Le premesse da cui parto sono: 1) La Fed ed il governo Usa han dimostrato di esser pronti a tutto pur di evitare una forte recessione e tramite una politica monetaria e fiscale espansiva ce la possono fare, perchè si parte da un surplus di bilancio e da un relativamente basso debito pubblico . 2) Le performance della borsa nel medio termine dipendono principalmente dal tasso di crescita degli utili che a loro volta dipendono dal tasso di crescita dell'economia . 3) il rapporto P/E degli indici è su livelli storicamente elevatissimi, significa che il mercato sta già scontando tassi molto alti di crescita degli utili, ai livelli degli anni '90 . . 4) I tassi di crescita superiori al 3% dell'economia Usa degli anni '90 non sono più ripetibili, perchè non esistono più molte delle condizioni che lo resero possibile: a) negli anni 90 si partiva da una elevata disoccupazione, e quindi è stato possibile aumentare i tassi di crescita senza generare pressioni inflazionistiche, oggi non è più così, la disoccupazione nonostante la recessione è ancora su bassi livelli, quindi una forte ripresa dell'economia provocherebbe rapidamente inflazione . b) l'indebitamento complessivo delle famiglie Usa era molto più basso di oggi, quindi allora era possibile aumentare i consumi tramite l'indebitamento molto più di oggi . c) gran parte dei guadagni in termini di produttività ottenuti negli anni '90 sono dovuti alla liberalizzazione del mercato del lavoro . Ma come sa chiunque abbia lavorato in una impresa i tassi di crescita della produttività così ottenibili hanno un andamento decrescente nel tempo. Ad es. se ho 8 dipendenti molto produttivi e 2 poco produttivi e mi viene data la possibilità di lasciare a casa chi mi pare quando mi pare licenzio i 2 meno produttivi e aumento così la produttività della mia impresa, ma è ovvio che per aumentare ulteriormente la produttività dovrò poi inventarmi qualcos'altro... Il principio dei rendimenti decrescenti è applicabile anche all'impiego delle tecnologie informatiche e di internet . d) le imprese Usa hanno investito massicciamente negli anni '90 sull'onda dell'aumento dei consumi, così adesso si trovano ad avere un eccesso di capacità produttiva non riassorbibile in breve tempo . Dunque la riduzione del costo denaro è efficace per sostenere i consumi, molto meno per gli investimenti privati. Conclusioni: 1) Quando la politica fiscale espansiva incomincerà a dare risultati si uscirà dalla recessione ma dopo poco torneranno le pressioni inflazionistiche e quindi i tassi di interesse torneranno a salire. Il mercato ha già iniziato a scontare questo scenario, infatti il Dow utilities, il settore più sensibile alle aspettative sui tassi di interesse, è già in declino . 2) se, come penso, l'economia Usa non riuscirà a ripetere i tassi di crescita degli anni '90 allora è lecito aspettarsi che riprenda il declino dei mercati azionari . Storicamente nei periodi di elevata inflazione i mercati azionari scendono, sia in termini nominali che reali, salgono soprattutto società aurifere e quotazioni degli immobili ad uso privato . 4) se osservate un grafico weekly del DJ noterete che da due anni ha interrotto la forte crescita degli anni '90 e si muove in un canale laterale con una inclinazione leggermente negativa e volumi più elevati che nella fase ascendente. Questo in AT si chiama distribuzione di lungo periodo e conferma l'ipotesi di un prossimo declino . 5) se la mia analisi è corretta, l'errore più grosso sarebbe investire ora in fondi azionari con un'ottica di medio periodo ciao L'ebreo errante