By: defilstrok on Sabato 28 Aprile 2007 00:13
Bah, Zibordi. Lei dice che c'è una logica finanziaria. Io dico fino a un certo punto. Esiste senz'altro un problema di flussi e deflussi. Fino a due anni fa i turchi, moldavi, ucraini, rumeni, filippini e nordafricani che erano emigrati in Europa rispedivano i loro guadagni alle famiglie sotto forma di dollari. Adesso non più. E' solo un esempio per dire come, anche terra terra, si debba prendere atto del fatto che fino a un paio d'anni fa il mondo era esageratamente sbilanciato nel tesaurizzare ed usare nelle transazioni Mr Buck. Lo ripeto da tempo: siamo solo all'inizio di un fenomeno di osmosi valutaria. Inoltre gli stessi americani desiderano il dollaro più debole. E i loro conti lo esigono. Fin qui dunque nulla da meravigliarsi. Lo dico dallo scorso autunno: questa salita dell'euro non mi sorprende. Quel che mi sorprende è che siamo arrivati quassù (anche con Nzd, Aussie e Cable) mentre franco e yen hanno continuato a scendere. Ecco: in merito a questo la logica finanziaria di cui Lei parla è andata a farsi benedire. Perché qui stiamo parlando di differenziali di tasso che oscillano tra il 4% e al max il 7% l'anno, ma ad essi è corrisposta una svalutazione dello yen solo quest'anno del 20% ovvero da 3 a 5 volte tanto.
E' giustificabile "finanziariamente"? O ci vogliamo aggiungere l'utilizzo della leva? O vogliamo cominciare a dire che non sono solo i giappa che effettuano carry trade ma praticamente mezzo mondo (e lo si vede anche dal fatto che, a parte sporadiche scosse concentrate in 5 minuti, è ormai un anno che dalla mezzanotte alle 8 del mattino i cambi non si muovono più)? E, infine, dei fondamentali economici? Come dice Lei, se ne strasbattono tutti. Ma allora, se la logica finanziaria è stata oltrepassata, perché la logica economica funziona solo con l'Europa?