Io gli Stati Uniti li odio

 

  By: gianlini on Mercoledì 26 Settembre 2007 00:55

beh, leggevo che a detroit il 44 % della popolazione è nera.... voglio dire...si sta meglio (scusate la battuta!) a Marrakech! cmq se l'america è quella che traspare dalle migliaia di video che si possono vere su siti tipo Uniquepeek.com ha ben poco l'europa da invidiare certo se uno pensa ad Happy Days o a Tre Nipoti e un maggiordono, o forse anche ad Arnold, pensa ad un mondo felice (io guardo spesso il dvd del concerto al central park di simon e garfunkel per tornare a quelle atmosfere) e da invidiare, ma ho l'impressione che ormai sia un mondo passato, lontano, superato tra l'altro se c'è una cosa di cui andare fieri in italia è il rapporto con la polizia o i carabinieri. Sono persone quasi sempre molto gentili, disponibili, vicine alla gente. Non si ha mai l'impressione di trattare con esponenti del potere. Difficilmente in altri paesi al mondo è così.

l'America sotto sotto ha dei problemi - gz  

  By: GZ on Mercoledì 26 Settembre 2007 00:43

A me l'America non è poi che piaccia molto. Se ad esempio leggi la stampa impari che in America il movimento dei diritti civili si mobilita per una marcia di protesta contro la ^giustizia "razzista" di cui sono vittima sei ragazzi neri#http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=73963^ incriminati per tentato omicidio di un bianco E' successo che un ragazzo bianco che passeggiava è stato pestato fino a lasciarlo privo di coscienza da sei neri molti dei quali con condanne precedenti per aggressioni (non scontate) che sono stati incriminati ed arrestati e ora ci sono manifestazioni politiche organizzate dagli attivisti politici neri contro l'incriminazione per tentato omicidio che suona eccessiva Un bianco è stato massacrato di botte, gli sono saltati sopra mentre era a terra lasciandolo per morto e i media non parlano ora d'altro che delle proteste e della rabbia dei neri. Repubblica, come tutti i giornali italiani da quando sono nato, ripete parola per parola la tesi dei politici neri che si inventano un nodo "scorsoio" del KKK come giustificazione del pestaggio, perchè non è concepibile per un giornale di sinistra una notizia di razzismo ai danni dei bianchi Il procuratore che ha arrestato i sei, nero anche lui, ha detto che non c'è stato nessun episodio del genere collegato al pestaggio e comunque il ragazzo bianco vittima è stato scelto a caso solo in quanto bianco da questi teppisti Ma è solo un episodio tra tanti simili. Oggi ad esempio puoi vedere ^un video con le immagini di un altro pestaggio di un ragazzo bianco#http://www.breitbart.tv/html/5950.html^ in un altro posto, sempre sei contro uno e sempre violenza razzista (meno grave) Qualche mese in Virginia fa un ragazzo e una ragazza bianca sono stati sequestrati mentre erano in macchina da un gruppo di neri, torturati e stuprati per diversi giorni e poi uccisi dopo che lui era stato castrato e l'evidenza processuale indica che sono stati scelti in quanto bianchi. La storia come al solito e come centinaia di altre simili non ha raggiunto Reuters, AP e le altre agenzie di stampa, le tv e i giornali. In America ci sono ogni anno cinque o sei stupri di bianchi ai danni di neri a contro circa 10.000 di neri ai danni di bianchi ad esempio. Oppure se vuoi un confronto comprensivo hai lo stato del Vermont con 600 mila abitanti che ha avuto circa 60 omicidi negli ultimi 10 anni e quello di Washington DC con la stessa popolazione che ne ha avuti circa 4.000. In Vermont non ci sono praticamente neri, in Washington DC sono la maggioranza, la differenza nel tasso di omicidi è di 500 a 1, poi dicono che "l'America è un paese violento..". Sì, ma dipende dove. In America devi stare attento se sei bianco, ci sono zone che sono veramente pericolose. Ma se in Google digiti "Jena six" ci sono 3 milioni di link alla storia della protesta contro la giustizia razzista, gli episodi (centinaia) di violenza e stupri a danni di bianchi semplicemente non esistono sui media internazionali, al cinema e sui giornali e tv italiane ovviamente, li trovi solo aw cerchi su internet

 

  By: GZ on Venerdì 14 Settembre 2007 15:50

Chiamata del sindaco per trovare 10.000 neri che vogliano pattugliare le strade in supporto alla polizia

 

  By: Gano* on Venerdì 13 Luglio 2007 17:32

Gianlini, non mi intendo di politica, quindi non sarei in grado di dire molto dell' affidabilita' del partner russo o di quello americano. Credo anche che le discussioni meramente politiche lascino un po' il tempo che trovano, perche' alla fine "money talk". Ho pero' in portafoglio sia ENI che Saipem (*). Cosi' come ho avuto dal 2003 (o 2004, non ricordo) ETF Russia... (*) Un pochino del gasdotto invece mi sono informato visto che queste non mi paiono proprio quisquilie...

 

  By: gianlini on Venerdì 13 Luglio 2007 15:51

premetto che del gasdotto non so assolutamente niente premetto che avendo esaurito le risorse finanziarie mi interessa ancor meno il discorso "eni da comprare sì eni da comprare no" mi sembrava che l'argomento fosse "quanto ci si può fidare di un partner russo" a me sembra niente anche berlusconi è amico di putin, no? quindi diciamo che gli italiani, sia di dx che di sx sembrano volersi fidare...speriamo facciano bene!

 

  By: Gano* on Venerdì 13 Luglio 2007 14:33

vuoi forse dire che Eni può fare la voce sufficientemente grossa con i russi, mentre lo stesso non potrebbero Exxon o BP? ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Ho detto questo? Dove? Quando? Ho detto solo che mi pare che ENI sia stata abile a giocare le sue carte, anche considerando il fatto che sara' Saipem a fare il grosso del lavoro hardware, che sono commesse... A me come investitore molto modestamente di tutto questo interessano solo le implicazioni di lungo termine per ENI e Saipem, non la morale da trarne sugli assetti geopolitici e planetari... certo, avendo noi un capo del governo molto vicino a Mosca, e un ministro degli esteri che ci ha pure trascorso un po' di gioventù, siamo forse messi meglio, però sempre meglio dubitare del lupo....no?(immagina che a dirlo sia Paris Hilton....) ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Gianlini, lasciamo perdere la fantapolitica. Gli accordi per il gasdotto SouthStream furono iniziati ad essere discussi sotto il governo Berlusconi e sono stati completati sotto Prodi solo perche' le elezioni sono andate come sono andate...

 

  By: gianlini on Venerdì 13 Luglio 2007 14:27

vuoi forse dire che Eni può fare la voce sufficientemente grossa con i russi, mentre lo stesso non potrebbero Exxon o BP? certo, avendo noi un capo del governo molto vicino a Mosca, e un ministro degli esteri che ci ha pure trascorso un po' di gioventù, siamo forse messi meglio, però sempre meglio dubitare del lupo....no?(immagina che a dirlo sia Paris Hilton....)

 

  By: Gano* on Venerdì 13 Luglio 2007 13:49

ad eni non credo interessi guadagnare 1 mld di euro da qui a 2 anni (ne guadagna già talmente tanti che non sa cosa farsene), bensì espandersi ogni anno di più(...) ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Non c'e' dubbio. Interessa anche assicurarsi il business per i prossimi decenni ed avere un ruolo primario e non secondario nell' energia a livello globale. E' dai tempi del grandissimo Mattei che ENI persegue questa strategia e non me la sento certo di darle torto, visti anche i risultati. quale sicurezza vuoi che derivi da una situazione quale quella prospettata?? ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Penso che per rispondere a questa domanda andrebbe conosciuta la questione energetica e la strategia dell' ENI nella sua globalita', cosa che nessuno qui sopra mi pare conosca bene fino in fondo... Per lo meno non io. PS. I paesi produttori di petrolio hanno sempre di piu' lo scettro nelle loro mani, salvo forse poche eccezioni di paesi dove a livello statale vige il caos e la corruzione. E' ovvio e mi stupisco che questo possa essere motivo di sopresa. D' altronde durante il caos dell' era Eltsin in Russia, l' era della crisi del rublo, non venivano pagate piu' nemmeno le pensioni. Ora sotto lo scettro di Putin non solo pagano le pensioni, ma hanno anche rimesso anticipatamente TUTTO il debito estero (*). E' ovvio che ci troviamo ad avere a che fare con nazioni che fanno i loro interessi nazionali... ma come potrebbe essere altrimenti? E' un' assunzione quasi elementare. (*) Qualche anno fa, se ben ricordo menzionai che forse un' occhiatina ad investire qualcosa in Russia la si poteva anche dare, perche' tanto peggio che con Eltsin la' non sarebbe potuto andare... Scatenai -mio malgrado- un animato thread politico quando invece le implicazioni da leggere sarebbero dovute essere meramente economiche; guardatevi ora un po' i grafici delle borse, del Russia Moscow Time Index tanto per intendersi...

 

  By: gianlini on Venerdì 13 Luglio 2007 13:40

forse non ci intendiamo la call ha valenza politica, non economica ad eni non credo interessi guadagnare 1 mld di euro da qui a 2 anni (ne guadagna già talmente tanti che non sa cosa farsene), bensì espandersi ogni anno di più quale sicurezza vuoi che derivi da una situazione quale quella prospettata?? certo ogni tiranno ha la sua corte, e quindi poi magari si tengono buoni gli italiani fintantoche gli servono, però sicuramente lo scettro è in mano all'amico Putin

 

  By: Gano* on Venerdì 13 Luglio 2007 13:33

Per sapere se l' esercizio di questa "call" sia un affare o no per ENI bisognerebbe conoscere le condizioni di acquisto da parte di ENI e poi quelle dell' eventuale reacquisto da parte di Gazprom. Altrimenti si parla di acqua calda. L' introduzione di opzioni call o put sono d' altronde abbastanza comuni nei contratti. Da una rapida scorsa in giro ho trovato solo che questa call ha validita' di due anni.

 

  By: gianlini on Venerdì 13 Luglio 2007 13:20

non c'entra con il gasdotto, credo ma riguarda gli asset ex fallimento yukos che l'ENI ed ENEL si sono aggiudicati in asta lo scorso aprile in realtà la Gazprom che avrebbe voluto aggiudicarsi anche quelli, per non incorrere nei limiti dettati da legge antitrust, ha dovuto accordarsi con ENI ed ENEL per farli rilevare a loro, ma è in possesso di una call option, per cui whenever they will, potrà appropriarsene sostanzialmente ENI ed ENEL per un po' gestiranno gli asset in nome e per conto di Gazprom, trattenendo ovviamente gli utili, ma non avendone se non una titolarietà di facciata

 

  By: Gano* on Venerdì 13 Luglio 2007 13:03

Mi pare che si riferisca ad un' altra cosa rispetto al gasdotto SouthStream... "an option on some of the assets" Comunque un' opzione del genere, che permette cioe' il riacquisto ad un prezzo precedentemente determinato, si chiama "call option" e non put.

 

  By: gianlini on Venerdì 13 Luglio 2007 02:32

qui si fa riferimento alla put Greg Walters, Dow Jones, 4 April 2007 Italy's Eni SpA and Enel SpA Wednesday became the first foreign companies to directly acquire assets through the controversial auction of bankrupt Russian oil producer OAO Yukos' holdings, although state-controlled Russian gas giant OAO Gazprom said it intended to take control of the bulk of the auctioned assets. EniNeftegaz, 60%-owned by Eni and 40%-owned by Enel, placed a winning $5.83 billion bid Wednesday for an auction lot consisting of gas-producing companies ArcticGaz and Urengoil, 20% of major Russian oil producer OAO GazpromGazprom Neft and other assets. Gazprom plans to acquire all of the Gazprom Neft shares and 51% stakes in ArcticGaz and Urengoil, Gazprom Deputy CEO Alexander Medvedev said, according to Russian news agency RIA Novosti. A person familiar with the situation said Eni and Enel had granted Gazprom an option on some of the assets before Wednesday's auction. e qui si dice che l'eni sta cercando di convincere Gazprom a lasciar perdere la put Novecon, 24 April 2007 Italy’s ENI S.p.A. wants to retain the 20% stake in GazpromNeft purchased through the Yukos asset auction. According to ENI general director Paolo Scaroni, ‘ENI would like to convince Gazprom that it stands to gain from ENI’s retaining its stake in GazpromNeft. It is in Gazprom’s interests to have us involved’. The Italian company’s reasoning is quite understandable: assets obtained in the course of Yukos’s bankruptcy procedure enable ENI to boost its resource base. In turn ENI is ready to help Gazprom with latest technologies to extract hard-of-access oil. Mr. Scaroni has also suggested that ENI invest $300 million in Gazprom’s project to build a liquefied natural gas works in the Leningrad Region (the Baltic LNG project). Meanwhile, Gazprom which has an option to redeem GazpromNeft shares from the Italian company has no intention to relinquish the stock.

 

  By: Gano* on Mercoledì 11 Luglio 2007 14:40

L' Europa importera' cosi' da Mosca il 33% del gas e non il 100%. Per cui, visto che da qualcuno dobbiamo comunque dipendere perche' *il gas non lo abbiamo a sufficienza* dipendere per il 33% dalla Russia non mi sembra eccessivo. Gli altri da cui possiamo dipendere sono Algeria, Azerbaijian, Libia, Tunisia... L' ultima interruzione di erogazione la abbiamo avuta dalla Bielorussia. Cosi' la clausola contrattuale di continuita' di rifornimento fino al 2035 insieme all' allacciamento diretto tra Russia e UE bypassando tutti gli stati intermedi mi sembra fatto proprio per evitare il ripetersi di eventi di questo genere. C'e' poi un altro discorso: volenti o nolenti, per questioni geografiche e culturali se non oggi domani, ma l' integrazione politica ed economica tra Russia ed Europa Occidentale e' inevitabile. E' solo questione di tempo. Sarebbe assurdo quindi in un' ottica di lungo termine costruire oleodotti che raggiungono paesi che tra 20 o 30 anni saranno ancora al di fuori della nostra comunita' geopolitica. Ma l' opzione put qual e' che non mi riesce di trovarne traccia? Ho cercato riferimenti a Sakhalin II ma non ho trovato menzione della supposta "sola" da 10 o 20 miliardi di dollari alla Shell ne' a violazioni dei contratti da parte russa, non sono quindi in grado di commentare. Per quello che ne sapevo io pero' il progetto Sakhalin II si basava sulla liquefazione del gas e sul suo trasporto per nave in speciali container sotto pressione seguito dalla rigassificazione in impianti specializzati, un processo che -in generale- si e' rivelato piuttosto costoso e poco pratico (se non sbaglio cio' che e' in realta' lievitato in Sakhalin II sono i costi rispetto alle aspettative troppo ottimistiche, sia perche' la liquefazione si e' rivelata meno economica del previsto che per il rincaro dal 2003 ad oggi del prezzo delle materie prime). Vedi anche ^Financial Times#http://www.ft.com/cms/s/3db26a1c-f4cd-11d9-9dd1-00000e2511c8.html^

 

  By: GZ on Mercoledì 11 Luglio 2007 14:32

L'ex cancelliere tedesco socialdemocratoco Schroeder appena lasciato il posto ad Angela Merkel è stato nominato da Putin amministratore delegato della joint venture del gas russo con Gazprom, più di così... ha ordinato lui di collaborare con i russi e poi è andato a presiedere una delle società... Una volta che tutti questi due gasodotto siano completati l'europa sarà completamente dipendente dalla Russia, basterà che chiudano tre giorni a gennaio e faremo come l'Ukraina l'anno scorso che è subito scesa a patti o la Georgia e le altre ex-repubbliche a cui hanno tagliato le forniture in pieno inverno per una settimana come forma di pressione E' semplicemente criminale che dei partiti politici europei vendano il proprio paese in questo modo Ma voglio dire... solo sei mesi fa violando i contratti i russi hanno di colpo tolto Shakalin 2 a Shell in cui aveva investito 10 o 20 miliardi... ---------------- Gazprom, Eni Plan New Gas Pipeline to European Union (Update3) By Adam L. Freeman and Yuriy Humber June 23 (Bloomberg) -- OAO Gazprom, the world's biggest natural-gas producer, and Eni SpA may build a pipeline from Russia to the European Union, bypassing neighbors that have threatened to block supplies on existing routes. The 900-kilometer (558-mile) South Stream pipeline could go under the Black Sea to Bulgaria and then split in two, Eni Chief Executive Officer Paolo Scaroni told reporters in Rome today. The project will now go through feasibility studies, and construction may start as early as next year, he said. It will carry gas equal to as much as a third of German demand. State-controlled Gazprom, seeking to bolster European sales and cut transit risks, has announced three new pipeline projects in 12 months. Neighbors including Ukraine and Belarus are used as transit countries for Russian gas sales to EU nations and both have threatened to block supplies because of pricing disputes. ``Gas is a political commodity nowadays; economically speaking, this project is not really justifiable,'' Vladimir Matias, managing partner of Asset Capital Partners, said today by phone from Vienna. The new pipeline will provide a direct route into Italy and Austria and mirrors Gazprom's project with E.ON AG and BASF AG to build the Nord Stream pipeline to Germany. South Stream will avoid the need to send gas through Ukraine and Belarus, while Nord Stream bypasses the Baltic states, which often have tense political relations with Russia.