By: Roberto964 on Sabato 11 Gennaio 2014 15:39
SOS, deflazione globale in arrivo
Sembra che una deflazione totale stia per interessare l’intero pianeta, almeno per quanto possiamo dedurre da questo articolo inerente il CROLLO VERTICALE (-35%) dell’indice “Baltic dry index” , il leading indicator del settore import-export globale che misura tutto quanto concerne il trasporto marittimo di container al mondo. Dalla vigilia di Natale ad oggi questo indice è collassato a candela del -35%, il dato peggiore dal 1984 ad oggi.
http://www.wallstreetitalia.com/article/1657419/economia/crolla-il-baltic-dry-index-35-peggior-inizio-d-anno-in-30-anni.aspx
Il bruttissimo tempo che ha interessato mezzo pianeta ha sicuramente il suo peso: centinaia di navi non saranno partite o avranno trovato riparo occasionale lì dove erano, ma un crollo simile non si può addurre solo al maltempo.
Su questo argomento non so quanti articoli avrò scritto, beccandomi spesso anche del matto.
Sostengo da almeno due anni abbondanti che la violenta deflazione auto-imposta dalla UE ai suoi circa 500 milioni di abitanti abbia fatto da volano alla rovescia, risucchiando nella deflazione l’intera economia globale.
Mai mi stancherò di ricordare che quei 500 milioni di europei detengono il 26% del PIL mondiale e che insieme ad altri 560 milioni di persone che vivono nei cosiddetti “Paesi avanzati”, arrivano a detenere il 60% del PIL mondiale. In pratica, 1,060 miliardi di abitanti producono molto più PIL dei restanti 6 miliardi del pianeta Terra.
Questi Paesi sono: Europa intera, USA, Giappone, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Korea del sud.
Tutti questi Paesi hanno un PIL procapite di almeno 27.000 dollari USA (il PIL procapite cinese è intorno a $ 6000, quello Indiano è $1.600 ca), immaginate se TUTTI gli abitanti dei Paesi avanzati, quasi simultaneamente, riducessero i loro consumi del 20%?
E’ doveroso fornire un po’ di dati:
PIL mondo 70.000 miliardi di dollari USA ($); abitanti mondo 7,050 miliardi;
PIL Paesi avanzati (60% di $70.000mld=) $ 42.000 miliardi, ovvero PIL procapite di ($42.000mld : 1,060mld abitanti=) $39.600;
PIL resto del mondo ($70.000mld - $42.000mld=) $28.000mld; PIL procapite di ($28.000mld : 6 mld abitanti=) $4.666;
Riassumendo: un settimo della popolazione mondiale ha un PIL procapite di $ 39.600, contro i 4.666 dei 6/7 del resto del mondo. Secondo voi, chi è che spende di più oltre il sostentamento necessario?
Con un consumo inferiore medio del 10% di quei 1,060 miliardi di abitanti il PIL mondiale si ridurrebbe di (42.000 – 10% $ 4.200 miliardi, ovvero il 6% dell’intero PIL mondiale, oppure più della metà del PIL cinese, oppure tutto il PIL di India, Brasile e Indonesia messi insieme…basta come esempio? Ebbene, è ciò che potrebbe realmente accadere a breve, se non sta già accadendo. Pensiamo solo ai dati relativi all’Italia: dal 2007 al 2013 le spese degli italiani relative alle vacanze natalizie è stata inferiore di 7,5 miliardi. In cosa pensate abbiano risparmiato gli italiani? E’ chiarissimo: su tutto un po’. La deflazione così si fa, risparmiando sull’abbigliamento, sul cibo, sul viaggio che non si fa, sulla cena che si fa a casa, sul riscaldamento che non si accende … insomma, da noi si è tagliato ancora un superfluo che a breve diverrà anche il necessario.
Una deflazione simultanea o quasi di tutti i Paesi avanzati porterebbe DISASTRI inimmaginabili ai Paesi emergenti ed in via di sviluppo, con guerre continue che costringerebbero MILIARDI di persone ad un esodo forzato.
Dobbiamo renderci conto che le ciclicità economiche sono fatte di zone che consumano di più di altre, alternandosi in continuazione e soprattutto nei Paesi avanzati che questo è da sempre avvenuto.
Se negli anni ’50 gli USA non avessero avuto quel tenore di vita, in Europa (ma anche nel resto del mondo avanzato) non ci sarebbe stata la crescita che abbiamo avuto. E’ chiaro che ha influito enormemente il conflitto mondiale, anzi, è stato indispensabile perché ciò avvenisse.
Senza il formarsi delle classi medie in Cina, India, Brasile ecc NON ci sarà nessuno che darà il cambio ad uno stanco, opulento e vecchio occidente. E purtroppo, di classi medie ne sono rimaste ben poche nell’intero globo. Stiamo assistendo al funerale delle middle-class occidentali, quelle che hanno fatto fare passi da gigante ai salari e ai diritti dei lavoratori e a tutto ciò che di buono si è fatto negli ultimi 70 anni. Esse sono state schiacciate dalla finanza creativa e dall’ingordigia delle multinazionali, il tutto senza che ci sia stato un minimo ricambio da altre parti.
Il sogno di re-Mida che permea la governance e i rampanti manager di queste apolidi piovre giganti che hanno creduto (e credono ancora) di poter minimizzare i costi e massimizzare i profitti all’infinito si abbatterà come un tremendo TSUNAMI sull’intero globo, nessuno escluso.
Per capire la gravità della situazione basta vedere i dati degli ultimi SEI mesi relativi all’India, al Sudafrica, alla Cina, al Messico ecc. Quando il capitale fiuta il pericolo scappa e viene tesaurizzato, facendo sparire in un sol colpo investimenti, fabbriche e occupazione.
I tumulti violenti a cui stiamo assistendo in Bangladesh, Vietnam, Turchia, Egitto, Brasile, Grecia ecc non sono che l’aperitivo di quello che potrebbe realmente accadere.
Troppo pessimista?....me lo auguro di cuore.
Roberto Nardella.