British Petroleum

 

  By: omero on Mercoledì 10 Gennaio 2007 21:35

Secondo me non sono gli stessi quelli che vendono il petrolio e quelli che comprano il nasdaq. Il Nyse va dalla parte oppsta ^NYSE - Nasdaq 100#http://finance.yahoo.com/q/bc?t=5d&s=%5ENYA&l=on&z=m&q=l&c=%5Endx&c=%5EIXIC# Credo che la liquidità globale sia diminuita in questi giorni e che ci siano solo degli hedges funds a comperare il nasdaq 100 per anticipare un rimbalzo della liquidità o delle buone trimestraili

 

  By: defilstrok on Mercoledì 10 Gennaio 2007 21:19

Bene! tutti a vendere greggio e a comprare Nasdaq...cazzarola! se non è una bolla questa!

 

  By: polipolio on Mercoledì 10 Gennaio 2007 19:14

Mah, per fare un lavoro ben fatto bisognerebbe calcolare le scorte in termini di giorni previsti di consumi A quel punto magari le scorte sono addirittura salite e questo spiegherebbe il calo...

 

  By: corcas on Mercoledì 10 Gennaio 2007 18:55

Credo il movimento del greggio è molto legato a quello del dollaro, quindi ancora più imprevedibile. Non mi meraviglierei già venerdì di trovare la situazione invertita

 

  By: defilstrok on Mercoledì 10 Gennaio 2007 18:24

Certo questa è bella. Greggio a -20% in una manciata di sedute, scorte USA giù, e quello se ne resta a fare un bel - 2,50%. Vacci a capire!

 

  By: Gano* on Mercoledì 10 Gennaio 2007 16:54

Mi ritornavano in mente i grafici dello S&P 500 e del petrolio con i top e i bottom simmetricamente opposti .

 

  By: Gano* on Mercoledì 10 Gennaio 2007 10:00

L' impatto del petrolio cambia a seconda delle contingenze. Ricordo durante tutto il 2004-2005 che quando saliva il petrolio scendevano le borse e viceversa.

 

  By: Gano* on Mercoledì 10 Gennaio 2007 10:00

Sembra che l' impatto del petrolio cambi a seconda delle contingenze. Ricordo durante tutto il 2004-2005 che quando saliva il petrolio scendevano le borse e viceversa.

per le borse è meglio se i soldi restano in mano ai russi, iraniani, sauditi - gz  

  By: GZ on Martedì 09 Gennaio 2007 19:04

Contrariamente a quanto suggerisce il senso comune un calo del petrolio è positivo per l'economia, ma NEGATIVO per le borse. Se il petrolio cala i soldi ritornano nelle tasche dei consumatori occidentali, aumenta l'inflazione, le bance centrali alzano i tassi e le borse soffrono. Per le borse è meglio se i soldi restano in mano ai russi, iraniani, sauditi, libici, nigeriani, (anche norvegesi...), emiri e sceicchi e caudilli vari perchè questi spendono più che altro in immobili di lusso e mega festa con concerto rock dei Led Zeppelin nella dacia di Mosca e champagne, ma poi il 90% dei soldi lo investono con Merril Lynch e Credite Suisse per i mercati finanziari, a breve termine, è meglio che il petrolio resti a 60-70 dollari che non scenda a 40, per l'economia è il contrario ovviamente ma di gente sui mercati che faccia ragionamenti di lungo termine al momento non c'è ne è rimasta molta perchè il mercato sale sempre da 4 anni in modo continuo e quindi ormai tutti hanno paura di essere tagliati fuori e ritrovarsi coi riscatti da parte dei clienti per cui seguono la tendenza (che è alimentata ad esempio dai flussi finanziari creati dal petrolio)

 

  By: gianlini on Martedì 09 Gennaio 2007 18:51

esattamente, zibordi, quello che ho detto io dai questi stessi soldi distribuiti a 50 milioni di europei, e ti ritrovi con un po' più di ipod, telefonini nokia e vacanze all-inclusive venduti, i broker non vedono accadere nulla, e una minima parte dei soldi torna sui mercati finanziari mondiali

1.000 miliardi del petrolio per i mercati finanziari - gz  

  By: GZ on Martedì 09 Gennaio 2007 18:49

Occorre vedere le cose in termini di speculazione non di "manuali di economia" Se scrivi al fondo hedge Clarium ti mandano uno studio che ha fatto rumore in cui hanno calcolato l'impatto di tre anni di petrolio sopra i 50 dollari e quantificato in 650 miliardi gli extra-profitti nel 2006 amplificati dal fatto che questa gente avendo riserve NEL TERRENO PER 50.000 MILIARDI di valore teorico (al prezzo di 60 dollari invece che 20 dollari le riserve di petrolio salgono da 15.000 miliardi di valore a 50.000 circa...) prendono anche a prestito (cioè se vai a Deutsche Bank, dici che hai un giacimento di petrolio e chiedi un mutuo te lo danno anche senza impegnare immobili...) Inoltre ci sono i Brokers tramite cui operano, i quali dovendo passare gli ordini per miliardi degli arabi, russi, norvegesi, venezuelani e altri signori del petrolio li "anticipano" comprando con loro le stesse cose, perchè non sbagli a seguire gli "elefanti" che muovono i petrodollari totale: grazie al petrolio salito dai 35-40 ai 65-75 $ al barile circa 1.000 miliardi nel 2006 di denaro fresco sono andati in speculazione diretta sui mercati Si spostano parecchi mercati con 1.000 miliardicreati ex novo e diretti direttamente all'investimento e speculazione

 

  By: gianlini on Martedì 09 Gennaio 2007 18:41

ceteris paribus una maggiore quantità di denaro per l'acquisto di beni non potrà non riflettersi in un aumento del prezzo degli stessi, facendo guadagnare poi ancor di più le aziende, se riusciranno da un lato ad avere costi inferiori e dall'altro prezzi di vendita più alti

 

  By: giuseppe cuneo on Martedì 09 Gennaio 2007 18:27

Però penso che solo una piccola parte dei 650 mld rimanga in tasca ai consumatori finali. Poi se loro la spendono tendenzialmente aumenterà o puntellerà gli utili delle aziende che producono o vendono beni di consumo, in questo momento un po' sotto stress, piuttosto che accendere l'inflazione. Meno che in passato ma una diminuzione del prezzo del petrolio fa diminuire i costi di produzione

 

  By: gianlini on Martedì 09 Gennaio 2007 18:22

giuseppe, i 650 mld, se restano, come è possibile, in mano ai piccoli normali utenti (automobilisti in primis) andranno a creare inflazione di tipo "misurata", e non quella non misurata su assets quali immobili e azioni la curva di distribuzione della ricchezza imprime infatti un netto segno al modo con cui la ricchezza viene spesa e/o investita

 

  By: giuseppe cuneo on Martedì 09 Gennaio 2007 18:18

Aggiungo una considerazione banale: Se i nostri "amici" produttori di petrolio piangono per i mancati 650 mld di dollari non guadagnati, c'è qualcun'altro che i 650 Mld di dollari li risparmia e se li tiene in "saccoccia", e poi, li vorrà anche lui mettere da qualche parte facendo salire ancora i valori di azioni o bond o immobili, o aumentando i consumi se i risparmi arrivano ai consumatori finali. Nel breve è possibile o addirittura probabile una correzione ma il trend per invertire ha bisogno di una stretta di liquidità di cui non se ne vedono i segnali all'orizzonte. A livello operativo in caso di storno , diciamo un 10% medio con un 15% l'asia e un 5% l'europa, sarei per chiudere lo short e riaccumulare per una risalita.