-12% S&P e -10% dollaro = -22%

 

  By: beppe on Venerdì 21 Giugno 2002 04:24

Il prossimo step saranno lo yen ed il nikkei. Beppe

 

  By: Sandro Cecconi on Venerdì 21 Giugno 2002 02:46

Chiedo venia settembre 1992. Sandro

 

  By: Sandro Cecconi on Venerdì 21 Giugno 2002 02:45

Egr. Dott. Zibordi, voglio pubblicamente confermarLe la mia stima a livello professionale ma allo stesso tempo(non me ne voglia) sono costretto, mio malgrado, a doverLe ricordare che i cambi non si governano a come tutte le banche centrali hanno fatto sino ad ora sperperando danaro pubblico (ricordiamoci tutti il settembre del 1991; come ebbe a dire un grande giornalista del Corriere della Sera dell'epoca la colpa non è della cosìddetta speculazione (questo termine deriva dal verbo latino "speculo" che significa prevedere) ma da decisioni di politica economica dei vari governi. Pertanto le banche centrali ben poco possono fare, se non sperperare il danaro pubblico, in questi frangenti. Con stima e con affetto. Sandro

-12% S&P e -10% dollaro = -22% - Gzibordi  

  By: GZ on Venerdì 21 Giugno 2002 02:28

la cosa peggiore che sta succedendo al momento è che la perdita di circa un -12% dell'S&P da inizio anno si sta cumulando con una perdita del dollaro del 9%, forse stanotte quasi 10%. A meno di non essere al ribasso sul dollaro (avendo comprato qualche valuta contro dollaro come speculazione) chi è investito sulle azioni americane nell'ultimo mese vede perdite doppie. Se si è un istituzione, fondo o banca europea (le giapponesi molto meno) si sta soffrendo in questo momento una perdita dell'ordine (in media) del 20% al meno in pochi mesi per la doppia scure del dollaro e S&P. Che il dollaro torni al livello di due anni fa è un fatto positivo in astratto, tanto è vero che quando due anni fa sfondò la parità con l'euro si disse che era sopravvalutato ecc... Inoltre proprio oggi sono usciti altri dati americani non buoni, ma ottimi che fanno impallidire quelli europei recenti. Per cui delle ragioni "profonde" per un crollo del dollaro non ce ne sono. Alla fine se devi aggiustare un tasso di cambio e va nella direzione giusta non puoi pretendere che lo faccia come vuoi e lo fa a strappi. Il problema e il paradosso è che mentre ora gli S&P e il dollaro sono su un valore "giusto" dato che però si stanno ancora muovendo stanno moltiplicando le perdite di chi ne ha troppi. Questo è quello che successe nel 1987 ad esempio dove quando il mercato era abbastanza ipervenduto da rimbalzare arrivò (per un errore politico per la verità) un ondata di vendite sul dollaro e la reazione fu unn panico degli investitori esteri. Durò un giorno e mezzo e fu recuperato, ma fu terribile. Dato che di questo scenario se ne parla oggi è probabile che le banche centrali stiano attente e facciano qualcosa sul dollaro entro lunedì. Ma occorre veramente frenare il dollaro perchè tra l'altro i weekend sono i più pericolosi