Errore più grosso ? investire ora - ebreo errante ¶
By: ebreo errante on Giovedì 29 Novembre 2001 12:14
Le premesse da cui parto sono:
1) La Fed ed il governo Usa han dimostrato di esser pronti a tutto pur di
evitare una forte recessione e tramite una politica monetaria e fiscale
espansiva ce la possono fare, perchè si parte da un surplus di bilancio
e da un relativamente basso debito pubblico .
2) Le performance della borsa nel medio termine dipendono principalmente
dal tasso di crescita degli utili che a loro volta dipendono dal tasso di
crescita dell'economia .
3) il rapporto P/E degli indici è su livelli storicamente elevatissimi,
significa che il mercato sta già scontando tassi molto alti di crescita
degli utili, ai livelli degli anni '90 .
.
4) I tassi di crescita superiori al 3% dell'economia Usa degli anni '90 non
sono più ripetibili, perchè non esistono più molte delle condizioni che lo
resero possibile:
a) negli anni 90 si partiva da una elevata disoccupazione, e quindi è stato
possibile aumentare i tassi di crescita senza generare pressioni
inflazionistiche, oggi non è più così, la disoccupazione nonostante la
recessione è ancora su bassi livelli, quindi una forte ripresa dell'economia
provocherebbe rapidamente inflazione .
b) l'indebitamento complessivo delle famiglie Usa era molto più basso di
oggi, quindi allora era possibile aumentare i consumi tramite
l'indebitamento molto più di oggi .
c) gran parte dei guadagni in termini di produttività ottenuti negli anni
'90 sono dovuti alla liberalizzazione del mercato del lavoro .
Ma come sa chiunque abbia lavorato in una impresa i tassi di crescita della
produttività così ottenibili hanno un andamento decrescente nel tempo.
Ad es. se ho 8 dipendenti molto produttivi e 2 poco produttivi e mi viene
data la possibilità di lasciare a casa chi mi pare quando mi pare licenzio i
2 meno produttivi e aumento così la produttività della mia impresa, ma è
ovvio che per aumentare ulteriormente la produttività dovrò poi inventarmi
qualcos'altro...
Il principio dei rendimenti decrescenti è applicabile anche all'impiego
delle tecnologie informatiche e di internet .
d) le imprese Usa hanno investito massicciamente negli anni '90 sull'onda
dell'aumento dei consumi, così adesso si trovano ad avere un eccesso di
capacità produttiva non riassorbibile in breve tempo . Dunque la riduzione
del costo denaro è efficace per sostenere i consumi, molto meno per gli
investimenti privati.
Conclusioni:
1) Quando la politica fiscale espansiva incomincerà a dare risultati si
uscirà dalla recessione ma dopo poco torneranno le pressioni
inflazionistiche e quindi i tassi di interesse torneranno a salire.
Il mercato ha già iniziato a scontare questo scenario, infatti il Dow
utilities,
il settore più sensibile alle aspettative sui tassi di interesse, è già in
declino .
2) se, come penso, l'economia Usa non riuscirà a ripetere i tassi di
crescita degli anni '90 allora è lecito aspettarsi che riprenda il declino
dei mercati azionari .
Storicamente nei periodi di elevata inflazione i mercati azionari
scendono, sia in termini nominali che reali, salgono soprattutto società
aurifere e quotazioni degli immobili ad uso privato .
4) se osservate un grafico weekly del DJ noterete che da due anni ha
interrotto la forte crescita degli anni '90 e si muove in un canale laterale
con una inclinazione leggermente negativa e volumi più elevati che nella
fase ascendente. Questo in AT si chiama distribuzione di lungo periodo
e conferma l'ipotesi di un prossimo declino .
5) se la mia analisi è corretta, l'errore più grosso sarebbe investire ora
in fondi azionari con un'ottica di medio periodo
ciao
L'ebreo errante