Iraq, Afganistan, Tunisia, Yemen, Egitto

 

  By: panarea on Lunedì 10 Marzo 2003 10:26

La guerra è anche x il petrolio Egregio ZB, Estraggo dal suo pezzo: Ricavi annui in + x Exxon al posto di TotalFina 4 mld di dollari l'anno. Costo della guerra 150 mld Ergo 4/150 = rendimento 2.6 % non male di questi tempi!!! Insomma non è poco. Si immagini che x la Francia quei 4 MLD di utili sono costati ancora meno dei 150 come investimento inziale (mettiamo 16, viene un incredibile rendimento di 25%) e quindi prima di perdergli combattono. Mi sembra giusto. Fossero + giusti e - ipocriti dovrebbero dire che la guerra è anche x il petrolio x gli USA e la pace francese è SOLO E SOLTANTO X IL PETROLIO. ciao

 

  By: banshee on Lunedì 10 Marzo 2003 09:31

L'aumento del petrolio DA SOLO negli ultimi mesi sta riducendo il PIL americano (e mondiale) di decine se non di centinaia di miliardi. _________________________________________ A tale proposito ringraziare l'Amministrazione Bush, che da un anno sta proclamando la sua ferma intenzione di andare a fare sconquassi in Mesopotamia. Notare i forti interessi petroliferi di tutti gli uomini del deficiente. E se la questione non è il petrolio (mai detto che sia l'unica in ogni caso), smettere di accusare la Francia di opporsi solo per difendere i suoi interessi petroliferi. Lei sa così tante cose, che sto per eliminarla dal novero delle persone che meritano considerazione.

L'economia del petrolio e della guerra - gz  

  By: GZ on Lunedì 10 Marzo 2003 00:07

...Una cosa davvero esilarante poi, è l'accusa che gli Americani, di casa loro e di casa nostra, fanno alla Francia. Di essere cioè contraria all'intervento per salvaguardare le concessioni sul 60% del petrolio iracheno che hanno alcune società francesi insieme a quelle russe... ------------------------------------- La cosa bella è che meno la gente sa di queste cose e più dichiara con aria di intesa e strizzando l'occhio: "...aha, ma a me non la danno da bere, si sa che è tutto solo per il petrolio...". Chi vuole leggere qualche cosa di serio lo trova qui nell'^intervista di ieri a Richard Perle#www.nationalreview.com/comment/comment-taheri030703.asp^ oppure riguardo all'^impatto devastante che il rialzo del greggio sta avendo sull'economia america qui nel pezzo di Kevin Hasset #www.techcentralstation.com/1051/techwrapper.jsp?PID=1051-250&CID=1051-030703E^ A chi non legge l'inglese (e non si annoia troppo con queste cose) invece riassumo qui i termini economici del petrolio: in sostanza nelle famose "concessioni" sono in ballo nel caso più estremo 3 o forse 4 miliardi di dollari di utili, che eliminato saddam, probabilmente delle società francesi o russe perderanno a vantaggio di exxon o mobil o texaco Intanto però la guerra costa nell'insieme dai 150 ai 200 miliardi di dollari all'economia americana. Quindi astutamente per fare guadagnare 3 o 4 miliardi di utile alla Texaco o alla Exxon invece che alla Totalfina o alla Gazprom, ecco che il governo americano si sarebbe inventato una guerra che costa all'economia Usa da 30 a 40 volte tanto. (e tralasciamo il fatto nel mondo di oggi azionisti di totalfina sono anche fondi americani e azionisti di texaco o exxon sono fondi francesi o tedeschi....) Allora: l'Iraq produce a pieno regime un 5-6% del petrolio mondiale, ovvero circa 4 milioni di barili al giorno che al prezzo medio degli ultimi 10 anni di 20 dollari danno circa 30 miliardi di dollari di ricavi, (o se volete usare un prezzo medio più alto forse 40 miliardi di ricavi annuali). Le concessioni di esplorazione e trivellazione (forse anche per raffinazione o gasodotti) come quella di TotalFina francese, che al momento ha il contratto per il grosso del greggio irakeno, sono da 30 o 40 miliardi di dollari. Ma parliamo di soldi distribuiti su diversi anni, comunque sia il grosso dei ricavi annuali dell'estrazione del greggio va al governo locale e le condizioni contrattuali sono più o meno le stesse dal venezuela al kuwait alla nigeria all'iran. Concessioni come quella di Totalfina hanno un margine di profitto intorno al 10%, quindi nel caso migliore, assumendo che il nuovo governo non ne voglia sapere dei francesi) sono 3 o 4 miliardi di dollari che passano da una multinazionale francese a una americana (in altre parole il valore della concessione è il "fatturato" poi hai dei costi da pagare, non è che 30 o 40 miliardi puliti ti entrano in tasca). A fronte di questi 3 o 4 miliardi per un paio di società petrolifere c'è il costo della guerra diretto che è valutato sui 70-80 miliardi di dollari minimo, con stime che arrivano anche sopra i 100 miliardi. A parte mantenere un armata per mesi all'altro capo del mondo, solamente il pacchetto di aiuti alla Turchia sono 30 miliardi. Anche solo il piano di aiuti economici immediati all'Iraq nel dopo Saddam è valutato in diversi miliardi di dollari e costa di più di tutto quello che incassa Texaco o Exxon Poi però c'è da contare il rallentamento generale dell'attività economica mondiale che da questa estate e in particolare negli ultimi mesi è imputabile alla guerra imminente (molte aziende in tutto il mondo, dal giappone alla svezia al canada, aspettano a investire e ad assumere per vedere prima come vada a finire la guerra). Conclusione. Le stime globali del costo della guerra, non ancora cominciata solo per gli USA sono dai 100 miliardi ai 150 miliardi, come MINIMO. L'aumento del petrolio DA SOLO negli ultimi mesi sta riducendo il PIL americano (e mondiale) di decine se non di centinaia di miliardi. Tanto per fare un esempio a caso l'industria del trasporto aereo che era già in crisi sta andando in bancarotta con il greggio a 37$, con riflessi a cascata sulle banche, il mercato del credito corporate e via discorrendo.... Ma attenzione: ricordatevi che è tutto solo un piano per fare guadagnare alla Exxon a spese di Totalfina. Modificato da - gz on 3/9/2003 23:30:28

 

  By: gianlini on Domenica 09 Marzo 2003 22:46

Intanto un manipolo di soldati iracheni ha tentato di arrendersi e consegnarsi anzitempo agli inglesi...!! purtroppo gli è andata male e sono dovuti tornare indietro (pare fossero alquanto malconci)...

 

  By: Novartis on Domenica 09 Marzo 2003 22:16

Ho ascoltato Sergio Romano che ha disegnato tre scenari possibili: 1) all'onu si vota e gli usa vanno in minoranza, 2) all'onu si vota e gli usa incassano la maggioranza, ma anche più di un veto 3) all'onu non si vota perche gli usa sono consci di incassare o la minoranza o più di un veto. L'ex ambasciatore dai tre scenari fa discendere comunque la soluzione militare.

 

  By: gianlini on Domenica 09 Marzo 2003 13:46

Ho letteralmente il mal di stomaco per questa stomachevole vicenda (e per le mie posizioni lunghe che verranno letalmente a concludersi nella settimana entrante)

cul-de-sac - banshee  

  By: banshee on Domenica 09 Marzo 2003 13:05

NEW YORK - La svolta si è avuta, forse, venerdì sera, quando George Bush ha telefonato personalmente a Ricardo Lagos, il presidente del Cile, uno dei paesi membri del Consiglio di sicurezza. Bush si è sentito dire che il governo di Santiago non intende accettare la proposta americana di un ultimatum per l'Iraq, così ravvicinato come il 17 marzo, ed è favorevole, invece, ad una scadenza più lontana di tre-quattro mesi, come chiedono Francia e Russia. __________________________________________ Bisogna aggiornare un po' le alleanze! Sembra che il Cile non stia con la Santa Alleanza, ma piuttosto con quei viscidi (ed anche un po' figli di puttana) di francesi. Bush, presentando una nuova risoluzione e chiedendo di votarla, sembra essersi cacciato in un vicolo cieco. Mi pare che la risoluzione non abbia molte possibilità di passare, a meno di un miracolo, e senza neanche il bisogno che qualcuno la blocchi con un veto. Il che renderebbe la bocciatura ancor più rilevante politicamente. A quel punto, se l'America attaccasse lo stesso, lo farebbe illegalmente dal punto di vista del diritto internazionale. Ora, l'America è forte, fortissima (militarmente almeno, perchè economicamente lo è molto meno di quanto appare), ma se lo può permettere? Bella domanda! E non si risponde ad essa con le stucchevoli considerazioni su ruolo, composizione ed utilità dell'ONU. Molti invocano il precedente della guerra del Kossovo, ma il paragone non si pone. In Serbia la Nato non intervenne contro una risoluzione ONU, ma SENZA una risoluzione ONU. La differenza non è da poco! Se presento una proposta di risoluzione e chiedo di votarla, una volta che quella sia stata respinta, non posso dire di aver scherzato, e fare come se quel voto non ci fosse stato. Ieri sono stato colpito dal leggere gli editoriali di alcuni tra i maggiori giornali americani (Washington Post, New York Times, Herald Tribune). Erano tutti contrari ad un intervento in questo momento, ed in queste condizioni. Una cosa davvero esilarante poi, è l'accusa che gli Americani, di casa loro e di casa nostra, fanno alla Francia. Di essere cioè contraria all'intervento per salvaguardare le concessioni sul 60% del petrolio iracheno che hanno alcune società francesi insieme a quelle russe. Mentre ovviamente il fatto che tutte le compagnie petrolifere statunitensi siano escluse da quelle concessioni (e che Saddam chieda di essere pagato in euro per il suo petrolio, insisto che questo è un punto non da poco) non c'entra nulla con la smania dell'Amministrazione americana di impadronirsi dell'Iraq, nevvero? Ma certo, certo! Noi tutti veniam giù dalla montagna con la piena...... Nel frattempo, il dollaro prosegue mestamente la sua parabola discendente verso la fine del suo status di world reserve currency. E' interessante notare che il suo declino inizi in concomitanza con l'irrompere fisico dell'euro sulla scena monetaria internazionale, e spiega forse un po' delle accresciute tensioni tra UE ed USA negli ultimi tempi. Non credo che Francia e Germania debbano preoccuparsi di un eventuale sciopero dello shopping da parte del consumatore americano verso i loro prodotti, come sostiene qualche mistico di scuola bagetbozziana. Il consumatore americano smetterà di comprare parecchie cose tra un po', a prescindere dalla provenienza.

 

  By: Novartis on Sabato 08 Marzo 2003 01:16

Bon, l'unico risultato per adesso è un'atomica sull'ONU. Sputtanato il consiglio di sicurezza ognuno avrà tempo e modo di giustificare nefandezze ed assassini commessi in nome del proprio interesse, in primis proprio quegli israeliani oggi completamente defilati, contrariamente alle loro consuetudini, e che proprio al palazzo di vetro piansero ed ottennero uno stato indipendente. Questa è un'operazione di destabilizzazione planetaria, va oltre la non osservanza o meno di una risoluzione ONU, che mi pare qualcuno ha rilevato essere non l'unica non ottemperata. Ridurre il palcoscenico più alto della politica internazionale, seppur con i suoi intrighi e corruzioni, a mero teatro di marionette dove le regole non vengono rispettate, dove palesemente si fa mercimonio del consenso, dove si ride e si ignorano le affermazioni dei responsabili di istituzioni fortemente volute in maniera comune è gravissimo, e gli usa hanno in toto la responsabilità di questo. Gli effetti, non di una guerra che durerà dai 20 ai 25 minuti, ma della risistemazione geo politica ed economica post conflitto non riesco ad immaginarle. Non so se sopravviverà l'Europa, sicuramente gli allargamenti in essere sarranno ancora più problematici di adesso, le prospettive di crescita economica e quindi la potenziale minaccia alla posizione dominante Usa, attualmente vulnerabile azzerate. Magari il target è proprio Bruxelles?

 

  By: Leofab on Venerdì 07 Marzo 2003 22:57

Andrà a finire con la divisione del mondo in due blocchi ? Non credo affatto. E' invece utilissimo che il mondo adesso si divida e crei diverse visioni. E' altrettanto giusto che Saddam sia rovesciato dagli Usa, dall' Inghilterra e da tutti quei paesi, tra i quali l' Italia, che ne condividono lo spirito. Il caos che si creerà dopo sarà positivo: intanto non ci sarà più un dittatore; si discuterà sul futuro del mondo; si registrerà l' impossibilità a creare blocchi contrapposti; vedremo l' unico faro mondiale, la civiltà; i paesi medievali e integralisti cadranno uno ad uno. L' unica paura, ripeto, è chi non riesce a vedere oltre la propria misura fallica. Quindi pochissimo oltre. Conviene alla Germania o alla Francia l'eventuale decisione del consumatore americano e inglese di non acquistare più, ad esempio, Mercedes, Volkswagen, Porsche e ancora Renault, Peugeot, Citroen ??? Modificato da - Leofab on 3/7/2003 22:9:13 Modificato da - Leofab on 3/7/2003 22:10:8

 

  By: Paolo Gavelli on Venerdì 07 Marzo 2003 20:45

Sono due mondi opposti, due linguaggi e mentalità diverse, forse diventeranno anche due alleanze diverse -------------------- GZ, questa necessità di dividere il mondo in buoni e cattivi si chiama manicheismo (vedi anche mio post precedente). Quanto alle risoluzioni dell'onu non recepite, mi par di ricordare che anche israele abbia qualche scheletro nell'armadio e da parecchio tempo: non sarà che una parte del contingente degli angeli della pace ha come obiettivo sharon? 2ali

 

  By: Paolo Gavelli on Venerdì 07 Marzo 2003 20:39

Guarda Gian che non scherzavo: più grande è il potere esercitato, maggiore è la paura di perderlo, perchè ci si immedesima in quel ruolo. Una mezza calzetta come bushettino, con un padre con cui confrontarsi, un passato da ubriacotto, un'opposizione che lo ridicolizza, una preparazione culturale da settimana enigmistica, una elezione a dir poco al limite della legittimità, si ritrova (grazie a quell'accidente di bin laden) a potersi autoeleggere difensore del bene contro il male. Ci sarebbe voluta una psiche di ferro per non confondere il proprio futuro con quello del mondo. E bushettino proprio non ce l'ha... 2ali

Due nuove alleanze - gz  

  By: GZ on Venerdì 07 Marzo 2003 20:34

E' spettacolare nei discorsi alla nazioni unite la differenza tra il discorso del rappresentante francese e quello spagnolo o quello cileno e quello russo, tra quello inglese Straw e joska Fischer tedesco e ovviamente tra Colin Powell e il cinese. Sono come due partiti e alleanze che si fronteggiano. Sembra di sentire da una parte i rappresentanti di una alleanza e dall'altra quelli di un altra, ricorda le discussioni all'ONU di quando c'erano la Russia, Cina e alleati da una parte e l'occidente dall'altra, solo che ora con la cina e russia trovi la siria, la francia e germania e con l'inghilterra e l'america trovi il cile e la spagna. L'ambasciatrice della Spagna è stata la più chiara in assoluto, anche più di Colin Powell: i) sono 12 anni che il regime di Saddam deve eliminare le sue armi di distruzione di massa. Dopo la sconfitta del 1991 in kuwait l'armistizio fu firmato a condizione che l'iraq eliminasse le armi non convenzionali che aveva usato contro gli iraniani, kurdi e sciiti irakeni ii) il consiglio di sicurezza ha preso la posizione che l'iraq deve eliminare le armi chimiche, batteriologiche 12 anni fa e non è stato in grado di ottenere nessuna prova di disarmo. Altri paesi come il sudafrica e l'ukraina si cui c'erano sospetti hanno cooperato senza problemi in pochi mesi. iii) gli ispettori non devono ora trovare le armi chimiche e biologiche nascoste da qualche parte andando in giro per l'iraq, ma certificare la loro distruzione spontanea da parte degli irakeni come si è fatto in ukraina e sudafrica iv) gli unici risultati ottenuti finora dagli ispettori dall'iraq sono arrivato solo dopo che sono state ammassate truppe alle sue frontiere. Senza la minaccia della forza non accadrebbe niente, come è stato nei 12 anni precedenti. Poi senti i francesi, in cinesi i russi e i tedeschi: " la via per il disarmo è proseguire le ispezioni con più ispettori, occorre più tempo... " (l'accordo con saddam era del 1991) "...gli ispettori Onu stanno ottenendo dei risultati utili proprio questo mese quindi non ha senso andare in guerra.." (che coincidenza, come mai proprio questo mese ? che abbia a che fare con la presenza di 300 mila soldati oltre che di 50 ispettori ?) "...e l'uso della forza va escluso per risolvere i conflitti..." (se ritiri i marines gli ispettori vengono subito boicottati, come è stato negli ultimi 12 anni) Sono due mondi opposti, due linguaggi e mentalità diverse, forse diventeranno anche due alleanze diverse Germania, Francia, Russia, Cina e altri (Belgio, Svezia, brasile, sudafrica, Paesi Arabi e paesi musulmani in asia e africa...) da un parte America, Inghilterra, Australia, Spagna, Paesi dell'Est europa, alcuni paesi sudamericani, (anche India ?) dall'altra Modificato da - gz on 3/7/2003 19:42:47

 

  By: gianlini on Venerdì 07 Marzo 2003 18:57

e se non ti eleggono da persona più potente della terra diventi nel giro di qualche giorno un pensionato come il padre Bush senior che perse nel 1992 o Al Gore che ora conta zero o Johnson che fu eletto nel 1964 con la maggioranza più schiacciante della storia e nel 1968 non si presentò nemmeno per la rielezione perchè si era bruciato in vietnam ------------ fantastico! pensate invece a chi non ha bisogno di far proprio niente per essere rieletto e per contare...i vari Mastella, pecorario Scanio, Bertinotti, Cossutta, Bianco, ...... la nostra è vera democrazia!

 

  By: Paolo Gavelli on Venerdì 07 Marzo 2003 18:40

se fai un passo falso tra due anni non ti eleggono e se non ti eleggono da persona più potente della terra diventi nel giro di qualche giorno un pensionato come il padre Bush senior che perse nel 1992 o Al Gore che ora conta zero -------------------- Triplo urrah! per GZ: finalmente ha afferrato il perchè della guerra! 2ali

 

  By: GZ on Venerdì 07 Marzo 2003 18:25

No, non siamo al tempo del re sole o di cesare borgia Oltre alla Gran Bretagna e Australia che combattono ci sono 10 o 11 paesi europei che appoggiano l'intervento in modo indiretto, più il giappone e poi turchia, kuwait e emirati e giordania che intervengono in modo diretto e altri come arabia e egitto che cercano di essere neutrali nonostante l'opinione pubblica avversa tutta questa gente deve essere convinta e tenuta assieme e poi devi avere l'appoggio della maggioranza del congresso e dei leader politici americani e della maggioranza dell'opinione pubblica se fai un passo falso tra due anni non ti eleggono e se non ti eleggono da persona più potente della terra diventi nel giro di qualche giorno un pensionato come il padre Bush senior che perse nel 1992 o Al Gore che ora conta zero o Johnson che fu eletto nel 1964 con la maggioranza più schiacciante della storia e nel 1968 non si presentò nemmeno per la rielezione perchè si era bruciato in vietnam