiornamento - gz
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By: GZ on Giovedì 27 Maggio 2004 14:47
ammettiamo ....???
Dalla guerra del Golfo in poi, in circa 13 anni il ricavato del petrolio irakeno è stato di circa 45-50 miliardi di dollari di cui sono stati rubati una metà circa dalla cricca di saddam e 1/5 dalle società (francesi e russe in prevalenza) che sotto l'ombrello ONU gestivano il programma "oil for food" che autorizzava l'iraq a pompare circa 1.5 milioni di barili annui contro un potenziale di 3 milioni.
Ma il punto è che mentre erano tutti impegnati a rubare (pure il funzionario ONU che contrattava con saddam le forniture umanitarie è accusato ora di avere intascato personalmente) non si è fatta nessuna trivellazione, nessuna infrastruttura, tutto fermo per cui ora le riserve irakene, che sono LE TERZE PER DIMENSIONE dopo Arabia e Russia sono in buona parte SCONOSCIUTE dato che l'Iraq è l'unico paese al mondo in cui dal 1991 le tecnologie nuove non sono state applicate
Se si riesce ora a fare fuori i terroristi che fanno sabotaggi e anche ieri hanno massacrato un gruppo di tecnici russi (le foto please .. mancavano le foto dell'"orrore" ieri sui giornali per i loro cadaveri, che non erano nudi come ad Abu Ghraib, ma in compenso mancavano di teste e braccia ? ) l'iraq ha ora la chance di diventare un paese non povero, perchè può arrivare da 1.5 a 4 milioni di barili al giorno, potenzialmente anche pompare 6 milioni entro due o tre anni, quando l'Arabia ne pompa 9 milioni ad esempio (inoltre i soldi non verrebbero più rubati tutti come sotto Saddam).
Mettere in piedi un governo mezzo decente in iraq che possa sfruttare le sue riserve con l'aiuto delle fottute multinazionli è una faccenda importante :
a) ne beneficerebbero gli irakeni che di colpo si ritroverebbero il PIL RADDOPPIATO rispetto ai tempi di Saddam grazie produzione triplicata e meno ruberie (come se in Italia il PIL raddoppiasse in un anno! )
b) il mondo in via di sviluppo e sviluppato avrebbe 4-5 milioni di barili di greggio in più di offerta sul mercato mondiale e se si è fortunati in mano a un governo meno pericoloso di altri della zona. Di conseguenza probabilmente un prezzo del petrolio di nuovo sotto i 30 dollari.
Insomma abbiamo a che fare con unb piano diabolico dove, cosa sospetta e disprezzabile, un sacco di gente si arricchirebbe