By: banshee on Domenica 26 Gennaio 2003 15:57
Dagli schermi di casa
un signore un po' eccitato
o una rossa decisa
con il gomito appoggiato
ti rallegran la cena
sorridendo e commentando
con interviste filmate
ti raccontano a turno
a che punto sta il mondo.
E su tutti i canali arriva la notizia
un attentato, uno stupro
o se va bene una disgrazia
che diventa un mistero
di dimensioni colossali
quando passa dal video
a quei bordelli di pensiero
che chiamano giornali.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria.
E ogni avvenimento di fatto si traduce
in tanti 'sembrerebbe'
'si vocifera', 'si dice'
con titoli d'effetto
che coinvolgono la gente
in un gioco al rialzo che riesce a dire tutto
senza dire niente.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
Lasciateci aprire le finestre
lasciateci alle cose veramente nostre
e fateci pregustare
l'insolita letizia
di stare per almeno dieci anni
senza una notizia.
E in quel grosso mercato
di opinioni concorrenti
puoi pescare un'idea
tra le tante stravaganti
e poi ci son gli interventi
e i tanti pareri alternativi
che ti saltano addosso come le marche
dei preservativi.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria.
E c'è un gusto morboso
nel mestiere di informare
uno sfoggio di pensieri
senza mai l'ombra di un dolore
e le miserie umane
raccontate come film gialli
sono tragedie oscene
che soddisfano la fame
di certi avidi sciacalli.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
Lasciateci almeno l'ignoranza
che è molto meglio
della vostra idea di conoscenza
che quasi fatalmente
chi ama troppo l'informazione
oltre a non sapere niente
è anche più coglione.
I servizi aggiornati testimoniano gli eventi
con audaci filmati
e inquadrature emozionanti
di persone malate
che non possono guarire
di bambini denutriti
così ben fotografati
messi in posa per morire.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria.
Sarà che siete in preda
di uno strano meccanismo
intervenire se conviene forse
è una regola del giornalismo
e quando c'è una guerra
allora aumenta la richiesta
non aspettavate altro
vi sbizzarrite coi talk-show
per voi diventa una festa.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
Lasciatemi col gusto dell'assenza
lasciatemi da solo con la mia esistenza
che se mi raccontate
la mia vita di ogni giorno
finisce che non credo neanche
a ciò che ho intorno.
Ma la televisione che ti culla
dolcemente
presa a piccole dosi
direi che è quasi un tranquillante
la si dovrebbe trattare in tutte le famiglie
con lo stesso rispetto che è giusto avere
per una lavastoviglie.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria.
E leggendo i giornali
con un minimo di ironia
li dovremmo sfogliare
come romanzi di fantasia
che poi il giorno dopo
o anche il giorno stesso
vanno molto bene
per accendere il fuoco
o per andare al cesso.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
c'è un'aria, un'aria, ma un'aria
c'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca, che manca, che manca
l'aria.
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L'ultima fatica del Signor G.
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Dopo non ci sarà nient'altro!
Solo quello che c'è già stato.
Una tragedia..........