Che dici Gianlini? Da parte russa, come conseguenza alle sanzioni, c'è l'embargo su tutti i prodotti agricoli italiani, motivo principale per il quale la Lega protesta. Visto che si parla di amici, ho amici agricoltori nel settore della frutta che sono incazzati neri. L'export agricolo totale italiano in conseguenza delle sanzioni alla Russia è diminuito del 35%. Da parte occidentale ci sono invece le sanzioni finanziarie alla Russia, che diminuiscono la sua espansione economica e quindi la sua capacità di acquisto di beni europei. Poi ci sono altri effetti, come per es. il blocco operato dalla UE alla costruzione del gasdotto SouthStream, verso il quale abbiamo già speso diversi miliardi di euro e che rappresenta un (grosso) affare mancato per l'Italia.
Poi varie altre che ora non ricordo.
Le conseguenze dell'embargo contro la Russia - ilSole24ORE
"peraltro, tra i Paesi più danneggiati dalla diatriba tra UE e Russia c’è proprio l’Italia. Il nostro Paese è tuttora il sesto partner commerciale della Russia sia all’import che all’export, mentre in Unione Europea è secondo dietro alla Germania. In questi anni l’Italia ha sopportato elevati danni commerciali. (...)
All’export, i settori maggiormente esposti alle restrizioni commerciali sono stati l’agroalimentare, i macchinari e i segmenti ad elevato contenuto tecnologico in cui le aziende italiane agiscono in qualità di abituali partner commerciali degli operatori russi. ""
Nuove sanzioni alla Russia, export italiano in altalena
"In un contesto caratterizzato da un quadro sanzionatorio (sia dal lato Usa/Ue che delle controsanzioni russe, in vigore da quasi 4 anni) e dalla recessione economica russa, l’Italia ha visto ridurre sensibilmente il proprio peso in termini di export verso Mosca. Dal 2013, anno di picco delle vendite made in Italy in Russia pari a oltre 10 miliardi di euro, l’export italiano ha perso circa il 25% al 2017 (anno in cui si è comunque registrato un recupero). Un’analisi più approfondita dei dati rivela che le sanzioni/controsanzioni hanno senza dubbio colpito alcuni settori direttamente, primo tra tutti il settore agroalimentare italiano (che ha perso il 50% del proprio export in 4 anni) e, in seconda battuta, alcuni comparti della meccanica strumentale (in particolare macchinari e impianti destinati al settore dell’energia e alcuni beni del settore difesa). Tuttavia bisogna anche considerare che la recessione russa e il forte indebolimento del rublo hanno ampiamente contribuito alla battuta d’arresto delle vendite di beni italiani, divenuti onerosi in un clima di incertezza e di investimenti stagnanti. La meccanica strumentale, primo settore dell’export made in Italy in Russia e solo in parte colpito dai provvedimenti sanzionatori, ha perso circa il 20% delle proprie vendite tra il 2013 e il 2017. "
Noi quindi abbiamo tutto da guadagnare dalla normalizzazione dei rapporti con la Russia e soprattutto da una Russia in buona forma economica.