Solo oro, petrolio , acqua, detersivi , birra

 

  By: financial on Mercoledì 09 Novembre 2011 22:14

Economia di guerra!! Financial Markets LAB www.financialmarketslab.blogspot.com

 

  By: financial on Domenica 30 Ottobre 2011 12:16

Eccolo il nuovo numero della mia Financial Markets LAB!! Un saluto a tutti gli amici lettori!! Financial Markets LAB www.financialmarketslab.blogspot.com

 

  By: financial on Domenica 26 Giugno 2011 18:54

E' in uscita la mia Financial Markets LAB Newsletter: si parla di reddito pro capite e di un grande economista bulgaro: Ilian Mihov. Financial Markets LAB www.financialmarketslab.blogspot.com

 

  By: financial on Domenica 12 Giugno 2011 20:57

Ecco perchè siamo ancora in un Bear Market Secolare... Financial Markets LAB

 

  By: vento on Venerdì 10 Giugno 2011 16:53

Molto interessante il discorso di Faggio. Vorrei far presente allo stesso e ai lettori la situazione in provincia di Como. tempo fa' mi interessai anche io x l'acquisto di un pezzo di bosco, a scopi di autosufficienza energetica. sana autarchia. Qui in provincia di Como un vicino acquisto' un bosco in pendenza, in posizione x nulla bella a 1 euro mq..... a ettari 10.000. Era un appezzamento di 3500 mq. Allego un'altra proposta di vendita di un consistente lotto 25 etteari, un rudere, una fonte prezzo 95.000 euro al lotto. Senza strade carrabili. 3800 euro x ettaro. Immobiliare.it rustici prov. como Porlezza. proprieta' La fregia. C'e anche un portale dei boschi: www.woodbusinessportal.com/it/

Ottima idea le foreste, basta che non siano cinesi - Moderatore  

  By: Moderatore on Mercoledì 08 Giugno 2011 00:46

L'importante è non investire in ^titoli cinesi delle foreste, come Sino-Forest#http://www.sinoforest.com/^ quotata a Toronto ma anche a NY come SNOFF che raccontava di avere 800 mila ettari di foreste in Cina e produrre centinaia di tonnellate di legn o per cui cosa c'era di più bello, il tema "foreste" e "Cina" nella stessa parola e titolo azionario ? Ma dopo che i^ terribili analisti di Muddy Waters (specializzata nel trovare frodi nei titoli cinesi) sono andati in Cina a controllare#http://ftalphaville.ft.com/blog/2011/06/07/586196/sino-forest-the-case-for-the-prosecution/^ ha perso questa settimana da 22 a 4 dollari e i suoi bonds sono ora sotto 70 centesimi. Il grande Jim Paulson che ne aveva alcuni milioni di titoli ci ha rimesso 2 o 300 milioni, segno che la Cina tira bidoni anche ai superinvestitori. Questi di Muddy Waters hanno già scoperto una dozzina di titoli truffa cinesi e i loro report hanno fatto perdere a questi titoli complessivamente 4 miliardi di dollari in borsa in un anno (non danno l'indirizzo del loro ufficio perchè ricevono molte minacce di morte). Per chi non lo segua tanto sui titoli cinesi a NY c'è un ecatombe perchè molti sono delle Parmalat versione Tanzi o Bernie Madoff. Ovviamente è un ecatombe per i pirla che hanno comprato a Toronto, Londra o New York, niente del genere succede sui titoli cinesi quotati a Shangai, sono bidoni che i cinesi hanno confezionato ad uso e consumo occidentale

 

  By: peavey on Martedì 07 Giugno 2011 20:07

Faggio, gestisco una piccola azienda agricola (qualche decina di ettari) su cui sviluppo tecnologie per l'agricoltura di precisione. E' vero che le regioni hanno assunto maggiore importanza ma, forse perche' opero al Nord in una zona in cui non e' permesso praticamente nulla, la possibilita' di taglio e' comunque calata in modo drammatico negli ultimi anni. Per esempio la legge 4 del 2009 limita il taglio di bosco ceduo di eta' differente al 30% dell'esistente, invece se bosco composto da piante di eta' uguale il limite sale al 60% fatte salve le essenze protette,E' una bella limitazione. La tendenza generale mi pare sia quella di preservare giustamente i boschi di pregio e di riconvertire una parte dei terreni agricoli alla coltivazione energetica. Infatti secondo il CETA (Centro di Ecologia teorica ed Applicata), in Italia si potrebbero ricavare 8.5 milioni di tonnellate/anno di combustibili lignocellulosici, equivalenti a 2.2 milioni di tep/anno dalla riconversione di circa 700 mila ettari da seminativo a colture combustibili. Per quanto riguarda le colture pluriennali intensive su terreni coltivabili(produzioni di 10-15 t/ha per anno di materia secca) nel nostro ambiente le principali specie identificate sono il pioppo ed il salice , mentre per i terreni marginali la Robinia e la ginestra. Per quanto riguarda le colture annuali (produzioni di 25 t/ha per anno di materia secca) le più in voga sono il sorgo, il miscanthus e il cardo per le zone aride. E' un dato di fatto pero' che attualmente i boschi non siano sufficienti a coprire il fabbisogno di tutti i termovalorizzatori in corso di costruzione.. http://www.report.rai.it/dl/docs/1304870489384biomasse_pdf.pdf http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-75f44a98-8440-4d85-b2d4-f6381bff4081.html per cui la domanda di legname combustibile dovrebbe salire. per quanto riguarda i prezzi dei terreni dipende dalle zone, sono parecchio variabili Che zone ti interessano? Un primo riferimento lo trovi qui: http://www.agenziaterritorio.it/?id=2158

 

  By: Giovanni-bg on Martedì 07 Giugno 2011 12:13

Io comunque tempo fa ho comprato un ETF sulla legna come investimento di lunghissimo periodo Diciamo quasi una scosmmessa per gioco. Poca roba Comunque tanto per far sapere che esistono anche questi strumenti che evitano di impegolarsi in faccende tipo forestali, furti, catasto, piani regolatori, ecc... ecc...

 

  By: faggio on Martedì 07 Giugno 2011 11:29

Caro Peavey in primis mi incuriosisce il numero di ettari che te gestisci - quanti sono? sei un agricoltore professionale nel senso vero del termine? mi incuriosisce anche l'acquisto di aree golenali su cui non ho indicazione di prezzi "freschi"/ha se mi dai un po di numeri ti ringrazio taglio boschi cedui - ad oggi la gestione forestale è fortemente regionalizzata - ricordo che il corpo forestale ora fa capo alla regione e non allo stato, dubito che si ritorni ad una centralizzazione della forestale (organo di vigilanza dei tagli). Ricordo lo smembramento del parco dello stelvio su base provinciale... Nelle regioni a forte proprietà privata dei boschi (liguria - toscana - emilia romagna) si assiste a due fenomeni 1- aumento della pressione da parte dei tagliatori sui boschi "maturi" già pronti per il taglio - negli ultimi anni sono aumentati molto gli operatori boschivi che tagliano boschi di terzi ora si trovano ad operare in tanti 2- tendenza ad estendere le aree protette anche a livello locale - in sintesi in liguria emilia e toscana anche se lo stato o la regione non fanno più parchi nazionali o regionali ci sono tutte una serie di ulteriori protezioni come parco provinciale area di pregio locale ect che tendono a estendere protezioni e limiti ma non arrivano a vietare il taglio - in sintesi nelle regioni appenniniche non vedo un rischio di divieto di taglio - al limite un aumento delle regole di taglio ma questo fa parte della complessità delle vita moderna e nei rapporti tra singolo e stato

 

  By: peavey on Martedì 07 Giugno 2011 11:11

Faggio, oggi e' come dici tu. Le foreste italiane sono piuttosto estese (anche se negli ultimi cento anni sono piu che dimezzate). Pero' la tendenza e' quella di regolare il taglio a livello nazionale. Ora, se pianti oggi per i nipoti una essenza che ha un tempo di maturazione di trenta anni non hai la certezza che questa giunta a maturazione abbia ancora il permesso del taglio. Mi spiego meglio. Ho progettato un sistema di coltivazione di biomassa a gestione meccanizzata basato su siepi in cui sulla stessa siepe vengono impiantate essenze a tempo di maturazione diversa alternate. L'obiettivo e' quello di sfruttare gli interspazi necessari per le piante di alto fusto occupandoli con essenze piu piccole che non entrino in competizione e che possano avere cicli colturali piu rapidi. Una delle essenze principali e' appunto il ciliegio selvatico,pianta molto pregiata che inserirei per l'elevato valore del legno segato in assi (circa 1200 euro metrostero). Beh ad oggi dopo aver interpellato diversi uffici della forestale nessuno e' stato in grado di esprimere parere positivo sulla effettiva possibilita' di taglio di queste piante tra trenta anni. Di fatto per alcune essenze oggi non e' possibile la coltivazione per legname. Una volta piantate e attecchite diventano protette e vincolano il terreno fino alla loro morte naturale. Ora, credo che il prezzo del terreno boscato (mai stato cosi basso come oggi) rifletta appunto la consapevolezza dei contadini locali dell'effettiva impossibilita' in futuro del taglio libero. Tant'e' vero che in tutti gli ultimi acquisti di terreno i venditori mi hanno "costretto" a comprare insieme alla terra "buona" una certa percentuale di bosco.

 

  By: faggio on Lunedì 06 Giugno 2011 16:58

non c entra la ridigità del regolamento quanto clima e orografia http://www.lifegate.it/it/eco/profit/impatto_zero/habitat/il_sorriso_dei_boschi_diamo_i_numeri.html 10.467.522 ettari, pari al 34,7 della superficie nazionale sono gli ettari ricoperti a verde. Più di un terzo della Penisola è oggi ricoperta di verde! L’Alto Adige, il Trentino, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, la Toscana, l’Umbria, l’Abruzzo, la Calabria e la Sardegna risultano avere un coefficiente di boscosità sensibilmente superiore a quello nazionale.... ...63,5% della superficie forestale risulta di proprietà privata... ...32,4% di proprietà pubblica (quasi il 4% della superficie non è stata classificata). Le percentuali più elevate di superficie forestale di proprietà privata si riscontrano in Liguria (82.3%), in Emilia Romagna (82.0%)e in Toscana (80.0%). In Trentino si evidenzia invece l’aliquota più alta di superficie forestale di proprietà pubblica (72.2%).

 

  By: peavey on Lunedì 06 Giugno 2011 15:29

Faggio, concordo su quasi tutta la linea. Per quanto riguarda i boschi protetti e' vero, il nord e' piu' "rigido" nei regolamenti. Ma, vediamo gia' ora che i termovalorizzatori per rendere devono bruciare legna. C'e' un flusso continuo di aautocarri che trasportano biomassa verso le centrali. La Bresso in piemonte ha disposto il taglio dei boschi abbandonati con una ordinanza (significa che la fame di legna si fa sentire). Ora , e' vero che il metano conviene come comodita', ma per esempio in Germania (paese molto piu freddo di noi) i condomini piu moderni usano gia riscaldamento centralizzato a legna. Se questa moda dovesse diffondersi in Italia i boschi verrebbero saccheggiati, Viene inevitabile pensare che in qualche modo li proteggeranno come parchi. Gia ora quasi dappertutto devi tagliare solo il 50% del cresciuto lasciando i tronchi piu belli e vecchi in piedi, mentre solo 20 anni fa potevi tagliare tutto a raso con l'avvertenza di lasciare le decime (piccole piante giovani per il rimpiazzo). Ora pensando ad un bosco da tagliare tra 20 anni e con la fame di energia attuale penso la probabilita' che sia vincolato sara' alta. Il terreno da rotazione e' si' piu caro, ma anche piu redditizio. E comunque con il pioppo conserva il valore iniziale

 

  By: faggio on Lunedì 06 Giugno 2011 14:52

con ordine 1- rischio furto metti che hai un lingotto in casa qualcuno lo viene a sapere prendono una pistola suonano il campanello te apri e addio lingotto - o sbaglio? se esci di casa 2 gg che fai ?? per rubare 10 ettari di legname ci vuole un po di tempo e un po di fatica, certo è possibile ma ci vuole tanto tempo - diciamo che un bosco andrebbe monitorato ogni tanto per evitare più che altro sorprese (del tipo qualcuno che per rubare "taglia male" la forestale arriva e da la colpa a te e devi pagare la multa oppure il bosco è vicino ad una strada pubblica asfaltata arriva un tizio e ci scarica immondizia la forestale poi la multa la puo fare a te). per questo consiglio di vendere "il bosco in piedi" senza stare a contare i quintali di legna reali ottenuti... un bosco in romania : se compri 10 ettari e vivi a milano pensando di andarci ogni 3 anni e trovare tutto tranquillo è utopia, ma se investi per 500 ettari e hai a stipendio un responsabile 24 ore al giorno è diverso. 2- bosco diventerà tutto parco sono scettico forse sulle alpi e prealpi si (non sono così boscose) ma nell'appennino lo escludo troppi boschi 3- legna come combustibile a basso prezzo per caloria prodotta se pensiamo di riscaldare un'abitazione monofamiliare e confrontiamo un riscaldamento a metano con uno a gasolio con uno a geotermia e uno a legna - vince la legna ma solo e soltanto perchè non consideri il tempo/costo che devi impigare come "fochista" - con il metano devi stare attento solo a pagare la bolletta (se fai il rid bancario non te ne accorgi neanche) con la legna la devi accatastare preparare ed infornare almeno ogni 24 ore - poi devi pulire la caldaia ect ect 4- pioppo contro bosco ceduo può essere vero ma quanto costa un ettaro di terreno seminativo da destinarsi a pioppeto? un seminativo irruguo nelle zone meno antropizzate della pianura padana (ferrera comacchio oppure cuneo) costa comunque intorno ai 30'000 eur/ha

 

  By: peavey on Lunedì 06 Giugno 2011 14:20

i furti son costanti in tutti i settori, c'e' da dire che portare via 200 quintali di legna da ardere (valore 700 euro) non e' semplice come portare via un portafogli o una moneta d'oro. E portare via la proprieta' di un buon terreno agricolo coltivato da 10 ettari (valore minimo 100mila euro) e' molto piu difficile che rubare quattro kg di oro. Per quanto riguarda l'investimento agricolo, personalmente NON comprerei mai un bosco. Sono molto piu favorevole invece a comprare pioppeti o seminativi. Su un pioppeto o su di un seminativo si puo' lavorare senza intromissioni della forestale. In un bosco il rischio di restare con le mani legate e' praticamente una certezza. La legna a parita' di peso produce circa un terzo delle kcalorie prodotte dal gasolio. ma al momento al consumo e' venduta a 14 cent al kg (14 euro quintale) mentre il gasolio da riscaldamento gravato dalle accise e' ben sopra all'euro. Questo significa che ,da un punto di vista energetico, la legna e' molto sottovalutata rispetto alle altre forme di energia. Il valore della biomassa non puo' che salire, PERO' ATTENZIONE AL FATTO CHE I BOSCHI VERRANNO PROTETTI rendendo impossibile il taglio se non per manutenzione. La biomassa potra' essere solo ricavata dalla coltivazione di terreni agricoli. Diventa percio' importante nel caso di investimenti a lungo termine l'impianto di qualcosa che impedisca al terreno di trasformarsi in bosco ceduo (in trenta anni ci si ritrova cresciuto sopra di tutto). Il pioppo o colture analoghe hanno il vantaggio di impedire la crescita di essenze pregiate (un pioppeto sotto di se' al massimo lascia crescere sterpi,rovi o al massimo qualche salice)

 

  By: Paolo_B on Lunedì 06 Giugno 2011 13:53

confermo per i furti. A me nel Bresciano fecero scempio di un bosco di castagni. Nel trentino invece ho alcuni ettari a larice e a faggio (tutta roba ereditata). Lì i tagli di nascosto sono molto più rari (ma qualcosina in passato è accaduto). Inoltre posso solo pulire il bosco periodicamente ma non tagliare, perché il taglio totale lì non è assolutamente permesso. L'utilità è che facendoli pulire ti puoi fare dare la legna gratis e non pagare più il riscaldamento. Molti lo fanno. Magari vi fate una caldaia a legna di quelle giuste: http://www.fuocoelegna.it/gasogen.php e allora un bosco rende davvero di più.