@Veronica,
Già dici bene! "DISPOSITIVO TERMOELETTRICO"
Spero tu capisca di cosa stia parlando, NON è l'SK ma una variante particolare.
Si tratta di produrre eneregia ELETTRICA DIRETTAMENTE, con un sistema che ha a che fare con il calore e con una eventuale scintilla (plasma) particolare.
La produzione diretta di elettricità parte da lontano, si chiama effetto termoelettrico, esso si ha quando ai capi di un conduttore c'è una differenza di temperatura, questo salto termico crea una differenza di potenziale. A scuola, di solito si fa vedere che un grosso solenoide con intraferro che diventa magnetico quando ai capi c'è differenza di temperatura notevole.
Un secondo sviluppo della cosa riguarda un apparato che definisco "ibrido" relativo a un brevetto degli anni 1953
Uno strano brevetto che attraverso una miscela di elementi percorsi da corrente (in realtà si formava un microplasma tra i granelli di polvere) producevano una differenza di potenziale utilizzabile, nel brevetto si parlava di ben 1 kW di potenza. Il brevetto è stato ripreso da altri più recentemente.
In uno degli ultimi prototipi, poiché incredibilmente si è visto che si produceva radioattività, il sistema è stato schermato con un cubo di piombo spesso, appoggiato su una base pure di piombo (vedi foto in mio articolo). Quell'articolo lo scrissi dopo la dimostrazione di Stoccolma sul Qx.
Questo tipo di fenomeno è molto aleatorio, serve che si formi il plasma all'interno delle polveri e, in questo caso specifico, la formazione è legata allo sperimentatore alchimista, sì! Avete capito bene! ci sono fenomeni di confine che avvengono solo con "l'aiuto" più o meno cosciente di certi individui, ma questo in questa epoca RIGOROSAMENTE scientifica è ritenuto una favola per bambini. L'alchimia invece è frammista alla realtà quotidiana infinitamente di più di quanto si creda. Per esempio l'effetto placebo è stato poco compreso.
La mia partenza sul cammino alchemico partì proprio da lì, da un fenomeno di "fede". La prima volta che cominciai a scalfire le mie certezze nella FISICA lo feci con la biologia.
Come mi fu suggerito presi un vaso di vetro rettangolare con del cotone idrofilo al posto del terriccio, la metà destra del vaso aveva 33 semi di pisello, e la metà di sinistra altri trentatrè, i semi erano prelevati casualmente in ambedue i gruppi. I semi disposti in modo analogo nei due gruppi. alla fine estrassi a sorte uno dei due gruppi e decisi di produrre su di esso l'effetto placebo, lo amai e per giorni lo pensai più grande più vegetativo. L'acqua era in comune come pure il sole. Alla fine misurai tutto lunghezza fusto, numero foglie peso, radici, ebbene il gruppo 33 semi "amati" ebbe uno sviluppo del 300% superiore al gruppo di controllo. Il fenomeno lo ripetei, mi fu raccomandato di non parlarne ad anima viva, chiesi perchè? Tu credi che il fatto che uno conosca ciò che fai non influisca? Influisce e molto soprattutto se è agganciato ad un accordo collettivo che dice che quella cosa è impossibile. Quindi l'alchimista opera in solitudine, non cerca l'accordo, l'approvazione, si mette in gioco, sa che può cadere nell'illusione ma si fida della sua rigorosità.
Con mio sommo stupore ora la fisica superiore in quantistica il fenomeno della coscienza che interagisce è entrato.
A quei tempi non lo sapevo.
La storia si sviluppa con uno scambio di lettere tra il Gruppo di scienziati emergenti detti "gruppo di Copenaghen" e Einsten.
La diatriba era questa: si abbia un mazzo di carte se ne estrae NESSUNO sa quale sia ne ci sono strumenti che la fotografano o la possano determinare
1° posizione filosofica; Quella carta è già determinata e niente e nessuno può alterarla.
2° posizione filosofica; No quella carta può essere una qualsiasi essa sarà immutabile solo dopo che qualcuno l'ha visto o fotografata determinandola, solo in quel momento la realtà rimarrà fissa.
Einstein era sulla prima ipotesi si dice "determinista" e trovò addirittura assurda la seconda ipotesi. (Ancora oggi la stragrande maggioranza della popolazione è su quella posizione)
Il gruppo di Copenaghen invece disse che SOLO la seconda affermazione era esatta.
Einstein scrisse al gruppo: "Dio NON gioca a dati con l''universo"
Risposta di uno del gruppo Copenaghen: "Einstain smetti di dire cosa può o non può fare Dio!"
Einstein [...] sbagliò quando disse: «Dio non gioca a dadi». La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere. (Stephen Hawking)
Non è una fortuna, classe? Ora possiamo verificare scientificamente ciò di cui vi stavo parlando! Einstein disse che Dio non gioca a dadi con l'universo, invece lo fa. Ha lanciato quei dadi cosmici su Gotham City! Non è il più adatto a sopravvivere. È il più fortunato!
prof. di fisica, ha sviluppato centinaia di programmini didattici per tutti i tre anni della scuola Media, scaricabili dal sito didatticacomputer.it