Si crolla

 

  By: Moderator on Martedì 03 Agosto 2004 20:50

In italia siamo tutti dietrologi , quindi con petrolio : 1)rifinanziamento finanziatori di Bush pre-elettorale 2)rifinanziamento Arabia Saudita anti Bin laden 3)Più rapida possibilità di risalita finanziaria per l'Irak 4)Sblocco della parità yuan-dollaro o, a scelta, inflazione cinese , ambedue unica arma nel tempo(lungo) per fronteggiare la concorrenza di uno stato dittatoriale non del tutto paritario agli altri come comportamento sul mercato. Comunque la Cina rivalutando si potrebbe (solo) temporaneamente svincolare dal caro-materie prime.E i dollari ammassati fin'ora?del resto per esportare ha un enorme margine sul costo della mano d'opera .Quindi inflazione ?:con contadini che già oggi lavorano forzatamente in perdita per tenere bassa l'inflazione ? e se iniziano a girargli i..? L'unico soggetto che non si può difendere con la moneta è l'America.(Se i paesi produttori hanno valute legate al dollaro). Magari la baracca regge se è un fatto temporaneo,per qualcuna di quelle dietrologie di sopra ,ma se è strutturale(perchè per giovare non gioverebbe a nessuno) qualcosa potrebbe rompersi.

 

  By: FJF1 on Martedì 03 Agosto 2004 18:45

Norton71 Buongiorno la tua riflessione è molto giusta - a mio avviso; cina deve grazie al cielo fronteggiare in breve tempo tutti i macro elementi che il modello capitalistico occidentale ha già "elaborato" in almeno un secolo di esperienza. La recente storia insegna che le crescite tumultuose non hanno gambe lunghe per i sistemi non strutturati come quelli degli " emerging markets" ( il lemma è desueto dopo la splendida , straordinaria botta agosto 1998 & post). Ancor più se capitalisti per comodità contingente. In effetti chye si sà di "certo" sulla politica monetaria e dei redditi della Cina? Grazie per l'acquisto di quantità industriali di Gold , ma prima o poi la incognita a cui tu fai riferimento la dovranno affrontare. Non posso aggiungere nulla al tuo quesito se non una "basic" osservazione: A) la crescita del Oil è comun denominatore di tutte le recessioni US ( e di conseguenza mondiali) B)La crescita dei prezzi oil è generalmente contestuale a Tassi crescenti, tassi crescenti sono in genere restrittivi alla crescita ( anche se questa crescita parte da un livello tanto basso da essere atipica) C) Sector Rotation: generalmente la forza delle oil stocks non è un buon segnale per il mercato complessivo, anche solo per La loro natura difensiva. Una occhiata empirica all'andamento di titoli oil ( anche nostrani) nel 1999 /2000 vs gli altri settori è abbastanza rivelatrice.

 

  By: Moderator on Martedì 03 Agosto 2004 16:43

Domanda per chi sa darmi qualche eventuale snebbiata . Se il petrolio sale gli Usa compensano con aumento della produttività ,importazioni dall'asia a basso costo,produzione di servizi e prodotti a minor consumo di energia , ecc.L'Europa e il Giappone imitano e inoltre svalutano un pò il dollaro. Ma la Cina , che è legata al dollaro paga carissimo il petrolio,avrà fabbriche ad alto consumo petrolifero ,avrà consumi privati molto penalizzati dall'oro nero(un pieno di benzina gli costerà il 10%dello stipendio).Su uno stipendio 20 volte inferiore al nostro come compensano senza rivalutazione sul dollaro o inflazione galoppante ? Non dovrebbe essere il primo anello a saltare ?

 

  By: Moderator on Martedì 03 Agosto 2004 10:45

Copio e incollo l'articolo di Wallstreetitalia ,che probabilmente molti hanno già letto ,per Gano che mi sembra preoccupato per il pieno di benzina Lunedi' 2 agosto il prezzo del petrolio più pregiato, il light crude, ha sfiorato i $44 dollari il barile sul mercato a termine di New York (NYMEX, cioe' New York Mercantile Exchange). Il Brent ha raggiunto lo stesso giorno i massimi in 13 anni. Come lo Strategic Alert ha spiegato in precedenza, la tendenza al rialzo dei prezzi petroliferi nel contesto di alti e bassi vertiginosi dei mercati non è dovuta ai meccanismi di domanda ed offerta, ma alla speculazione che imperversa sui mercati a termine, che sono il NYMEX e l'International Petroleum Exchange di Londra (IPE). Questi mercati non trattano petrolio reale, ma solo "petrolio di carta". Nel 99,9% di tutti i contratti a termine stipulati al NYMEX, nessuna delle due controparti consegna o riceve petrolio reale. Queste transazioni, però, influiscono enormemente sull'andamento dei mercati. La IPE ha reso noto da poco che i contratti derivati sul Brent Crude quest'anno hanno raggiunto un volume che non ha precedenti: il 14 maggio i contratti derivati aperti riguardavano un volume di 3375 milioni di barili. Questo equivale a cinque volte il totale dell'estrazione petrolifera giornaliera mondiale. Per l'IPE sono disponibili solo le cifre del 12 febbraio, da cui risulta che i future sul brent crude avevano raggiunto i 179 milioni di barili, più del doppio del totale mondiale. Un aspetto curioso della questione è che mentre il "brent di carta" raggiunge volumi sempre maggiori, le consegne effettive di brent reale sono in netta diminuzione. All'inizio degli anni Novanta, la produzione giornaliera di brent ammontava a 700 mila barili al giorno, ma nel 2003 era scesa a 327 mila. Se presumiamo che il brent oggi effettivamente estratto sia di circa 300 mila barili al giorno, il "brent di carta" annunciato il 14 maggio supera quello realmente prodotto di 1250 volte. Sebbene il vero Brent rappresenti meno dello 0,4% della produzione mondiale, il suo prezzo determina quello del 60% di tutta la produzione petrolifera mondiale." (EIR Strategic Alert n.24). Non solo. Molti paesi arabi non stanno rispettando le quote OPEC. L'Algeria ad esempio: per tutto il 2003 e il primo semestre 2004 ha avuto una produzione di 1,4 milioni di barili/giorno, mentre la quota OPEC è di 782.000 barili/giorno, costantemente superata dall'Algeria. Quasi tutti i paesi si comportano allo stesso modo. I 3.500 barili di petrolio dell'Irak - quelli che mancano dal mercato - già da più di un anno li stanno producendo gli altri. Dunque la crisi del petrolio è un "imbroglio".

 

  By: Gano on Venerdì 30 Luglio 2004 13:54

;-)

 

  By: Gano on Venerdì 30 Luglio 2004 13:53

Dai, che lo so che ci arrivate...

 

  By: Bardamu on Venerdì 30 Luglio 2004 13:52

D I S E G N I N O! D I S E G N I N O! D I S E G N I N O! aspettiamo con ansia

 

  By: Moderator on Venerdì 30 Luglio 2004 13:33

Fai pure il disegnino

 

  By: Gano on Venerdì 30 Luglio 2004 12:56

E' per altro vero che con tutta questa paranoia che c'e' per il petrolio, se, Dio ce ne guardi!, questo scendesse di prezzo ed entrasse in una fase bearish, le borse schizzerebbero di un 20 - 30% all' insu'. Questo fatto, scontato nel prezzo delle borse, potrebbe essere il motivo per cui queste NON calano piu', o per lo meno non calano piu' di tanto. (Se non ci arrivate vi faccio un disegnino).

 

  By: Gano on Venerdì 30 Luglio 2004 10:56

"SINGAPORE (Reuters) - U.S. oil prices hit record highs Friday on nagging concerns over supplies from Russia and Iraq and doubts over OPEC's (News - Websites) ability to make up for any shortfalls. U.S. light crude rallied to $43.09 a barrel, the highest in the 21-year history of crude oil trade on the New York exchange, before easing to $42.98, up 23 cents." 43 dollari. Piu' chiaro di cosi'... Mi sa che in settimana prossima si ricomincia a scendere (nelle borse, non nel pegtrolio...).

E De Mark cosa direbbe ? - gz  

  By: GZ on Giovedì 29 Luglio 2004 14:07

Tom De Mark mi sembra che fosse apparso in autunno scorso a dire che gli indici dovevano affondare fino a 800 S&P quindi è catastrofista da un pezzo nel lungo periodo, poi però come medio periodo ha centrato bene il massimo di primavera dicendo che l'S&P non avrebbe fatto più un tick più alto il sequential settimanale è scattato a giugno, per un sell su S&P e Nasdaq (anche se sul Nasdaq la chiusura della 13esima settimana non era superiore all'ottava per cui il software dava l'asterisco che si vede qui e non un "13")

 

  By: Moderator on Giovedì 29 Luglio 2004 13:36

Non penso che Google si metta in vendita in un periodo negativo di borsa, visto che ci sono cercheranno di fare il più possibile, forse per questo la data ancora non c'è ed è da molto che la si aspetta(non io ):le cose non sono ancora chiare.Quando la diranno probabilmente si saprà che quello è il miglior momento di borsa.Un metodo un pò rozzo per sapere cosa valutano realmente del trend del mercato i collocatori, che hanno il polso della situazione un pò più da commercials. Dopo forse è meglio uscire

 

  By: polipolio on Giovedì 29 Luglio 2004 09:22

"Opinioni diverse……… In ogni caso, le opinioni sul futuro dei mercati azionari sono come al solito diverse. Richard McCabe, strategist di Merrill Lynch pensa che i mercati azionari siano pronti per un forte rimbalzo, considerando i livelli di forte ipervenduto raggiunti, e per una ripresa del trend rialzista. Di diversa opinione Hugh Hendry , gestore dell'hedge fund Odey Eclectica Fund, che si prepara per un periodo di mercato "bearish" e che ha aperto posizioni ribassiste sul settore finanziario e su quello del "retail". Ancora più cupo se possibile lo scenario tecnico secondo uno dei principali guru dell'analisi tecnica, Tom DeMark che "vede" l'indice americano S&P raggiungere i 600-700 punti (ora sta a 1085) nel 2005" GZ, dato che conosci TDM, che ne pensi? da "investire informati di g. Rossi, Buongiono-vitaminic"

 

  By: Gano on Mercoledì 28 Luglio 2004 20:38

Diabolico! ;-)

 

  By: Gano on Mercoledì 28 Luglio 2004 19:48

Ah, quel grafico dove lo hai trovato?