La prima volta dal 1948

 

  By: banshee on Giovedì 15 Agosto 2002 00:28

Forse sarà bene cominciare ad introdurre il concetto di stagflazione, per la comprensione delle dinamiche di questo ciclo. Io metterei la mano sul fuoco che i prezzi dei beni e servizi indispensabili (le voci di spesa che non puoi proprio eliminare dal tuo budget familiare, insomma) sono aumentati almeno del 15% dall'inizio di quest'anno. Vorrei anche portare un contributo al discorso dei rendimenti sul lungo periodo garantiti dai vari assets (azioni, obbligazioni, immobili, etc.). Rael mi faceva notare oggi che l'oro negli anni '30 costava 35 $ l'oncia, più o meno. Considerando che adesso ce ne vogliono 310 per la stessa quantità (e ce ne volevano 800 una ventina d'anni fa), qualcuno sarebbe in grado di calcolare il rendimento reale ottenuto da chi ne avesse comprato a quell'epoca?

 

  By: usemlab on Mercoledì 14 Agosto 2002 22:06

onestamente sto cominciando a rifiutare ogni grafico o serie storica degli ultimi 40 anni. Visti i numeri dei mercati a questo punto non hanno nessuna valenza. Fatemi vedere dei grafici degli anni 30 se li avete... io non riesco a trovare piu' di tanto. F.

 

  By: usemlab on Mercoledì 14 Agosto 2002 22:03

in un ciclo come questo, oramai e' chiaro, lo e' ma non in senso stretto. Mi ha illuminato molto la lettura dei cicli di kondratieff.. ci sono cicli (quello estivo) in cui iniettare liquidita' porta a inflazione, e' politica inflattiva in senso stretto. Ce ne sono altri, come quello corrente (invernale) in cui invece l'inizione di liquidita' non fa altro che rallentare la distruzione di eccesso di debito. Ovvero si oppone a questa forza e viene assorbita prevalentemnte dalla distruzione di debito e del valore dei corrispettivi asset. La liqudita' entra nel sistema (si rigira sugli asset, vedi la bolla immobiliare, la bolla ANCORA corrente della valutazioni azionarie) ma non sulla domanda finale di beni di consumo e quindi non sul CPI. La politica e' inflattiva ma in senso lato, nel senso cioe' che la moneta perde valore non a causa di una crescita smoderata del CPI (che non sara' a 2-3% dove vogliono farci credere che sia, ma che non e' neanche al 15% dove sarebbe finito invece nel ciclo estivo), ma quando si ritrova parcheggiata negli asset (dove la liqudita' e' finita) colpiti da svalutazione (ops... quelli che hanno PIMCO in portafoglio). Onestamente il numero e la dimensione delle BOLLE (al plurale) in questo ciclo e' talmente elevata che secondo me prima o poi il necessario bail out dell'economia intera lancera' una spinta inflazionistica anche in senso stretto (un po' quello che dovrebbe succedere in giappone per porre termine alla stagnazione). Quando succedera' purtroppo non ci e' dato di saperlo. Io spero il piu' presto possibile, non voglio finire come un giapponese dove "è tutto controllato dal vertice e se sei amico degli amici non ti devi mai preoccupare di niente". Motivo: non ho amici al vertice. L'eccesso di debito che tende a distrugge

Dov'è la Liquidità ? - gz  

  By: GZ on Mercoledì 14 Agosto 2002 21:55

questo grafico spiega tutto il tasso di interesse diviso per la variazione dei prezzi all'ingrosso, insomma i prezzi che le aziende possono far pagare QUINDI IL TASSO DI INTERESSE REALE è troppo elevato Di norma in recessione è vicino allo zero, ma qui è tra i più alti degli ultimi 30 anni per questo c'è sempre più gente che dice che è meglio rischiare un poco di inflazione e creare liquidità Modificato da - gz on 8/14/2002 20:0:53

 

  By: GZ on Mercoledì 14 Agosto 2002 21:48

no, nessun pericolo di inflazione perchè i tassi reali per le aziende sono in media sopra il 6% e per quelle Baa al 6.75% (letto stamattina aggiornato) e dato che l'inflazione (ultimi dati) ad es come prezzi all'ingrosso è sul 1.2%-1.5% ne segue che le aziende che non siano proprio le AAA tipo P&G o GE o TIM o pagano il 6.75% in un ambiente in cui i loro prezzi salgono meno dell'1.5% Nelle recessioni passate, ad es degli anni 70 e 80 i tassi reali di interesse per le aziende erano ZERO Ora sono sopra il 5% ==> DEFLAZIONE Modificato da - gz on 8/14/2002 19:59:21

 

  By: banshee on Mercoledì 14 Agosto 2002 21:36

Quindi, mi state dicendo che iniettare liquidità in dosi da cavallo e portare i tassi d'interesse a zero non è una politica inflattiva?

 

  By: usemlab on Mercoledì 14 Agosto 2002 21:26

sono d'accordo che il giappone si salva solo facendo ripartire l'inflazione, e non c'e modo migliore che svalutare pesantemente lo Yen (tipo 100%). Che poi a loro non gliene freghi niente perche'' sono una economia di fatto socialista e' un altro discorso.... vorra' dire che faranno la fine dei paesi dell'est, magari tra altri 5-10 anni. in quanto a molto ladri e assai corrotti io in quella parentesi ci metterei pure gli USA accanto all'argentina. A meno di fare distinzione sulla corruzione: se parliamo di percentuale di gente ladra e corrotta allora mi sta bene, se parliamo di controvalori rubati e drenati dalla gente corrotta allora togliamo l'argentina e lasciamo pure solo gli USA. F.

 

  By: GZ on Mercoledì 14 Agosto 2002 20:39

gli economisti vedono solo le decisioni che può prendere il governo e non la realtà microeconomica ovvero ignorano completamente se in un paese sono, a livello pubblico e non solo pubblico, molto ladri e assai corrotti (vedi argentina), se al vertice c'è una specie di mafia "soft" dove tutti si mettono sempre d'accordo (giappone), se ci sono i killer che risolvono i conflitti economici (russia) ecc... ecc.... Il livello dei tassi o il deficit o l'import o l'inflazione saranno anche uguali come numeri, ma i paesi hanno queste differenze non da poco che uno che viaggi per commercio capisce e un economista ignora perchè sono cose poco eleganti da trattare il giappone è un paese completamente diverso a livello finanziario dagli stati uniti (o anche dall'europa) perchè è tutto controllato dal vertice e se sei amico degli amici non ti devi mai preoccupare di niente, i fondi te li trovano sempre, nessuno parla e i conti li si trucca tutti assieme Modificato da - gz on 8/14/2002 18:43:2

 

  By: ebreo errante on Mercoledì 14 Agosto 2002 18:34

Per combattere la stagnazione in Giappone sono intervenuti in 3 modi : 1) abbassando i tassi 2) aumentando la spesa pubblica 3) chiedendo agli Usa aumentare le importazioni di prodotti giapponesi Krugman sostiene invece che in Giappone dovrebbero proprio mettersi a stampare moneta con lo scopo di creare inflazione e spingere così la gente a consumare di più . Inoltre l'inflazione indebolirebbe lo yen favorendo così le esportazioni . Ne parla in 2 libri : "Il ritorno dell'economia della depressione" ed "Economisti per caso" .

 

  By: banshee on Mercoledì 14 Agosto 2002 18:08

Forse non capisco bene, ma quella di Zibo non mi sembra un'obiezione a quanto da me affermato riguardo il Giappone. Anzi mi pare una conferma. In Giappone se le banche stanno ancora in piedi è a causa dell'intervento dello Stato, che le ha supportate tramite iniezioni di liquidità, accollo di crediti che non valevano più niente, tassi d'interesse virtualmente sottozero, etc. A me anche questa sembra un'attività inflattiva finanziariamente (non capisco infatti perchè Joseph dica che Krugman sia rimasto inascoltato dai governanti giapponesi). Ed il risultato lo si può vedere chiaramente.

 

  By: usemlab on Mercoledì 14 Agosto 2002 17:03

a proposito di avidita' (da porco, giustamente arrivato allo scannatoio). Che bella lista di CEO stra-avidi: http://www.fortune.com/insiders/companies.html il totale fa circa 23 B di dollari, 50 mila milardi di vecchie lirette. Duemila miliardi di media a societa'... ammesso che il malloppo se lo sono spartiti max 10 persone tra CEO e compagni di merende a compagnia, fa circa 200 miliardi CADAUNO di media. HAPPY DAYS F. ps ma che lavora piu' a fa' quessta gente???

 

  By: usemlab on Mercoledì 14 Agosto 2002 15:53

L'autore dice troppe cose in articolo lungo e prolisso. Ma la sostenza e': che la FED trovi il modo di fornire la liquidita' ai titoli di cui sono STRACARICO o altrimenti sono costretto a liquidare posizioni in forte perdita. Al che obietto direttamente al McCulley: 1) se oggi sei stracarico, vuol dire che hai sbagliato i tuoi bei conti. La scuola austriaca sono anni che va predicendo quello che sta succedendo adesso e tu invece, bello bello, col sorriso a 32 denti, sereno e spensierato, te ne scodinzolavi ai piedi della FED ingrassandoti come un bel porco (in senso buono) grazie alla liquidita' pompata nel sistema. Bravo? No avido come tutti gli altri, perche' gli errori e gli eccessi erano chiari agli austriaci come a tutti quelli che fino a due anni fa passavano per fessi! E se tu anzi che gonfiarti di titoli (come un porco avido, qua in senso negativo) cominciavi a porti delle domande gia' qualche anno fa, rivalutando i rischi di sistema, forse oggi saresti piu' tranquillo e sereno, seduto su una bella dose di cash, anzi che su una montagna di croste emesse da societa' prossime al fallimento. 2) se il tuo discorso lo facevano anche gli altri maghi della finanza, lo bolla non sarebbe stata come e' stata. Ma e' giusto come dici, il capitalismo e' un sistema economico meraviglioso fondato sul desiderio di ricchezza. Ed e' qua che deve intervenire l'autorita' a stemperare gli eccessi. Cosa che non ha fatto. Il grande re non stempera...e allora... ma vai, andiamo... ma si, BOND della GE, GMAC, AOL, etc etc compriamo tutte le schifezze che emettono, poi si vedra'... E adesso si vede: come un bambino frigni che sei costretto a vendere i bond e ci perdi i soldi e dici: > Yes, I remain a Principled Populist, who believes in the power of "we the people" to protect ourselves from our capitalist selves. "We the people" a questo punto troviamo protezione non tanto nell'imposta da diluzione, ma lasciando libero il mercato di andare dove merita che vada. E soprattutto lasciando le variabili come l'oro libere di fluttuare e di preservare il valore del nostro capitale.

 

  By: GZ on Mercoledì 14 Agosto 2002 15:01

Giappone sono anni che fanno quello che vorrebbe Pimco, ma al drag deflazionario gli hanno fatto solo il solletico. ----------------------------------------------------- in giappone le banche sono in maggioranza tecnicamente fallite se applicassero le regole europee o americane e la maggioranza della grandi aziende non hanno avuto utili per anni (il P/E di Tokio credo si ancora 40 o 50) l'equivalente di Enron, Worldcom, Global Crossing ecc... giapponesi DEVONO ANCORA LASCIARLE FALLIRE dopo 12 anni, le tengono in vita le banche che però a loro volta poi hanno le mani legate

 

  By: gianlini on Mercoledì 14 Agosto 2002 14:49

Lo so che adesso insorgete tacciandomi di dirigismo e dicendomi che lo spirito sarebbe quello contrario al libero mercato, ma io proprio non capisco perchè non sono libero di lasciare una bicicletta o motorino dove mi pare e piace, o di fumare o di fare altre mille cose, ma dovrei poter esercitare il mio totale libero arbitrio nei mercati finanziari....

 

  By: gianlini on Mercoledì 14 Agosto 2002 14:43

Beh, mi sembra che l'autore, più che invitare ad inondare di nuova liquidità le banche ed il sistema, suggerisca di cambiare le regole del gioco, tipo: - rendere meno conveniente il mercato immobiliare, ad esempio tassandolo di più - rendere più conveniente l'investimento nell'azionario (che abbassando il rischio adverse percepito dalle banche le spinge a prestare con maggiore sicurezza alle società) ad esempio abbassando i margini per l'acquisto di azioni o abbassando il capital gain, in sintesi riequilibrare le percezioni distorte dei singoli che in preda a panico e entusiasmo sopravvalutano il rischio dell'azionario e sottovalutano il rischio dell'immobiliare (in questo momento, ai tempi della bolla si sarebbe dovuto agire disincentivando l'acquisto dei biglietti lotteria della new economy a favore di quelli della old economy) mi permetto di osservare che la storia dei margini era stata già da me proposta in tempi non sospetti, quando affermavo che il sistema ti alza i margini quando ne avresti bisogno di bassi e viceversa, in senso totalmente pro-ciclico e, arrivavo ad affermare io, delittuoso.