Un giorno o l'altro ci si stancherà - Moderatore
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By: Moderatore on Venerdì 21 Ottobre 2011 19:44
Le forze speciali della NAto, inglesi e anche francesi e qualche americano hanno combattutto e soprattutto organizzato, addestrato e diretto dall'inizio alla fine questi ribelli contro le forze di Gheddafy. I ribelli sono largamente un gruppo etnico basato a Bengasi e nella parte est della Libia, i quali appena hanno vinto si sono messi ad ^uccidere gli africani che Gheddafy aveva fatto entrare e fare pulizia etnica in Libia degli africani#http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2011/mese/09/articolo/5291/^. Questi ribelli, ora elogiati da Obama, Cameron e Sarkozy, dichiarano apertamente e tranquillamente che voglio ripulire la Libia da tutti gli africani, li vanno a prendere casa per casa e li ammazzano o espellono. Ovvio che Obama, che ha costruito una carriera sulle sue radici africane, appoggi ed organizzi la cacciata e il massacro degli africani....
La Nato aveva bombardato i serbi nel 1994 per aiutare i musulmani serbi e poi di nuovo i serbi per aiutare i musulmani kosovari che rischiavano dicevano la "pulizia etnica". Sempre nel 1994 aveva mandato forze speciali in Somalia a combattere in una guerra civile dove nessuno capiva con chi stare (che continua tuttora). Ci sono pulizie etniche per cui la NATO ti bombarda e ce ne sono altre per cui la NATO ti aiuta a farle.
Venerdì intanto Obama ha inviato cento soldati delle ^forze speciali USA in Uganda, per farli combattere contro l'"Esercito di Resistenza del Signore"#http://www.msnbc.msn.com/id/44912923/ns/world_news-africa/t/political-payback-behind-us-special-forces-deployment-uganda/^ (!? si chiama Lord's Resistance Army) che sarebbe un gruppo con 400 combattenti che molestano la popolazione locale secondo quello che leggi ^"da 15 anni...e sono ridotti solo 200 o 400 ormai".#http://www.msnbc.msn.com/id/44912923/ns/world_news-africa/t/political-payback-behind-us-special-forces-deployment-uganda^. Un problema veramente importante per gli Stati Uniti d'America, 200 guerriglieri in una giungla in Uganda e loro vanno a combattere per catturare il loro temuto capo, il famoso Joseph Kony... Tra un poco chiederemo di mandarci dei marines per catturare anche i capi della camorra o eliminarli bombardandoli con i "droni". I giornali non ci hanno fatto neanche caso perchè ci sono 40 o 50 mila soldati americani sparsi a combattere nel mondo, in Yemen ad esempio ci sono forze speciali da anni che combattono e ^bombardano coi "droni"#http://blog.panorama.it/mondo/2010/02/16/droni-la-guerra-sporca-di-barack-obama/^ un giorno sì e un giorno no... per cui altri 100 commandos che combattono in Uganda cosa vuoi che sia... Ma in teoria avrebbe dovuto mandarli questo mese invece in Libia, a impedire ora il massacro degli africani locali da parte dei ribelli... che organizzati, finanziati e diretti dalla NATO (e quindi dagli USA). In Uganda ci sono alcune centinaia di guerriglieri che ora gli americani combattono per proteggere degli africani locali, mentre in Libia hanno appena fatto vincere degli arabi che massacrano gli africani locali.
E' come quando hanno dichiarato guerra ai tedeschi perchè il 2 settembre 1939 questi avevano invaso la Polonia. Due settimana dopo l'URSS ha invaso anche lei la Polonia da est e se l'è divisa a metà con la Germania. Non solo, l'URSS ha invaso anche Finlandia, Lituania, Estonia e Lettonia e un pezzo di Romania, occupando circa 20 milioni di persone, quasi più dei tedeschi. Poi nella guerra tra Germania e URSS hanno fatto vincere l'URSS, consentendole di occupare i paesi baltici più Ungheria, Polonia, Romania, Bulgaria e un terzo della Germania (radendola praticamente al suolo). Cioè visto che la Germania aveva invaso mezza Polonia le hanno dichiarato guerra (anche se in teoria potevano dichiararla su quella base anche all'URSS, visto che aveva invaso di più della Germania). Poi hanno appoggiato, finanziato ed armato l'URSS perchè occupasse metà Europa e distruggesse la Germania. Dopodichè hanno passato i successivi 50 anni a combattere guerre fredde e calde contro l'URSS in tutto il mondo.
Un giorno o l'altro ci si stancherà di giocare questo gioco, ma per ora continua
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^Caccia ai neri a Tripoli#http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2011/mese/09/articolo/5291/^
La caccia è iniziata dopo il tramonto. Una serie di camionette ha circondato la medina, la città vecchia di Tripoli. Ne sono scesi gruppi di ribelli armati e hanno arrestato centinaia di persone. Li hanno presi a gruppi di dieci-quindici, caricati sui veicoli e portati in una specie di base militare improvvisata vicina all'arco di Marco Aurelio, di fronte al lungomare. Li hanno chiusi lì, prima di trasferirli nella prigione di Jdeda, a est della capitale.
Tutti i fermati hanno una caratteristica comune: la pelle nera. L'accusa che viene loro mossa è gravissima: avere combattuto come mercenari al soldo di Gheddafi. «Ne abbiamo presi 200 solo ieri», sottolinea il capitano Salem Eisaleh, responsabile del comando militare dell'area. «Saranno interrogati. Verrà fatto un processo». Fuori dal comando stazionano diverse donne. Sono parenti degli arrestati: mogli, figlie, sorelle. Assicurano che i loro familiari non c'entrano niente con la guerra. Non hanno mai combattuto. Sono lavoratori. «Io sono libica. Vengo da Bengasi. Mi hanno arrestato due fratelli», grida Aziza, una ragazza nera col foulard e un largo sorriso.
«Ma quali libici? Gli arrestati sono tutti stranieri: ghanesi, ciadiani, maliani», ...
Le retate cominciate l'altra notte sono solo l'inizio di un'operazione che si prevede di più vasta portata.. La situazione in città per gli africani è a dir poco critica. Prima della guerra, la Libia contava una popolazione immigrata dall'Africa sub-sahariana di più di un milione di persone, impegnate soprattutto in quei lavori di fatica che i libici non facevano. Oggi molti sono fuggiti. Quelli rimasti sono guardati con estremo sospetto dai ribelli che hanno preso il controllo della città. Sono quasi automaticamente considerati ex mercenari dai combattenti, che oggi danno sfogo senza problemi a un razzismo neanche tanto velato. «Anche se alcuni hanno la nazionalità libica, non sono libici. Sono magari persone naturalizzate dal regime in passato.
Gheddafi voleva cancellare le radici della Libia. Noi siamo un popolo mediterraneo», sottolinea il capitano Eisaleh, facendo capire che non ci sarà grande spazio per gli africani nella Libia di domani. «Anche i cosiddetti libici del sud non sono libici. Stanno con Gheddafi, sono africani», aggiunge un combattente nel cortile, riferendosi alle popolazioni della zona sahariana del paese. Il risultato è che oggi molti africani a Tripoli vivono nel terrore....