quando si comincerà a sparare ?

 

  By: Roberto964 on Mercoledì 15 Maggio 2013 21:02

ciao caro Shabib, bellissimo post che condivido appieno: i comuni mortali NON hanno idea di COSA stia arrivando, il sillogismo con gli ebrei nel 1935 è perfetto...così come è perfetta la metafora del vulcano. Un abbraccio.

 

  By: shabib on Mercoledì 15 Maggio 2013 11:12

COSA CI SARA’ OLTRE IL LIMITE ? Postato il Lunedì, 13 maggio @ 14:51:21 CEST di davide DI EUGENIO ORSO pauperclass Sto pensando a una cosa che mi ha detto Costanzo Preve, tempo addietro, e che riguarda la situazione italiana di oggi, la passività di massa generalizzata, l’assenza di reazioni efficaci alla strage sociale e agli espropri messi in atto dagli agenti neocapitalistici. Ciò che mi ha detto Costanzo suona grossomodo così: anche gli ebrei, negli anni trenta, in Germania, pensavano che i nazisti non avrebbero potuto spingersi oltre una certa soglia, ma poi quella soglia è stata ampiamente e drammaticamente superata. Se non vi è reazione popolare alle angherie che gli italiani stanno subendo, forse è perché in molti sperano che i mercati, l’unione europoide e i “gauleiter” dell’eurozona non potranno andar oltre certi limiti, nella razzia di risorse e nella compressione del lavoro, ma costoro si sbagliano, commettendo un errore imperdonabile che comprometterà il loro futuro. Marchionne non si è fermato, Monti non si è fermato, la troika non si ferma e il “rigore nei conti pubblici” è utilizzato come un'arma contro la popolazione, che impoverisce, cade in depressione, si suicida, ma non reagisce. Infatti, è proprio la sconcertante passività di chi è schiacciato sotto il tallone neocapitalistico che alimenta gli appetiti del nemico di classe e civiltà e lo induce, sentendosi al sicuro, al superamento di qualsiasi limite. Così è stato per gli ebrei tedeschi, con il partito nazista in rapida ascesa, e così sarà anche per noi, in balia delle aristocrazie finanziarie euronaziste e dei loro appetiti. Passività e attendismo, alimentati dalla speranza che miracolosamente in futuro la pressione si ridurrà e andrà un po’ meglio, sono nella realtà altrettanti incentivi, per i razziatori della classe globale e i loro “valvassini” politici, a spingersi oltre nelle controriforme, a velocizzare il processo (culturale e sociale) di trasformazione dei dominati in neoschiavi precari, o in esclusi per “eccesso di braccia” e scarsità di lavoro, indotta artificialmente nel sistema. Passività e attendismo di massa, non di rado intrisi di pacifismo a senso unico, di rinuncia aprioristica a ogni forma di reazione violenta e sanguigna, non fanno altro che alimentare il progetto demiurgico neocapitalistico, avvicinando il momento della sua completa realizzazione. Se gli ebrei rimasti in Germania dopo l’affermazione elettorale del nazismo, nel 1933, hanno sperato di potersela cavare, di sopravvivere, di vedere un giorno tempi migliori, la storia si è incaricata tragicamente di smentirli, in una misera manciata d’anni. Non solo non c’è stato un “ammorbidimento” del nazismo, un appiattimento su posizioni di maggior tolleranza, ma, al contrario, un baldanzoso rincrudimento delle sue peggiori caratteristiche, adducendo a quegli ingenui ebrei inenarrabili lutti. Gli ebrei del ghetto di Varsavia che sono insorti nel 1943, dieci anni dopo l’affermazione elettorale nazista in Germania e in piena guerra mondiale, pur non potendo vincere contro lo strapotere nemico, pur non avendo ottenuto solidarietà e aiuto dalla popolazione polacca (antisemita quanto quella tedesca), hanno riaffermato la loro dignità, come singoli e come popolo, e per questo, anche soltanto per questo, hanno ottenuto una parziale vittoria. Ma ormai era troppo tardi, in Europa, perché il “popolo eletto” o presunto tale potesse salvarsi. Nell’Italia di oggi la situazione sociale e economica è grave, in caduta libera. La popolazione allo stremo, dopo alcuni decenni di menzogne politiche, di condizionamento mediatico, d'idiotizzazione di massa, di distruzione della coscienza sociale e critica, di continue sconfitte per quanto riguarda il lavoro, il reddito, il tenore di vita, si sta comportando come gli ebrei tedeschi negli anni trenta, che speravano di farcela, di passare indenni la nottata, fidando sul fatto che il nemico avrebbe dovuto rispettare, alla fine, certi limiti creduti invalicabili. Permangono i miti nefasti della democrazia liberale, dei “diritti umani”, del liberismo economico e degli “stati uniti d’Europa”. A poco o niente è servita l’irruzione sulla scena politica e nelle piazze del movimento cinque stelle, che ha dato a questa popolazione una rappresentanza parlamentare, ma rigorosamente dentro il sistema. Una rappresentanza rivelatasi in breve tempo del tutto inefficace, non in grado di incidere sulle decisioni politiche che contano, e a conti fatti forse soltanto apparente. Unico merito ascrivibile a m5s è quello di aver smosso un poco, in modo sicuramente superficiale e insufficiente, ma minimamente significativo, le coscienze assopite degli italiani. D’altra parte, anche se la popolazione italiana, o almeno quella parte che è ancora un po’ combattiva, avesse seguito la strada insurrezionale, armi alla mano, probabilmente non avrebbe vinto, sbaragliando il nemico e rompendo definitivamente l’assedio, ma almeno avrebbe messo in crisi il sistema, arrestando temporaneamente controriforme e massacro sociale, riacquistando un po’ di dignità e di solidarietà comunitario-classista. Avremmo potuto assistere a un 1905 italiano, in attesa del fatidico 1917. Cosa ci sarà oltre il limite, non ancora raggiunto e superato? Difficile ipotizzarlo ora, con la situazione ancora in movimento e la direzione di marcia della storia non del tutto chiara e definitiva. Possiamo, però, ricorrere a una metafora geologica. Quella del vulcano che si risveglia dopo decenni o secoli d'inattività, con la lava che riprende a salire cercando uno sbocco, una via d’uscita. Nel condotto il magma può incontrare un tappo di lava solidificata, ricordo di precedenti eruzioni, che ostruisce il percorso. Sotto la pressione della lava, che tende a salire, il tappo a un certo punto salterà, lasciando il campo a un fenomeno spettacolare, spesso violento – quello dell’eruzione vulcanica – che potrà determinare grandi cambiamenti, per gli uomini e l’ambiente, essendo in grado di influenzare persino il clima. Ebbene, oggi noi siamo nella situazione del vulcano in cui la lava sale, ma che non è pronto a eruttare. C’è ancora il tappo che trattiene il magma. Con altre parole, siamo in una situazione protorivoluzionaria, in cui i grandi tumulti non sono ancora scoppiati, le forze del cambiamento sono embrionali e il potere riesce a imporre il suo ordine. Quando il tappo salterà e uscirà la lava incandescente, potremo solo sperare di non trovarci nella condizione degli ebrei del ghetto di Varsavia, fra l’aprile e il maggio del 1943, i quali si sono coraggiosamente ribellati, hanno brandito le armi per combattere un nemico potente, ma troppo tardi, perché il loro destino era già segnato. Eugenio Orso Fonte: http://pauperclass.myblog.it/ Link: http://pauperclass.myblog.it/archive/2013/05/13/cosa-ci-sara-oltre-il-limite-di-eugenio-orso.html 13.05.2013 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11840

 

  By: pana on Martedì 14 Maggio 2013 18:26

s-c-a-n-d-a-l-o-o! pazzesco ,vomitevole ..... Oggi eil giorno piu triste..ecco perche salela borsa, i diritti dei lavoratori sacrificati sull altare della profitabilita di wall street Memphis Congressman Steve Cohen: “Today was one of the saddest days the House of Representatives has probably ever seen.” http://tndp.org/blog/2013/05/09/u-s-house-republican-majority-votes-to-axe-40-hour-work-week/

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: pana on Venerdì 10 Maggio 2013 13:04

fattori genetici? fattori culturali ? BAH ! molto semplicemente... 1-niente dura in eterno 2-il mondo e' fatto a scale, chi le scende e chi le sale... e intanto il 30 % degli americani e pronto a una rivolta armata..e qua scatta un megabuy sui produttori di armi..e risolvono pure il buco del Medicare http://libertycrier.com/government/poll-29-of-registered-voters-believe-armed-revolution-might-be-necessary-in-next-few-years/

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

 

  By: gianlini on Lunedì 06 Maggio 2013 19:26

Osservazione molto arguta, Ferpa!

 

  By: Giovanni-bg on Lunedì 06 Maggio 2013 19:07

Bah.. non saprei che dire però da quello che mi ricordo uno dei fattori principali di degenerazione delle cellule è l'ossidazione delle stesse. L'ossigeno è sostanza ossidante per definizione. Tanto è vero che si studiano elementi tipo il selenio che hanno proprietà anti ossidanti come fattori di prevenzione del cancro. E dimostrato infatti che l'ossidazione delle cellule danneggia il DNA e la può trasformare in una cellula tumorale. https://it.wikipedia.org/wiki/Antiossidante Questo fa a pugni con quello scritto sotto o mi sbaglio? Per quanto riguarda la dieta alcalinizzante http://medbunker.blogspot.it/2012/06/dieta-alcalina-alla-base-della-bufala.html La verità è che siamo ancora un po' lontani dalla soluzione del problema.

 

  By: lutrom on Lunedì 06 Maggio 2013 16:39

Alberta, non so cosa dire dell'articolo, infatti non sono un esperto, comunque alcune cose vere ci sono sicuramente (anche se mi sembra un articolo un po' troppo "estremista"): però non dimentichiamo che tracce di tumori sono state rinvenute anche negli scheletri di dinosauri (o di altri animali preistorici, ora non ricordo di preciso): non credo che a quell'epoca esistessero alcuni fattori, citati nell'articolo, che provocano i tumori, fattori che invece oggi ci sono.

 

  By: alberta on Lunedì 06 Maggio 2013 15:10

Non sapevamo dove inserirlo, ma potrebbe interessare a molti..... La causa primaria del Cancro fu scoperta nel 1931 da uno scienziato premio nobel http://www.ecplanet.com/node/3619 Non abbiamo una competenza specifica, se qualcuno vuole replicare, grazie in anticipo.

 

  By: temistocle2 on Lunedì 06 Maggio 2013 13:12

e anche qua: ....Keynes was an effete homosexual who spent more time talking poetry with his wife than he did having sex with her (yes, that is reportedly a quote). And what does this have to do with economics? Well, Ferguson implies that people with homosexual tendencies don’t care about the future because they can’t have children... In his 1962 novel The Wanting Seed the conservative author Anthony Burgess writes about a ^dystopian world in which overpopulation looms large and authoritarian governments use it as an excuse to interfere with peoples’ lives. One way in which they do this is to turn heterosexual relationships into a taboo and promote homosexuality as the new normal.#http://www.nakedcapitalism.com/2013/05/philip-pilkington-homosexuality-leading-cause-of-economic-crisis-harvards-niall-ferguson-reports.html^ *************** purtroppo son discorsi che scivolano spesso nel complottismo, che non significa che non siano motivati, ma che sono argomentati in modo dilettantesco e/o perdono credibilità per la paranoia che trapela. Manca una buona narrazione

 

  By: Moderatore on Lunedì 06 Maggio 2013 00:59

su questo tema del debosciamento dell'uomo occidentale ci sono alcuni siti micidiali in lingua inglese ^Fatter, Wimpier, More Pathetic May 2, 2013 by CH#http://heartiste.wordpress.com/2013/05/02/fatter-wimpier-more-pathetic/^

 

  By: giorgiofra on Domenica 05 Maggio 2013 15:12

Vincenzo, l'essenza di tutta la questione è che viviamo in una società debosciata. In trenta anni è degenerato tutto, la politica, la morale, la cultura, i valori. Come ho più volte sostenuto ci si concentra troppo sulle questioni prettamente finanziarie, che certamente sono parte del problema, ma che a loro volta derivano da condizioni di ordine prettamente "culturale". Cos'è un uomo, quali sono i suoi diritti ed i suoi doveri, quale debba essere il rapporto tra lo stato ed i cittadini, quale debba essere il limite dell'azione pubblica, quale debba essere il limite dell'azione privata, la libertà e la responsabilità degli individui. Credo che siano queste le questioni fondamentali che dovrebbero essere affrontate, e dalle quali derivano i problemi di ordine macroeconomico e finanziario. Senza mettere mano a queste questioni, non credo si uscirà da questa situazione. Gli stupidi, adeguatamente rincoglioniti, credono che i problemi troveranno soluzione nella lotta all'evasione fiscale, e non si pongono la domanda se debba esistere un limite invalicabile all'invadenza dello stato, ed alla sua soffocante ingerenza in ogni aspetto della vita privata. Eppure l'esperienza comunista dovrebbe aver dimostrato al di la di ogni dubbio che quando lo stato pretende di decidere, controllare e determinare ogni aspetto della vita delle persone e dell'economia, la società collassa sotto ogni punto di vista. Il mio amico Angelo, disoccupato cinquantenne con cinque figli, che si arrangia a guadagnare 1000 euro al mese per sopravvivere, viene considerato un parassita, perchè evasore fiscale. Nel contempo si vorrebbe garantire un reddito a chi non ha il lavoro. Naturalmente accettare che uno non abbia di che vivere non è morale. Ma impedire a questi disgraziati di guadagnarsi, lavorando, il minimo indispensabile, mi pare semplicemente folle. Ecco quindi l'intervento pubblico che pretende di sottrarre risorse a chi è già massacrato dalle tasse, per trasferirle ad una moltitudine che, anche se in nero, produce un minimo reddito. Lo stato, praticamente, punisce la libera iniziativa per premiare il parassitismo. Il semplice buon senso vorrebbe che lo stato consentisse a chiunque di lavorare, ed esentasse da qualunque imposta o contributo quella parte di reddito indispensabile alla pura sopravvivenza della propria famiglia. Il disoccupato che, in attesa di trovare un lavoro regolare, cerca di procurarsi un minimo reddito, è costretto a nascondersi, quasi fosse un criminale. E' evidente che una società così strutturata sia destinata al collasso.

 

  By: gianlini on Domenica 05 Maggio 2013 14:33

Vincenzo, la tua analisi ha sicuramente molto di vero. però a me sembra terribilmente difficile oggi nutrire fame di qualcosa, mi sembra ovvio e naturale lasciarsi andare, abbiamo tutto e raggiunto tutto, come poter trovare la voglia di fare qualcosa ancora?? io sicuramente mi sento più vicino all'atteggiamento del ragazzo che a quello che indichi tu, infatti faccio una fatica terribile a "motivare" mia figlia, anche se non le regalo nulla, non riesco ugualmente a spingerla con forza verso qualcosa....

 

  By: VincenzoS on Domenica 05 Maggio 2013 13:58

x Gianlini secondo te quel ragazzino lì, quanta voglia ha di sbattersi per conquistare qualcosa?? ----------------------------------------- Probabilmente non ne ha nessuna, ma non c'entra niente il fatto in sè che abbia ereditato l'appartamentino dalla nonna, quanto piuttosto il modo in cui "vive" l'averlo ereditato, insomma l'educazionee che ha ricevuto, dalla famiglia, dalla scuola, dal resto della società. Con un educazione ispirata alla sobrietà considererebbe quell'eredità un ottimo punto di partenza per spiccare il volo: non doversi preoccupare per la casa lo porterebbe a focalizzarsi su altri progetti per la sua vita, che voglia fare il medico o l'avvocato piuttosto che l'agricoltore o il bagnino. Negli ultimi anni siamo invece riusciti, almeno in Italia, a realizzare un combinato disposto peggio che il cattocomunismo della I Repubblica, che almeno DC e PCI erano due partiti sobri. Da un lato c'è stato il berlusconismo, con il dio-denaro, il consumismo sfrenato, soprattutto dell'anima, elevato agli altari, l'immoralità come sistema, il disprezzo per gli avversari. Dall'altro lo statalismo permeante tutto il centro-sx per cui tutto ciò che fa lo stato è buono, tutto il resto è cattivo, lo stato garantisce e tutela tutti , gli autonomi sono tutti evasori con corollario di burocrazia e caste private che ormai pervadono tutto pensando solo a mantenersi e auto-perpetuarsi. In realtà entrambe le cose sono il frutto avvelenato dell'unica cultura politica autonoma che l'Italia abbia generato, e cioè del fascismo. E che il fascismo ancora ci permei lo dimostra che se ne continua a parlare, in un modo o nell'altro.

 

  By: gianlini on Domenica 05 Maggio 2013 12:00

Vincenzo, secondo te in Corea, Giappone o CAlifornia (diciamo le patrie dell'I-Phone) si ammazzano di lettura, apprendimento della lingua straniera e visite settimanali a musei? ieri parlavo con una ragazzina ventenne che stava per andare dal fidanzatino, più o meno coetaneo, il quale è figlio unico ma avendo già ereditato dalla nonna un appartamentino tutto suo, quando la fidanzatina va a trovarla hanno già bell'è che pronto un posto dove passare la notte secondo te quel ragazzino lì, quanta voglia ha di sbattersi per conquistare qualcosa??

 

  By: VincenzoS on Domenica 05 Maggio 2013 09:43

x Gianlini I problemi nascono quando dimentichiamo che prima di comprarci l'i-Phone ci dovremmo comprare un po' di libri, prima di andare alle Maldive dovremmo spendere soldi per andare a visitare musei o ascoltare concerti, prima di comprarci il SUV dovremmo pensare a far frequentare ai nostri figli corsi di lingua o di musica *** sono profondamente in disaccordo i problemi nascono quando dimentichiamo che prima di comprarci l'i-Phone ci dovremmo preoccupare di imparare a come costruirlo, prima di andare alle Maldive dovremmo imparare a come procurarci l'energia necessaria, prima di comprarci il SUV dovremmo imparare a come produrlo e fabbricarlo ------------------------------------------------- Scusa, ma leggere, andare per musei, ascoltare musica, imparare le lingue non sono esattamente le basi per imparare a costruire l'i-Phone, a procurarci l'energia, a come produrre il SUV? Io non ce l'ho con l'i-Phone, che è la Ferrari dei telefonini, io ce l'ho con chi lo compra al figlio quindicenne invece di spendere per fargli imparare un qualcosa che un domani lo metta nelle condizioni di costruire l'i-Phone della nuova generazione.