LE MISTIFICAZIONI DELLA STAMPA

Beppe Scienza in TV stasera - gz  

  By: GZ on Venerdì 15 Ottobre 2004 22:02

Abbiamo dimenticato di segnalare che il professor Beppe Scienza che abbiamo citato tante volte è in TV stasera per parlare dei guai del risparmio gestito, rimedio ora io -------------------------------------- Si preannuncia particolarmente significativa la prossima puntata del programma televisivo Report di Milena Gabanelli, intitolata "O la borsa o la vita", in programma questo venerdì 15-10-2004 alle 21 su Rai Tre: www.report.rai.it Avendo infatti conosciuto per l'occasione Giovanna Corsetti, che l'ha curata, ne ho apprezzato la professionalità e - handicap ancor più grave per un giornalista in Italia - l'onestà: Report videogiornalista Giovanna Corsetti Segnalo inoltre il previsto mio intervento nel corso della trasmissione sui gravi danni che fondi e gestioni procurano ai risparmiatori, rinviando per approfondimenti alla mia pagina web all'Università di Torino: www.beppescienza.it Saluti Beppe Scienza

 

  By: angelo on Martedì 27 Gennaio 2004 19:19

Framilk, mi permetto di risponderle un'ultima volta (poi magari smetto, poichè è giusto che ognuno mantenga le proprie idee). ".......... sicuramente la discriminante tra la figura del promotore a quella di consulente passa dal plurimandato". Forse - mi accorgo ora - ho fuorviato un pò io il discorso con l'esempio del broker assicurativo, ma la discriminante che passa tra la figura del promotore e quella del consulente è che quest'ultimo non ha alcun mandato di vendita, nè singolo, nè plurimo.

 

  By: framilk on Martedì 27 Gennaio 2004 18:55

Certo angelo, sicuramente la discriminante tra la figura del promotore a quella di consulente passa dal plurimandato. Però mi chiedo se alla fine il venditore nell'animo come dice lei non andrà pure in questo caso a suggerire prodotti che gli fruttano più introiti. Il problema o meglio la distinzione tra pura vendità e consulenza sta soprattutto nella coscenza del professionista. Io mi auguro possa esserci il plurimandato affinche possa offrire un servizio ancora più efficente. Per quanto rigurada i "colleghi" che badano allo spolpo del cliente francamente mi irritano molto perchè come ben sa si è portati a fare di tutta un'erba un fascio. Ma sono fiducioso anche che nel lungo termine possa avere delle soddisfazioni ed essere riconosciuto e distinto da essi. Comunque le assicuro che gli eventi degli ultimi anni, hanno già innescato una inevitabile pulizia del mercato ed un leggero aumento dell'attenzione verso la formazione. Non per presunzione ma ancora troppo spesso mi capita di non poter avere un certo tipo di dialogo tecnico con colleghi della mia ed altre realtà. Ma le assicuro che 5/6 anni fa era molto peggio e solo le buone performance nascondevano povertà tecniche paurose. Io mi impegno tutti i giorni affinchè si raggiunga un grado medio di preparazione dignitoso nel bene dei clienti e nel rispetto di quello che il loro denaro rappresenta.

 

  By: angelo on Martedì 27 Gennaio 2004 18:19

Framilk, mi prendo una pausa (oggi i mercati sono una specie di yo -yo: su STM il mio grafico intraday ha 6 "false partenze" in poco più di un'ora, e poi ai nuovi arrivati sembra facile ..........) per risponderle che - invece - io mi sento abbastanza in sintonia con quanto ha detto nell'ultimo intervento. Solo qualche commento: - partiamo dal fondo: ".......ma è anche vero che se si lavora in modo trasparente corretto e professionale non me la sento di sertirmi additato come la massa." Mi sembra di averle dato atto che anche solo la sua presenza qui, a mio modesto parere, denota un impegno in formazione superiore alla media. Di aver anche dato atto che - sicuramente esistono promotori corretti e preparati, ci mancherebbe altro! Se Lei fa parte di questi, provi a considerare che è danneggiato dall'opera dei non scrupolosi esattamente come i clienti. Non li difenda a priori per questioni di "appartenenza". Credo di aver anche sottolineato più volte che il discorso va affrontato in termini generali e non individuali (del resto, non conoscendoci non so come potremmo fare altrimenti). - "Noi in Italia, e Zibordi mi darà ragione, leghiamo la parola vendita a qualcosa di poco qualificato quasi un modo per denigrare. Negli usa è l'opposto. Tutti vendiamo qualcosa, dal prodotto al sapere." Vero, tutti vendiamo qualcosa. La vendita in sè non dovrebbe essere associata a qualcosa di negativo. Se lo è, è perchè tutti prima o dopo siamo stati approcciati dal venditore sbagliato, quello da cui non riusciamo a sganciarci neanche dopo aver ripetuto per l'ennesima volta che non ci serve nulla, quello che non è interessato tanto a quali sono i nostri bisogni, ma al fatto che se non batte il budget alla prosima convention non sarà più additato come esempio, oppure non vincerà più quel bel viaggio ai Caraibi. Non capita solo coi promotori finanziari, però in certi settori fa più male che in altri. Se siamo indotti a comprare un'enciclopedia che non ci serve, beh può essere seccante, ma non è un danno comparabile a quello che si può generare con scelte inopportune sui mercati finanziari. - ......... nelle relazioni semestrali è indicato sia il nome del gestore che la composizione del portafoglio e aggiungo che a noi promotori è in qualunque momento disponibile lo spaccato del fondo e tutte le operazioni con commento del gestore con cadenza mensile." Ne prendo atto, come spero Lei vorrà prendere atto che - nella mia esperienza - questi dati non sono nè considerati importanti al momento delle "vendita" nè comunicati facilmente al cliente su richiesta (per ritornare al caso cui ho accennato, abbiamo chiesto da tempo cosa c'è dentro ING Internet, stiamo ancora aspettando una risposta diversa dal "La vengo a trovare, devo parlarle di un nuovo prodotto....") - "Quello che voglio farle capire è che è vero che tutto passa per la vendita ma (che) studiare, analizzare, correggere le scelte in funzione di nuovi scenari è anche consulenza ??? " Il venditore di un tornio di precisione che si reca in un'azienda metalmeccanica (per esempio) deve essere estremamente preparato dal punto di vista tecnico, perchè fa parte del suo lavoro capire le esigenze del cliente e cercare di consigliarlo al meglio(e questo vale per tutta una serie di prodotti complessi). Ma questo non lo trasforma in un consulente, solo in un venditore tecnicamente preparato. Proseguendo con l'esempio del settore assicurativo, Lei sa che esistono due figure: l'agente, legato in esclusiva con una compagnia, ed il broker indipendente, che mette a confronto le diverse polizze e cerca di scegliere la più opportuna per il cliente (solo questo secondo,lo possiamo definire consulente) . E' davvero inaccettabile auspicare un'evoluzione in tal senso anche nel settore del risparmio gestito?

 

  By: Alessandra on Martedì 27 Gennaio 2004 12:35

Grazie, quelli che ha elencato li ho nel portafoglio. Quelli che vedo ma non posso acquistare sono nella tabella sotto. Grazie per la disponibilità. Alessandra

 

  By: GZ on Martedì 27 Gennaio 2004 12:13

beh... se la banca consente di comprare titoli esteri allora ad esempio su New York ci sono centinaia di ETF disponibili e penso che consentano di comprarli in pratica titoli come India Fund, ^INF#^, o Thailand Fund, ^TTF#^ o ^EWH#^ e tanti altri discussi qui sono appunto degli ETF americani

 

  By: Alessandra on Martedì 27 Gennaio 2004 12:09

Caro Zibordi chi le ha detto che : "a) gli ETF che sono trasparenti e non costano" Con il software di trading fornito dalla banca non si può acquistare direttamente on-line un ETF. Si può solo vendere. La Banca non li sponsorizza perchè ci guadagna poco. Saluti Alessandra

 

  By: framilk on Martedì 27 Gennaio 2004 11:58

Caro Angelo, lei è una persona educata ed esprime i suoi concetti senza offendere nessuno. Il fatto di avere punti di vista differenti la vedo come possibilità di crescita senza che ci si impunti dietro una cortina di grettismo mentale. Detto questo non sono in sintonia su alcune spressioni e concetti.Il primo, lei dice che non si conosce il gestore del fondo ed il suo operato; questo mi perdoni non è assolutamente vero visto che nelle relazioni semestrali è indicato sia il nome del gestore che la composizione del portafoglio e aggiungo che a noi promotori è in qualunque momento disponibile lo spaccato del fondo e tutte le operazioni con commento del gestore con cadenza mensile. Per quanto riguarda il fatto di non sapere quanto mi renderà in fututo mi perdoni ma questo vale per tutti gli strumenti finanziari dal gestito al portafoglio di Zibordi al BTP. Il secondo punto, non ho assolutamente e lo ho ribadito più volte, la presunzione come altri di battere il mercato. Io cerco di essere in linea con le aspettative del cliente il che significa partire da un rendimento/rischio atteso e cercare di ottenerlo. Non parto dal mercato ma da quello che il cliente vuole. Per chi ha studiato economia significa in poche parole realizzare il portafoglio ottimale tangente la curva di indifferenza del cliente. Quello che voglio farle capire è che è vero che tutto passa per la vendita ma se studiare, analizzare, correggere le scelte in funzione di nuovi scenari è anche consulenza ??? Noi in Italia, e Zibordi mi darà ragione, leghiamo la parola vendita a qualcosa di poco qualificato quasi un modo per denigrare. Negli usa è l'opposto. Tutti vendiamo qualcosa, dal prodotto al sapere. Io, ribadisco, le do ragione sulla visione globale del gestito, ma è anche vero che se si lavora in modo trasparente corretto e professionale non me la sento di sertirmi additato come la massa.

 

  By: angelo on Lunedì 26 Gennaio 2004 22:29

Framilk, pur apprezzando il tenore con cui espone le Sue argomentazioni, e pur cominciando a chiedermi se questo non sia (per ovvie ragioni) un dialogo tra sordi, mi permetta di non condividere quanto Lei espone. In particolare: _______________________________________________________________ Sul fatto che il promotore guadagni con la vendita e solo con quella mi permetta non sono d'accordo. L'80% del reddito è comnposto dal managment fee ossia da quell'aliquota che moltiplicata per il patrimonio gestito ti viene data ________________________________________________________________ Può essere. E cosa cambia? Quella da Lei citata, cioè l'opera per il mantenimento di un cliente, cos'altro è se non attività di post-vendita? Come vorremmo altrimenti definirla? Si tratta di mantenere un cliente investito in un fondo della propria casa madre, di cui non conosciamo il gestore e su cui non abbiamo (come nessuno può avere) alcuna idea sulla performance futura. E' consulenza questa? Per me, no. La consulenza finanziaria è quella esercitata da Zibordi e da altri. Un cliente entra nell'ufficio (in questo caso virtuale) vede in faccia "chi prende le decisioni finali" (o quantomeno ne conosce il nome) ed ascolta una opinione. Esce e paga per l'opinione. Poi (come capita anche con notai, avvocati, commercialisti) il cliente è libero di non seguirla o addirittura di fare il contrario. Per il promotore finanziario è diverso. Il promotore non è pagato se dà consigli, è pagato se vende un prodotto (e se ri-vende lo stesso prodotto allo stesso cliente tutti gli anni ottiene una management fee). E se il sistema lo paga per vendere (o per farmi restare investito, che è la stessa cosa) invece che per dare consigli, a cosa possiamo pensare che punti un promotore che mi contatta? E non sta neanche in piedi l'obiezione "il cliente non soddisfatto va da un altro promotore". Il cliente non soddisfatto può cambiare promotore, ma per le argomentazioni che Lei ha notate alcuni post fà (mancanza di tempo e cultura finanziaria, ecc), rimane sempre nel circuito del risparmio gestito. Cambierà qualcosa per i singoli, ma non per il sistema, che infatti continua a prosperare ed ingrandirsi indipendentemente dai risultati che produce. Ripeto, niente di illegale. Tutto molto comprensibile. Solo, perchè non chiamare le cose col loro nome? Cosi come ha fatto il Parlamento Italiano che nel regolamentare la Sua professione ha palesemente sconfessato il termine "consulente finanziario" , all'epoca usato pressochè da tutti. _____________________________________________________________________ se su 150 prodotti ho il 10% tra azion, obbligazionarie monetari che mi battono il mercato diciamo ho a disposizione 15 fondi per costruire un portafoglio, se poi ci aggiungo anche qualche specializzato anche se sotto la media avro comunque qualcosa non dico eccellnet ma comunque in linea con le performance correnti. _____________________________________________________________________ Senta, siamo tutti qui per battere il mercato. Se ci provo io, se ci prova Zibordi, ha tutto il diritto di provarci anche Lei. Me se vuol farmi credere che Lei è autonomamente in grado (con una ragionevole significatività statistica) di individuare all'interno dei prodotti della sua casa madre quelli che "battono il mercato" allora il discorso cambia. Le probabilità che ha un singolo investitore di battere il mercato (parliamo pure in termini di rischio/rendimento, e non - superficialmente - di guadagni assoluti) sono molto basse. Se lo lasci dire da chi sta di fronte a tre video tutti i giorni, proprio con questo obiettivo. E - perdoni la franchezza - se Lei fosse tra le poche persone che ci riescono forse dovrebbe considerare di abbandonare la Sua professione attuale per saltare "al di là della barricata", diventando per esempio un gestore di hedge fund (sarebbe molto più divertente e remunerativo, glielo assicuro. Soprattutto molto più remunerativo). Spero di non avere offeso nè Lei nè altri promotori lettori di questo forum, ma come ha detto un trader molto più vecchio di me, "the truth is always the truth, should we like it or not". Saluti a tutti, Angelo.

 

  By: framilk on Lunedì 26 Gennaio 2004 19:11

x Zibordi Niente da eccepire. Però le dico, e riprendo il fatto concreto detto in precedenza, se su 150 prodotti ho il 10% tra azion, obbligazionarie monetari che mi battono il mercato diciamo ho a disposizione 15 fondi per costruire un portafoglio, se poi ci aggiungo anche qualche specializzato anche se sotto la media avro comunque qualcosa non dico eccellnet ma comunque in linea con le performance correnti. Ma anche a fronte di un un punto % in meno offro la possibilità ai cliente di avere portafogli "gestibili" dal medio risparmiatore con un rischio intrinseco di default pari mi permetta a zero. Io sono daccordo con lei sulle performance e la gestione non ottimale ma c'è un vantaggio oggettivo e operativo non trascurabile. Io non posso permettermi il lusso di far avere in portafoglio dei clienti dei titoli che possono mettere a repentaglio anni di risparmio o che devi acquistare e vendere in giornata e farlo per duecento persone. Non posso mandare sms di acquisto o vendita altrimenti farei il suo mestiere. Quando come dice lei arriverà il rialzo dei tassi tanto atteso e di questo ne sono certo, sarò senza lavoro e spero di riuscire a campare seguendo i sui consigli con quei quattro danari che avrò messo da parte...sperando di azzecarci.

pianificazione finanziara famigliare, tipo "vedove e orfani" - gz  

  By: GZ on Lunedì 26 Gennaio 2004 10:32

Parlando di rendimenti di un portafoglio su diversi anni, diciamo di pianificazione finanziara famigliare, tipo "vedove e orfani" e non da trader accanito, la cosa da leggere è lo ^studio dei tre tizi della London School che hanno calcolato tutti i rendimenti di tutte le obbligazioni e azioni del mondo negli ultimi 100 anni #http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=476981^ In media dal 1900 le borse hanno reso in termini reali tra il 5 e il 7% all'anno, con una deviazione standard (cioè volatilità) che va dal 20 al 30% a seconda dei paesi. Quindi puoi aspettarti in media di anche di perdere un 20-30% in certi momenti in media su un portafoglio azionario, ma di ottenere su periodi di più di dieci anni un rendimento del 6% REALE annuale. In Italia e Francia un poco di meno, in altri paesi un poco di più, ad es gli USA finora hanno dato il rendimento reale (inclusi dividendi e sottratta inflazione).. migliore, (e la Svezia la migliore di tutti), ma i numeri sul lungo periodo non cambiano tantissimo da paese a paese. Se leggi tutto il paper vedi che ci sono stati alcuni periodi di 10 anni in cui il rendimento è stato superiore, anche del 10-12-14%% medio annuale e cioè gli anni '20 e gli anni '90. Ovviamente per fare la media del 5-7% ci sono stati altri periodi di 10 anni con rendimenti più bassi del 5% annuale. 1) Dato che abbiamo appena avuto un periodo superiore alla media nel mondo (sia che consideri dal 1984 al 2004, oppure dal 1994 al 2004 il rendimento reale è stato superiore al 10% nel mondo), è probabile che i prossimi 10 anni rendano in termini reali meno del 5-7%. 2) Se poi paghi un 2% medio o anche di più di spese e commissioni nascoste a un fondo comune o gestione patrimoniale in media riceverai non un 5-7%, ma un 3% o 3 o 4% di rendimento reale. 3) Ma questi mostrati sono i rendimenti degli INDICI di borsa. Se poi il fondo comune o GPF in cui investi fa peggio degli indici (e in italia la grande maggioranza fa peggio degli indici) perderai altri 2 o 3 punti percentuali ulteriori almeno annuali (come è stato mostrato anche da studi ufficiali tipo quello di Mediobanca). Negli ultimi 10 o 20 anni il rendimento è stato superiore al 10% annuale nel mondo per cui c'era spazio per tutti. Ma statisticamente probabilmente nei prossimi dieci anni otterrai (in media) un rendimento pari a ZERO usando un fondo comune perchè devi ragionare su un rendimento AL MASSIMO del +5% medio reale. E quindi ogni punto percentuale in meno pesa. Rendimenti degli INDICI di borsa del mondo dal 1900 a oggi (leggere tutto lo studio per vedere meglio i rendimenti reali e i periodi medi in cui li ottieni)

I bond van giù quando i tassi van su, le azioni no - polipolio  

  By: polipolio on Domenica 25 Gennaio 2004 00:52

GZ: Ma al prossimo ciclo di rialzo dei tassi di interesse (che prima o poi arriva) sia le obbligazioni che le azioni perderanno per diversi anni di seguito e allora finirà tutto perchè i "prodotti" finanziari sono finti ------------- Mi conshenta: le obbligazioni perderanno (è pura algebra); le azioni, invece, non è detto e cmq. relativamente meno e non tutte. Qui la questione è ciclo economico-della profittablità (+issue leverage)- dei tassi. A seconda di come i cicli si incastrano tra loro le azioni possono salire. Intendo se la variazione dei tassi è ritardata o comunque minore della variazione della crescita (di/dt è minore di dg/dt) le azioni salgono comunque.

 

  By: xxxxxx on Venerdì 23 Gennaio 2004 23:10

--------------------- L'80% del reddito è comnposto dal managment fee ossia da quell'aliquota che moltiplicata per il patrimonio gestito ti viene data. Bene, se il patrimonio per mia non curanza, sia per riscatti o per minusvalenze dei mercati scende, il mio introito si riduce notevolmente. Quindi devo sforzarmi affinchè: 1) cercare di ridurre al minimo i riscatti per cattiva gestione 2) cercare di dare un servizio attento che eviti di dare risultati lontani da quelli attesi nell'arco temporare fissato. ---------------------- aggiungo un 3) cercare di piazzare prodotti che incastrano il cliente per 10 o 20 anni (se di più anche meglio); prodotti che in caso di riscatto anticipato provocano al cliente discrete perdite così che quando questo viene da me a chiedermi il riscatto anticipato gli posso rispondere: "ma guardi... non le conviene uscire adesso e poi è un investimento di lungo periodo e vedrà che le darà i risultati sperati... se proprio ora ha bisogno di soldi le posso offrire un prestito"

I "prodotti finanziari" sono finti e spariranno - gz  

  By: GZ on Venerdì 23 Gennaio 2004 21:30

Il problema sta nel manico, nei "prodotti finanziari" che sono una finzione. I Fondi Comuni, le Gestioni Patrimoniali, le Unit Linked, i prodotti a Capitale Garantito ecc.. non hanno una vera ragione di esistere. Se venissero aboliti i risparmiatori risparmierebbero, sono una tassa come l'IVA e l'IRPEF. Il "Risparmio Gestito" è stato creato dieci-dodici anni fa grazie al colossale ribasso dei tassi di interesse mondiali iniziato a metà anni '80, ma se i tassi cominciano a salire e le borse hanno un altra crisi può semplicemente sparire perchè non ha logica economica. Una volta che i tassi di interesse tornino al 6% sui Bot e le obbligazioni di riflesso quindi comincino a perdere in conto capitale (cosa che non succede da dieci anni), ma chi compra più un fondo comune o una GPF ? Gli unici "prodotti finanziari" onesti sono : a) gli ETF che sono trasparenti e non costano b) gli hedge fund, dove se il cliente perde il gestore non guadagna anzi fallisce. Metà dei gestori di hedge funds dopo cinque anni hanno chiuso perchè erano in perdita. Anche gente nota come Richard Dennis o Niederhoffer o Jim Robertson hanno dovuto chiudere il loro fondo per perdite. E' un esagerazione ? Allora perchè i fondi comuni e le gpf non vanno anche loro fallite quando sono in perdita come qualunque attività economica ? Come è possibile che "perdano" come saldo per il cliente, ma alla fine loro guadagnino come loro bilancio ? Come è possibile che i 50 o 100 fondi che lei vende invece non falliscano mai anche quando perdono per tre anni di fila (e vengano gestiti a rotazione da anonimi funzionari di banca a stipendio e non da imprenditori in proprio) ? Ma non è colpa di nessuno in particolare di quelli che lavorano nel sistema finanziario. Il monopolio delle banche di tutti i servizi finanziari in Italia è inattaccabile e giustamente, dal loro punto di vista, lo sfruttano piazzando solo prodotti in cui il loro rischio è zero e guadagnano quando il cliente perde. Fino a quando le obbligazioni salgono per 15 anni di fila e le azioni (con alcune rilevanti eccezioni) in media salgono nel mondo per 15 anni di fila riuscirai a vendere il "risparmio gestito all'italiana". Ma al prossimo ciclo di rialzo dei tassi di interesse (che prima o poi arriva) sia le obbligazioni che le azioni perderanno per diversi anni di seguito e allora finirà tutto perchè i "prodotti" finanziari sono finti

 

  By: framilk on Venerdì 23 Gennaio 2004 19:14

Sul fatto che il promotore guadagni con loa vendita e solo con quella mi permetta non sono d'accordo. L'80% del reddito è comnposto dal managment fee ossia da quell'aliquota che moltiplicata per il patrimonio gestito ti viene data. Bene, se il patrimonio per mia non curanza, sia per riscatti o per minusvalenze dei mercati scende, il mio introito si riduce notevolmente. Quindi devo sforzarmi affinchè: 1) cercare di ridurre al minimo i riscatti per cattiva gestione 2) cercare di dare un servizio attento che eviti di dare risultati lontani da quelli attesi nell'arco temporare fissato. Dare un buon servizio è possibile anche con minusvalenze se queste sono state prevenditavate illustrate ed accetate dal cliente a fronte di guadagni potenzialmente maggiori.