Io gli Stati Uniti li odio

 

  By: Gano* on Mercoledì 11 Luglio 2007 13:47

PS. Fra l' altro l' ENI non e' "la sola" azienda che si e' presentata. Gestisce il South Stream perche' e' l' unica delle dimensioni sufficienti e delle competenze tecnologiche necessarie operante nello scacchiere meridionale dell' Europa. Infatti nella costruzione e nella gestione dei nuovi gasdotti della serie "stream" che provengono dalla Russia e raggiungono direttamente l' UE, vi sono fra le altre anche "aziendine" piccole e poco conosciute come BASF e E.ON. Guardavo ora il grafico di tutte queste societa' dal 2006 e non mi pare che il pubblico abbia decretato che ultimamente abbiano fatto cattivi affari... Tutt' altro direi.. ;-)

 

  By: Gano* on Mercoledì 11 Luglio 2007 13:15

negli accordi c'è una "put" che consente ai russi di riprendersi tutto quando vogliono (...) ------------------------------------------------------------------------------------------------ Opzione put? Ne e' sicuro? Interessante, ho cercato ma non ho trovato assolutamente niente al riguardo. Proprio niente. Zero di zero. Una opzione put su cosa poi che non ho capito bene? Sulla garanzia di fornitura fino al 2035? Sulla costruzione del gasdotto SouthStream? E poi a fronte di cosa? Potrebbe per cortesia circostanziare e/o menzionare le fonti cosi' che magari ne possiamo discutere? Si direbbe comunque che non siamo noi gli unici a fidarci politicamente della Russia. La Germania ha in progetto infatti il condotto Nord Stream sul fondo del Baltico, iniziato da Schroeder e che la Merkel sembra ben felice di mantenere... Non sara' invece che l' Europa, capito che se vuole l' energia per riscaldarsi deve comprarsela dal Putin, preferisce procurarsela direttamente alla fonte e saltare tutti gli staterelli che potrebbero ad ogni pie' sospinto interrompergli la fornitura? No, perche' a me era venuto in mente proprio quello. Gli inverni da noi senza gas sono freddi, specie al Nord...

 

  By: XTOL on Martedì 10 Luglio 2007 20:21

uh!, ma è vero? ^New York, vietato fotografare#http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2131¶metro=^

 

  By: GZ on Martedì 10 Luglio 2007 16:50

Nessun altra società petrolifera era interessata, l'ENI ha "vinto" questi contratti perchè era la sola che si è presentata Ha fatto questi accordi perchè è stata l'unica per motivi politici a fidarsi di Putin, negli accordi c'è una "put" che consente ai russi di riprendersi tutto quando vogliono Avevano bisogno di un parner minoritario per fare degli IPO e emissioni di azioni e bonds a Londra, se escludevano ogni società estera sembrava brutto ed allora Eni si è prestata perchè Prodi gli ha detto di farlo Oltre alla "put" che è nei contratti in qualunque momento nei prossimi anni, come è successo ora a giapponesi, inglesi ed americani, arriverà un tribunale o agenzia delle entrate o altro ente russo che troverà che ci sono violazioni della legge o inquinamento o tasse non pagate o altra cosa che richiede penali o invalida l'accordo e Eni dovrà cedere

 

  By: Gano* on Martedì 10 Luglio 2007 13:30

Lasciando da parte la fantapolitica -per quella preferisco leggermi un bel romanzo di Lecarre'- e pensando invece al profitto, gli accordi ENI Gazprom sono sostanzialmente due. Il primo consente alla Gazprom di vendere direttamente a libero mercato (free market) una piccola parte del petrolio trasportato in Italia. In cambio garantisce le forniture fino al 2035 e consente all' ENI di rivendere a sua volta a paesi terzi il gas russo che arriva in Italia, diventando cosi' di fatto partner di Gazprom nella gestione e nella vendita del gas all' Europa. Il secondo coinvolge l' Eni attraverso la Saipem nella costruzione del gasdotto South Stream che partendo dalla Russia, atraverso il Mar Nero, approdera' direttamente in Bulgaria -paese membro UE- per poi continuare in una sua ramificazione fino ad Otranto, servira' praticamente tutta l' Europa Meridionale e Turchia e comportera' costi inferiori rispetto ai complicati sistemi di liquefazione e rigassificazione; inoltre aggirando staterelli potenzialmente instabili garantira' la continuita' delle forniture all' Europa. La garanzia di continuita' delle forniture all' Europa non e' stata sentita solo nella zona meridionale. Anche nella zona Settentrionale e' in costruzione il Nord Stream che connette direttamente la Russia alla Germania passando sul fondo del Mar Baltico, bypassando in quesato modo Polonia e Bielorussia. Tutti e due i progetti mi sembrano economicamente interessanti e vantaggiosi nel lungo termine..

 

  By: gianlini on Domenica 08 Luglio 2007 20:24

Il problema è che la guerra all'Iraq continua a trascinarsi ed esiste un reale pericolo che si allarghi. Non si vede una tregua all'orizzonte in Iraq, o nella guerra al terrore o in quella alla droga. La vittoria non è neanche definibile. Se il Congresso è incapace di dichiarare una guerra ufficiale, è impossibile sapere quando finirà. Siamo stati ampiamente avvertiti che il conflitto mondiale in cui siamo coinvolti oggi durerà molto, molto a lungo. ----------- l'ho pensato ieri, alla notizia dell'ennesimo camion-bomba nel mercato, in Iraq, 150 morti o una mostruosità del genere e ho proprio pensato che questa guerra, così come è stata concepita, non funziona proprio stiamo lasciano, inesorabilmente, troppi musulmani in vita, troppi irakeni, afgani, iraniani, arabi e yemeniti. forse anche troppi giordani, egiziani, marocchini, tunisini ed algerini è chiaro non importa se per un po' qualcuno l'avremmo convertito alla democrazia. non servirà a niente. musulmano e arabo resterà se fosse così facile cambiarli, perchè appena arrivati qui si precipitano a far indossare alle donne il velo? se fanno così qui, figuriamoci "al loro paese" se non sfruttano nemmeno minimamente quella amplissima finestra di libertà che la nostra società gli concederebbe, cosa pensate che vogliano fare a casa loro??? un dissidente russo, appena all'estero, ne approffittava subito per parlare contro un marocchino appena giunto in italia, fa indossare alla moglie e alle figlie il velo.... non mi sembra affatto dissidente, e stiamo parlando di chi abbandona il proprio paese (e un minimo di distacco dovrebbe provarlo). ripeto...la guerra è persa in partenza, se non si ha il coraggio di agire pesantemente contro queste e sottolineo QUESTE popolazioni

 

  By: XTOL on Domenica 08 Luglio 2007 13:44

ron paul, sempre più (bellissima) ^mosca bianca#http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1888^

 

  By: andreax66 on Lunedì 28 Maggio 2007 22:47

Grande Gianlini, ottima soluzione... Personalmente credo che il comunismo, inteso non come ideologia che difende le classi più deboli, ma come filosofia che annienta la personalità è lontano dall'essere sconfitto e certi esempi mi fanno paura. E' un pò come l'Islam che, fino a quando si è presentato baldanzoso con gli eserciti pronto a conquistare l'Europa ha preso solo che schiaffi nel passato, ma ora in maniera subdola si è infilato tra le maglie della nostra democrazia ultra-permissiva. Ed ora lo stanno facendo i regimi ex(??)-comunisti. E' ovvio che a gente come Putin del vero COmunismo non gli può fregar di meno, le sue mire sono ovviamente altre, ma non è ovvio che gente come il Cavaliere, che io tra l'altro apprezzo molto, ci faccia l'amico nello stesso modo con cui io mi comporto con il mio compagno di doppio al tennis. E' chiaro che il fatto che loro ci tengono per le palle e possono stringere quando vogliono è una situazione nuova per l'occidente. Vedremo in futuro come andrà a finire.

 

  By: gianlini on Lunedì 28 Maggio 2007 21:05

andrea, stavo riflettendo anche io sul fatto che almeno prima era un nemico e tale lo consideravi adesso invece non sai bene cosa è, ma il loro cinismo è assolutamente spaventevole quando ho questi sentimenti di paura rispolvero il DVD del concerto in Central Park di Simon & Garfunkel, e mi tuffo nel passato fa impressione notare la differenza con oggi

 

  By: andreax66 on Lunedì 28 Maggio 2007 20:54

Come aveva premesso la presentatrice, la storia non era di facile seguimento, comunque, da quello che sono riuscito a capire, hai riassunto abbastanza bene il tutto. Vorrei solo aggiungere (concedimelo...che vuoi farci...in una vita precedente forse vivevo a Dallas!) che ormai nazioni come la Russia a me fanno molta più paura ora che ai tempi della guerra fredda. Prima aveva si le armi, ma faceva solo la voce grossa di chi sa che non ha alcuna possibilità contro gli ameriKani, ora invece li vedi operare nell'ombra e piano piano hanno in pugno il continente europeo molto di più di quando c'era la cortina di ferro. Siamo arrivati al punto di sperare nei cinesi per arginare il loro strapotere, immaginate un pò, dalla padella alla brace...accidenti al meglio! Ma secondo voi il fatto che le materie prime sono ubicate soprattutto nei paesi con zero democrazia è una causa o un effetto?

 

  By: giveme5 on Lunedì 28 Maggio 2007 19:44

L'ho visto Andreax66, parecchio interessante! Ho capito ciò (correggimi se sbaglio): - ENI ha concluso un accordo con GAZPROM pochi mesi fa in cui, a fronte del regalo fatto ai russi di poter vendere direttam. ai clienti finali italiani, non ci sarebbe un'equivalente e preciso vantaggio accordato all'ENI (all'Italia), se non una promessa di fornitura assicurata fino al 2037(non ricordo la data esatta); ciò col dubbio circa la reale garanzia dei russi, con la loro capacità estrattiva (pare non siano in dubbio le riserve) di far fronte agli impegni presi. x questo accordo s'alludeva a qualcuno dell'ENI che s'è fatto prezzolare dai russi; - ENI, in consorzio con altri colossi mondiali, estrae gas in Kazhakistan, ma non lo porta direttam. in Italia, è obbligata a venderlo a GAZPROM pare ad una cifra ridicola, 14-15$/1000m3, quando pare che il prezzo di mercato d'acquisto europeo sia superiore ai 240$/1000m3 (lo pagano molto meno le repubbliche ex-URSS che non riescono o non vogliono staccarsi da Putin; lo pagano molto di + chi cerca di svincolarsi dal suo simpatico abbraccio, tipo Georgia); - ENI non è stata in grado (o non l'hanno voluto alcuni suoi dirigenti prezzolati) di garantirsi un gasdotto che porti gas in Europa senza essere obbligato a passare dai tubi russi (anche quello estratto fuori dalla Russia); - l'Autorithy italiana dell'energia, il Ministero competente, i bilanci pubblici di ENI: nessuno sa/dichiara quanto ENI paghi il gas acquistato in Russia. - c'era un riferimento alla possibilità che la Russia non riesca ad accaparrarsi tutte le (pare) enormi riserve di Turkmenistan e Kazhak. xchè fanno gola ai cinesi. - GAZPROM sta facendo profitti mostruosi e riduce al silenzio con minacce (e polonio ?) chi mette il bastone tra le ruote; un po' come successe al ns. povero Mattei ad opera di ..... (le ex 7 sorelle ?) - In Kazhakistan tutti i proventi di gas/petrolio vanno nelle tasche della famiglia del presidente dello stato; anche lì c'è una democrazia di stampo putiniano. - c'era poi un riferimento ad un tizio ex-ENI, tra i pochi conoscitori di ogni segreto, che si è accasato sotto il Tronchetto (Provera) nonostante avesse dovuto attendere x legge almeno 4 anni dalla sua uscita da ENI. Insomma: ENI è dentro alla partita del gas alla grande (e ciò è positivo), ma c'è grande opacità e secondo l'ex resp. ENI x la Russia, dimissionario, ci sono personaggi dell'ENI che non fanno esattam. gli interessi dell'Italia in quanto prezzolati dai russi. Cos'ho dimenticato o capito male Andreax66 ? Soprattutto: cosa hai arguito tu della questione ?

 

  By: gianlini on Lunedì 28 Maggio 2007 18:23

ma perchè il corriere e gli altri giornali declinano al femminile gli aggettivi riferiti a Luxuria? non si chiama Vladimir di nome?

 

  By: andreax66 on Lunedì 28 Maggio 2007 18:10

C'è qualche altro volontario, dopo Luxuria e Cappato, che vuol andare a protestare a Mosca????....Nessuno per Pechino???? Ok allora facciamoci tutti un'altra bella scampagnata a Seattle o Genova, visto che sono ancora posti dove si può spaccare tutto...in Russia sono ancora primitivi, che ci volete fare. A proposito qualcuno a visto l'ultimo Report, quello che parlava del gas russo ecc.?

 

  By: giveme5 on Lunedì 28 Maggio 2007 14:17

Per chi voglia approfondire (ma è lungo), un interessante affondo su che cosa origini culturalmente le teorie complottiste, tra cui quelle sull'11 Sett. ^La malattia dell'Occidente. L'11 Settembre e le teorie del complotto ....#http://www.cesnur.org/2007/mi_02.htm^ alcuni passaggi: ".....Il complottista immagina che il rigetto della teoria cui è affezionato non sia avvenuto perché, seguendo i suoi normali e consueti modi di funzionamento, la comunità scientifica è riuscita a «falsificarla», nel senso di provarla come falsa, ma perché la maggioranza degli studiosi — nonché dei media che riportano le loro conclusioni, e delle istituzioni politiche, professionali e religiose che ne tengono conto — partecipa a un vasto complotto dietro cui si celano «sette» misteriose ma potentissime, interessi inconfessabili o poteri capaci di punire con la morte chiunque non obbedisca..." "......come già metteva in luce la «Sociologia del segreto» del sociologo tedesco Georg Simmel (1858-1918), un segreto può essere davvero mantenuto solo da un numero ristretto di persone, al più, qualche centinaio: un segreto noto a migliaia di persone non è più tale, perché è statisticamente certo che qualcuno lo svelerà (3). Il complottismo non ha dunque alcuna plausibilità scientifica: ma ha un grande interesse sociologico, perché è sempre il sintomo di profondi disagi — personali quando si tratta di manie individuali, sociali quando le teorie del complotto sono condivise da migliaia di persone — che vanno studiati e affrontati come tali....." " ......Quello che colpisce di più nel Truth Movement è l’assenza di qualunque analisi seria sulle evoluzioni del fondamentalismo islamico e sulla strada che lo ha portato fino all’11 Settembre. Al massimo, si ripetono stancamente tesi simili a quelle del cineasta americano Michael Moore secondo cui la famiglia Bin Laden faceva affari con la famiglia Bush tramite il Fondo Carlyle, e Al-Qa‘ida è stata «creata dalla CIA, la Central Intelligence Agency, "Agenzia Centrale d’intelligence", il servizio segreto degli Stati Uniti» per sconfiggere l’Unione Sovietica in Afghanistan. ...... sarà sufficiente ricordare in questa sede che il padre di Osama bin Laden, il miliardario saudita Mohammed Awad bin Laden (1908-1967), ha avuto cinquantaquattro (54!) figli legittimi, la maggioranza dei quali — ma non, evidentemente, Osama — lavora nella multinazionale da lui fondata, la Binladen Brothers for Contracting and Industry — rinominata dopo l’11 Settembre Saudi Binladin Group, nel tentativo di sfuggire alla pessima pubblicità generata al cognome dal terrorista —, che ha quarantamila dipendenti ed è stata per diversi anni la prima società di costruzioni mondiale per fatturato, lavorando per diversi governi anche europei. L’unico rapporto noto dei fratelli di Osama bin Laden con il terrorista è quello di detestarlo cordialmente, per i rischi che il suo nome ha fatto e fa correre al loro impero industriale e finanziario; è perfino possibile che uno o più dei suoi fratelli siano stati coinvolti nei vari tentativi di assassinarlo messi in opera già prima del 2001 dall’intelligence saudita (46). Considerate le dimensioni del gruppo Binladen Brothers — poi Saudi Binladin Group —, è normale che gl’investitori istituzionali vi abbiano avuto a che fare: questo vale per il Fondo Carlyle, il maggior investitore privato del mondo, di cui sono certo azionisti i Bush, ma anche il finanziere George Soros — ironicamente, uno dei finanziatori della distribuzione dei documentari di Michael Moore —, nonché la Bundesbank, la Banca Federale tedesca, e numerose multinazionali europee......."

 

  By: defilstrok on Lunedì 28 Maggio 2007 11:11

Visto che si insiste su questo tema del complotto, io penso che la verità (se ce n'è una diversa da quella ufficiale) non verrà mai a galla. Ciò non riduce la gravità di un fatto su cui riflettere: che comunque c'è una buona fetta di commentatori e opinione pubblica che ha dei sospetti. E questo sì che è grave.